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APPENDICE DOCUMENTARIA

Nel documento Il Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel (pagine 141-178)

L’AMMIRAGLIO DELLA VITTORIA

APPENDICE DOCUMENTARIA

Supplemento alla Rivista Marittima Documento n. 1

STATO DI SERVIZIO DI S.E. IL GRANDE AMMIRAGLIO PAOLO THAON DI REVEL DUCA DEL MARE (Archivio dell’Ufficio Storico della Marina, Biografie, cart. 25, fase. 9)

Allievo della R. Scuola di Marina 8 luglio 1873

Guardiamarina 1° dicembre 1877

Sottotenente di vascello 1° luglio 1880

Tenente di vascello 1° gennaio 1886

Capitano di corvetta 1° maggio 1895

Capitano di fregata 1° gennaio 1900

Capitano di vascello 1° marzo 1904

Contrammiraglio 16 aprile 1910

Vice Ammiraglio 1° luglio 1913

Ammiraglio (per merito di

guerra--motu proprio di S.M. il Re) 6 novembre 1918

Grande Ammiraglio 4 novembre 1924

IMBARCHI

R. fregata Vittorio Emanuele 15 luglio 1873 4 novembre 1873

R. fregata Vittorio Emanuele 20 luglio 1874 4 novembre 1874

R. fregata Vittorio Emanuele 16 luglio 1875 3 novembre 1875

R. fregata Vittorio Emanuele 3 luglio 1876 10 novembre 1876

R. fregata Vittorio Emanuele 18 luglio 1877 23 ottobre 1877

R. ariete Affondatore 16 dicembre 1877 29 giugno 1878

R. corazzata Principe Amedeo 30 giugno 1878 1° novembre 1878

R. fregata Garibaldi aprile 1879 21 agosto 1882

R. corazzata Venezia 20 novembre 1882 giugno 1884

R. ariete Bausan 3 luglio 1888 16 novembre 1888

R. trasporto Città di Genova 21 novembre 1888 11 agosto 1889

R. inc Montebello (Uff. in 2a) 11 agosto 1889 13 dicembre 1891

R. rim Atlante (Com.te) 15 maggio 1892 22 agosto 1892

R. torpediniera Sparviero (Com.te) 21 aprile 1893 6 febbraio 1894

R. goletta Palinuro 7 febbraio 1894 8 maggio 1895

R. nave Savoia 16 ottobre 1895 11 novembre 1895

R. nave Piemonte (Uff. in 2a) 16 novembre 1895 11 novembre 1896

R. nave Saint Bon 5 dicembre 1900 6 marzo 1902

R. nave Caracciolo (Com.te) 6 dicembre 1902 15 novembre 1903

R. nave Vespucci (Com.te) 16 novembre 1903 6 novembre 1906

R. nave Etna (Com.te) 6 luglio 1907 12 novembre 1907

R. nave Vittorio Emanuele (Com.te) 27 novembre 1907 17 novembre 1909

R. nave Umberto (Com.te) 10 settembre 1911 17 settembre 1911

R. nave Garibaldi (Com. te della 2adivisione

della 2asquadra) 22 settembre 1911 26 settembre 1912

R. nave Vettor Pisani

(Ispettore delle Siluranti) ottobre 1912 11 marzo 1913

R. nave Liguria 16 agosto 1913 9 settembre 1913

R. nave Libia 20 ottobre 1914 1° novembre 1914

R. nave Trinacria (Capo di Stato Maggiore della Marina e comandante delle

forze navali mobilitate) 16 febbraio 1917 19 marzo 1917 R. nave Elba (Capo di Stato Maggiore

della Marina e comandante

delle forze navali mobilitate)20 marzo 1917 agosto 1919

Giugno 2017

DESTINAZIONI A TERRA

Ufficiale d’ordinanza effettivo di S.A.R. il Principe di Savoia Carignano 1° giugno 1884 1° luglio 1888

Aiutante di Campo effettivo di S.M. il Re 16 agosto 1896

1° novembre 1900

Comandante della R. Scuola Macchinisti 10 agosto 1904

1° novembre 1905

Comandante della R. Accademia Navale 11 novembre 1905

21 novembre 1907

Aiutante di Campo effettivo di S.M. il Re 1° febbraio 1911

1° ottobre 1911

Capo di Stato Maggiore della Marina 1° aprile 1913

11 ottobre 1915 Comandante in Capo del Dipartimento e della Piazza Marittima di Venezia 12 ottobre 1915 8 febbraio 1917 Capo di Stato Maggiore della Marina e Comandante in Capo delle forze navali mobilitate 9 febbraio 1917 24 novembre 1919

Ispettore Generale della R. Marina 24 novembre 1919

30 maggio 1920

Presidente del Comitato Ammiragli 31 maggio 1920

30 ottobre 1922

Ministro della Marina 31 ottobre 1922

9 maggio 1925 ONORIFICENZE

Cavaliere della Corona d’Italia-Motu proprio di S.M. il Re (decreto 29 marzo 1888) Cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro-Motu proprio di S.M. il Re (decreto 3 dicembre 1896) Ufficiale della Corona d’Italia-Motu proprio di S.M. il Re (decreto 31 dicembre 1899) Croce d’oro per anzianità di servizio

Ufficiale dei SS. Maurizio e Lazzaro (R.D. 4 giugno 1908)

Commendatore della Corona d’Italia-Motu proprio di S.M. il Re (decreto 22 settembre 1908)

Medaglia commemorativa per l’opera soccorritrice prestata nel terremoto del28 dicembre 1908 e Medaglia d’oro per essersi segnalato nel prestare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto (R.D. 27 maggio 1911).

Commendatore dell’Ordine militare di Savoia: «Per la costante attività, il coraggio e la perizia dimostrata al comando di una divisione navale durante la guerra distinguendosi in particolare modo nell’attacco delle fortificazioni dei Dardanelli, ma più ancora nella azione compiuta a Beyruth che egli personal-mente comandò e diresse, nella quale in circostanze difficili d’ordine internazionale affondò le due navi da guerra turche rifugiate nel porto, con esecuzione piena degli ordini avuti e con intero suc-cesso- Mediterraneo 1911-1912» (R.D. 16 marzo 1913).

Campagna di guerra 1911-12

Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911-1912 Grande Ufficiale della Corona d’Italia (R.D. 29 maggio 1913)

Commendatore dei SS. Maurizio e Lazzaro (R.D. 29 dicembre 1913)

Cavaliere di Gran Croce decorato del Gran Cordone della Corona d’Italia--Motu proprio di S.M. il Re (R.D.

2 aprile 1914)

Grande Ufficiale dei SS. Maurizio e Lazzaro-Motu proprio di S. M. il Re (decreto 30 gennaio 1915) Cavaliere di Gran Croce dei SS. Maurizio e Lazzaro-Motu proprio di S.M. il Re (decreto 11 ottobre 1915) Grande Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia-Motu proprio di S.M. il Re per distinti servizi resi durante

la campagna di guerra 1915-1916 (decreto 20 gennaio 1916).

Medaglia d’onore di lunga navigazione (decreto luog. 26 settembre 1918) Medaglia mauriziana al merito militare di 10 lustri (R.D. 12 ottobre 1918)

Gran Croce all’Ordine militare di Savoia-Motu proprio di S.M. il Re: «Capo di Stato Maggiore della R. Marina, comandante in capo delle forze navali mobilitate dal febbraio 1917, nella suprema direzione della

Supplemento alla Rivista Marittima guerra marittima in Adriatico e dell’azione bellica ovunque esercitata da mezzi della R. Marina, ha dato alta prova di singolare perizia, somma energia, perspicuo apprezzamento delle situazioni bel-liche. Nonostante la gravità e la persistenza delle insidie nemiche, mercé i provvedimenti da lui or-dinati e le mirabili virtù della nostra gente di mare, i traffici marittimi hanno potuto svolgersi così da assicurare in ogni tempo al Paese gli indispensabili rifornimenti. Con fervore e tenacia ha prov-veduto all’apprestamento dei mezzi complementari di offesa e di difesa che meglio convenivano alle peculiari caratteristiche della guerra combattuta in Adriatico ed alla preparazione degli uomini che coll’impiego di essi hanno inflitto al nemico perdite gravissime e circonfuso di gloria imperitura la Marina italiana. Sotto il suo alto comando la R. Marina ha portato validissimo contributo alla vittoria»

(decreto 1 giugno 1919)

Croce al merito di guerra (l a concessione)-Motu proprio di S.M. il Re

Croce al merito di guerra (2 a concessione) determinazione ministeriale del 2 luglio 1921 (commutata in quella al Valor militare)

Croce di guerra al Valor militare con la seguente motivazione: «Mentre si recava a Cortellazzo preceden-temente bombardata da navi nemiche venne fatto segno a tiro di batterie nemiche e malgrado fosse sconsigliato a proseguire continuò il suo cammino imperturbabile noncurante il pericolo destando l’ammirazione dei marinai del battaglione “Monfalcone” che si stava preparando all’assalto (Cortel-lazzo 19 novembre 1917)» (R.D. 17 febbraio 1924) (in commutazione della croce al merito di guerra concessagli per determinazione ministeriale del 25 luglio 1921)

Croce di guerra al Valor militare con la seguente motivazione: «Capo di Stato Maggiore della Marina si assumeva l’alto incarico della delicata missione del bombardamento di Durazzo, prendendone per-sonalmente la direzione a bordo della R. nave “Dante Alighieri” e raggiungendo brillantemente l’obiet-tivo prefisso» (R.D. 17 febbraio 1924) (in commutazione della Croce al Merito di guerra concessagli per determinazione ministeriale del 6 agosto 1921)

Conferitogli il titolo di Duca (R.D. 24 maggio 1923)

Gran Cordone dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia- Motu proprio di S.M. il Re - f.o. 12 luglio 1924 Cavaliere dell’Ordine Supremo della SS. Annunziata.

Documento n. 2

LETTERA DEL MINISTRO DELLA MARINA SIMONE DI SAINT BON ALLA CONTESSA CAROLINA, MADRE DEL GRANDE AMMIRAGLIO (CTR, Lettere alla Madre)

IL MINISTRO DELLA MARINA

Rome, 16 aòut 1873 Madame,

Je vous remercie des paroles flatteuses que vous avez eu la bonté de m’adresser. Je ne doute pas que les premiers succès de votre fils ne soient le présage de ceux qui l’attendent dans sa carrière, car j’ai eu oc-casion de le connaître a Livourne et j’ai vu qu’il est très intelligent et d’un caractère ferme; quant au reste il suffit de dire qu’il a été élevé par vous.

Agréez, madame, l’expression de mon profond respect.

Votre devoué serviteur

S. de S. BON (sulla busta:)

Madame la Comtesse Thaon de Revel de Vars Turin

Giugno 2017 Documento n. 3

LETTERA DI V. ARMINJON ALLA CONTESSA CAROLINA (CTR, Lettere alla Madre)

COMANDO DELLA R. SCUOLA DI MARINA SECONDA DIVISIONE

Genes 21 janvier 1876 Madame la Comtesse,

Madame la comtesse de Sonnaz votre soeur s’est donnée la peine de monter au collège pour remettre la somme de 112,50 que vous lui aviez confiée. M. le Capitaine Barella a du vous adresser le jour même un récepisté (?) en ajoutant la note des dépenses courantes que vous réclamiez. Je vous prie de me par-donner le retard que j’ai mis à vous répondre; la cause en est une grave maladie de mon beau-père qui m’impose la necessité de m’absenter pendant quelques heures de la journée.

Madame de Sonnaz pourra faire sortir votre fils tous les quinze jours et le voir au parloir une fois par semaine. La santé de M. Paul est excellente et je n’ai que des éloges à faire sur son compte. Je me gar-derais bien de vous dire ce dernier mot si je n’étais pleinement rassuré par votre prudence et par votre discretion Madame, car souvent les louanges aux élèves ne produisent pas tout l’effet qu’on désire. Avec (?) la vanité de donner à la marine un jeune homme dont l’instruction serait portée à un point plus élevé à cause de l’amour propre habilement stimulé, je m’éxposerais à former un officier médiocre et difficile à plier à toutes les exigences de la discipline. C’est pourquoi j’évite ordinairement de faire des compli-ments aux élèves et je me garde encore davantage des parents qui ont trop d’éstime pour leurs enfants.

Mais le caractère de M. Paul est pour moi une assurance; il est respectueux et obéissant avec tous les su-périeurs et il n’acuse (?) jamais la mauvaise habitude de faire des commentaires sur leur compte.

Vous recevez chaque mois Madame le bulletin des études; vous ne feriez pas mal de présenter chaque fois à M. Paulles observations que vous jugerez convenable, afin qu’il se mette au concurrence avec les premiers élèves de sa classe.

Veuillez agréer Madame la Comtesse l’éxpression de mon respect et de mon sincère dévoument.

Votre très humble serviteur

...Arminjon

Documento n. 4

RELAZIONE SINTETICA SULL’OPERA SVOLTA DAL CAPO DI STATO MAGGIORE REVEL DAL l APRILE 1913 AL l OTTOBRE 1915 (191)

(ACS, carte Del Bono, b. 2, fase. 5; carte Salandra, b. l, fase. 15/1;

carte Boselli, b. l, fase. 15)

UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA

Assunsi la carica di Capo di Stato Maggiore della Marina il 1° Aprile 1913, pochi mesi dopo la con-clusione della pace con la Turchia (Ottobre 1912).

Mentre la Marina abbisognava di un periodo di raccoglimento per rassettare il materiale e riordinare il personale, dovendosi fra l’altro riaprire i corsi d’istruzione per gli Ufficiali, sospesi durante la lungua guerra; occorreva d’altra parte mantenere in servizio attivo un rilevante numero di navi per fronteggiare le esigenze politiche e militari in Libia, in Albania, nel Dodecaneso, in Grecia, nel Bosforo, nonché per motivi d’ordine pubblico territoriale e marittimo.

Supplemento alla Rivista Marittima Solamente nell’estate 1913 la Marina potè riprendere la sua vita normale. Raccolte le Forze Navali sotto un solo Comando, per stabilire l’indispensabile unità di direzione, venne prescritto con apposite istruzioni che le esercitazioni fossero - per quanto possibile - improntate al carattere di vera guerra, onde ottenere che la Flotta raggiungesse sollecitamente la piena efficienza bellica necessaria ad affrontare qua-lunque evento.

E infatti, all’inizio dell’attuale conflitto, le navi dell’Armata si trovarono pronte al combattimento, come forse mai furono.

* * *

La Triplice Alleanza era stata rinnovata il 5 dicembre 1912, e dopo tale rinnovamento le relazioni della nostra Marina con quelle dell’Imperi Centrali erano diventate più intime e cordiali. Nell’agosto 1913 S.A.R. il Duca degli Abruzzi visitava la Flotta Germanica ed assisteva con alcuni Ufficiali ad importanti

esercitazioni di natura riservatissima.

Già nell’aprile erano state intavolate trattative con lo Stato Maggiore della Marina Tedesca e col Co-mandante della Marina Austriaca per coordinare le eventuali azioni di guerra delle varie Flotte, discipli-nandole con una Convenzione Navale. La quale, ottenuta attraverso non poche difficoltà, assicurava il pieno concorso della Flotta Austriaca nel Tirreno, soddisfacendo in tal guisa pienamente il punto di vista italiano.

La Convenzione ottenne l’Alta approvazione dei Sovrani alleati.

Giova ricordare in proposito la preoccupante dislocazione di potenti Forze Anglo-Francesi nel Me-diterraneo avvenuta nel 1913 e la poca simpatia che in quel tempo la Marina Francese ostentava per quella italiana. L’Ammiraglio Boué de Lapeyrére aveva voluto che sulla poderosa corazzata «FRANCE»

- indice della rinnovellata potenza navale francese - fosse trasferito il gruppo simbolico che già aveva ornato il «BRENNUS» (un legionario romano incatenato con la epigrafe «vae victis») e il 7 Novembre 1913, la Squadra Francese, incontrata nelle acque di Rodi la Forza Navale Italiana comandata da S.A.R.

il Duca degli Abruzzi, la oltrepassava senza salutarla, rispondendo poi colpo per colpo al saluto di essa.

In armonia alla Convenzione Navale, la Germania dislocò permanentemente in Mediterraneo una Di-visione di rapidi Incrociatori (Goeben, Breslau, ecc.). Seguirono accordi per un continuo scambio di notizie e per una rapida concorde entrata in campagna; a tal fine fu redatto un apposito libro di segnali e di evo-luzioni denominato «Triplokodice»: l’edizione tedesca era pronta, e quella italiana in corso di stampa a Berlino, allorché scoppiò fulmineo il gran conflitto europeo.

Cordiali e frequenti concerti per la collettiva preparazione alla guerra, colloqui col Comandante della Marina Austriaca, scambi d’idee e di vedute, si erano protratti fino alla vigilia della nostra dichiarazione di neutralità. Giustificata era dunque la supposizione che, partecipando l’Italia ad una grande guerra eu-ropea, la sua Marina avrebbe operato a fianco di quelle degli Imperi Centrali, e logico era pure che questo orientamento politico dovesse essere tenuto in particolare considerazione nella preparazione bellica li-toranea.

Fu per conseguenza raccomandato, sia al Ministro del tempo, sia in sede della Commissione Suprema di Difesa, convocata in Maggio 1913 (presieduta da S.E. Giolitti) l’assestamento militare del litorale occi-dentale e specialmente quello di Maddalena.

Né con ciò furono trascurate le eventuali combinazioni belliche dell’Ionio e dell’Adriatico: infatti, da quell’epoca, fu ripetutamente proposto e domandato che il Mar Grande di Taranto e la rada di Brindisi fossero chiusi mediante dighe per impedire l’avvicinamento delle navi all’ancora da parte di sommergibili di cui consideravo già allora molto temibili le insidie. Tendevasi in tal modo a preparare basi navali che la guerra guerreggiata dimostrò preziosissime.

Di pari passo si dava impulso alla preparazione logistica, sollecitando il completamento della dota-zione del carbone e l’aumento di quella del combustibile liquido, per fronteggiare un non breve periodo di guerra anche se fossero tagliate ed ostacolate le vie marittime dei rifornimenti. La scorta di naftetine che è ora di circa 150 mila tonnellate era in quel tempo di appena 30 mila, quanto cioè se ne consumarono all’incirca nel primo mese della guerra attuale.

* * *

Poiché la Convenzione Navale con l’Austria e la Germania garantiva alla Marina Italiana solamente per un determinato obbiettivo un aiuto relativo ed anche incerto, perché dipendente dalle circostanze

Giugno 2017

politiche, era prudente far su di esso un assegnamento non assoluto, né indefinito, e presupporre com-binazioni nelle quali mancasse totalmente il predetto aiuto.

Già prima che scoppiasse il conflitto europeo, non poteva disconoscersi per quanto discussa - come avviene di tutte le cose che ancora non hanno ricevuto la sanzione della pratica - la capacità distruttiva dei sommergibili.

Solo mercé un buon numero di sommergibili, completato da un largo stuolo di siluranti, ritenevo si sarebbe potuto, in tempo relativamente breve e con spesa proporzionata alla finanza del Paese, diminuire la grande differenza di potenzialità esistente tra la nostra Flotta e quella Francese, rafforzata in Mediter-raneo da potenti unità inglesi, ed attenuare ad un tempo il vantaggio derivante alla Flotta Austriaca dalle privilegiate condizioni geografiche dell’opposto versante.

Onde, allarmato del costo enorme delle grandissime corazzate (i cui progetti e relativi quesiti erano stati... in principio del 1913 dal Ministro del tempo sottoposti agli Ammiragli) feci, fin dalla primavera 1913, quanto era in mio potere, pregando anche S.E. il Presidente del Consiglio, perché si desistesse da tali costosissime navi (soggette ad esser poste fuori combattimento- se non inabissate - forse da un solo siluro, certamente da una mina subacquea) le quali avrebbero assorbito totalmente l’annuale assegnazione finanziaria prevista per la riproduzione del naviglio, non lasciando margine alcuno per siluranti e som-mergibili.

Le navi tipo L, così dette dal Ministro Leonardi Cattolica, progettate per 29 mila tonnellate, raggiun-geranno, se non supereranno, le 32 mila tonnellate, e costeranno non meno di 100 milioni.

Nel luglio 1913 avevo presentato una memoria al Ministro della Marina, proponendo di portare a 64 i Cacciatorpediniere e ad altrettanti i sommergibili; più tardi- confermatesi le mie previsioni sulla capacità distruttiva di questi ultimi e sulla insufficiente protezione subacquea delle navi da battaglia- proposi si rinunciasse alla quarta grande nostra non ancora impostata a Livorno.

* * *

Mentre propugnavo la costruzione di numerosi sommergibili, disponevo per un intenso allenamento di quelli in servizio e venivano emanate in proposito norme tassative intese ad ottenere che gli Stati Mag-giori e gli equipaggi fossero addestrati in tutte le forme d’impiego guerresco di essi.

Anche al servizio Aeronautico circondato allora presso le principali Marine da una grande riserva-tezza, quasi di mistero, ritenni necessario volgere in modo particolare le mie cure, considerando le mac-chine aeree di notevole ausilio nella guerra marittima specialmente nell’esplorazione.

A metà 1913 convocai una Commissione, presiedendola personalmente, perché formulasse proposte atte ad organizzare in modo rapido ed efficace tale servizio; ed a questo scopo veniva pure istituita presso l’ufficio di Stato Maggiore un’apposita sezione, ampliata quindi in reparto.

Ma i fondi concessi fino a poco prima della nostra guerra, se valsero a formare un utile nucleo ini-ziale, non permisero lo svolgimento di un programma largo com’era necessario. Più tardi (Gennaio e Giu-gno 1915) quando si poté disporre di adeguati mezzi, l’efficacia ne risultò molto ridotta dall’insufficienza dell’industria nazionale (ancora non affermatasi nelle costruzioni aeronautiche) dall’impossibilità di ser-virsi di quella europea già assorbita dalla guerra e dalla qualità scadente della produzione americana, peggiorata con l’intensificarsi delle commesse mondiali.

Mentre mi adoperavo per l’incremento dell’aeronautica, si divisavano anche i mezzi per opporsi alle offese aeree nemiche o per neutralizzarne i danni. Si progettavano infatti depositi interrati del combu-stibile liquido, precorrendo in ciò tutte le altre Marine, e si sollecitava la costruzione e sistemazione di artiglierie antiaeree. Ma trattandosi di un problema nuovo, nella soluzione del quale si era ben poco in-nanzi anche all’Estero, accorsero lunghi studi intorno a gravi difficoltà tecniche, non peranco completa-mente risolte: cosicché, nonostante continue sollecitazioni, le armi ed i mezzi aerei affluirono tardivamente.

Altri mezzi di guerra cui dedicai specialmente la mia attenzione furono le torpedini, insistendo per-ché si riguadagnasse il tempo trascorso in esperienze, e se ne costituisse una dotazione al minimo di 5 000, magari ricorrendo all’estero in aggiunta alla produzione nazionale: nessuna commessa ne fu fatta all’estero e le consegne da parte delle Ditte nazionali impegnate- nonostante i termini perentori- proce-dettero così a rilento, che all’inizio delle ostilità si avevano veramente pronte solo l 500 torpedini Bollo, e se ne raggiunse il numero minimo stabilito, non prima del mese di ottobre. Nei prossimi mesi, però, col regolare svolgimento dei contratti in corso, si raggiungeranno 10 mila armi.

* * *

Supplemento alla Rivista Marittima Diligenti studi ed accurate memorie del mio predecessore, Vice Ammiraglio Rocca Rey, avevano di-mostrato quanto nociva ai servizi della Marina, particolarmente a quelli navali, fosse la instabilità del personale nelle destinazioni, e qualmente questo nocumento fosse in massima dovuto alla insufficienza di personale, specialmente di Ufficiali.

Assunta io la carica di Capo di Stato Maggiore subito domandai, e di poi ancor ridomandai, che i quadri organici degli ufficiali fossero accresciuti proporzionalmente ai prevedibili bisogni di eventuale guerra, che si prevedesse e provvedesse a coprire rapidamente i predetti quadri, che frattanto la proget-tata soppressione degli ufficiali del Corpo Reale Equipaggi fosse rinviata a quando opportuna legge avesse provveduto a colmare i vuoti da essa derivanti, e che la forza bilanciata del Corpo Reale Equipaggi fosse progressivamente aumentata fino ad avere normalmente al completo gli equipaggi delle navi da battaglia, indipendentemente dai militari dei corsi e delle scuole speciali.

Le difficoltà che malamente furono superate all’inizio delle ostilità (quantunque queste fossero da tempo presentite) per far fronte ai servizi di guerra, la penuria di Ufficiali di Vascello di carriera in cui ancor si dibatte la Marina, onde i forzati strizzamenti degli Stati Maggiori delle Navi e di talune Piazze Marittime, hanno purtroppo sanzionato l’avvedutezza delle proposte presentate da più di trenta mesi e di poi ripresentate.

* * *

Il tema delle grandi manovre navali divisate per l’autunno del 1914 era stato prescelto con l’intendi-mento di riprodurre, in misura naturalmente ridotta, azioni combinate delle Marine Italiana e Austriaca contro quella Francese; ma scoppiata ai primi di agosto la perdurante conflagrazione o seguitane

Il tema delle grandi manovre navali divisate per l’autunno del 1914 era stato prescelto con l’intendi-mento di riprodurre, in misura naturalmente ridotta, azioni combinate delle Marine Italiana e Austriaca contro quella Francese; ma scoppiata ai primi di agosto la perdurante conflagrazione o seguitane

Nel documento Il Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel (pagine 141-178)

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