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Ricordando che l‟ipotesi del nostro lavoro si basa sul presupposto che il sentimento di appartenenza territoriale rappresenti un valore condiviso e uno strumento di identificazione collettiva per gli abitanti di periferia e che la sua esistenza possa essere alla base di movimenti di rivolta o di processi di attivazione spontanea della popolazione per la risoluzione di problemi comuni, abbiamo scelto di analizzare le dinamiche di alcuni eventi di rivolta e la realtà associazionistica dei territori selezionati con l‟obiettivo di verificare la validità delle nostre valutazioni.

Per il caso di Tor Bella Monaca, già durante la fase iniziale della ricerca sul campo, è stato possibile comprendere che, se delle tracce di forme di identità collettiva degli abitanti di questo territorio potevano essere riscontrabili in un episodio di rivolta e nella vita associativa di quartiere, era pur vero che i frequenti conflitti etnici lasciavano trapelare l‟esistenza di altre forme di derive identitarie.

Per questo motivo nelle prossime pagine esporremo una breve anamnesi di un episodio di rivolta accaduto nell‟anno 2009 insieme ad alcuni fatti di cronaca riguardanti reati di aggressione nei confronti di persone di origine straniera.

Cronologia degli eventi:

Nel quartiere di Tor bella Monaca, il 16 Aprile 2009, una pattuglia di vigili urbani è stata aggredita da circa 200 abitanti della zona a causa di un intervento della Polizia Municipale finalizzato al controllo della regolarità dei documenti del ciclomotore di un giovane abitante del quartiere.

Secondo la ricostruzione dell‟accaduto, gli agenti della Polizia Municipale avevano chiesto il documento di identità a un giovane in sella ad una moto senza targa; ma le testimonianze sull‟accaduto sono divergenti.

Da fonti informative imprecisate risulta che gli agenti stavano facendo ritirare il mezzo da un carro attrezzi ed avevano a causa di un provvedimento eccessivo rispetto all‟infrazione rilevata provocato una reazione di rifiuto da parte del giovane. Dalle dichiarazioni dei vigili urbani risulta che loro stavano semplicemente facendo gli accertamenti documentali previsti.

Un dato indiscusso è che durante l‟intervento si è accesa una disputa tra il ragazzo e gli agenti, che è degenerata al punto da spingere uno degli agenti ad utilizzare il key- defender ed il ragazzo a perdere il controllo.

Tutte le informazioni sull‟accaduto concordano sul fatto che nell‟arco di pochi minuti il giovane si è dato alla fuga per poi tornare dopo pochi minuti sul posto spalleggiato da alcuni familiari e da circa 200 abitanti del quartiere che per difendere il ragazzo hanno circondato e fronteggiato gli agenti.

A causa della colluttazione, tre agenti sono rimasti feriti e sono stati portati al Pronto Soccorso.

Facciamo presenti alcuni aspetti dell‟episodio, di cui discorreremo più approfonditamente in seguito, per l‟importanza nodale che assumono nell‟ambito della vicenda in sé e dell‟ipotesi più generale della nostra ricerca.

Il primo dato da rilevare è che la maggior parte di coloro che hanno preso parte alla colluttazione erano minorenni e questo aspetto della vicenda è comune agli altri due casi di rivolta analizzati; questa questione ha direzionato la nostra attenzione alla fase adolescenziale di vita degli abitanti di periferia ed a riguardo abbiamo dedicato alcune riflessioni nel capitolo precedente.

Un altro particolare dello scontro degno di attenzione sono le parole pronunciate dal ragazzo ai Vigili Urbani che nel momento in cui gli stavano ritirando il motorino ha urlato: “E mò che volete?Declinare?..Voi qui non siete nulla”89

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“Voi qui non siete nulla”.Questa frase esprime chiaramente l‟importanza del luogo in cui sta avvenendo l‟incontro tra i ragazzi e i vigili.

Lo spalleggiamento degli abitanti e le parole pronunciate dal ragazzo, sono tutti elementi che rinviano alla dimensione territoriale e che confermano la centralità del sentimento di appartenenza nell‟episodio di scontro.

Gli altri fatti di cronaca che abbiamo scelto di porre all‟attenzione sono qui di seguito brevemente illustrati:

2 Ottobre 200990: Presso Via Duilio Cambellotti, una via del quartiere di Tor Bella Monaca, un gruppo di sette minorenni ha pestato un cittadino immigrato di origine asiatica che stava aspettando l‟autobus.

Secondo alcuni testimoni, il gruppo di giovani avrebbe iniziato la molestia offendendo con imprecazioni e parole razziste per poi picchiarlo gravemente e fuggire lasciando a terra il signore di 36 anni.

La vittima è stata ricoverata in ospedale con il setto nasale frantumato.

30 Marzo 2009: Un giovane adolescente di origine bengalese viene aggredito

gravemente da un gruppo di quattro ragazzi minorenni ed un maggiorenne nel quartiere di Tor Bella Monaca.

Secondo le testimonianze della vittima il ragazzo stava tornando a casa quando si è trovato accerchiato da cinque persone che gli hanno intimato di consegnare i soldi e il cellulare.

Dato che il giovane straniero non aveva soldi ha consegnato solo il cellulare.

A causa, sembrerebbe, della rapina poco conveniente, il giovane è stato picchiato a sangue e lasciato a terra.

14 Aprile 2009: Un trentenne di origine senegalese è stato offeso ed ingiuriato per

poi essere aggredito gravemente da un ragazzo di 20 anni del quartiere di Tor Bella Monaca.

L‟autore dell‟aggressione avrebbe iniziato ad offendere la vittima, schernendola insieme ad alcuni amici.

Il motivo della‟aggressione sarebbe legato al macchina “troppo fuori moda” della vittima.

Ricoverato all‟Ospedale Policlino Gemelli di Roma, il ragazzo ha perso la vista ad un occhio.

6 Agosto 2009: Un ragazzo di origine bengalese è stato picchiato a sangue e ridotto

in fin di vita da un gruppo di abitanti di Tor Bella Monaca.

90 Le informazioni di cronaca riportate sono state rilevate da diverse testate giornalistiche, nel caso

L‟aggressione sarebbe avvenuta nella frutteria dove il ragazzo lavora come commesso; il gruppo di ragazzi romani, armati di bastoni e coltelli, si è recato appositamente per attaccarlo.

La causa del tentato omicidio è legata ad alcune frasi di apprezzamento che la vittima avrebbe rivolto ad una ragazza del quartiere alcuni giorni prima.

Il ragazzo è stato ricoverato in ospedale con prognosi riservata e grave trauma cranico.

Attraverso un analisi delle notizie giornalistiche riguardanti il quartiere di Tor Bella Monaca effettuata a partire dalle cronache locali dell‟anno 1983 fino a quelle del mese di Dicembre 2010, è stato possibile constatare che il quartiere è sempre vissuto in uno stato di degrado e che, dopo pochi anni dalla sua costruzione, in un periodo in cui la percentuale di stranieri residenti era statisticamente irrilevante, è diventato un territorio caratterizzato da un alto indice di reati per rapina, spaccio di droga, aggressioni e violenze.

Questa consapevolezza ci porta a valutare gli episodi di aggressione illustrati nell‟ambito di un contesto già compromesso sul piano sociale e relazionale, ma la scelta di dare attenzione a questo tipo di reati è legata a un possibile aggravamento dello stato di rabbia e frustrazione degli abitanti dovuto all‟aumento esponenziale di immigrazione nel territorio composto da fasce di popolazione in stato di povertà, che, permanendo un stato di grave disagio economico ed abbandono istituzionale, rappresentano una concorrenza temuta sul piano lavorativo ed abitativo.

Sostanzialmente ci troviamo nuovamente a riflettere su dinamiche di “guerre tra poveri”.

Questa interpretazione sembrerebbe avvalorata dalle testimonianze di diversi abitanti intervistati a ridosso degli eventi sopra elencati che rispetto alla questione immigratoria non nascondono i propri timori legati alla riduzione delle già scarse chance lavorative, abitative ed economiche.