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1. INTRODUZIONE

3.3 Inquadramento meteorologico dei casi studio

3.3.2 Anno 2009 – Eventi del 23 luglio

Il mese di luglio 2009 si apre con la Sardegna che si trova tra una zona di alta pressione, che interessa il Sud Europa ed il Mediterraneo, ed una zona di bassa pressione termica insistente sul Nord-Ovest dell‘Africa. Tale situazione di blocco ha portato a condizioni di cielo sereno ma anche alla formazione di temporali di breve durata sui rilievi.

Sino al 19 luglio si assiste, in ordine cronologico, alla manifestazione di una ciclogenesi sottovento alle Alpi innescata dal ritorno dell‘alta pressione, seguita da una perturbazione atlantica che ha investito l‘Europa e che interessa anche l‘isola. Successivamente ritorna, per un paio di giorni, l‘anticiclone delle Azzorre sostituito da un nuovo ciclone proveniente dall‘Atlantico che provoca una seconda ciclogenesi sottovento. In entrambi i casi si è trattato di fenomeni secchi caratterizzati da assenza di precipitazioni accompagnati da forti venti al suolo.

Dal 19 al 25 luglio una zona di bassa pressione, che dalla penisola Iberica si sviluppa sino all‘Algeria, e l‘alta pressione che si estende sul Mediterraneo centrale portano ad una nuova situazione di blocco che favorisce un‘ondata di calore con conseguente aumento delle temperature. Le figure seguenti mostrano le condizioni meteo del 23 e del 24 luglio con la temperatura a 850 hPa.

Figura 13: Mappe delle condizioni meteorologiche sinottiche relative al 23 e 24 Luglio 2009 (ore 00:00 e ore 12:00) (www.centrometeo.com)

Le medie delle temperature massime del mese risultano superiori di circa 1°C rispetto alla media climatologica (1961-1990) attestata invece dalle temperature medie minime comprese tra i 12°C del massiccio del Gennargentu ed i 20°C delle coste centro-meridionali. Su quasi tutta la Sardegna i valori delle massime risultano al di sopra dei 30°C ad esclusione delle zone più interne, con punte massime superiori ai 34°C rilevate nel Medio Campidano e nella piana di Ozieri.

Nella seconda quindicina del mese, a causa dell‘arrivo di un nuovo flusso di aria calda, le temperature massime e minime risultano ancora più elevate. Il giorno dell‘incendio ed il successivo (23 e 24 luglio), su circa la metà del territorio si registrano valori superiori ai 40°C con punte oltre di 45°C in alcune località (ad esempio 46.9°C ad Arzachena e 46.8°C a Dorgali) per quanto riguarda le massime, e valori minimi di oltre 20°C (28.7°C a Domus de Maria).

I valori di temperatura elevati registrati la giornata del 23 su gran parte dell‘isola possono essere solo in parte il frutto dei numerosi e grandi incendi scoppiati nel corso della giornata. Infatti, i picchi di temperatura che si sono avuti nelle due località sopra citate non sono imputabili agli eventi in quanto queste non sono state interessate direttamente dai roghi, che erano localizzati nella Sardegna settentrionale.

Gli incendi, associati all‘avvezione di aria calda, possono inoltre aver avuto un parziale ruolo sull‘abbassamento dell‘umidità relativa del giorno 23 che ha raggiunto livelli inferiori al 20% su tutta l‘isola.

Relativamente alle precipitazioni, il 2009 si è aperto con il mese di gennaio contraddistinto da apporti piovosi superiori alla media degli ultimi trent‘anni. Sebbene gli apporti idrici del mese di febbraio e marzo siano stati deficitari su quasi tutta l‘isola ad eccezione di alcune aree (Planargia, costa occidentale e zona montuosa centro-orientale), ad aprile le precipitazioni sono invece risultate molto abbondanti, superando di gran lunga i valori che normalmente si riportano per questo mese. Dall‘inizio del mese di maggio sino alla metà di agosto si è registrato un periodo siccitoso piuttosto prolungato. Le precipitazioni sono quasi completamente cessate, limitandosi a qualche isolato temporale verificatosi nella Sardegna orientale.

Le precipitazioni di luglio 2009 sono, in linea di massima, in linea con quelle proprie del periodo con un cumulato mensile di precipitazione pari a 0 mm/mese su tutto il territorio dell‘isola ad esclusione di alcune aree dell‘Ogliastra e della Barbagia interna ove nei primi due giorni del mese si sono avute le uniche giornate piovose, che hanno fatto registrare precipitazioni superiori ai 10 mm.

Per capire lo stato e la quantità di combustibile disponibile è bene osservare il bilancio idro-meteorologico partendo dal mese di aprile.

Ad aprile (Figura 14 A) le abbondanti piogge hanno fatto registrare nella parte meridionale dell‘isola cumulati di oltre 150 mm, 2-3 volte superiori rispetto ai valori che normalmente si registrano nel mese di aprile, mentre nelle province di Sassari ed Olbia-Tempio i valori sono stati di circa 70/80 mm. Si è pertanto determinata una buona disponibilità idrica soprattutto nella Sardegna centro-meridionale e orientale. Solo in alcune ristrette zone nord-orientali si è avuta una disponibilità inferiore.

Nel periodo invernale e nella prima parte della primavera le abbondanti precipitazioni hanno contribuito alla crescita di una rigogliosa vegetazione e di conseguenza allo sviluppo di un abbandonante carico di combustibile potenziale.

la Sardegna orientale, con meno di 10 mm di precipitazioni. Nel resto dell‘isola le quantità saranno comprese tra 10 e 30 mm/mese. Si tratta di valori inferiori alla media, sia come cumulati sia come numero di giorni piovosi. Vengono raggiunti valori molto bassi nel bilancio idrometeorologico tra -140 e -180 mm a causa della scarsità delle precipitazione e di alti tassi di evapotraspirazione. In questo mese quindi il combustibile si disidrata fortemente.

Figura 14: Cumulato di precipitazione del mese di aprile (A) e di maggio (B) dell‟anno 2009 (Fonte: ARPAS, Analisi agrometeorologica e climatologica della Sardegna nel periodo ottobre 2008 – settembre 2009)

A giugno (Figura 15 A) si registra una piovosità differenziata nelle diverse parti dell‘isola. Nelle aree centro-settentrionali il mese è stato piovoso, con cumulati compresi tra 1 e 2 volte la media climatica del mese e punte di 60 mm di pioggia nella regione del Marghine. Le piogge abbondanti determinano una maggiore disponibilità di acqua e quindi il rigoglioso sviluppo della vegetazione erbacea.

Nelle restanti aree dell‘isola e soprattutto nella Sardegna meridionale invece la piovosità è stata praticamente nulla, con cumulati tra 1/4 e metà della media climatologica.

Infine a luglio (Figura 15 B), causa la quasi totale assenza di piogge, limitate

da parte della vegetazione, il bilancio idro-meteorologico mostra un deficit con valori di poco superiori a quelli medi del periodo.

Il combustibile quindi, si presenta disidrato soprattutto nell‘area Nord- orientale e meridionale dell‘isola.

Figura 15: Cumulato di precipitazione del mese di giugno (A) e di luglio (B) dell‟anno 2009 (Fonte: ARPAS, Analisi agrometeorologica e climatologica della Sardegna nel periodo ottobre 2008 – settembre 2009, pag. 15-16)