• Non ci sono risultati.

III. LA MARINA PONTIFICIA TRA TIRRENO E ADRIATICO: ASIENTOS

3.7. Gli asientos di fine secolo

Negli anni ’60 del XVII secolo la squadra navale pontificia continuò ad appoggiare Venezia nelle guerra contro il Turco, e seguitò a inviare nel Mediterraneo orientale sia legni pronti a guerreggiare, sia navi che trasportassero il vettovagliamento per le truppe. Queste galere “container” non partivano solo dal porto di Ancona, come poc’anzi accennato, ma anche da quello di Civitavecchia: il vettovagliamento, inoltre, non riguardava solo le truppe ma anche il rifornimento per le popolazioni che vivevano all’interno dello Stato pontificio. A tal proposito, per salvaguardare i commerci, venivano stipulate delle assicurazioni che

142 C. MOLTÒ, Osservazioni economiche a vantaggio dello Stato Pontificio, Venezia, s.c., 1787, pp. 369-370. 143 G. POUMARÈDE, Pour en finir avec la Croisade. Mythes et réalités de la lutte contre les Turcs aux XVIe et XVIIe siècles, op. cit., pp. 362-363. Sulle relazioni tra Ragusa e Ancona rimando a: S. ANSELMI, Venezia, Ragusa, Ancona tra Cinque e Seicento: un momento della storia mercantile del medio Adriatico, in “Atti e

memorie della deputazione di storia patria per le Marche”, VIII serie, 8 (1968-1970), pp. 41-109; Id., I ragusei

nelle fonti notarili di Ancona (1634-1685): materiali per un ricerca, in A. DI VITTORIO (a cura di), Ragusa e il Mediterraneo. Ruolo e funzioni di una repubblica marinara tra Medioevo ed Età Moderna, Bari, Cacucci,

1990, pp. 229-262; Id., Le relazioni economiche tra Ragusa e lo Stato pontificio: uno schema di lungo periodo, in A. DI VITTORIO, S. ANSELMI, P. PIERUCCI (a cura di), Ragusa (Dubrovnik), una repubblica adriatica.

Saggi di storia economica e finanziaria, Bologna, Cisalpino, 1994, pp. 261-276.

144 In questo caso rimando direttamente alle fonti d’archivio: ASR, Fondo Commissariato Soldatesche e Galere,

Busta 388, Armamento contro il turco dell’anno 1658 – Conto del Benincasa d’Ancona; ASR, Fondo Commissariato Soldatesche e Galere, Busta 388, Ristretto della spesa de vascelli da guerra in aiuto de Venetiani contro il Turco.

195 mettevano al riparo il trasportatore da qualunque rischio di naufragio o di aggressione da parte dei corsari145.

Nel 1662 il Bichi è ancora capitano generale della squadra e il tre di maggio di quell’anno la flotta pontificia uscì dal porto di Civitavecchia per far vela verso il Levante:

Capitano Generale Giovanni Bichi

Provveditore Generale Fortunato de Vecchi

Galera Capitana – Cavalier Vecchietto Vecchietti; padrone Andrea Conti Galera Padrona – Cavalier Ottavio Mignanelli; padrone Ignazio Indelicati Galera S. Pietro – Cavalier Cosimo Zeffirini; padrone Marcello Petricozzi Galera S. Caterina – Cavalier Lorenzo Alticozzi; padrone Tommaso Lanfranchi Galera S. Domenico – Filippo Altoviti; padrone Giuseppe Maffei

Cavalieri di camerata: Alessandro Marescotti, Teodoro Gallesi, Antonio Tancredi, Ottaviano Tancredi Aiutanti: Filippo Cinughi, Bastiano Maggi, Tommaso Fiori

Fornitore: Cavalier Andrea Galimberti Provveditore: Giangiacomo Nasali Uditore: Dott. Pietro Antonelli Notaro e cancelliere: Felice Bresciani Pagatore: Domenico Petrosini

Comito reale: Capitan Baldassarre Lucciardi146

Due sono i nomi particolarmente interessanti della suddetta lista e cioè quelli del senese Fortunato de Vecchi e del genovese Giangiacomo Nasali che nel 1664 sottoscrissero un contratto di asiento per il governo delle galere pontificie.

Mons. Neri Corsini nro Tes. Gnale. Volendo noi anche ad esempio di ciò, che per due volte fù osservato in tempo della fel. me. di Paolo V nro Predecessore provedere, che le nostre Galere, e la gente, che serve in esse siano ben trattate circa le cose concernenti il vivere di questa, e mantenim.to di quelle, come ancora assicurarsi, che la spesa si faccia bene, e con minor interesse, che sia possibile della nostra Camera e che da più anni in qua respettivam.te, ha fatto particolarm.te in questi tempi, ne quali siano stati astretti di fare grandissime spese per la difesa de nostro Stato Ecc.co, et havendo voi d’ordine nostro in essecutione di questa nostra volontà trattato, e stabilito sopra ciò col Commendatore Fra Fortunato de Vecchi, e Gio. Giacomo Nasale i Capitoli necessarii per il buon governo, e mantenimento di quelle, e per l’agumento del vitto da darsi alla Ciurma, che serve nelle pred.e Galere, ed essendo à noi piaciuti i detti Capitoli da voi stabiliti. Di qui è, che di nostro moto proprio, certa scienza, e pienezza della nostra potestà, ordiniamo a Voi che in nome nostro, e della nostra Camera diate e concediate, si come noi diamo, e concediamo a i d.i Commendatore Fra Fortunato de Vecchi, e Gio. Giacomo Nasale in solidu il mantenim.to, e governo economico delle sud.e Galere, senza verun pregiuditio della giurisd.e, sopraintendenza, ed ogni altro commodo, et incommodo del Generale, e luogotenente Generale di esse Galere, colli Capitoli come sopra stabiliti per anni quattro da cominciare nel giorno, che voi li conchiuderete con d.ti Vecchi, e Nasale per il prezzo, e pagamento di scudi ottanta quattro mila di mta l’anno da pagarsi loro nelli modi, tempi, cautele, e sicurezze convenuti ne sud.i Capitoli, il tenore de quali havendo qui per espresso, ed inserto di parola in parola confermiamo, ed approviamo, e sopra tutte le cose pred.e ne stipolarete Instro. per gl’atti d’uno dei Notari della Nra Camera con facoltà d’obligare per l’osservanza di quanto Voi havete stabilito e convenuto la nra Camera con le clausole necessarie, et opportune, perche tale è mente, e volontà nostra espressa, volendo, e decretando, che

145Sul tema delle assicurazioni rimando a: F. MELIS, Origini e sviluppi delle assicurazioni in Italia (secoli XIV-XVI), vol. I, Roma, Le Fonti, 1975; A. TENENTI – B. TENENTI, Il prezzo del rischio. L’assicurazione mediterranea vista da Ragusa. 1563-1591, Roma, Jouvence editore, 1985. In appendice documentaria è

trascritta l’assicurazione del 1660 per il trasporto del biscotto da Civitavecchia all’isola di Zante.

146 A. GUGLIELMOTTI, Storia della marina pontificia. Volume ottavo: la squadra ausiliaria della marina

196

il pnte nostro Chirografo, e concessione come sopra da farsi vaglia colla sola nostra sottoscritt.e, ancorche non sia ammesso in Camera, ne registrato ne suoi libri, e non siano stati affissi gl’editti, ne servate l’altre solennità necessarie negl’appalti e simili assenti, non ostante la bolla di Pio 4° de registrandis, le constitutioni, et ordinationi Apliche stili, usi, consuetudini, ed ogn’altra cosa, che facessero in contrario, alle quali tutte, havendo il loro tenore qui per sufficientem.te espresso deroghiamo. Dato nel nostro Palazzo Ap.co di Monte Cavallo questo di 30 di marzo 1664. Alex.r PP. 7147.

L’asiento venne probabilmente prorogato di altri due anni, fino al 1670 quando la Reverenda Camera ne sottoscrisse uno nuovo con Gio. Fran.co e Paulo Gerolamo Torri148:

Mon.r Gerolamo Gastaldi Nro Tesoriere Generale. Volendo noi anche ad esempio di ciò , che per due volte fu pratticato in tempo delle F. m. di Paulo V et un’altra volta in tempo d’Alessandro 7° nri Predecessori, che le nre Galere si diano in Assento, et essendosi offerto Gio. Fran.co, e Paulo Gerolamo Torre di prenderle per quattro anni col pagamento di scudi sessanta quattro mila moneta con li patti, Capitoli da voi stabiliti, e sodisfacendosi noi delle loro persone , et offerta di nro moto proprio certa scienza, e pienezza della Nra potestà, ordiniamo a usi che senz’affiggere editti, e senz’osservar altre solennità solite, e consuete diate, e concediate siccome noi diamo, e concediamo alli detti Gio. Fran.co e Paolo Girolamo Torri insolidum il mantenim.to e Governo economico delle Sud.e Galere senza verun pregiuditio della giurisditione, sopraintendenza et ogn’altro commodo, et incommodo del Generale, e luogotenente Generale di esse Galere con li capitoli come sopra stabiliti per anni quattro da cominciare nel giorno, che voi conchiuderete con detti fratelli Torri per il prezzo, e pagamento di scudi sessantaquattro mila di moneta l’anno da pagarsi a loro nelli modi, e tempi cautele, e sicurezza contenuti ne sud.i Capitoli il tenore de quali havendo qui per espresso et inserto di parola in parola confermiamo, et approviamo, e sopra tutte le cose predette ne stipolarete Instrom.to per gl’atti d’un de notari della Nra Camera con facoltà d’obligare per l’osservanza di quanto voi havete stabilito, e convenuto la Nra Camera con le clausole necessarie, et opportune perche tale è mente e volontà nostra espressa, volendo, e decretando che il presente nro chirografo, e concessione come sopra da farsi vaglia con la sola nra sottoscritione ancorche non sia ammessa in Camera ne registrato ne suoi libri, e non siano stati affissi gl’Editti ne servate l’altre solennità necessarie negl’Appalti, e simili assenti non ostante la Bolla di Pio 4° de registrandis, le costitutioni, et ordinationi Apostoliche, stili usi consuetudini, et ogn’altra cosa, che facesse in contrario alle quali tutte havendo il loro tenore qui per sufficientemente espresso deroghiamo. Dato nel nro Palazzo Apostolico di Monte Cavallo questo dì 21 Giugno 1670.

Clemens Papa X149.

A seguito di questo lungo incipit il documento riporta 56 capitoli del contratto del tutto simili a quello del 1664 su cui, per questo motivo, non è necessario soffermarsi ulteriormente.

Nel 1687, dopo diversi altri appalti concessi negli anni ’70-’80 del XVII secolo, le galere vennero assegnate a Emilio Malaspina e ad Antonio Papi, con alcune importanti novità rispetto agli asientos precedenti:

38°. Di tutti li noli che si faranno da dette Galere, si dichiara, e pattuisce, che la metà spetti liberamente alla R.da Camera, e l’altra metà a d.o S. Assentista, quale sarà obligato farne tener buon conto per renderlo ogn’anno in Camera, e buonificar la parte ad essa spettante nelle paghe dell’Assento.

42°. Et anco si conviene che di tutte le Prede, che à Dio piacesse che si facessero, detto Sig.r Assentista ne debba havere la metà libera, et il resto spetti alla R. Camera.

47°. Promette la R.da Camera per le sudette spese, e mantenimento delle cinque Galere nel modo detto di sopra dare, e sborsare a d.o Sig.r Assentista effettivamente per tutto quel tempo, che si navigarà, se la

147 ASR, Fondo Commissariato Soldatesche e Galere, Busta 649, Asiento Galere 1664, fs. 148 ASR, Fondo Commissariato Soldatesche e Galere, Busta 650, Asiento 1670.

197

navigatione si farà con tutte cinque le Galere con l’armamento ordinario degl’altri assenti descritto ne i precedenti Capitoli à ragione di scudi otto mila moneta il mese, e facendosi la navigatione coll’armamento di rinforzo pure descritto ne i precedenti capitoli à ragione di scudi nove mila cinquecento il mese, e per il tempo, che non si navigarà, e si terrà la gente dichiarata in questi capitoli per il tempo di sciverno à ragione di scudi quattro mila il mese con dichiarat.ne che navigandosi con l’uno, o l’altro armamento con minor numero di Galere debba diminuirsi il pagamento à proportione delle Galere che non navigaranno, per le quali si correrà il soldo solo alla ragione del sciverno, e la diminutione si faccia à ragione del numero delle Galere, che non navigaranno, havendo solo riguardo alle disuguaglianze del numero de marinari, e soldati, che devono navigare più, o meno sopra dette Galere alla forma de precedenti Capitoli150.

La novità più interessante in questo contratto d’appalto è rappresentata dal fatto che la spesa non veniva più valutata con una somma fissa annuale da corrispondere all’asentista, ma veniva calcolata mensilmente in base alla qualità della navigazione e dell’armamento. Supponendo un viaggio annuale da compiersi con le galere rinforzate sarebbe stata pari a 114 mila scudi; comunque era pari a scudi 8000 al mese con un armamento normale e a scudi 9500 con le galere rinforzate151.

Nel 1691 le galere vennero assegnate ad Alessandro Zinaghi:

Convengono che debba la R. Camera far consegnare al d.o Sig.r Alessandro Zinaghi dal Sig.r Antonio Papi assentista pnte li cinque scafi delle Galere, quali si debbano descrivere, stimare, e carattare per mezzo di due periti da eleggersi fra di loro, uno per parte, et in fine dell’Assento sia obligato il d.o Sig.r Alessandro Zinaghi restituirli alla Camera della medesima stima, e carattatione152.

Rispetto ai contratti precedenti emergono le seguenti differenze:

38°. A tutti li noli, che si faranno di d.e Galere, si dichiara e pattuisce che le tre quarte parti spettino liberamente alla Rev. Camera, e l’altra quarta parte al d.o Sig.r Assentista, quale sarà obligato farne tenere buon conto per renderlo ogn’anno in Camera, e bonificar la parte ad essa spettante, nelle paghe dell’Assento. 42°. Et anco si conviene, che tutte le prede, che a Dio piacesse che si facessero debbano spettare intieramente alla Camera senza che il d.o Sig.r Assentista possa pretendere alcuna portione.

57°. Promette d.o Sig.r Alessandro per cauthela e sicurezza della Rev. Cam. fare obligare à suo favore tanti luoghi de Monti Camerali liberi per la somma di scudi 20 mila di moneta frà il termine di giorni quindeci, e portarne la fede ne gl’atti dove rogato quest’Instro153.

La novità più rilevante è rappresentata senz’altro dalla sottoscrizione, come forma di assicurazione dell’appalto, di luoghi di monte per un totale di scudi 20 mila.

Effettivamente il 31 agosto 1690 la Reverenda Camera legiferò nella seguente maniera:

150 ASR, Fondo Commissariato Soldatesche e Galere, Busta 651, Asiento galere 1687.

151 A. GUGLIELMOTTI, Storia della marina pontificia. Volume ottavo: la squadra ausiliaria della marina

romana a Candia ed alla Morèa, 1644-1699, op. cit., pp. 261-262.

152 ASR, Fondo Commissariato Soldatesche e Galere, Busta 652, Asiento galere 1690. 153 Ibidem.

198

Avendo l’Ill.mo Signor Don Antonio Colonna Branciforte sotto questo giorno attergati à favore della Reverenda Camera Apostolica il Capitale di luoghi 177 di Monte S. Pietro Prima Erettione, che costituiscono il vero valore di scudi 20 mil. moneta per sicurezza dell’Assento delle Galere Pontificie conferito dalla Santità di Nostro Signore Papa Alessandro VIII, e Reverenda Camera al Signor Alessandro Zinaghi, e per gl’Effetti contenuti espressi, e promessi dal medesimo Signor Zinaghi per gl’atti dell’Antamori Segretario della Camera154.

È senz’altro molto interessante questa forma di tutela della Camera Apostolica che, per assicurare il contratto stipulato con lo Zinaghi, decise la vendita di questi 20 mila scudi per un totale di 177 luoghi del monte S. Pietro.

L’asiento dello Zinaghi, della durata di quattro anni e per il mantenimento di cinque galere pontificie, proseguì senza alcuno scossone fino al 1695, quando in effetti venne rinnovato:

Mons.r Giuseppe Paravicini nro Tesoriere Gnale. Terminando all’ultimo marzo 1695 l’assento delle nostre Galere al presente ritenuto da Alessandro Zinaghi, et essendosi il med.o esibito di continuare nel d.o assento per altri quattr’anni dalla terminatione di d.o quatriennio prossimi, non solo con li med.i patti, e capitoli, colli quali egli lo ritiene presentem.te; mà che ancora per ogni maggior sicurezza della nostra Camera haverebbe in mano della med.a lasciando sino all’ultimo di d.o assento scudi sedici mila moneta di quella somma, ch’ella gli paga per governo, e mantenimento di d.e Galere ogni volta però, che noi havessimo voluto unirgli al d.o assento l’affitto del forno del Pan venale della nostra Terra di Civitavecchia per sei anni dal p.mo del passato mese di luglio con annua risposta di scudi 2000 coll’istessi patti, e Capitoli, colli quali il med.o forno fù con nostra licenza dalla Communità di d.a Terra di Civitavecchia per anni 15 dalli 20 settembre 1692 provs.o conceduto a Ferdinando Patrone, e da questo assento con la concessione dell’acqua da condursi in d.a Terra da Noi fattagli per Instro. stipulato negl’atti dell’Antamoro segretario della nostra Camera nel di 4 giugno 1692 rinuntiato in nostra mano, ed inoltre havessimo voluto concedere anco ad esso Alessandro ogn’anno la tratta gratis di rubbia 350 di grano dal Porto della Terra sud.a in luogo delle rubbia 50 di grano, che in virtù de Capitoli dell’assento ha facoltà di poter estrarre per ogni Galera, che navigherà, e noi compiacendoci della d.a offerta, et insieme per far gratie, e favori particolari al d.o Alessandro, che nell’amministratione di d.o assento ha procurato, e procura d’incontrare le nostre soddisfationi, con l’introdutione delle nuove fabriche delle telarie, cotonine, gumene, et altre da introdursi anche in avvenire havendo deliberato di concedergli nel modo, che appresso esprimeremo il d.o assento col forno, e tratta sud.a155.

Il contratto dello Zinaghi proseguì senza problemi fino al 1698, quando l’asentista dichiarò bancarotta:

Mons. Lorenzo Corsini Arciv.o di Nicomedia Nro Tes.re Gnle. Essendo Noi à pieno informati, che Alessandro Zinaghi Assentista delle nre Galere sotto li 24 mag.o pass.to patisse diversi protesti di lre di Cambio trattegli da suoi Creditori, e si ritirasse nella Chiesa, e Convento de SS. Cosma, e Damiano di questa nra Città di Roma; Che ad istanza della nra Camera siino stati inventariati, e respettivam.e posti in arresto, e sequestro gl’effetti potuti ritrovare dal med.o; Che doppo tenute alcune Cong.ni sopra quest’emergere avanti di voi, e provisto alcune urgenze presentate al governo, e prossima spedizione di d.e Galere particolarm.e in supplire alla mancanza del grano per mantenim.to di esse sino alla partenza, al pagam.to del residuo di una partita di vino provisto dal d.o Zinaghi in Civitavecchia per servizio delle med.e, alla sodisfazione di alcuni

154 ASR, Fondo Commissariato Soldatesche e Galere, Busta 654, Copia dell’atto di vendita di 177 luoghi del

monte S. Pietro. Si tratta di un documento a stampa del 1707 per i tipi della Reverenda Camera Apostolica, Roma. Il documento è trascritto per intero nell’appendice documentaria.

199

ministri, e salariati, non adempita da esso Zinaghi nell’haver passato la Banca delli mesi di Febraro, e Marzo, et in altro habbia la nra Cam.a citato davanti di voi lo stesso Zinaghi, e i suoi pretesi creditori, tanto certi alle loro Case, quanto incerti per proclama, et affissione à dar sicurtà idonea per ogni interesse, danno, et indennità della med.a per il restante tempo dell’Assento altrimenti à veder dichiarare cessata, e finita la concessione di esso, e darsi ad essa nra Camera la licenza di governarlo per se, ò per altri ad ogni suo commodo156.