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Aree di gioco all’aperto

Nel documento SCUOLA GESTIONE (pagine 95-98)

PROBLEMATICHE STRUTTURALI E DI IGIENE AMBIENTALE

4.11 Aree di gioco all’aperto

Sulla sicurezza delle attrezzature per aree da gioco nel 1999 sono state pubblicate le norme UNI EN 1176 e 1177 che rappresentano lo stato dell’arte attuale sui criteri di sicurezza che devono possedere queste attrezzature.

Nel caso di scuole dell’infanzia con nido integrato è importante suddi-videre in zone ben distinte le aree esterne dedicate ai bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni rispetto alle zone dedicate ai bambini con età inferiore ai 36 mesi. Oppure si può utilizzare la stessa area esterna in momenti diversi, sempre sotto sorveglianza degli insegnanti. Ovviamen-te se tali aree esOvviamen-terne presentano attrezzature previsOvviamen-te per il gioco dei bambini con età superiore ai 3 anni dovrà essere impedito l’utilizzo da parte di bambini con età inferiore.

Dal punto di vista della gestione della sicurezza è necessario affrontare gli aspetti descritti di seguito.

Ogni attrezzatura di gioco deve essere munita di un libretto di istruzioni fornito dal costruttore contenente almeno i seguenti dati:

● informazioni generali sul prodotto

● informazioni preliminari

● informazioni su ispezione e manutenzione

● dichiarazione CE di conformità alle norme UNI EN 1176.

Ogni attrezzatura di gioco deve inoltre avere una targhetta con i seguen-ti daseguen-ti:

● nome e indirizzo del fabbricante o di chi immette in commercio l’at-trezzatura

● marcatura CE apposta dal fabbricante Requisiti

formali delle attrezzature

● indicazione sulla fascia d’età consigliata per l’uso dell’attrezzatura di gioco

● eventuali omologazioni ottenute.

L’area esterna deve avere le seguenti caratteristiche principali di sicu-rezza dei suoli:

● deve essere curato lo stato di manutenzione tramite lo sfalcio regola-re delle aregola-ree erbose e la pulizia fregola-requente delle aregola-ree stesse

● devono essere evitati i ristagni d’acqua, con opportune pendenze o caditoie per far defluire l’acqua

● le eventuali superfici pavimentate devono essere antiscivolo, preferi-bilmente non asfaltate per evitare l’effetto grattugia

● devono essere previsti cordoli con spigoli arrotondati e non sporgenti rispetto al terreno circostante

● devono essere previsti terreni privi di asperità, buche, e ingombri nei passaggi e preferibilmente con prato in erba o sabbia nei pressi delle attrezzature da gioco soggetti a continuo calpestio.

Le zone di creatività devono essere contemporaneamente in parte al-l’ombra e in parte al sole. Devono essere evitati arredi verdi con piante spinose o bacche velenose.

Per ogni attrezzatura da gioco deve essere previsto uno spazio libero di rispetto di almeno 2 metri per ogni lato, in modo da evitare momenti di pericolo dovuti all’interferenza tra i vari giochi e i bambini in movimento.

Lo spazio all’interno, sopra o attorno all’attrezzatura, deve essere sgom-bro da materiali o strutture che possono essere considerati ostacoli im-previsti. Tutto lo spazio esterno delle scuole dell’infanzia dovrà essere delimitato mediante un recinto di disegno tale da impedire al bambino la possibilità di arrampicarsi. Inoltre tali recinzioni non dovranno essere attraversabili da una sfera del diametro di 10 cm e non dovranno pre-sentare parti contundenti o punte acuminate.

Le attrezzature di gioco devono essere costruite, installate e sottoposte a manutenzione, tenendo presenti tutte le sollecitazioni a cui sono sot-toposte e l’usura dovuta agli agenti atmosferici.

Al momento dell’acquisto e dell’installazione, il dirigente scolastico do-vrà attivarsi per avere copia delle certificazioni di conformità delle attrez-zature e dichiarazioni di corretta installazione da parte dell’Ente locale.

Caratteristiche e tipologie dei suoli

Spazi per le attrezzature esterne

Competenze scuola/Ente locale

Anche le operazioni di riparazione o sostituzione delle attrezzature dan-neggiate o usurate sono di competenza dell’Ente locale, che dovrà in-tervenire su richiesta della scuola.

Alla scuola spetta il compito di organizzare la periodica sorveglianza sul permanere delle caratteristiche di efficienza e sicurezza delle attrezza-ture.

Il dirigente scolastico dovrà quindi attuare forme di collaborazione con l’Ente locale per la manutenzione di dette strutture, mentre per l’utilizzo dovrà organizzare un regolamento che riporti in dettaglio le modalità di sorveglianza attenta ai principali rischi e alla segnalazione di eventua-li carenze o malfunzionamenti. In questa direzione i primi soggetti da responsabilizzare sono gli insegnanti a cui demandare il monitoraggio dello stato delle aree di gioco e delle attrezzature, oltre alla definizione delle competenze e delle procedure di sorveglianza dei bambini.

4.12 Viabilità

Per gli istituti di grandi dimensioni, specie se suddivisi in più edifici al-l’interno della stessa area di pertinenza, il problema della viabilità è strettamente connesso a quanto impone la normativa scolastica sull’an-tincendio (DM Interno 26.8.92). Questa prescrive infatti che (art. 2.2) per consentire l’intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco gli accessi all’area ove sorgono gli edifici oggetto delle presenti norme de-vono avere i seguenti requisiti minimi:

● larghezza: 3,50 m

● altezza libera: 4 m

● raggio di volta: 13 m

● pendenza: non superiore al 10%

● resistenza al carico: almeno 20 tonnellate (8 sull'asse anteriore e 12 sull'asse posteriore; passo 4 m).

La stessa norma pone inoltre la questione della necessità di poter acco-stare senza difficoltà un mezzo ingombrante all’edificio, dicendo espres-samente che (art. 2.3) per i locali siti ad altezza superiore a m 12 deve essere assicurata la possibilità di accostamento all’edificio delle auto-scale dei Vigili del fuoco […] almeno ad una qualsiasi finestra o balcone di ogni piano.

Ferma restando la difficoltà di intervenire nel senso previsto dalla norma nel caso degli edifici scolastici costruiti antecedentemente al 1992, rima-Il caso

dei grandi istituti Vedi anche

cap. 4.14

ne tuttavia l’obbligo in capo al dirigente scolastico di assicurare, sul pia-no gestionale, la maggior coerenza possibile della situazione esistente nel proprio istituto con lo spirito degli articoli citati, specie nella gestione dei parcheggi e nell’eventuale realizzazione di isole pedonali.

Per i piccoli edifici scolastici, il problema della viabilità va inserito invece in quello più ampio delle barriere architettoniche. In questi casi infatti la viabilità non è altro che un insieme di vialetti o stradine d’accesso all’edificio, che spesso intersecano il giardino o il cortile utilizzato per la ricreazione e che, altrettanto spesso, vengono usati in modo promiscuo, sia per l’accesso pedonale che per quello veicolare, verso il piccolo par-cheggio interno all’area di pertinenza.

Anche in questo caso, comunque, il dirigente scolastico ha l’onere di garantire gli spazi minimi per l’accesso non difficoltoso degli eventuali mezzi di soccorso (Vigili del fuoco, 118, ecc.), sebbene, nella procedura di chiamata d’emergenza da parte degli addetti all’emergenza o del cen-tralino, possa essere inserita un’informativa specifica riguardante la po-sizione e la dimensione dei varchi utilizzabili per avvicinarsi all’edificio.

Attenzione alla viabilità interna deve essere posta anche in funzione della sicurezza degli allievi, soprattutto nelle scuole primarie, in conside-razione dell’età che li rende meno responsabili, ma anche della maggio-re permanenza all’aperto. Deve, pertanto, essemaggio-re assicurata una chiara delimitazione di spazi e percorsi anche attraverso l’introduzione della segnaletica orizzontale e verticale, in continuità con la viabilità esterna.

In accordo con gli uffici preposti del Comune di ubicazione dell’istituto va studiata anche la regolamentazione della viabilità esterna di accesso, in considerazione dell’elevato afflusso di veicoli in fase di ingresso e di uscita degli alunni, con conseguente situazione di rischio di traumi e di elevati livelli di inquinamento.

L’introduzione di piste didattiche o la promozione del “pedibus” (per-corso casa-scuola a piedi organizzato) costituiscono esempi di come gli aspetti legati alla viabilità possano avere anche risvolti educativi ed essere occasione di collegamento con il territorio, dai genitori ai vigili urbani.

Nel documento SCUOLA GESTIONE (pagine 95-98)