5. COMPONENTI AMBIENTALI
5.2 Il suolo e sottosuolo
5.2.3 Aspetti sismici e geotecnici
Per quanto attiene al rischio sismico, nella classificazione del territorio nazionale, introdotta dall’O.P.C.M. n. 3274 del 20.03.2003, il Comune di San Giovanni Rotondo è inserito in Zona Sismica 2 (area a media sismicità). La Carta della Sismicità, redatta dal Centro Nazionale Terremoti - INGV, riportata in figura, evidenzia in tutta l’area garganica una diffusa attività sismica.
La più alta sismicità, come definita sulla Mappa di Pericolosità Sismica dell’INGV, in termini di accelerazione massima al suolo, si ha lungo la fascia centro-meridionale e corrisponde alle aree sismogenetiche individuate sul promontorio. Il sito in esame si colloca
nella fascia caratterizzata da valori di accelerazione massima al suolo di 0.200 – 0.225.
Per quanto riguarda le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione, sulla base di indagini pregresse effettuate in zona, il substrato roccioso che caratterizza il sottosuolo pur se variamente fessurato, con locali intrusioni di terreno residuale, è dotato complessivamente di proprietà geomeccaniche e litodinamiche affidabili e caratteristiche geomorfologiche stabili.
Nella futura fase esecutiva del Piano saranno effettuate specifiche indagini finalizzate alla documentata ricostruzione del modello geologico sviluppando un utile riferimento per il progettista nell'inquadrare i problemi geotecnici e definire il programma delle indagini in sito e laboratorio da realizzarsi.
5.2.4 - Analisi delle pericolosità geologiche - Pericolosità sismica
Le valutazioni relative alla definizione della ―pericolosità sismica di base‖ derivano da studi condotti a livello nazionale (Mappe interattive di pericolosità fornite dall’INGV). I risultati sono forniti in termini di valori di accelerazione orizzontale massima ag e dei parametri (Fo, Tc*
etc. ) che permettono di definire gli spettri di risposta nelle condizioni di sito di riferimento rigido orizzontale (categoria A) e per diverse probabilità di superamento in 50 anni e/o diversi periodi di ritorno TR. L’azione sismica così individuata, viene successivamente variata, per tener conto delle modifiche prodotte dalle condizioni stratigrafiche locali del sottosuolo effettivamente presenti nel sito di costruzione e dalla morfologia della superficie; tali modifiche caratterizzano la risposta sismica locale (RSL).
Quindi, ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, si rende necessario valutare l’effetto della risposta sismica locale utilizzando, in assenza di specifiche analisi, l’approccio semplificato che si basa sull’individuazione di categorie di sottosuolo di riferimento (Tab.
3.2.II e 3.2.III), attraverso la misura delle Vs30 o di altri parametri geotecnici.
Da una prima valutazione di carattere generale, riservandosi di effettuare indagine mirate alla definizione delle caratteristiche sismiche dell'area in studio in fase esecutiva, si può assumere una Categoria di sottosuolo di tipo B alla quale vengono associati ―Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina)‖.
- Pericolosità geomorfologica e idraulico-idrologica
Non si evidenziano nella zona forme particolari di versante, corpi di frana o situazioni di dissesto. I terreni in esame, caratterizzati da media acclività, sono costituiti da una unità a
32 prevalente componente calcarea brecciata e cataclasizzata che pur se variamente fratturata e alterata in blocchi grossolani, con locali intrusioni di terreno residuale, è dotata complessivamente di proprietà geomeccaniche e litodinamiche affidabili e caratteristiche geomorfologiche mediamente stabili.
Dal punto di vista della pericolosità idraulica, il sito ricade lungo la parete di versante nell’ambito della fascia di pertinenza di un breve corso vallivo episodico. Ai fini della sicurezza idraulica sarà effettuata per questa zona la verifica idraulico-idrologica.
Per quanto riguarda l’idrografia profonda, non è stata riscontrata la presenza di falde acquifere a profondità di interesse relativamente al ―volume significativo‖ delle opere da realizzare.
5.3 – ACQUA
- Piano di Tutela delle Acque (PTA)
Con DGR del 19 giugno 2007, n. 883, è stato adottato il Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia, integrato con DGR 4 agosto 2009, n. 1441, con il quale si sono fissati i vincoli di uso della risorsa idrica, sulla base delle vulnerabilità definendo le regole per protezione di detta risorsa. In merito alle caratteristiche fisiche di vulnerabilità dell'acquifero e di protezione degli acquiferi carsici, il PTA ha definito sul territorio pugliese le aree a diverso grado di vulnerabilità e indice di protezione, nonché di salvaguardia.
Il sito in esame non rientra in aree di protezione idrogeologica speciale né in aree sensibili ( vedi figura a seguire).
- Gestione delle acque meteoriche
Il Piano Particolareggiato prevede la realizzazione di una fognatura pluviale per la raccolta delle acque meteoriche. Il dimensionamento idraulico della rete di fognatura bianca sarà effettuato sulla determinazione delle portate di massima piena, corrispondenti ad un tempo di ritorno posto pari a cinque anni.
Per quanto riguarda il trattamento delle acqua di prima pioggia e di dilavamento, si riportano i riferimenti delle linee guida del PTA.
Acque di prima pioggia: "le prime acque meteoriche di dilavamento relative ad ogni evento meteorico preceduto da almeno 48 h di tempo asciutto, per una altezza di precipitazione uniformemente distribuita:
- di 5 mm per superfici scolanti aventi estensione. valutata al netto delle aree a verde e delle coperture non carrabili, inferiore o uguale a 10.000 m2
- compresa tra 2,5 e 5 mm per superfici di estensione maggiore di 10.000 m2, valutate al netto delle aree a verde e delle coperture non carrabili, in funzione dell'estensione dello stesso bacino correlate ai tempi di accesso alla vasca di raccolta"
5.4 – ARIA - Qualità dell'aria
La qualità dell'aria rappresenta da alcuni decenni uno dei temi ambientali più dibattuti sia sul piano scientifico che su quello sociale, a causa della sua stretta e ampiamente dimostrata correlazione con la salute umana.
In particolare la Puglia è la regione italiana in cui il singolo abitante è sottoposto alla maggiore emissione in atmosfera di CO2 con un valore pari a circa 14,3 tonnellate l'anno per abitante (fonte dati ARPA Puglia — RSA 2007) mentre il dato dell'inventario regionale delle emissioni in atmosfera risulta addirittura superiore, pari a 17,2 tonnellate/anno per abitante.
La valutazione della qualità dell'aria per mettere in atto opportune politiche di protezione ambientale deve necessariamente poggiarsi sulla conoscenza della specifica situazione locale.
Nel caso di San Giovanni Rotondo non sono disponibili dati derivanti da una rete di monitoraggio ad attività continuativa, ma si può fare riferimento al Piano Regionale di qualità dell'aria (PRQA) che "contiene tutte le informazioni inerenti lo stato della componente ambientale Aria nella Regione Puglia che oggi è possibile ottenere con i diversi strumenti d'indagine (reti di qualità dell'aria, inventari delle emissioni, simulazioni modellistiche)" e che promette di garantire
"un livello di conoscenza del fenomeni di inquinamento atmosferico del territorio mai raggiunto finora".
II Piano Regionale di Qualità dell'Aria (PRQA) della Regione Puglia utilizza, infatti, oltre alle stazioni puntuali di monitoraggio, anche un sistema di moderni per simulare trasporto, la dispersione e le trasformazioni chimiche degli inquinanti atmosferici normati per l'anno 2005.
Nell'ambito della redazione del PRQA è stato redatto per la prima volta l'Inventario delle
34 Emissioni in Atmosfera per la Regione Puglia, elemento indispensabile per la conoscenza del territorio in grado di fornire una stima delle emissioni inquinanti funzionale e propedeutica agli interventi di pianificazione territoriale.
Gli inquinanti considerati nell'Inventario sono stati i seguenti: CO, 002, COVNM, NOx, S0x, PTS, N20, NH3, CH4.
I dati forniti dall'Inventario delle Emissioni in Atmosfera per la Regione Puglia sono spesso discordanti rispetto a quanto riportato da ISPRA nella disaggregazione provinciale dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera, anche in funzione di un differente riferimento temporale dei dati (2005 per quanto riportato nel PRQA e 1990/1995/2000 per quanto riportato dall'APAT).
L'Inventario curato dall'APAT prende inoltre in considerazione un numero molto maggiore di inquinanti.
La tabella che segue evidenzia il peso delle emissioni registrate nel Comune di San Giovanni Rotondo rispetto al dato complessivo provinciale; il confronto è solo indicativo in quanto realizzato sulla scorta di dati non omogenei, quali i dati disaggregati a livello comunale 2005 dell'Inventario Regionale allegato al PRQA e i dati a livello provinciale 2000 forniti dall'Inventario provinciale dell'ISPRA
Il confronto tra i dati regionali e provinciali e quelli comunali relativi ai diversi settori generatori di emissioni evidenziano alcune specificità del Comune di San Giovanni Rotondo.
In particolare dal confronto emerge:
- maggiore peso percentuale del settore "agricoltura" sul totale delle emissioni, in particolare per quanto riguarda NH3, CO, COV, NOx, N20, PTS e CH4;
- ridotto peso del settore "industria" sul totale delle emissioni:
- minore peso del settore "trasporti" sul totale delle emissioni rispetto al dato provinciale;
- maggiore peso del settore 'trasporti" sul totale delle emissioni rispetto al dato regionale per la maggior parte degli inquinanti presi in esame;
- peso trascurabile del settore "rifiuti" e del settore "energia'. sul totale delle emissioni.
Le maggiori criticità che emergono da questo quadro sono le seguenti:
- situazioni critiche puntuali in particolare in occasione di eventi;
- Zona D del Piano Regionale della Qualità dell’Aria;
- Elevato peso percentuale del settore agricoltura sul totale delle emissioni inquinanti.
Si riportano, infine, i dati sulla qualità dell'aria relativi alla centralina di Monte S. Angelo nel periodo 2009-2012 (ARPA Puglia) che sono da considerarsi equivalenti a quelli di S. Giovanni Rotondo sia per clima, esposizione, tipologia di traffico ordinario e stagionale turistico-religioso.
Sono riportati anche i valori soglia che risultano sempre non superati anche in considerazione della deviazione dei dati.
5.5 – FLORA E FAUNA - Biodiversità
A livello Europeo sono stati adottati provvedimenti e politiche miranti alla conservazione della biodiversità continentale. Fondamentale é stata la creazione della Rete Natura 2000, una rete di siti Pan-europea coerente e uno strumento efficace per la tutela della biodiversità. I siti che vanno a formare la Rete Natura 2000 vengono stabiliti in base alle indicazioni contenute in due Direttive Comunitarie (Dir 79/409/CE "Uccelli" e Direttiva Habitat 92/43/CE). Lo strumento proposto è l'individuazione da parte degli stati membri di Zone Speciali di Conservazione (zsc), frutto di un complesso iter che, partendo da una lista di Siti di Interesse Comunitario (SIC) proposta dai singoli stati e vagliata dalla Commissione Europea, porta alla designazione dei SIC come ZSC.
II Piano Particolareggiato in esame non presenta intersezioni con Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone Speciali di Conservazione (zsc) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), nemmeno con il Parco Nazionale del Gargano, o con ambiti distinti del PUTT/p. Nella zona non sono riconoscibili habitat naturali di specie faunistiche o vegetali protette.
II sito interferisce solo con la perimetrazione IBA (Important Bird Areas – IBA 2000 - Individuate da Bird Life International).
5.6 GESTIONE DEI RIFIUTI
Per quanto concerne la produzione di rifiuti urbani, occorre evidenziare che il Comune San Giovanni Rotondo ha già in corso un sistema di raccolta differenziata del tipo "porta a porta". La produzione di rifiuti urbani pro capite del comune è nettamente inferiore alla media provinciale. La raccolta dei rifiuti nella Provincia di Foggia è organizzata in quattro Ambiti territoriali Ottimali (ATO) e il Comune di San Giovanni Rotondo ricade nell'ambito FG/3, che comprende anche il Comune capoluogo.
36 5.7 REFLUI
S. Giovanni Rotondo possiede un impianto di depurazione dimensionato per oltre 40 mila abitanti equivalenti. Le acque reflue saranno regolarmente convogliate nella rete di fognatura esistente gestita dall'AQP. Tutti i reflui saranno, pertanto, trattati dall'impianto dì depurazione gestito dall'AQP.
6- CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE
6.1 Impatto e mitigazioni nella Fase di Cantiere
La realizzazione in oggetto comporta dei disturbi all’ambiente in gran parte reversibili e mitigabili con opportuni accorgimenti.
Gli elementi maggiormente coinvolti in fase di costruzione (per la quale si prevedono le medesime azioni progettuali) sono paesaggio, vegetazione e suolo, per i quali il fattore di impatto è irreversibile anche se mitigabile, mentre la componente atmosferica viene interessata solo marginalmente e comunque reversibile, così come la produzione di rumore e vibrazioni. Gli impatti di cantiere risultano tutti reversibili.
Ogni fase interferisce sull’ambiente in relazione alla componente interessata e all’attività di dettaglio connessa. Tale interferenza avviene attraverso determinati fenomeni detti fattori d’impatto. Nella successiva tabella si espliciteranno gli eventuali fattori di impatto.
Alla luce delle schematizzazioni fin qui fatte, nei paragrafi successivi verranno descritti i fattori di impatto del Piano, su ogni componente ambientale interessata, nelle fasi di cantiere che, per quanto detto, sono legati principalmente alla presenza fisica ed al disturbo acustico (per gli addetti) dovuto alle operazioni di cantiere ed alle modificazioni degli habitat per la rimozione e l’occupazione di suolo e vegetazione.
6.1.1 Traffico indotto
La realizzazione del Piano genererà in fase di cantiere un traffico veicolare di varia composizione come si può desumere da quanto segue:
- autocarri per il trasporto dei materiali adoperati per le strutture edili: calcestruzzo, inerti,cemento;
- autocarri per il trasporto dei materiali inerti;
- autocarri per forniture varie;
- autobotti per trasporto acqua;
- automezzi per il movimento terra;
- autoveicoli del personale addetto alla costruzione.
Occorre precisare che l’organizzazione del cantiere prevede che il cemento venga dai centri di betonaggio e che i movimenti di terra siano principalmente limitati all’interno dell’area d’intervento.
Pertanto l’impatto conseguente sarà di tipo reversibile e minimo, soprattutto lungo le vie di comunicazione che conducono al sito di progetto.
6.1.2 Rumori e vibrazioni
La variazione del clima acustico durante le fasi di realizzazione del Piano sono riconducibili, principalmente, alle fasi di approntamento ed esercizio del cantiere ed al trasporto dei materiali, i quali possono arrecare disturbo, comunque risibile, alle abitazioni esistenti. Le conseguenti emissioni acustiche, caratterizzate dalla natura intermittente e temporanea dei lavori, potranno essere continue (es. generatori) e discontinue (es. mezzi di cantiere e di trasporto).
In questo caso la mitigazione dell’impatto prevede l’uso di macchinari aventi opportuni sistemi per la riduzione delle emissioni acustiche, che si manterranno pertanto a norma di legge (in accordo con le previsioni di cui al D.L. 262/2002)12; in ogni caso i mezzi saranno operativi solo durante il giorno e non tutti contemporaneamente.
6.1.3 Atmosfera e clima
Con riferimento alla caratterizzazione atmosferica e climatica riportata nel precedente capitolo, la realizzazione del Piano in oggetto non può in alcun modo condizionare tali caratteristiche nell’aria di Comparto. Infatti le fonti di inquinamento in relazione all’atmosfera saranno per questo progetto principalmente riconducibili all’emissione dei gas di scarico dei mezzi di trasporto e delle macchine operatrici. Effetti più rilevanti, invece, possono essere provocati dal sollevamento di polveri per movimentazione del terreno e/o circolazione dei mezzi. In questo caso, oltre ad offuscare la visibilità, sempre e soprattutto durante la stagione arido-secca, le polveri possono ricadere sulla vegetazione.
Onde evitare proprio questo tipo d’impatto, nei periodi più secchi l’area di lavoro sarà bagnata artificialmente, così come le ruote dei mezzi di trasporto e le vie d’accesso.
38 6.1.4 Paesaggio
Gli interventi sul paesaggio in fase di realizzazione sono essenzialmente dovuti alla realizzazione conduzione del cantiere. Si tratta di un impatto del tutto reversibile. In particolare, per quanto riguarda gli aspetti legati alla conformazione e all'integrità fisica del luogo, si possono ottenere fenomeni di inquinamento localizzato già analizzati precedentemente come l'emissione di polveri e rumori, l'inquinamento dovuto a traffico veicolare, ecc. Tali fenomeni indubbiamente concorrono a generare un quadro di degrado paesaggistico già compromesso dall'occupazione di spazi per materiali e attrezzature, dal movimento delle macchine operatrici, dai lavori di costruzione.
6.1.5 Vegetazione e uso del suolo
Il progetto prevede l’utilizzo di un’area, avente una qualità vegetazionale bassa. Nonostante le dimensioni dell’opera da realizzare si precisa che rispetto alla totalità del terreno disponibile, solo 1/6 risulterà effettivamente occupato dalle opere provvisorie di cantiere. Inoltre, le previsioni progettuali permettono, come azione compensativa, la piantumazione di idonee essenze vegetali (autoctone) nelle porzioni destinate al verde.
6.1.6 Materiali da scavo
Per quello che concerne il riutilizzo di terre e rocce provenienti dagli scavi per la realizzazione delle strade e dei fabbricati, si fa riferimento al D.Ivo 152/2006, al DM 161/2012 e alla Legge 69/2013.
Buona parte dei materiali da scavo potrà essere riutilizzata all’interno del Piano per il livellamento delle strade e delle aree verdi.
Sulla base della conoscenza del sito ove si interviene, sia dal punto di vista storico che di caratterizzazione delle condizioni superficiali e del sottosuolo di cui ai dati geologici e geotecnici disponibili, si evidenzia che il sito non è e non è stato interessato da attività o eventi di potenziale contaminazione ambientale in quanto sempre a vocazione naturale.
6.2 Impatto e mitigazioni nella Fase di Esercizio
Di seguito si riportano le componenti ambientali che potrebbero essere interessate dalla presenza dell’insediamento residenziale/abitativo.
6.2.1 Traffico indotto
Il flusso generato dalla realizzazione del Piano. produrrà un certo incremento del traffico veicolare lungo le strade di accesso al sito. Mentre il traffico veicolare all’interno del Piano sarà contenuto in quanto sono strettamente di servizio alle residenze, essendo l'area di piano servita da viabilità esterna che la collega con le altre parti di città. Inoltre il P.R.G. prevede l'allargamento delle strade attuali di accesso . All'interno dell'area di progetto sono dislocate in luoghi diversi aree per parcheggi pubblici e la realizzazione di percorsi per favorire la circolazione pedonale.
6.2.2 Rumori e vibrazioni
La zona dove dovrà realizzarsi il Piano non presenta fonti sonore fisse. Non essendo un insediamento di tipo industriale, l’incremento di rumore e vibrazione sarà estremamente contenuto e principalmente riconducibile al traffico veicolare. Nel caso specifico, sono caratterizzate da bassi livelli di traffico (traffico locale di quartiere).
Per ridurre il rumore percepibile all’interno degli edifici, proveniente sia dall’ambiente esterno che da quello interno, verranno attuati, in fase di realizzazione delle opere, particolari accorgimenti che ne consentano l’abbattimento. In particolare si ricorrerà all’utilizzo di materiali isolanti nella costruzione degli elementi di separazione (tamponatura, solai, ecc.), di vetrocamera negli infissi, l’isolamento di condotte idriche e di scarico. Inoltre, per ridurre il livello di pressione sonora proveniente dall’ esterno, verranno creati, nella sistemazione esterna delle aree di pertinenza, dei filtri alberati.
6.2.3 Atmosfera e clima
Non essendo l’insediamento di tipo industriale ma soltanto residenziale, non possono esistere fonti inquinanti capaci di alterare la qualità dell’aria durante la fase di esercizio.
Inoltre analogamente alla problematica delle emissioni sonore, un notevole contributo al contenimento delle emissioni gassose sarà fornito dalle limitazioni al traffico veicolare sopra esposto.
D’altra parte il tipo di insediamento esclude altre possibilità di emissione gassosa se non quella estremamente contenuta legata al riscaldamento degli ambienti e dell’acqua sanitaria. Comunque anche questo tipo di problematica è estremamente contenuta in quanto per questi servizi saranno largamente utilizzati fonti di energia solare come riportato nel precedente paragrafo.
7. VERIFICA CRITERI DI CUI ALL'ALLEGATO I PARTE II DEL D.LGS. 152/2006
Come indicato dall'allegato I, parte II del D.lgs 152/2006, sono stati analizzati i contenuti della Verifica di Assoggettabilità che vertono sulle componenti ambientali effettivamente interessate dalle modifiche introdotte dalla realizzazione del Piano, escludendo dalla verifica le analisi delle caratteristiche del territorio che sono oggettivamente non interessate dalle modifiche introdotte dal Piano in esame (Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all'articolo 12 del Dlgs 152/2006 e smi).
- Caratteristiche del piano o del programma:
■ In quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse
Il Piano Particolareggiato "Costa Giardino" riguarda un'area di espansione residenziale definita dal vigente P.R.G. come ―Semi-intensiva C2‖ di estensione complessiva 40.483 mq. Il piano
40 conferma la destinazione e ne propone la realizzazione di residenze abitative, servizi di quartiere ed aree a standard urbanistici.
■ In quale misura il piano o il proqramma influenza altri piani o proqrammi, inclusi quelli qerarchicamente ordinati
Il Piano si inserisce nel tessuto urbano di previsione originaria del PRG. Si interviene esclusivamente su una zona compatibile con il dimensionamento complessivo reale del PRG in quella zona e con le attività ivi esistenti e non influenza altri Piani.
■ La pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere Io sviluppo sostenibile
ll concetto di sviluppo sostenibile e la conseguente integrazione delle considerazioni ambientali, riversato nel linguaggio urbanistico e quindi trasformato in bilancio urbanistico ambientale, non
ll concetto di sviluppo sostenibile e la conseguente integrazione delle considerazioni ambientali, riversato nel linguaggio urbanistico e quindi trasformato in bilancio urbanistico ambientale, non