Presidente
La parola al Sindaco.
Sindaco
Grazie Presidente. Uno degli aspetti significativi dalla campagna elettorale per quanto riguarda la discussione sull’argomento in oggetto, è stata la volontà da parte di questa Amministrazione di proporre forti snellimenti nelle procedure burocratiche, in relazione a qualsiasi modalità di relazione tra l’Amministrazione Comunale e la vita della cittadinanza. Tra questi provvedimenti, ne abbiamo già iniziati alcuni con il Regolamento, l’abbiamo visto la volta scorsa dei contratti, proseguiamo con il Regolamento dei quartieri. Lo spirito che in pratica innova il Regolamento è quello di, da una parte svincolare la modalità di strutturazione dei Comitati garantendo a ciascuna zona del Comune la possibilità di scegliere o di autodeterminare la possibilità di gestione, diciamo, dell’Associazione, dall’altra parte quindi c’è tutta la sburocratizzazione prevista relativa alla procedura comunale di elezione dei Comitati; i Comitati, se si costituiscono, possono iscriversi all’Albo comunale delle Associazioni e degli Enti no profit e alla fine viene però garantito il mantenimento della vigente disciplina sostanziale in materia di scopi, funzioni, attività, rapporti con le Amministrazioni da parte dei Comitati.
Queste modifiche nascono dall’incontro con anche l’unico Comitato sostanzialmente in vita, che è il Comitato del Cerreto, ho partecipato alle loro sedute per tre riunioni, anche molto piacevoli, credo che sia una necessità che è stata avvertita e che dall’altra parte era stato uno dei vincoli che aveva visto la difficoltà nella nascita dei Comitati. Io credo che l’Amministrazione Comunale debba dare la possibilità, in questo caso e in questo modo, a tutte le zone della città, di trovare forme di espressione che possano essere forme di espressione che sono tipiche di ciascuna zona; dall’altra parte si garantisce a queste tutta la modalità possibile per l’aiuto, oltretutto innesterei questo discorso sull’ambito del processo che l’anno prossimo vedrà uno step in
avanti particolarmente significativo, di fortissima trasparenza dell’azione amministrativa, per cui ai Comitati che si istituiranno, così come l’Associazione trevigliese, così come ai gruppi o agli enti, verrà data visibilità all’interno del portale del Comune, che sarà completamente riorganizzato e che vedrà, che diventerà la sede o il sito diciamo istituzionale, grazie al quale tutta la vita della cittadinanza potrà essere e passare attraverso una forma di comunicazione istituzionale.
Per questo motivo si propone l’approvazione del testo del Regolamento così come è stato emendato, con la soppressione di tutta la disciplina che era relativa alla modalità che era vincolata da parte dell’Amministrazione Comunale di istituzione e con la libertà per ciascun Comitato di quartiere di scegliere la forma istitutiva e la possibilità per ciascuno in pratica di autodeterminare le modalità migliori di relazione. In questo modo la relazione diventa una relazione alla pari, non è vincolata dal fatto che il cappello, la struttura o l’ossatura venga garantita dall’Amministrazione Comunale, diventa invece una struttura più snella e più semplice, che è fatta di poca carta e di tanta sostanza. Grazie.
Presidente
Grazie Sindaco. È aperta la discussione. Prego, Consigliere Ciocca.
Consigliere Ciocca
Io già in Commissione ho detto che mi risultava difficile parlare di questo argomento, perché ciò che viene presentato come snellimento di procedure è in realtà uno svuotamento totale del concetto di Comitato di quartiere. In pratica un gruppo di cittadini, a questo punto non si capisce perché 11, almeno 12 come gli apostoli, ho mia capit perché undes, boh, non si sa…
Sindaco ?
… (intervento fuori microfono)… perché uno ha tradito…
Consigliere Ciocca
… e allora viene eliminato prima? Cioè, il traditore si autoesclude e in 11 decidono di rappresentare il quartiere e se girato l’angolo altri 11 decidono di rappresentare le stesse istanze del quartiere e altri 11 girato ancora l’angolo fanno la stessa cosa? Non sto banalizzando, quello che viene eliminato completamente dalle modifiche al Regolamento è il concetto di rappresentanza ufficiale. Allora, la nostra
esperienza ci ha portato a riuscire a portare a casa un Comitato di quartiere e quasi un altro Comitato di quartiere, ma ci saremmo comunque impegnati a riverificare alcune norme, probabilmente la percentuale di cittadini che si presentano alle elezioni dei Comitati di quartiere era un po' eccessiva, cioè mi aspettavo che per diffondere questi elementi di democrazia diretta si facesse una revisione dei punti che potevano ostacolare questo progetto. Ma è un progetto che al di là delle difficoltà, richiedeva un investimento, invece qui non si investe sul progetto, perché quello che viene…
(interventi in sottofondo)
… ma muchela, ghe na tante de solc, il rumore di sottofondo…
Presidente
Prego, cortesemente…
(interventi in sottofondo) Consigliere Ciocca
… va be’, io credo che ci sia anche il diritto, va be’, lasèm perd, allora, torniamo alle parole del Sindaco, maestro di parola, che ha parlato di snellimento dei procedimenti, di uno spirito che innova, svincoliamo, sburocratizziamo, alleggeriamo, facciamo che ciascuno trovi le forme migliori delle espressioni tipiche di ciascuna zona, eccetera, eccetera, però ti tolgo il principio fondamentale che i cittadini del tuo quartiere ti hanno dato questa delega ufficiale, il riconoscimento; è questo che manca e che riduce, li moltiplica, ma riduce il cosiddetto Comitato di quartiere a un gruppo di cittadini che, per interessi propongono una cosa, a un’Associazione.
Allora, noi abbiamo già le Associazioni, abbiamo già un elenco di Associazioni che garantisce il supporto del Comune all’attività dell’Associazione, che bisogno c’è di inventarsi una roba di questo genere? Allora, per quello che io posso dire, non è libertà quella, e autodeterminazione quella per cui, ti lascio la parola, ma ti tolgo l’elemento fondamentale costitutivo, che è la rappresentanza ufficiale, il diritto riconosciuto di parlare a nome di altri, 11 parlano a nome di 11, parlano a nome di 22, noi bene o male che siamo arrivati qua, certo non con il 100% dei consensi, abbiamo diritto di dire qualcosa in rappresentanza di altri perché li rappresentiamo.
Ora, nessuno vuole dei Comitati di quartiere che siano dei piccoli parlamenti, come sono stati negli anni passati, quando ogni elezione faceva scattare questi tipi di meccanismi. Noi vogliamo dei Comitati di quartiere che siano riconosciuti prima di tutto dal quartiere stesso e che
quindi possano essere considerati come tali dall’Amministrazione a cui si rivolgono, non vogliamo un altro elenco di Associazioni, che ce ne sono già, se uno vuole associarsi, che ne so io, perché vuole la bocciofila, che ne so io, all’ovest, benissimo, non c’è problema; il Comitato di quartiere ha un’altra funzione, ha la funzione di catalizzare nelle realtà periferiche della città la possibilità per i cittadini di ragionare sul quartiere e sui problemi del quartiere, di rappresentarli.
Ora tutta questa, lo step di grandissima trasparenza per cui noi diamo visibilità al portale, a tutt’oggi le Associazioni che vogliono presentare la loro attività sul portale del Comune possono benissimo richiedere di farlo, perché, io non capisco questa, va be’, cambierete il sito, cambiatelo, però adesso, un’esperienza che vuol essere un investimento e in democrazia diretta, perché ce n’è bisogno. Questa società civile, quando arriva il momento di tirarsi su le maniche e avere un impegno istituzionale, poi si tira indietro e allora bisogna diffonderla se vogliamo veramente allargare ad altre generazioni la gestione della vita della città, bisogna anche investire in questa forma di, in questo gradino di formazione che sono i Comitati di quartiere.
C’è stata una certa difficoltà a farli nascere? Va bene, verifichiamo dove sono i colli di bottiglia che hanno costituito un vincolo di tipo negativo, ma non riduciamoli all’assemblea di 11 persone che qui, o là, o là, e contano, poi me ne arrivano quattro e uno mi dice, guardi, io il campetto lo voglio qui, no, il campetto lo voglio là, chi è che rappresenta il quartiere? Certo, il Sindaco rappresenta tutti, però allora che senso ha fare una cosa di questo genere?
Io invito a ritirare questa delibera e a eventualmente suggerisco di modificare quei punti che possono costituire veramente dei colli di bottiglia, diversamente secondo me e lo dico senza problemi, al di là anche delle intenzioni e delle maestrie di parola, una presa in giro, perché questi non sono i comitati, sono un’altra cosa, che c’è già fra l’altro, le Associazioni. Grazie.
Presidente
Grazie Consigliere Ciocca. Se ci sono altri Consiglieri che vogliono intervenire. Prego, Consigliere Borghi.
Consigliere Borghi
Intanto chiedo al Sindaco in quale riunione il Comitato del Cerreto si è espresso per l’abolizione dei Comitati di quartiere, io ero presente in quella di ottobre e hanno parlato di diminuire il quorum per le elezioni,
ho chiesto il verbale del 18 novembre non l’ho ancora avuto, perché il Vice Sindaco non l’ha ancora avuto dal Comitato; questo mese non si fa la riunione, questo mi ha detto il Vice Sindaco, quindi non so quando e mi sembra strano, conoscendo i membri del Comitato del Cerreto, o non hanno capito bene che là dove si dice, l’eventuale scioglimento dei predetti comitati è rimesso alla volontà dei relativi componenti, quindi credono di andare avanti con queste, con le regole vecchie, mentre credo che debbano attenersi alle nuove regole, oppure la cosa mi sembra molto strana.
Comunque io vorrei allargare un attimino il discorso. Ho ripreso in mano le linee di programma del Sindaco, questa mattina, e ho visto che, le chiama linee di programma perché sono work in progress, questo lavoro che si fa con continui adeguamenti dell’attività amministrativa al contesto agli apporti del dibattito del Consiglio Comunale e dei cittadini, anche attraverso i loro rappresentanti, insomma, sono tutte parole del Sindaco, ecco, io devo esprimere un disagio, a nome del Partito Democratico, disagio che appunto come Consiglieri Democratici abbiamo espresso concretamente con le tante interrogazioni e con le tante mozioni d’indirizzo e controllo, perché non ci sentiamo tutelati da un dialogo chiaro, da un rapporto schietto e leale, perché in Consiglio Comunale, anche se il Sindaco dice che appunto il work in progress deve prevedere un dialogo continuo, che costruisca, anche grazie al dibattito in Consiglio Comunale, il dibattito in Consiglio Comunale è monocorde, siamo sempre quasi noi della Minoranza ad avere la parola, le Commissioni consiliari non vengono minimamente valorizzate, se ne fanno poche e quando si fanno si continua a ripetere che il confronto serve a poco e si tende a concludere, tanto decidiamo noi perché abbiamo vinto noi.
E quindi, davvero, ci risulta difficile a questo punto capire come fanno, parole del Sindaco, i cittadini stessi a governare attraverso i loro rappresentanti eletti in Consiglio. Scusate, esprimo un disagio, che è, carissima Giunta, informateci di più, usate di più le Commissioni consiliari, credo che vi abbiamo dimostrato anche stasera che quando le informazioni le abbiamo ve ne diamo atto e vi ringraziamo, non si può continuare in questo modo.
Anche stasera sul tema Bre.Be.Mi., così caldo, cosa c’era ad andare minimamente al di là delle norme del Regolamento del Consiglio Comunale, consentire al Consigliere Merisi due domande? Cioè proprio, io credo che stia in questo il disagio che tutti noi Consiglieri eletti, personalmente con tanti voti, da parte dei cittadini, pensiamo di, non di non avere voce, perché gli spazi per dire cosa pensiamo ce li prendiamo, ma di non avere sufficiente attenzione per quanto riguarda
l’informazione che voi ci dovreste. Il Sindaco poi continua dicendo, no a scelte ideologiche, costruite senza il vero e costante ascolto della volontà della popolazione. Allora, noi saremo, noi abbiamo fatto 50 incontri con i cittadini dei quartieri, probabilmente abbiamo sbagliato, siamo stati, come dice il Sindaco, ideologici, ma qual è il vero ascolto, sig. Sindaco? Quali esperienze in questi mesi ci avete dimostrato di fare, pratiche concrete di ascolto e di invito alla partecipazione da parte dei cittadini? Si sono abolite le Consulte, si stanno abolendo i Comitati di quartiere, perché questo è e poi lo dirò, adesso andiamo a vedere se il Consiglio delle donne lo teniamo o no, perché si parla di una Commissione, andremo a discuterne insieme, come d’accordo con la sig.ra Prandina.
Mah, andiamo a costituire dei Circoli, non sono Comitati di quartiere questi qui, un Regolamento a che cosa serve per costituire dei Circoli?
A parte che secondo me a questo punto se i Comitati di quartiere vengono istituiti con un Regolamento significa, rispetto alle altre Associazioni, che sono interlocutori di serie A, riconosciuti e quindi con un rapporto privilegiato con l’Amministrazione Comunale, ma allora mettiamo in secondo piano il lavoro meritorio di tante Associazioni di volontariato e di forze organizzate che a Treviglio operano da tanti anni? Non lo so, ma io direi che è meglio dire, e noi riterremmo più leale dire, vogliamo abolire i Comitati di quartiere, addolcire la pillola in questo modo non ci pare corretto, secondo noi è una scelta demagogica a cui si ricorreva tanti anni fa, che è una scelta di falsa democrazia, perché non si conferisce, come diceva prima la sig.ra Ciocca, nessuna responsabilità e nessun potere a questi cittadini, mentre con dei rappresentanti eletti ovviamente il rapporto privilegiato con l’Amministrazione per la costruzione di un progetto condiviso, qui avremo tanti Circoli o Circolini, tutti con progetti diversi, al Sindaco arriveranno tanti input, al Sindaco la sintesi, come diceva ancora la sig.ra Ciocca, non una sintesi mediata dal confronto democratico dentro un Comitato di quartiere, in cui ci sono punti di vista diversi, ma un’elaborazione e una crescita di cittadini che si prendono cura del proprio quartiere e della propria area di appartenenza.
Io continuo a non capire, dite chiaramente che volete abolirli, certamente non ci vedrete concordi, ma almeno non giochiamo con le parole, qui abbiamo un Regolamento tutto cancellato, non lo so. Il Sindaco continua ancora e dice, sì a un centro più vivo e a frazioni connesse con la città; io temo che avremo, che la città, che l’Amministrazione sarà connessa con tanti gruppi connotati politicamente, scusate, ho questo timore e ve lo esplicito e i cittadini continueranno a non contare nulla. Sì ad una Amministrazione che diventa compagna di viaggio per ciascun cittadino, dice il Sindaco;
anche a questo proposito abbiamo idee diverse, noi riteniamo che essere veri compagni di viaggio non significa lasciare da soli i cittadini, che facciano tutto quello che vogliono, i Circoli, le Associazioni, facciano quello che vogliono, significhi stare con i cittadini, sostenerli nella loro crescita civica, aggregarli, procurar loro non solo benessere fisico ma anche psicologico. L’esperienza dei Comitati di quartiere aveva anche lo scopo di riunire intorno all’Amministrazione persone sensibili e capaci di prendersi cura di chi vive con loro, del pezzo di comunità che vive con loro, per procurare quel benessere sociale e quella qualità della vita che nelle periferie è più difficile avere.
Io chiedo ancora di ritirare questa delibera, di vedere se è possibile fare quello che chiedeva la sig.ra Ciocca, oppure di arrivare all’abolizione dei Comitati di quartiere, molto apertamente e senza indorare la pillola.
Grazie.
Presidente
Grazie Consigliere Borghi. Se ci sono altri interventi. Prego, Consigliere Lingiardi.
Consigliere Lingiardi
Grazie Presidente. Anch’io quando ho letto questo Regolamento, non è più un Regolamento, questa completa deregulation assolutamente, è un estratto, parte molto simile al Regolamento delle Associazioni.
Comunque, all’inizio si dà un, diciamo, si dice, un primo articolo, che è l’articolo della partecipazione, che dice, la partecipazione dei cittadini che costituiscono la comunità di Treviglio all’attività amministrativa, in questo caso evidentemente non lo è rispetto all’attività amministrativa, partecipare all’attività amministrativa vuol dire, oltre a fare le proposte, ma ad esempio partecipare ad un Bilancio, come si dice, partecipato, associato, dove era questa un po' l’intenzione di questa attività che doveva essere fatta. Certo, non è andato tutto a buon fine, forse è mancata la pubblicizzazione necessaria, però l’esercizio della democrazia non si ferma al primo approccio, va avanti, ci vuole tempo, magari anche costi, perché anche questa questione dei costi, adesso ormai si dice, bisogna tagliare i costi dappertutto, ma stiamo attenti a non tagliarli tutti i costi della democrazia, gli sprechi sì bisogna toglierli, ma i costi della democrazia sono cose importanti.
Oltretutto, l’abbiamo visto questa primavera con le elezioni amministrative, ci sono state non so quante liste, mi sembra 13 liste, dico una stupidata? 15 liste per 16 rappresentanti, vuol dire 210-230 candidati che si presentano, hanno voglia di partecipare, vorrebbero
anche magari entrare in quest’aula e dire la loro e poi per cinque anni basta, non si vedono, non si fanno più sentire, salvo quelli che magari sono più vicini alla politica, per cui fanno attività anche politica nei partiti o magari in qualche associazione, che continua, che si presenta alle amministrative e continua. Però questa voglia di partecipare, di fare esercizio anche di delega si ferma; questa qui secondo me era una modalità, questa dei Comitati di quartiere, per continuare anche con, come dire, con autorevolezza da parte degli eletti, autorevolezza nel poter venire, fare delle proposte e magari essere anche partecipi appunto di quello che dicevamo prima, del Bilancio sociale, del Bilancio partecipato. Io credo che questa qui, questa cosa bastava eliminarla, tra l’altro c’era l’altro Regolamento delle Associazioni. Concludo con questa mia osservazione. Grazie.
Presidente
Grazie Consigliere Lingiardi. Se ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire. Prego Consigliere Minuti.
Consigliere Minuti
Mi spiace cadere nel tranello contro il quale ho sempre posto l’allarme in Consiglio, cioè di dedicare molto tempo al nulla e poi dedicarsi poco alle cose importanti, perché qui stiamo parlando del nulla, stiamo parlando di una cosa mai nata, di un aborto, che qui viene difeso per difendere un provvedimento che per la parte che residua adesso lo si critica, per la parte che residua, per la parte che viene cancellata non c’è il diritto di chi governa a cancellare un Regolamento che non condivide.
Certo, sono d’accordo, Ariella, che è meglio disfarsene del tutto, piuttosto che, però un po' per volta sa a a Riolta, putost de nigot, vergot, era una situazione anacronistica quella attuale, avremmo dovuto adesso passare alle elezioni per eleggere che cosa? Per vedere ancora le liste, tu hai accennato, 13 liste, tanti candidati, ma sono davvero il segno della democrazia? Che nelle liste ci sia il padre, il figlio, il fratello, la sorella, il nipote e lo zio? Per l’amor di Dio, è la incapacità a stare insieme, a comunicare, meglio cinque liste invece di 13, con gente che poi ha la capacità di stare insieme, non fa il divorzio il giorno dopo, meno matrimoni, ma che siano solidi. Però, non voglio esasperare adesso, andare fuori tema.
Condivido la proposta che fa la Giunta, di almeno togliere quella parte che è assolutamente anacronistica, che è in contrasto tra l’altro con le norme, lo era quando è stato adottato questo provvedimento, perché il
decentramento amministrativo è vietato dalla legge nei Comuni al di sotto dei 250.000 abitanti. Tu dici, certo, se un Comitato, mica gli dai i fondi, le spese fare il Bilancio, ma è vietato per legge, ma rispettiamo le norme, facciamo funzionare meglio il Consiglio e gli organismi che ci sono. Capisco invece il richiamo alla correttezza dei rapporti, oh, abbiamo visto prima, nessuno ha battuto ciglio, un dirigente da solo, con un DD, un provvedimento dirigenziale, impegna una spesa di quattro milioni di Euro; dico, ma almeno introdurre un correttivo, che quando un impegno di spesa di un dirigente, che lo adotta in piena competenza e rispettando la legge, faccia una comunicazione al Consiglio, ai Consiglieri, con un automatismo del Regolamento di
decentramento amministrativo è vietato dalla legge nei Comuni al di sotto dei 250.000 abitanti. Tu dici, certo, se un Comitato, mica gli dai i fondi, le spese fare il Bilancio, ma è vietato per legge, ma rispettiamo le norme, facciamo funzionare meglio il Consiglio e gli organismi che ci sono. Capisco invece il richiamo alla correttezza dei rapporti, oh, abbiamo visto prima, nessuno ha battuto ciglio, un dirigente da solo, con un DD, un provvedimento dirigenziale, impegna una spesa di quattro milioni di Euro; dico, ma almeno introdurre un correttivo, che quando un impegno di spesa di un dirigente, che lo adotta in piena competenza e rispettando la legge, faccia una comunicazione al Consiglio, ai Consiglieri, con un automatismo del Regolamento di