Uno dei temi principali di Zeiten in Cornwall è la pittura. I ricordi dell'io narrante sono tutti incentrati sul periodo in cui viveva tra Londra e la Cornovaglia, sulle tracce della sperimentazione surrealista. La dimensione artistica all'interno del testo è molto evidente, sia per la natura delle riflessioni dell'io, concentrate proprio su questo tema, che per le numerose citazioni dal mondo dell'arte.
Il viaggio del '39 di Hildesheimer in Cornovaglia si è svolto all'insegna dell'arte, dato che egli è andato là per mettersi alla prova su ciò che aveva appreso a Londra e questo elemento autobiografico emerge in modo chiaro nel testo:
Man war auf Urlaub von allem außer von der Kunst und hatte sich in einer improvisierten Kombination zusammengefunden, um in ungewohnter aber angenehmer Umgebung mit jenem unbekannten Faktor zu experimentieren, den wir für unsere Berufung hielten.91
In queste parole si legge l'importanza dell'arte nella vita dell'autore, dato che a quel tempo egli si dedicava interamente a essa, senza contemplare il desiderio di diventare scrittore. Il giovane Hildesheimer voleva diventare pittore e come
91 W. Hildesheimer, Zeiten in Cornwall, 1998, Frankfurt am Main und Leipzig, Suhrkamp
44
tale si è sempre considerato, nonostante si sia avvicinato successivamente alla scrittura. In Zeiten in Cornwall parla del suo stile pittorico, dei suoi collage e di come i suoi disegni erano per lo più astratti; racconta di come passava le giornate dipingendo o cercando ispirazione e dei discorsi che faceva con i suoi compagni di viaggio, interamente incentrati sull'arte. Questo leitmotiv fa in modo di creare le basi per un dialogo tra autore e arte che caratterizza l'intero racconto e che invita il lettore a guardare al testo come se si trattasse di una raccolta di dipinti.
Come si è già detto nel capitolo precedente, il narratore fa spesso riferimenti a quadri e pittori, e ognuno di questi ha la funzione di calare in un'atmosfera d'arte la realtà dei paesaggi o degli eventi. Si è citato prima il paragone del panorama di Port Isaac con lo stile pittorico di John Constable e, su questa scia, si possono fare altri esempi. In questa stessa occasione, oltre a Constable e sempre descrivendo lo stesso paesaggio, viene citata Simonetta Vespucci, storica musa di Sandro Botticelli e Piero di Cosimo. Il quadro a cui si riferisce il narratore appartiene a quest'ultimo e s'intitola Ritratto di
Simonetta Vespucci come Cleopatra (1480 circa). Il termine di paragone tra il
paesaggio di Port Isaac e il dipinto è costituito dalle nuvole temporalesche che, secondo la descrizione nel testo, incoronano la baia esattamente come nel dipinto di Piero di Cosimo incoronano la figura di Simonetta.
Più avanti nel testo, il narratore fa un paragone tra i quadri di Georges de La Tour e il foglio bianco di Anthony poggiato sul suo tavolo da lavoro, riferendosi al tempo in cui i due vivevano insieme a Londra. La Tour, pittore francese del '600, aveva uno stile molto simile a quello di Caravaggio e nei suoi quadri giocava molto sui contrasti tra luci e ombre. La sua opera quindi rende molto bene l'idea che vuole dare l'Io in questa occasione:
Von Cornwall kehrten wir zurück in unser Haus in Islington. Es war beinah leer. Nachts leuchtete die Dunkelheit von außen durch die
45
Fenster hinter Anthonys Arbeitstisch, die Weiße des Blattes strahlte sein Gesicht an, wie das Licht auf dem Krippenbild von La Tour.92
La potenza dell'immagine in questa citazione è data sia dal paragone con i quadri di La Tour che dall'intera costruzione linguistica del periodo. I due elementi uniti in questa descrizione fanno sì che il lettore veda chiaramente la scena, come se fosse dipinta su una tela. La parola «Nachts» si oppone simmetricamente a «Weiße des Blattes», mentre l'ossimoro «leuchtete die Dunkelheit» è in simmetria con «strahlte sein Gesicht an»; nonostante ci sia un gioco di opposizione tra oscurità e luce, vengono usati due verbi appartenenti al campo semantico della luce. Sia la scelta delle parole che il loro ordine contribuiscono a creare l'immagine vivida del contrasto dato dall'oscurità della notte che si incontra con il foglio bianco; «das Licht», posto alla fine di questo gioco di simmetrie, è il termine di paragone che richiama i quadri del pittore francese.
Un altro artista che viene citato da Hildesheimer è Giovanni Battista Piranesi, incisore e architetto italiano del '700. Durante il suo viaggio, il narratore arriva in una zona della Cornovaglia abbandonata a se stessa e ricca di vecchi edifici industriali ridotti a ruderi. Questo paesaggio gli ricorda le incisioni di Piranesi, che si dedicava alla rappresentazione di antiche costruzioni in rovina, soprattutto dell'epoca romana, mettendo in evidenza particolari elementi architettonici che conferiscono ai disegni un'aria mitica e maestosa. Nelle sue incisioni vengono usati determinati effetti prospettici e chiaroscurali che conferiscono loro delle atmosfere drammatiche93, nelle quali si può scorgere quel sentimento di nostalgia di un grandioso passato che caratterizzerà poi il romanticismo. Ed è questo stesso sentimento che trasmette il narratore il quale, osservando il panorama dalla finestra di un edificio diroccato, afferma: «[...] es weitet sich da ein Horizont der Sehnsucht, des Verlangens [...]»94. In quest'atmosfera romantica, il narratore paragona l'edera
92 Ivi, cit. p. 53.
93 Cfr. Piranesi, Giovanni Battista, in Enciclopedie on line, Treccani, URL consultato il
30/09/2017.
94 W. Hildesheimer, Zeiten in Cornwall, 1998, Frankfurt am Main und Leipzig, Suhrkamp
46
tipica della Cornovaglia agli alberi rappresentati nelle incisioni e i comignoli dei ruderi alle colonne dei templi romani. All'Io, il paesaggio sembra un disegno di Piranesi, in cui si colloca la figura di Saturno95, divinità romana associata a un profondo sentimento di malinconia.
Un ultimo importante riferimento a un pittore si trova verso la fine di
Zeiten in Cornwall. Viene citato Ben Nicholson e stavolta non come termine di
paragone ma con l'intento di testimoniare l'importanza che ha avuto il paese di St. Ives nello sviluppo dell'arte avanguardista. Nicholson è stato uno dei maggiori artisti britannici del '900 che si è mosso nel campo della pittura astratta, ispirandosi al post impressionismo e al cubismo96. Il narratore
comunque collega il territorio alle opere di una mostra permanente presso il museo di St. Ives, dato che esse si ispirano concettualmente a elementi caratterizzanti del luogo97.
Tutti i riferimenti o citazioni che l'autore inserisce all'interno di Zeiten
in Cornwall sono corretti e rintracciabili; ciò dimostra non solo la vasta
conoscenza che Hildesheimer aveva di arte, musica e letteratura, ma anche il lavoro di ricerca meticoloso che ha svolto nella stesura del racconto. Risulta quindi curioso l'inserimento di una citazione falsa: quando il narratore parla per la prima volta di Port Quin e racconta della tempesta che causò la morte degli uomini del paese, afferma che nessuno ha mai avuto l'idea di trasformare l'accaduto in una ballata, solamente un artista ne avrebbe fatto un quadro98. Egli lo cita con il nome Hoffnungslose Morgendämmerung, del pittore William Holman Hunt99, ma questo dipinto in realtà non è mai esistito100. La scelta di citare un'opera inesistente è significativa per almeno due motivi: primo, si è
95 «der Entwurf eines Saturnikers im Traum von einer entvölkerten Welt.», Ibidem. 96 Cfr. Art & artists, Ben Nicholson OM, in Tate St Ives/Tate, URL consultato il
30/09/2017.
97 Cfr. W. Hildesheimer, Zeiten in Cornwall, 1998, Frankfurt am Main und Leipzig,
Suhrkamp Insel Verlag, p. 85.
98 Cfr. ivi, p. 22.
99 William Holman Hunt era un pittore inglese nato nel 1827, e fu uno dei padri della
Confraternita dei Preraffaelliti. Cfr. Hunt, William Holman, in Enciclopedie on line, Treccani, URL consultato il 30/09/2017.
100 Cfr. J. J. Long, Time/Travel: Wolfgang Hildesheimer's Zeiten in Cornwall, in R. Görner
e I. Wagner (a cura di), Wolfgang Hildesheimer und England. Zur Topologie eines
47
visto che l'autore si muove in bilico tra finzione e realtà e l'inserimento di un falso presentato come un dato certo rientra perfettamente nei suoi schemi narrativi; secondo, tale scena di una morte tragica si presta a essere rappresentata in un quadro e, a prescindere dalla sua reale esistenza, mantiene il filo conduttore che attraversa tutto il racconto.
La dimensione artistica non si percepisce solo attraverso questi riferimenti al mondo dell'arte, ma anche grazie all'inserimento nel testo di disegni fatti dallo stesso Hildesheimer, che hanno come soggetto determinati elementi descritti anche a parole. I disegni risalgono agli anni di stesura del racconto, quindi tra il '65 e il '71, e sono stati realizzati a penna con la tecnica del tratteggio. Sono in totale sette: due rappresentano luoghi concreti, altri due sono caratterizzati da motivi surrealisti e tre hanno come soggetto gli uccelli che il narratore nomina nel testo, ovvero l'ostrichiere, il cormorano e i gabbiani. Come si è già detto nel primo capitolo, il viaggio in Cornovaglia del presente della narrazione è un prodotto della fantasia dell'autore, quindi anche i disegni sono stati realizzati con l'aiuto di materiale bibliografico. I due luoghi concreti rappresentati sono il megalite Threthevy Quoit e i ruderi delle miniere di stagno, e sembrerebbe che per disegnarli Hildesheimer si sia ispirato alle immagini presenti sempre nella guida della Cornovaglia di Betjeman101. Per quanto riguarda invece le illustrazioni degli uccelli, Hilde Strobl afferma che l'autore prende spunto dal testo di Roger Peterson, Die Vögel Europas102, volume che il narratore cita in Zeiten in Cornwall103.
Nel disegno Blick aus dem Fenster (1971)104 si ha un taglio decisamente surrealista: è rappresentata una finestra che affaccia sulla baia, un cerchio nel cielo rappresenta la luna e una conchiglia è poggiata sul davanzale e legata alla finestra da un filo. La forma della lettera omega della baia è ripresa da un altro suo disegno, Omega (1967), ma, al posto delle figure geometriche che costituiscono il disegno precedente, in Blick aus dem Fenster
101 Cfr. H. Strobl, Wolfgang Hildesheimer und die bildende Kunst, »und mache mir ein Bild
aus vergangener Möglichkeit«, 2013, Berlin, Dietrich Reimer Verlag, pp. 75-76.
102 Ivi, p. 77.
103 Cfr. W. Hildesheimer, Zeiten in Cornwall, 1998, Frankfurt am Main und Leipzig,
Suhrkamp Insel Verlag, pp. 93-94.
48
compare un oggetto di connotazione fortemente surrealista, ovvero la conchiglia. Essa infatti rappresenta i cosiddetti "found objects" che Hildesheimer e Froshaug collezionavano durante la loro permanenza in Cornovaglia, come si legge in Cornwall Interlude:
Our Cottage by the so-called pier was damp and bare. We soon filled it with what we and the "Surrealist Manifesto" called "found objects". They were mostly strangely shaped shells and parts of old ships which we collected in caves by the seashore.105
Si è visto dunque in che misura l'arte caratterizza il testo dal punto di vista tematico, si passerà ora ad analizzare il linguaggio che l'autore utilizza per trasformare in immagini le sue parole.