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1. INTRODUZIONE

3.4 Descrizione dei casi di studio

3.4.1 Caso studio Oniferi Nuoro

L‘incendio, il secondo più esteso dell‘isola del periodo 2005-2012, ha avuto inizio il 23 luglio 2007, protraendosi sino al giorno successivo e raggiungendo un‘estensione finale di 9024.68 ettari. I lavori di bonifica sono proseguiti anche nei giorni seguenti ed è stato dichiarato completamente bonificato il giorno 26 Luglio. Il grosso della superficie bruciata si è comunque avuto nel corso del primo giorno.

L‘incendio ha interessato il territorio comunale di quattro centri (Figura 21). Il comune che ha avuto la maggior superficie bruciata è stato il capoluogo Nuoro con circa 6500 ettari. Gli altri comuni coinvolti sono stati Orani con circa 2000 ha e, con superfici inferiori Oniferi ed Orune.

Figura 21: Localizzazione dell‟incendio di Oniferi-Nuoro

La superficie percorsa dal fuoco era ricoperta da una vegetazione molto eterogenea per natura e composizione. Da aree con vegetazione rada, si arriva a boschi di conifere e latifoglie passando per pascoli, zone ricoperte di macchia

lentiscus L.). Poco più avanti si trovavano prati pascoli nudi con saltuaria presenza

di esemplari di querce da sughero e, lungo le scarpate stradali, alberi di robinia pseudo-acacia impiantati con funzione di trattenuta delle stesse.

Figura 22: Mappa dell‟ uso del suolo

Tra i comuni di Nuoro e Orani, nella parte SO del perimetro dell‘incendio, il combustile era essenzialmente composto da seminativi, zone agricole eterogenee e pascoli; questi ultimi - associati ad arbusti e alberi isolati - si rinvengono inoltre nella sezione settentrionale del perimetro. Gli ettari bruciati di tali tipologie vegetazionali sono stati circa 3000, mentre altri 2000 ettari hanno interessato tipica macchia mediterranea formata in larga misura da cisto (Cistus spp) e lentisco (Pistacia lentiscus L.).

I boschi di latifoglie, per la maggior parte costituiti da Quercus suber, sono stati interessati dall‘incendio per circa 4000 ettari di superficie.

I boschi di conifere bruciati, principalmente pino domestico (Pinus pinea L), sono ubicati all‘ingresso della città di Nuoro. Costituiscono un parco cittadino (pineta di Ugolio) molto importante per gli abitanti che giornalmente ne

assunto le caratteristiche di incendio di interfaccia. La superficie del parco coinvolta nell‘incendio, pari a 110 ettari, corrisponde ai versanti a sinistra e a destra della strada statale che collega il centro abitato. L‘intervento delle squadre ha evitato che fosse intaccata la zona più agevole e quindi più frequentata dai fruitori riuscendo a salvaguardare questo importante polmone verde della città.

A causa dei limitati apporti idrici dovuti all‘assenza di precipitazioni degli ultimi mesi (ad esclusione delle piogge verificatesi i primi giorni del mese di giugno) il suolo ma soprattutto la vegetazione, molto disidrata, presentano un bilancio idro-meteorologico con valori negativi. Il contenuto di umidità del combustibile risultava pertanto particolarmente basso, così da favorire la propagazione dell‘incendio.

L‘area interessata presenta una orografia complessa (Figura 23 e Figura 24). Troviamo una zona pianeggiante racchiusa tra due rilievi collinosi all‘interno della quale si è canalizzato il fronte dell‘incendio. Il versante collinare esposto a sud raggiunge un‘altitudine di circa 800 m. L‘orografia del versante opposto e nel quale si è mosso il fianco destro dell‘incendio risulta più accidentata. Sebbene infatti si raggiungano valori inferiori nell‘altitudine, la presenza di numerosi dislivelli rende il territorio molto ondulato e con un‘inclinazione che a tratti presentano valori sino a 70°.

Figura 23: Mappa delle pendenze

La giornata era contraddistinta da particolari condizioni meteorologiche, caratterizzate da un forte vento caldo proveniente da SO con picchi di 45 km/h e temperature uguali o superiori ai 30°C già dalle prime ore del mattino e di oltre 40°C dalla tarda mattinata. Al contrario si sono registrati bassi valori di umidità relativa, mediamente intorno al 15-20% ,durante tutta la giornata.

L‘evento, di origine umana, presumibilmente dolosa, è partito alle 12.30 (punto di insorgenza UTM 514472 m E; 4460157 m N; 350 m a.s.l.), sulla cunetta della strada statale 131dcn nei pressi dello svincolo per il paese di Oniferi a circa 1.5 km a Nord dello stesso.

Figura 25: Mappa sulla tempistica dell‟evento

La prima squadra antincendio, un autobotte con tre addetti, arriva sul luogo entro 15 minuti. Gli operatori notano che, spinto dal vento, l‘incendio si sta muovendo in direzione Est-Nord-Est diffondendosi molto velocemente verso l'altopiano circostante. L‘intervento di altri mezzi di terra ed aerei nonché di

rese ancora più complesse dal manifestarsi di salti di fuoco, immediatamente dopo l‘inizio del rogo, che permettono all‘incendio di allungarsi con gran facilità e superare qualsiasi tipo di barriera. La strada a scorrimento veloce S.S. 131 viene superata dal fuoco già dopo neanche venti minuti dall‘insorgere del rogo. La superficie incendiata dopo solo mezz‘ora è di circa 15 ettari e le fiamme vengono rilevate su entrambi i lati della strada.

Poco dopo le 13:00 sopraggiungono due elicotteri tipo aerospatiale 315B Lama ed Ecureil AS350, il primo con capacità di lancio di 800 ed il secondo di 900 litri, dalle basi regionali di Farcana e Sorgono, che avviano una intensa successione di lanci d‘acqua consentita da brevi tempi di rotazione per l‘approvvigionamento idrico a partire da vasconi presenti nella zona.

Entro un‘ora dall‘origine dell'evento si documenta la distanza tra il punto di accensione e la parte anteriore pari a circa 1,5 km con un tasso medio di avanzamento di circa 30 m/min.

Il fronte dell‘incendio ed il fianco destro mostrano un‘intensità e una velocità della fiamma che non permette alle squadre a terra di poter intervenire in sicurezza, si decide quindi di schierarle nella parte posteriore e sul fianco sinistro in modo tale da fermare la propagazione del fuoco. Gli elicotteri nel frattempo sono impegnati allo spegnimento delle fiamme che minacciano le vetture che transitavano sulla strada statale 131 e che, per via del fumo che ostacolava la visibilità, sono state fermate in colonna e protette tramite la realizzazione di fasce di sicurezza.

Verso le 13:45 arriva sul posto ed inizia ad operare anche un elicottero di tipo Erickson S-64F Elitanker, ben più efficace dei piccoli elicotteri regionali, avendo una capacità di carico di 9000 litri, che viene dirottato da un altro incendio ma opererà soltanto per 25 minuti dovendo rientrare alla base per rifornimento carburante. La contemporanea presenza di altri incendi in altre zone dell‘isola ma anche nella penisola, rende per il momento impossibile l‘invio di ulteriori mezzi aerei.

Dopo le 15:00 la dimensione dell'incendio si allarga ulteriormente. L'effetto combinato di vento e topografia, a causa della presenza di due principali catene collinari, favorisce la propagazione del fuoco nei fianchi, specialmente in quello

Alle 15:35 circa l‘incendio si trova a ~4 km dal punto di insorgenza (punto A nella Figura 25).

Arrivano segnalazioni di persone rimaste isolate in ovili e aziende nel tentativo di mettere al sicuro animali e beni. Una parte del personale viene dirottato per effettuare delle ricognizioni al fine di consentirne l‘evacuazione o la messa in sicurezza. Queste operazioni sottraggono quindi forze importanti allo spegnimento di un incendio che presenta alti tassi di propagazione e che inesorabilmente continua ad avanzare con maggior vigore e rapidità.

Alle 16:30 l'incendio è a circa 7 km dal punto di accensione vicino al tunnel della strada SS 131 dcn in direzione della città di Nuoro. Il valore della propagazione del fuoco continua ad essere molto alta, con la velocità media vicino a 30 m/min.

La situazione è chiara, il fronte del fuoco e il fianco destro si stanno muovendo dritti verso l‘abitato. Le principali aree minacciate dal fuoco sono la zona industriale di Prato Sardo e la zona residenziale di Città Giardino (Figura 25), rispettivamente a sinistra e a destra della strada che porta alla città e che implica un‘emergenza di protezione civile. Vengono fatti convogliare altri mezzi, autobotti e personale a terra anche da altre provincie. La priorità è sempre quella di mettere in sicurezza le aree abitate.

Alle 17:00 il fuoco minaccia la zona industriale e, soprattutto nella parte sud- occidentale, alcune aziende industriali vengono gravemente danneggiate dalle fiamme. Per quanto riguarda i fianchi dell‘incendio si vedono le fiamme del lato destro a circa 6.5-7 km dal punto di insorgenza (punto B nella Figura 25) vicino alla zona di Città Giardino, mentre le fiamme attive del fianco sinistro raggiungono una zona boschiva posta a 6.4 km dal punto di ignizione (punto C nella Figura 25).

E‘ da notare come per tutta la giornata e sino a sera presso la sala operativa antincendi è un susseguirsi di segnalazioni di principi di incendi provenienti da tutta la provincia ma anche da altre aree della regione. A fine giornata se ne conteranno alcune decine. L‘intervento sui tanti fronti comporta ulteriore stress per chi coordina le operazioni e la necessità di distogliere parte dell‘apparato, sia di mezzi a terra che

all‘imbrunire, l‘Elitanker per problemi tecnici opererà solo per alcune ore, mentre un Canadair, giunge sul posto solo a partire dalle 17:30. Gli altri sono impegnati nella penisola.

Le forze antincendio decidono di lasciare che il fianco sinistro bruci liberamente, mentre si concentrano gli interventi aerei e la maggior parte dei mezzi e personale a terra nell'area urbana per cercare di evitare i danni a case, aziende ma soprattutto alle persone.

Le prime abitazioni del quartiere Città Giardino vengono minacciate alle 17:30, mentre dopo appena 20 minuti da quando l‘incendio era stato segnalato nella zona industriale di Prato Sardo questa veniva superata dall‘avanzata delle fiamme.

In questi momenti risulta più che evidente la carenza di interventi di pulizia e prevenzione antincendi in particolare nell‘ambito dell‘area del consorzio industriale di Prato Sardo. Il perimetro esterno del consorzio, ma anche la viabilità interna e le stesse pertinenze e cortili di alcune aziende risultano invasi da erbacce e vegetazione secca che facilitano l‘avanzata del fuoco.

Dalle 17:30 in poi tutti gli sforzi si concentrano sulla protezione della città e della zona industriale con lanci da parte dei mezzi aerei, lotta attiva dei mezzi a terra e degli uomini ed evacuazione delle persone in pericolo. Per via di questa emergenza si lascia scoperto il fianco sinistro e non si avranno informazioni di dettaglio sino a notte inoltrata.

Alle 18:50 l‘evento viene segnalato a circa 12 km dal punto di insorgenza (punto D Figura 25), dove il fronte avanzato viene rallentato sia da delle condizioni meteorologiche mitigate con riduzione del vento e della temperatura ed un aumento dell‘umidità relativa, sia dall‘effetto della topografia. Il versante infatti digrada in una pianura, interessata dalle fiamme alle 21:50. La velocità di propagazione si riduce notevolmente: per percorrere 1.9 km il fuoco impiega 3 ore.

Alle 19:00 il fuoco arriva vicino alla città di Nuoro, mentre la Pineta di Ugolio viene raggiunta alle 19:25.

Dopo le 19:30, finalmente, il comportamento dell‘incendio è più contenuto ed è possibile rallentare la sua propagazione per mezzo dell'enorme intervento congiunto di forze terrestri e aeree.

Si riesce a confinare la propagazione del fuoco nella zona di Nuoro per cui, in tarda sera, dopo le 21:00, le squadre antincendio a terra si concentrano al contenimento del fianco sinistro che era stato lasciato bruciare.

Le operazioni di lotta continuano anche il giorno dopo sino alle 13:30, stavolta coadiuvate dal primo mattino anche dai Canadair, e si passerà poi finalmente alle operazioni di bonifica dell‘area.