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Per spiegare i motivi che hanno portato a scegliere una metodologia di ricerca piuttosto che un'altra e i criteri adottati nella scelta dei casi di studio, può essere utile focalizzare gli obiettivi di questo studio e l‟ipotesi di ricerca su cui si sono strutturati. Questa ricerca ha avuto, come oggetto di studio, i diversi significati e le diverse forme che la dimensione territoriale assume negli immaginari simbolici e nei vissuti quotidiani degli abitanti di zone urbane sensibili.

L‟interesse ad approfondire il legame, tra dimensione territoriale ed abitanti delle periferie metropolitane, nasce da precedenti studi empirici su quartieri sensibili e dall‟analisi di numerose ricerche interessate direttamente o indirettamente a tali aree; un aspetto condiviso dagli studiosi in materia è che esiste un sentimento di forte attaccamento e senso di appartenenza al territorio da parte degli abitanti di queste aree.

Tale rilievo, in sé, poteva non suscitare particolare interesse di approfondimento o suggerire osservazioni che non fossero già note, ma nell‟associare questo fenomeno alle forme di mobilitazioni collettive che in quei territori si sono manifestate, ci si è posti un quesito che è poi divenuto l‟ipotesi su cui si è strutturata la ricerca: su un piano di risorse comunitarie e identitarie notoriamente carente, come quello in cui vivono gli abitanti delle zone urbane sensibili, è possibile che il forte senso di appartenenza territoriale abbia offerto una risorsa per lo sviluppo di un‟identità comune, creando le condizioni per quella maggiore coesione sociale che ha contribuito alla realizzazione di forme di mobilitazioni collettive degli abitanti? Guidati da questi interrogativi, si è ragionato sulle modalità di ricerca che si

potevano adottare; cercare di verificare l‟attendibilità di questa ipotesi si rivelava complesso e soprattutto risultava difficile delimitare il campo di studio, dovendo riferirsi alle zone urbane sensibili delle città metropolitane, che nel mondo sono numerosissime.

Considerate le risorse che potevano essere messe in campo e la difficile operazionabilità del tema da trattare, si è ritenuto opportuno procedere allo studio di alcuni casi, effettuando una ricerca in profondità, valutando la possibilità di rilevare dei dati interessanti che avrebbero potuto porre le basi per una ricerca più estesa in futuro.

Avendo conoscenza, sin dall‟inizio di questo progetto di studio, che le realtà sociali che si sarebbero andate ad analizzare, per quanto presenti in numerose città del pianeta, sono caratterizzate da una dimensione di vita sociale evidentemente diversa, per alcuni “fuori dei meccanismi della società globale”, rispetto allo stile di vita predominante del resto della città e considerando i “netti confini” simbolici e urbanistici in cui tali realtà si manifestano, si è ritenuto opportuno utilizzare il metodo etnografico come percorso di conoscenza di questi fenomeni.

Per non limitarsi a rilevare elementi descrittivi o correlazionali66 nello studio di questi territori, una volta concluse le ricerche sul campo, sono state messe a confronto le diverse realtà studiate.

E‟ stato possibile realizzare questa ulteriore fase della ricerca, in quanto, la scelta dei casi di studio si è basata sulla selezione di due territori con caratteristiche socio- ambientali comuni, ed un territorio che si diversificasse da essi per uno, massimo due, elementi distintivi.

Un ennesimo riferimento alla scelta dei casi di studio va fatto a proposito della collocazione geografica dei territori selezionati; dopo una fase di studio preliminare, di cui si parlerà più estesamente nel prossimo paragrafo, si è scelto di analizzare un quartiere della città di Roma, uno della città di Milano ed uno della città di Parigi. Il motivo per cui si è scelto di comparare due casi di città italiane ed uno di Parigi è

assolutamente discrezionale; nel senso che non c‟è un criterio selettivo legato all‟appartenenza territoriale allo stato francese e a quello italiano, così come non c‟è un motivo per cui i casi italiani siano due e quello francese sia unico, se non quello della scelta di un numero di almeno tre casi di studio per poter realizzare una comparazione tra due casi sperimentali ed uno di controllo.

La scelta casuale della collocazione geografica è voluta e fortemente legata ai presupposti teorici della teoria della Società Globale 67; volendo impostare uno studio che tentasse non solo di strutturare teoricamente, ma di sperimentare empiricamente una ricerca basata su una visione globale del sistema sociale, si è ritenuto opportuno, nella scelta dei casi di studio, di non utilizzare come parametri comparativi i sistemi sociali delimitati geograficamente e concettualmente nell‟entità “stato-nazione” e di collocare gli oggetti di studio in strutture sociali più ridotte in termini fisici, ma funzionalmente più ampie, come quelle delle città globali.

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Ricerche correlazionali: con questo metodo il ricercatore rinuncia a individuare nessi tra concetti e ad organizzare i singoli elementi della realtà in categorie.

Tale scelta operativa ci ha permesso di comparare tra loro i quartieri della città di Roma, di Milano e di Parigi sulla base di criteri legati a dimensioni locali e estremamente specifiche dei casi analizzati; la rigorosità con cui si è condotta la ricerca in base a questa scelta metodologica si è resa palese nella scelta definitiva dei territori selezionati, nell‟ambito dei quali, infatti, i due casi sperimentali, e quindi tra loro più simili nelle caratteristiche socio-ambientali, sono risultati il quartiere Tor Bella Monaca di Roma e la banlieue Clichy Sous Bois di Parigi; il territorio che per alcune diversità strutturali meglio rispondeva alle caratteristiche del caso di controllo è risultato invece il quartiere di Via Padova di Milano.

E‟ importante sottolineare che, nel comparare micro realtà socio-urbane sulla base dei sistemi sociali metropolitani, non si è inteso trascurare le influenze culturali, politiche, sociali di sistemi più ampi in cui potessero essere collocate, ma, al contrario, si è tentato di orientare la ricerca verso un‟analisi trasversale che, a partire dalla centralità dell‟oggetto di studio, permettesse di relazionare la singola unità alle dimensioni globali, statali, locali che la contraddistinguono.

Paragrafo IV: La scelta dei casi di studio

Il piano analitico si è basato prevalentemente sulla selezione di aree urbane che rispondessero ai requisiti di un forte attaccamento al territorio e di una significativa presenza di vita associativa e/o di episodi di rivolta tra abitanti e Forze dell‟Ordine. Per comprendere a quali fasce di popolazione ci si riferisse, analizzando gli abitanti residenti nei territori esaminati, abbiamo utilizzato una griglia teorica composta da cinque dimensioni analitiche (rielaborazione teorica dei contributi di due autori M.Magatti68 e V.Cotesta69): la natura delle relazioni di lavoro e le forme della protezione sociale; l‟appartenenza politica e religiosa; la struttura della vita familiare e il sistema delle reti sociali e territoriali; l‟accesso alla comunicazione e ai prodotti culturali, l‟unità relativa spazio-tempo.

Utilizzando le cinque dimensioni analitiche per definire i diversi aspetti della vita degli abitanti di periferia e comparando le loro condizioni con diversi livelli di povertà e posizioni socio-economiche, si è rilevata una composizione mista di queste

68 Magatti M., De Benedettis M., 2006 69

Cotesta V., Dallo stato-nazione alla società globale. Il cambiamento di paradigma della sociologia