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? 4) scelta dei processi operativi che ci possono fornire informazion

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFIC

3.4 Opportunità e vincoli allo sviluppo delle FER

3.4.5 Aspetti ambiental

La produzione di energia da FER, produce dei benefici diretti riguardo all’immissione nell’atmosfera di anidride carbonica, ritenuta la principale responsabile dell’effetto serra, ma non è completamente priva di impatti sul territorio. Naturalmente alla scala del piccolo impianto gli impatti sono contenuti, ma in una prospettiva di un utilizzo per la produzione di grandi potenze vi sono alcuni aspetti non trascurabili riguardanti l’impatto paesaggistico, il consumo del suolo e di habitat pregiati, gli effetti sul regime d’uso dei suoli.

L’estensione territoriale, e quindi la ricerca degli spazi, è forse la principale limitazione all’uso delle FER: anche se, per quanto già accennato, è presente nei paesi europei una gran quantità di terreni marginali in teoria utilizzabili per la produzione di energia, un effettivo uso degli stessi non è altrettanto facilmente ipotizzabile. In particolare la definizione di marginalità non è condizione sufficiente per considerare un’area utilizzabile per la coltivazione dell’energia. Seguendo un diverso criterio di valutazione, basato sugli usi sociali, come ad esempio quelli naturalistici o quelli turistici, gli stessi terreni possono essere considerati niente affatto marginali. La domanda di godimento di questi beni è in costante aumento ed è anche portatrice di interessi economici più o meno forti. Il paesaggio è la principale fonte di reddito delle economie locali turistiche affermate ed ha assunto una importanza strategica nelle politiche di sviluppo rurale espresse a livello comunitario e locale28. L’inserimento paesaggistico di grandi superfici riflettenti o di estesi parchi eolici genera un impatto paesaggistico di non semplice mitigazione, anche se a favore di ciò si potrebbe obiettare che la modularità degli impianti e l’assenza di emissioni permetterebbero un facile ripristino delle condizioni iniziali una volta finita la vita utile dell’impianto. Inoltre la presenza di robusti sistemi di incentivazioni per la produzione da FER mette in competizione queste ultime con lo stesso uso agricolo dei terreni gravato da una costante situazione di crisi. Altro aspetto da esaminare per definire il livello di sostenibilità ambientale delle FER è che esse non sono totalmente prive di emissioni. In effetti per considerare correttamente il bilancio di CO2 sarebbe necessario valutare le emissioni risparmiate come la differenza tra quelle prodotte per realizzare e gestire l’impianto e quelle evitate dalla sua attività di produzione pulita. In questo conto bisognerebbe considerare anche le emissioni generate dalla quota di potenza termoelettrica necessaria garantire per compensare l’intermittenza delle FER. In particolare per le FER si può definire il tempo di restituzione dell’energia ossia Energy Pay Back

Time (EPBT) il tempo che un impianto, una volta installato ed operativo, impiega ad erogare la quantità di

energia che è stata consumata durante tutto il ciclo a partire dai materiali per la costruzione alle operazioni di installazione. Si definisce anche un altro fattore di guadagno energetico (EY) costituito dal rapporto tra la

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Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e le politiche ad esso collegate pongono al centro della strategia di sviluppo la tutela e la valorizzazione dei paesaggi e dei valori tradizionali legati alle comunità rurali.

quantità di energia erogabile nelle vita vita utile dell’impianto e quella che è necessaria alla sua realizzazione. In seguito si affronterà il tema degli impatti delle FER e dell’EPBT esplicitandoli per varie tecnologie di produzione, facendo riferimento all’ampia letteratura già disponibile.

3.5 Conclusioni

Da queste considerazioni risulta naturale la definizione di due potenziali riferiti alle FER: il potenziale

energetico accessibile, definito come la quantità di energia che sarebbe possibile ricavare annualmente da ciascuna fonte con la tecnologia attuale indipendentemente dalla presenza di limitazioni tecniche ed economiche ed Il potenziale praticabile, anche detto potenziale tecnico, che è definito come l’energia che potrebbe essere prodotta annualmente utilizzando le attuali tecnologie delle fonti rinnovabili in presenza dei limiti tecnici e degli ostacoli di compatibilità territoriale con le altre attività economiche prioritarie (COIANTE

2009)

La definizione del potenziale tecnico è fondamentale per la redazione di efficaci politiche di sviluppo delle FER non inquinate da considerazioni idealistiche, ma occorre però conoscere le più verosimili possibilità di sviluppo delle tecnologie al fine di non essere impreparati e delineare strategie di ampia portata temporale.

Nella fase della valutazione delle alternative progettuali (Cap 7 e 9) si proporrà di esplicitare per ogni tecnologia tre importanti classi di vincolo alla loro diffusione in ambito urbano: vincoli tecnico-economici; vincoli normativi; vincoli gestionali - culturali.

Vincoli tecnico-economici: questi due aspetti sono fortemente legati in quanto, pur esistendo degli edifici in cui

la tecnologia è proprio inutilizzabile, generalmente i costi crescono di pari passo con le complicazioni tecniche fino a rendere l’investimento non accettabile;

Vincoli normativi: si tratta di eventuali norme d’uso del suolo, regolamenti urbanistici o altra normativa tecnica che ne ostacola l’utilizzo di una tecnologia.

Vincoli culturali o gestionali: si tratta di quell’insieme di consuetudini operative e di pregiudizi culturali dei semplici cittadini o anche di enti istituzionali che ostacolano la diffusione di alcune soluzioni tecnologiche (ad esempio gli impianti centralizzati). Sono i tipici vincoli che possono essere proficuamente superati con opportune attività di informazione ed educazione della collettività.

Riferimenti bibliografici

Francesco Tinti (2008); Geotermia per la climatizzazione; Flaccovio Dario; Palermo (2008); ISBN: 8877588306 Alberto Clo, Il rebus energetico, Mulino, Bologna 2008

Domenico Coiante (2006), Le nuove fonti di energia rinnovabile, Franco Angeli, Milano 2006 International Energy Agency (IEA 2008), World Energy Outlook, 2008; http://www.iea.org/weo/

Nicholas Georgescu-Roegen 1982, cit in Alberto Clo, Il rebus energetico, Mulino, Bologna 2008, pag 140

Domenico Coiante (2009); Fonti rinnovabili in Italia e problematiche per l’applicazione; articolo Aspoitalia 2009;

http://www.aspoitalia.it/archivio-articoli

D. Cocco, C. Palomba, P. Puddu; Tecnologie delle energie rinnovabili, SGE padova 2008

ExxonMobil 2009, The Outlook for Energy: A View to 2030;