• Non ci sono risultati.

La regolamentazione delle criptovalute è un tema di grande interesse per i governi di tutto il mondo e molti Paesi si stanno impegnando per gestire e regolare questa tecnologia in rapida evoluzione, progettata per esistere al di fuori del controllo centralizzato.

Avendo chiaro l’obiettivo di questo lavoro, la risposta normativa al fenomeno non è assolutamente un discorso scontato o banale. Dal momento che lo scopo di questa tesi è condurre uno studio sull’andamento di prezzo del bitcoin, l’analisi condotta in questo capitolo è fondamentale. La regolamentazione nei confronti del bitcoin e delle valute virtuali ha infatti importanti conseguenze sul loro corso e le modifiche della normativa impattano notevolmente sul loro prezzo.

Il tema è centrale poiché il fenomeno è diventato di portata globale e, visto il sempre maggior numero di persone che entrano in contatto con le criptovalute (tanto gli investitori professionali tanto il mondo retail), le autorità di regolamentazione hanno iniziato seriamente a prendere in considerazione il fenomeno. Ciò riguarda ovviamente il bitcoin e le altre criptovalute, ma non solo. Infatti il cosiddetto crypto-space ha continuato a svilupparsi senza sosta negli ultimi anni, ad esempio con le Initial Coin

Offerings, viste nel capitolo 1, e con la tecnologia blockchain che sta iniziando ad essere

utilizzata anche nelle società.

Tali sviluppi hanno portato a reazioni diverse da parte dei regolatori di tutto il mondo ed ogni autorità ha esaminato il fenomeno e valutato come dovrebbe essere regolato. Kharpal (2018b) ha individuato in particolare tre aree di interesse a cui stanno ponendo attenzione i regolatori:

Exchange, trading e mining

La regolamentazione su questo aspetto riguarda il modo in cui le criptovalute vengono scambiate. C'è un grande dibattito in diverse giurisdizioni su come classificare le criptovalute proprio perché la classificazione determinerà il modo in cui esse verranno regolate dalle leggi vigenti. Anche per quanto riguarda gli exchange la risposta

normativa è diversificata, ci sono infatti Stati che li regolano, mentre molti altri Paesi attualmente non hanno ancora nessuna specifica regolamentazione. Al contempo un’altra area di interesse per i regolatori è il mining, cioè il processo riguardante la validazione delle transazioni nella blockchain, dal momento che tale attività comporta un enorme consumo di elettricità. Ciò ha interessato molti governi, in particolare la Cina, come si vedrà nel prosieguo del capitolo.

Crowfunding e ICO

Come spiegato in precedenza, le Initial Coin Offerings sono una modalità per le società di raccogliere fondi emettendo un nuovo token digitale in cambio, ad esempio, di criptovalute come il bitcoin. Il processo si è spesso dimostrato opinabile a causa di una serie di truffe avvenute ed i rischi sono evidenti, anche perché molte aziende stanno cercando di raccogliere fondi senza aver ancora creato alcun prodotto. In alcune giurisdizioni la regolamentazione delle ICO è ancora una vera e propria “area grigia”, mentre altri Paesi hanno cercato di introdurle nell’assetto normativo.

Prodotti finanziari

Con la crescita e lo sviluppo delle criptovalute gli investitori professionali stanno cercando di entrare in questo mondo, sebbene molte volte gli exchange di valute virtuali siano percepiti come rischiosi a causa di numerosi attacchi hacker e della natura spesso non regolamentata del trading su queste piattaforme. Di conseguenza c'è stato un incentivo ad introdurre prodotti finanziari regolamentati sul mercato tradizionale ed un

esempio sono i future sul bitcoin offerti negli Stati Uniti dal CME e dal CBOE1.

Viene ora presentata innanzitutto una panoramica generale, mentre poi vi è una focalizzazione particolare sulla reazione al fenomeno da parte di alcuni Paesi, attori centrali in questo mercato, in modo da valutare la loro risposta a livello normativo, l’impatto che certe scelte hanno sul prezzo del bitcoin ed anche le sfide che tali governi stanno affrontando.

1 Il CME, acronimo di Chicago Mercantile Exchange, ed il CBOE, acronimo di Chicago Board Options Exchange, sono due dei più importanti mercati di derivati a livello mondiale.

2.2 Una panoramica a livello globale

Le criptovalute hanno acquisito in questi anni un enorme successo, non rimanendo un fenomeno di nicchia coltivato solamente dagli esperti di finanza, bensì entrando nella vita anche dei comuni cittadini ed ottenendo una popolarità esplosiva. Nell’ultimo anno infatti le valute virtuali hanno registrato una crescita esponenziale e raggiunto velocemente livelli record. Ne è esempio eclatante il bitcoin, che in pochissimo tempo ha raggiunto un picco di $20.000 nel dicembre del 2017.

I governi hanno adottato, o stanno adottando, una vasta gamma di approcci molto diversi tra loro in relazione al fenomeno. Molti di essi hanno iniziato solo recentemente a prendere posizione, sebbene in alcuni Paesi, al momento, la legislazione in materia sia ancora povera con molte questioni lasciate in sospeso.

Con lo svilupparsi del fenomeno sono tuttavia emerse diverse importanti questioni sulle quali tutti i Paesi dovranno prima o poi esprimersi e a alle quali dovranno dare una risposta. Ad oggi, ci si sta concentrando soprattutto su tre elementi cruciali.

Prima fra tutte vi è la fondamentale questione della protezione dei consumatori2, i quali

potrebbero avere scarsa conoscenza di questi strumenti molto volatili e dei rischi in cui potrebbero incorrere investendo denaro in essi. La sfida non è affatto semplice, soprattutto se si pensa che le criptovalute sono progettate per esistere al di fuori di qualsiasi forma di controllo centralizzato, il che significa che la regolamentazione potrebbe essere facilmente ignorata da chiunque disponga di una connessione Internet. Ad oggi, la soluzione per la maggior parte dei governi si è tradotta semplicemente nell’avvertire i consumatori sui rischi legati alle criptovalute, agli exchange e alle ICO, piuttosto che tentare di imporre un divieto difficile da far rispettare. Altri Paesi hanno invece legiferato per rendere illegale l’uso di criptovalute all’interno dei loro confini. In secondo luogo vi è un’altra importante sfida legata al fatto di come i governi possano agire per fermare, o minimizzare, l'uso delle criptovalute per finanziare attività illegali come il riciclaggio di denaro ed il finanziamento del terrorismo. La questione è infatti spinosa, dal momento che vi è un importante problema legato al fatto che nella rete le transazioni di criptovalute sono anonime, possono tranquillamente superare i confini di un Paese, rendendo così difficile la supervisione e l’identificazione degli utenti coinvolti 2 Tali discussioni sono state particolarmente frequenti dopo il fallimento nel febbraio 2014 dell’exchange di bitcoin Mt.Gox.