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Roma, di Milano e di Parigi sulla base di criteri legati a dimensioni locali e estremamente specifiche dei casi analizzati; la rigorosità con cui si è condotta la ricerca in base a questa scelta metodologica si è resa palese nella scelta definitiva dei territori selezionati, nell‟ambito dei quali, infatti, i due casi sperimentali, e quindi tra loro più simili nelle caratteristiche socio-ambientali, sono risultati il quartiere Tor Bella Monaca di Roma e la banlieue Clichy Sous Bois di Parigi; il territorio che per alcune diversità strutturali meglio rispondeva alle caratteristiche del caso di controllo è risultato invece il quartiere di Via Padova di Milano.

E‟ importante sottolineare che, nel comparare micro realtà socio-urbane sulla base dei sistemi sociali metropolitani, non si è inteso trascurare le influenze culturali, politiche, sociali di sistemi più ampi in cui potessero essere collocate, ma, al contrario, si è tentato di orientare la ricerca verso un‟analisi trasversale che, a partire dalla centralità dell‟oggetto di studio, permettesse di relazionare la singola unità alle dimensioni globali, statali, locali che la contraddistinguono.

Paragrafo IV: La scelta dei casi di studio

Il piano analitico si è basato prevalentemente sulla selezione di aree urbane che rispondessero ai requisiti di un forte attaccamento al territorio e di una significativa presenza di vita associativa e/o di episodi di rivolta tra abitanti e Forze dell‟Ordine. Per comprendere a quali fasce di popolazione ci si riferisse, analizzando gli abitanti residenti nei territori esaminati, abbiamo utilizzato una griglia teorica composta da cinque dimensioni analitiche (rielaborazione teorica dei contributi di due autori M.Magatti68 e V.Cotesta69): la natura delle relazioni di lavoro e le forme della protezione sociale; l‟appartenenza politica e religiosa; la struttura della vita familiare e il sistema delle reti sociali e territoriali; l‟accesso alla comunicazione e ai prodotti culturali, l‟unità relativa spazio-tempo.

Utilizzando le cinque dimensioni analitiche per definire i diversi aspetti della vita degli abitanti di periferia e comparando le loro condizioni con diversi livelli di povertà e posizioni socio-economiche, si è rilevata una composizione mista di queste

68 Magatti M., De Benedettis M., 2006 69

Cotesta V., Dallo stato-nazione alla società globale. Il cambiamento di paradigma della sociologia

popolazioni distinta tra forme di povertà estreme e forme di precariato in condizione di povertà relativa.

Sul piano di un‟ipotetica scala sociale, rientrerebbero ad ogni modo nell‟estremo inferiore della stratificazione sociale metropolitana, rappresentandone la “categoria di mezzo”.

Per selezionare i casi di studio, ci siamo basati sulla verifica dell‟esistenza di specifiche condizioni ambientali, sociali ed urbane, in quanto, nell‟ambito di precedenti attività di ricerca e di approfondimenti teorici di altri studi similari, è stato possibile verificare che, quando un area metropolitana è caratterizzata da determinati requisiti, il senso di appartenenza al territorio è fortemente radicato.

A tale scopo, sono stati utilizzati degli indicatori forniti da un progetto di ricerca svolto nei quartieri poveri di Roma alcuni anni fa70, che qui di seguito sono riportati: - delimitazione palpabile dei confini territoriali, facilmente visibile anche per un osservatore esterno;

- determinate caratteristiche architettoniche, come agglomerati di vecchie case, costruzioni di edilizia popolare, baraccopoli abusive, campi Nomadi;

- una popolazione residente da un tempo sufficiente per considerarsi “autoctona”;

- una certa omogeneità nella distribuzione delle risorse sociali, economiche, lavorative culturali tra gli abitanti;

- particolare storia dell‟insediamento abitativo;

- spiccato senso di appartenenza da cui derivano forme di “auto-denominazione” , legate al nome del territorio e all‟intento di qualificarsi rispetto all‟esterno ( “quelli di Tor bella Monaca”, “quelli di San Basilio”);

- la percezione di avere problemi comuni;

- un‟identificazione basata sulla contrapposizione tra “out-siders” e “in-siders”, che si manifesta attraverso comportamenti di chiusura e rifiuto nei confronti dell‟estraneo, del non residente,

- un legame schizzoide con il territorio, animato da un atteggiamento ambivalente di “desiderio di fuga” ed attaccamento alle proprie origini,

- i rapporti “faccia a faccia” tra gli abitanti, frequentemente esistenti;

-un alto livello di partecipazione degli abitanti e forme di solidarietà legate al sopravvenire di problemi o eventi legati al territorio o ai suoi abitanti.

Sulla base delle specificità ambientali sopraelencate, è stata effettuata una ricerca di sfondo su tutti i quartieri notoriamente problematici di Roma, a cui è conseguita un‟ ennesima delimitazione delle caratteristiche individuate.

Infatti, dovendo associare la presenza di una vita associativa significativa o di eventi di scontro tra abitanti e Forze dell‟Ordine, si è constatato che i quartieri periferici con la maggioranza della popolazione residente, a partire dagli anni ‟70, appartengono oramai a contesti urbani meno a rischio, rispetto a quelli d‟insediamento più recente, e rispondono solo ad alcune caratteristiche sopraelencate; avendo al contempo potuto verificare che le zone urbane di recentissima immigrazione non presentano significative dinamiche di appartenenza territoriale, in quanto la popolazione non ha vissuto un tempo sufficiente nel territorio per sentirsi parte di una specifica realtà ambientale, si è scelto di prendere in considerazione quartieri o nicchie urbane che avessero una popolazione residente a partire dalla metà degli anni „80, che avessero vissuto, negli ultimi anni, eventi di scontro e forte attrito con le Forze dell‟Ordine e/o una significativa vita associativa.

La fase di ricerca preliminare è consistita in attività di osservazione dei territori sul piano architettonico, urbanistico ed ambientale, in interviste libere ad alcuni attori privilegiati di quartieri notoriamente sensibili, in attività di documentazione storica e di analisi delle cronache giornalistiche locali degli ultimi anni.

La selezione dei casi di studio di Roma ha portato ad individuare il quartiere di Tor Bella Monaca come oggetto di studio privilegiato per i nostri obiettivi di ricerca. La scelta della banlieue parigina è conseguita alla rilevazione degli stessi indicatori adottati per la città di Roma; l‟unico indicatore che non è stato preso in considerazione è stato quello del periodo di insediamento abitativo della popolazione residente.

In proposito, durante la fase di ricerca di sfondo nella città di Parigi, è stato possibile costatare che i livelli di problematicità delle periferie parigine, anche di quelle di più storico insediamento, non avevano attivato processi di miglioramento nell‟arco degli ultimi trent‟anni, rimanendo invariate nel tempo le allarmanti condizioni di problematicità.

Dopo opportuni approfondimenti teorici ed empirici, nella città di Parigi si è scelto di analizzare la periferia denominata Clichy Sous Bois.

La scelta dell‟ultimo caso di studio selezionato è conseguita ad una ricerca di sfondo che si è svolta nella città di Milano.

Per le sue specificità storico ambientali, ed a causa dei recenti eventi di rivolta legati al quartiere di Via Padova, si è scelto di analizzare questa zona territoriale come terzo caso di studio e, come già detto precedentemente, di riconoscere in essa la validità strumentale del caso di controllo.

In particolare, nel caso della città di Milano, la prima specificità ambientale utilizzata come criterio selettivo dei casi di studio, “delimitazione palpabile dei confini territoriali, facilmente visibile anche per un osservatore esterno”, si manifesta parzialmente.

Questo quartiere, diversamente da Tor Bella Monaca e Clichy Sous Bois, si colloca in un‟area piuttosto centrale della città di Milano ed è ben collegato al resto della città, sia grazie alla sua posizione geografica che ai mezzi di trasporto pubblico presenti.

Un altro aspetto distintivo di quest‟area territoriale è la composizione della popolazione residente.

Nel quartiere di Tor Bella Monaca la percentuale di stranieri presenti raggiunge l‟8% della popolazione complessiva; nel territorio di Clichy Sous Bois gli abitanti di origine straniera rappresentano la quasi totalità della popolazione, a Via Padova gli stranieri censiti compongono il 45% dei residenti.

Facendo presente che per gli obiettivi di questo studio non si è ritenuto opportuno stabilire un criterio selettivo sulla base della composizione etnica degli abitanti dei territori analizzati, per convalidare o rivedere la validità di questa scelta metodologica si è scelto di comparare Tor Bella Monaca, con una minima percentuale di abitanti stranieri, Clichy Sous Bois, popolata quasi totalmente da abitanti di origine straniera al territorio di Via Padova, che presenta una quantità di abitanti stranieri pari circa alla metà della popolazione.

Capitolo 3