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1. INTRODUZIONE

3.4 Descrizione dei casi di studio

3.4.2 Caso studio Bonorva

L‘incendio, il più esteso verificatosi nell‘isola negli ultimi anni, è avvenuto il 23 luglio 2009 raggiungendo un‘estensione finale di 10550.55 ettari. I comuni interessati, oltre Bonorva da cui si è sviluppato, sono stati: Giave, Torralba, Bonnanaro, Mores, Ittireddu e Ozieri (Figura 26). Il rogo viene ricordato non solamente per la notevole superficie bruciata ma soprattutto per la morte di un uomo di Mores stroncato da un infarto mentre tentava di mettersi in salvo dalle fiamme.

Figura 26: Localizzazione dell‟incendio di Bonorva

L‘evento si verifica in una giornata particolarmente critica sul fronte degli incendi in Sardegna. Nella notte tra il 22 ed il 23 luglio, si sono infatti verificati ben 36 incendi in tutta l‘isola. Durante la giornata del 23 il numero dei roghi segnalati arriva addirittura a 70. Le temperature massime registrate toccano i 43.5° C ad Ozieri, 42.4°C a Bonnannaro e 41.4°C a Giave. Il vento, prevalentemente dai versanti meridionali, raggiunge una media di 25-30 km/h di velocità.

costituiti da prati stabili e seminativi in aree irrigue e non irrigue. Aree agroforestali, colture temporanee associate a colture permanenti e colture agrarie ricoprono altri 2222 ettari (il 21% della area bruciata). La restante parte del territorio è coperto da boschi di sughera e pascoli naturali e da macchia mediterranea in cui si rinvengono le tipiche specie floristiche quali ad esempio cisto, lentisco, fillirea (Figura 27).

Figura 27: Mappa dell‟uso del suolo

Il territorio interessato dal fuoco è caratterizzato da una topografia (Figura 27 e Figura 28) abbastanza varia, si passa da zone pianeggianti, ad ondulate per arrivare a porzioni di territorio dall‘orografia più accidentata che presentano un‘inclinazione media di 20-25°. In diversi punti si arriva ad una inclinazione di oltre 40°.

Figura 28: Mappa delle pendenze

I rilievi, di altezza compresa tra i 430 e oltre i 600 m (San Cosimo), digradano in zone pianeggianti presenti soprattutto nella zona centrale del perimetro.

L‘evento, di origine umana, è partito alle 4:58 del mattino (punto di insorgenza UTM 481100 m E; 4475100 m N; 508 m a.s.l.), a Sud di Bonorva, paese della Sardegna nord-occidentale.

I mezzi aerei intervenuti nelle operazioni di spegnimento dell‘incendio sono: due elicotteri regionali e tre canadair. I canadair che hanno operato, a causa della lontananza delle fonti idriche di attingimento, avevano un alto tempo di rotazione di 20-25 minuti. Bisogna inoltre aspettare del tempo prezioso quando due canadair finita l‘autonomia, si allontanano per poter fare rifornimento di carburante.

In un primo momento l‘incendio avanza in direzione sud verso il paese di Bonorva risalendo un piccolo crinale (Figura 30). Favorito da un debole vento di scirocco cambia direzione e si dirige verso Nord.

Figura 30: Mappa sulla tempistica dell‟incendio

Verso le 10:00 quando è in prossimità di Giave a circa 3.5 km dal punto di insorgenza (Figura 30), subisce un arresto e sembra che si stia spegnendo da solo. Il

Alle 10:30, cogliendo di sorpresa le squadre impegnate nelle operazioni di spegnimento, riparte in due diversi punti. Il primo sotto il paese di Giave ed il secondo a ~3.2 km dal punto di insorgenza (punto A nella Figura 30) avanzando ad elevata velocità tanto che riesce a coprire 500 m in soli 10 minuti.

Gli operatori si rendono subito conto dell‘emergenza che si è venuta a creare e concentrano tutti i loro sforzi a protezione dell‘abitato di Giave minacciato dalle fiamme. Alle 10:45 l‘incendio è diventato incontrollabile.

Dalle 11:30 alle 12:00, oltre al problema di protezione civile, si è davanti ad un‘altra situazione di pericolo. Il fuoco infatti ormai si è diviso in tre parti con tre diversi fronti: i) il primo interessa l‘abitato di Giave, ii) il secondo segue la direzione Ovest iii) ed infine il terzo fronte di direzione Nord-Est.

Un ulteriore aumento della velocità del vento e un suo cambiamento nella direzione da Sud a Sud-Ovest si registra verso le ore 12:00.

Le squadre cercano di rallentare l‘avanzata dell‘incendio ma le particolari condizioni meteorologiche non permettono di attuare una efficace azione di lotta. Le operazioni di spegnimento sono inoltre rese ancora più difficili, oltre che dal comportamento dell‘incendio e dalle elevate temperature, da un denso fumo che rende la visibilità scarsa. I lanci che vengono effettuati dai mezzi aerei sono quasi del tutto vanificati. A causa del fumo infatti i Canadair e gli elicotteri sono costretti a lanciare ad una quota più alta del previsto col risultato principale che l‘acqua col ritardante arriva sul terreno vaporizzata per effetto delle alte temperature.

Notizie certe sulla dinamica si hanno alle 11:30-11:45 - ora in cui risulta bruciata un‘area sita a ~5.2 km dal punto di insorgenza - e alle 12:30-13:00 quando l‘incendio è segnalato, sempre in direzione NO, a circa 7 km dal punto di insorgenza (punto B e punto C nella Figura 30).

La situazione è davvero critica. Le testimonianze riportano di un incendio estremamente veloce e violento, con un vento a forti raffiche che cambiava continuamente direzione mettendo in serio pericolo gli uomini ed i mezzi a terra. Alcuni testimoni ricordano come anche in presenza di un limitato carico di combustile o addirittura col suolo nudo il fuoco avanzava con una sorprendente velocità tanto che diversi alberi non sono stati bruciati.

Alle ore 13:30, il fianco destro muovendosi in direzione SE interessa una zona montuosa distante 7.5 km dall‘insorgenza che risulterà completamente bruciata alle 19:00 (punto D Figura 30).

Alle 16.00-16.30 l‘incendio si trova alle porte dell‘abitato di Mores e anche in questo caso una parte delle squadre viene indirizzata a proteggere abitazioni e civili per evitare danni e perdite di vite umane.

Intanto anche nel fianco destro, sebbene la situazione apparisse più gestibile, la carenza di strade rendeva complicate le operazioni di lotta attiva da parte degli uomini e dei mezzi a terra. Il rogo avanza inesorabilmente e alle 18:00 circa anche l‘abitato di Ittireddu viene minacciato dalle fiamme. Si decide di lasciare scoperto il fianco che procede in direzione NE dove si trovano campi irrigati che quindi possono rappresentare una barriera naturale all‘avanzata dell‘incendio e si concentrano invece le forze su Ittireddu (Figura 30). Nel frattempo la parte sinistra del perimetro dell‘incendio continua a bruciare.

Le operazioni di spegnimento continueranno sino a sera inoltrata ma non si riuscirà a domare completamente l‘incendio che continuerà a bruciare anche di notte.

Il giorno seguente, verso le 10:00, il fuoco viene finalmente fermato ed al contempo iniziano le operazioni di bonifica.

Durante le operazioni si verifica una nuova insorgenza tanto che l‘incendio riprende vigore intorno alle ore 12:00.