• Non ci sono risultati.

1. INTRODUZIONE

3.4 Descrizione dei casi di studio

3.4.5 Caso studio Pau

L‘evento si è verificato il 23 luglio 2009, nella stessa giornata dei precedenti casi analizzati di Bonorva, Sindia e Padru. Pau si trova nella provincia di Oristano (Sardegna centro-orientale) ed è stato interessato dal grosso incendio conosciuto come l‘incendio del Monte Arci, che ha colpito in particolare questo massiccio montuoso. I comuni in cui si è sviluppato sono tre: Pau, Villaverde e Usellus (Figura 40). La causa è di origine colposa e la superficie bruciata è di 2015 ettari percorsi nei giorni 23 e 24 luglio.

Figura 40: Localizzazione dell‟incendio di Pau

La giornata è definita ad alto rischio di incendio per via delle alte temperature e del forte vento di scirocco. L‘umidità relativa è inferiore al 20%. Le temperature massime segnalate nella stazione più vicina (Nurallao) raggiungono i 40° C. Vi è presenza di vento dai quadranti meridionali. Condizioni ideali per favorire la propagazione di incendi di notevoli dimensioni che possono manifestare un

erano costituite da prati artificiali, seminativi e colture agrarie, intervallati dalla presenza sia di zone a macchia mediterranea che di pascoli arborati. Solo in alcuni tratti le latifoglie costituivano popolamenti a maggiore densità.

La parte nord-ovest del perimetro era occupata prevalentemente da aree a vegetazione sclerofilla in evoluzione, composta da arbusti e cespugli di altezza variabile di specie tipicamente mediterranee (cisto, lentisco, calicotome ecc) e da una zona di rimboschimento artificiale. Quest‘ultima risultava formata per la maggior parte da pini mediterranei di cui la parte più occidentale è gestita dall‘Ente Foreste, in continuità con un‘altra pineta comunale in stato di abbandono.

Figura 41: Mappa dell‟uso del suolo

La topografia (Figura 42 e Figura 43), così come la vegetazione, si presenta complessa e molto varia. Da zone pianeggianti si passa ad aree con orografia ondulata e accidentata. La parte nord-orientale dell‘area percorsa dal fuoco è occupata dall‘altopiano di Santa Lucia posto ad un‘altitudine media di 420-430 m. Spostandoci verso sud-est il terreno, caratterizzato dal susseguirsi di valli e ripidi versanti, diventa diseguale e accidentato. Sebbene presenti un‘altitudine inferiore

rispetto all‘altopiano, l‘inclinazione del terreno aumenta variando da 10-15° ai 15- 25° arrivando localmente a superare anche tali valori.

La topografia è stata proprio uno dei fattori, assieme al forte vento, che ha contribuito ad alimentare le fiamme ed a facilitarne l‘avanzata nella fase iniziale.

Figura 43: Mappa dell‟altitudine

L‘incendio ha avuto inizio alle ore 13 del 23 luglio 2009 nei pressi della strada provinciale che conduce al paese (punto di insorgenza di coordinate UTM 483000 E, 4405300 N). Da qui partono delle fiamme che subito interessano un terreno di circa 3 ettari coltivato a grano.

Nel giro di pochi minuti l‘incendio manifesta il suo alto grado di pericolosità. Sospinto dal vento di scirocco della velocità media di circa 15-20 km/h, si incanala in una piccola valle rallentando la sua corsa, per risalire poi i versanti che conducono all‘altopiano di Santa Lucia nell‘agro di Villa Verde (Figura 44). Il fuoco riprende vigore a causa dell‘effetto combinato del vento con la topografia. Si ha un incremento dell‘intensità del fronte tanto che le operazioni di lotta poste in essere dalle squadre antincendio non sono in grado di bloccarne l‘avanzata in maniera efficace.

Viene richiesto l‘intervento aereo. Alle ore 14 circa arriva il primo e per il momento unico elicottero disponibile. A causa infatti dei numerosi roghi, anche di grandi dimensioni, che erano attivi nell‘isola non si poteva garantire un ulteriore apporto di mezzi aerei. Nel giro di un‘ora il rogo aveva già coperto 3.5 km dal punto

Alla stessa ora (14:00) l‘incendio ha già raggiunto l‘altopiano estendendosi su alcune centinaia di ettari ed interessando un boschetto di conifere da cui si verificano i primi salti di fuoco (Figura 44).

Figura 44: Mappa sulla tempistica dell‟evento

Da questo momento le operazioni di lotta degli uomini e dei mezzi a terra sono affiancate dall‘elicottero regionale che però ha una capacità di sgancio limitata (700 litri). Sebbene siano vicini due laghetti per il rifornimento di acqua che permettono di avere un tempo di rotazione di soli 2 minuti, la colonna di fumo denso non permette una buona visibilità. Il mezzo aereo è costretto quindi a volare alto e di conseguenza a sganciare a molta distanza dalla vegetazione. Questo fa si che la precisione del lancio decresca e l‘acqua si vaporizzi prima di raggiungere il suolo col risultato di avere una modesta efficacia nello spegnimento delle fiamme.

Dopo le ore 16:00 la velocità del vento si riduce, rallentando di conseguenza l‘avanzamento dell‘incendio, che rimane però favorito dalla pendenza. Continua

Alle 18:00 giungono sul posto due mezzi aerei Canadair che affiancano l‘elicottero e gli uomini e i mezzi a terra. Da questo momento si ha una evoluzione positiva dell‘incendio tanto che di notte non si registrano fronti attivi.

Il giorno dopo si riattivano alcuni focolai che vengono affrontati con la formazione di due squadre e l‘impiego di mezzi meccanici. Un primo gruppo è attivo nelle operazioni di bonifica nell‘area del displuvio dell‘altopiano mentre l‘altro, aiutato dalle ruspe, si occupa di aprire delle piste in corrispondenza della linea perimetrale a protezione della pineta.

L‘apertura di queste piste permette di percorrere agevolmente il perimetro del bosco e di poter scaricare, tramite le autobotti, litri di acqua sulla parte di pineta che viene ancora minacciata dal fuoco per evitare che questo acquisti maggior vigore. Si lavora per trasformare inoltre una pista in una fascia di circa 4 metri e si apre una pista rotabile per congiungersi ad una fascia parafuoco più ampia con l‘obiettivo di creare una interruzione.

Alle 12.30 però gli sforzi vengono vanificati dal cambio di direzione del vento a maestrale e da un incremento nella sua intensità. L‘umidità scende al 5% e sul fianco destro il fuoco che avanzava radente ai limiti del bosco si trasforma in incendio di chioma. Viene attaccata la pineta comunale e si verificano dei salti di fuoco creando così delle condizioni di estremo pericolo per gli operatori antincendio. L‘incendio, sospinto dal vento di maestrale, avanza in direzione sud-est sino a lambire il centro abitato di Usellus.

Le operazioni di spegnimento continuano per tutto il pomeriggio. L‘incendio è stato dichiarato sotto controllo alle ore 18:30 del 24 luglio. Le operazioni di bonifica si concluderanno solo il giorno successivo alle 12.