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5. COMPONENTI AMBIENTALI

5.1 Il Clima

Il territorio di San Giovanni Rotondo rientra nella regione climatologicamente legata alla parte meridionale ed a quella orientale del bacino del Mediterraneo che gode di un clima tipicamente mediterraneo, caratterizzato da un regime di precipitazioni invernali e primaverili e da aridità estiva, con inverni miti.

Sul promontorio del Gargano le precipitazioni sono ripartite secondo isolinee Concentriche addensate, con valori che variano in funzione dell’altitudine, si sale dai 600 mm della fascia costiera ai 1240 mm in zona Foresta Umbra.

Le isoiete del Tavoliere sono più spaziate, indice di una distribuzione più omogenea delle piogge, con medie sempre inferiori ai 650-700 mm.

In base ai parametri climatici medi della regione pugliese suddivisi in aree omogenee, si evince che, per il territorio di San Giovanni Rotondo, i totali annui oscillano tra i 500 mm nelle aree di pianura e media collina e gli 800 mm in quelle di montagna. La maggiore quantità di precipitazioni si manifesta nel semestre ottobre-marzo. Il numero di giorni piovosi varia dai 60 in pianura e i 90 nella fascia montana con temperature medie annue rispettivamente di circa 16° C e 13° C. I venti predominanti provengono dai quadranti settentrionale e meridionale, con valori medi di intensità alti e distribuiti in modo piuttosto uniforme durante il corso dell’anno.

24 Si osserva, in generale, nella nostra regione una tendenza evolutiva delle precipitazioni in calo, mentre le temperature sono in costante aumento. Le piogge registrate negli ultimi 80 anni sul Gargano mostrano una progressiva riduzione dei valori assoluti. Le piogge che in genere sono alla base del dissesto idrogeologico sono oltre a quelle lente e prolungate che si verificano per diversi giorni in inverno, anche quelle brevi ed intense che si manifestano con improvvisi e violenti acquazzoni nelle torridi giornate estive.

5.1.1 – Piovosità

Il Comune di S. Giovanni Rotondo ricade nella zona pluviometrica omogenea 1 della Regione Puglia per la quale è stata elaborata la curva di probabilità pluviometrica riportata di seguito. Dai dati utilizzati per ottenere tale curva si ricava il valore dell'altezza di pioggia della durata di un'ora per un evento ordinario con tempo di ritorno di 5 anni è pari a 36 mm (lorda) e 14mm netta.

Per quel che attiene la distribuzione delle piogge nel corso dell'anno, recenti ricerche hanno evidenziato una diminuzione complessiva della pioggia che non risulta distribuita nell'arco dell'anno, ma concentrata nei mesi autunnali. Contemporaneamente si è osservata una leggera diminuzione dei giorni piovosi e una diminuzione delle piogge più benefiche per il suolo (piogge comprese tra 20 e 35 mm) e da un contemporaneo aumento delle piogge di più piccola entità il cui contributo è più facilmente soggetto ai fenomeni di evapotraspirazione. Le precipitazioni medie annue presentano valori crescenti a partire dai 600mm della pianura fino a 1000mm in collina. La media delle temperature massime registrate indicano valori di 15-17°nelle zone collinari e valori di 20-22°, le temperature medie1 4-15°, le minime 10-11°.

In generale, l'effetto dell'evapotraspirazione azzera il contributo della maggior parte delle piogge. In autunno a causa di flussi di aria fredda dei Balcani e di aria polare marittima si determinano frequenti variazioni di temperatura, e non è difficile che manchino perturbazioni secche e miti dai quadranti occidentali. In inverno il territorio è interessato da aria fredda proveniente da nordest che portano diminuzioni della temperatura fino a sottozero (-6/-8r). Nel corso della stagione invernale avvengono in maniera frequente abbondanti nevicate che interessano sia San Giovanni Rotondo che le zone più elevate del Promontorio. In primavera le precipitazioni sono molto scarse e durante tutta la stagione si possono avere irruzioni di aria fredde che arrecano nevicate e gelate tardive mentre verso l'estate le invasioni di aria nordafricana posso provocare repentini aumenti termici, tanta da regalare giornate prettamente estive. In estate il massimo della calura estiva è raggiunto tra Luglio e Agosto, ma il progressivo aumento dell'umidità porta a un progressivo aumento delle precipitazioni già verso la fine della stagione, in questo modo il mese estivo più secco risulta essere Luglio. In particolare si riportano i dati climatici registrati a S. Giovanni Rotondo nel 2008 e 2009 come riportato nelle seguenti tabelle e grafici.

5.1.2 - Ventosità

I dati relativi alla ventosità derivano dall'Atlante Eolico della regione Puglia. Nelle figure seguenti si riporta la distribuzione della densità di potenza dei venti all'altezza di 35 metri nel territorio dell'intera regione Puglia.

E' riportata, infine, la scheda redatta nell'ambito dell'Atlante Eolico della regione Puglia per il comune di S. Giovanni Rotondo dalla quale si evincono i valori della velocità media del vento, della sua variabilità e della direzione prevalente alle quote di 35, 60, 80 e 100 metri dal suolo. Lo studio è stato realizzato dal CREA (Centro Ricerca Energia & Ambiente) dell'Università del Salento, ed è stato motivato dalle numerose richieste pervenute per l'installazione di centrali eoliche sul territorio della Regione Puglia.

Nello studio si analizzano i dati utili alla caratterizzazione eolica delle circoscrizioni provinciali dei comuni pugliesi, in relazione ai criteri tecnici richiesti dalle direttive Regionali in materia.

Il testo riporta, oltre all'analisi anemometrica di ciascun comune della Regione Puglia, i percorsi che a livello mondiale, europeo, italiano e regionale sono stati fatti e che sono in corso di attuazione, per la promozione e lo sviluppo dell'energia eolica quale elemento strategico per la realizzazione dell'obiettivo di ridurre l'emissione dei gas ad effetto serra e contribuire al raggiungimento dell'autonomia energetica delle singole nazioni.

indice di ventosità matematici che tengono conto, per quanto possibile, degli effetti prodotti da rilievi montuosi ad ostacoli in genera, oltre che della rugosità superficiale del terreno. La simulazione suddetta è stata sviluppata nel corso del 2000 e 2001 dall'Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Fisica, che ha utilizzato ii proprio modello WINDS (Wind-field Interpolation by Non Divergent Schemes), derivato dal modello capostipite NOABL con l'inserimento di appropriati algoritmi e modifiche finalizzate a migliorarne le prestazioni. II modello 6 quindi da ritenersi modello accreditato (secondo quanto indicato dall'art.6 - Criteri tecnici -comma a) da enti pubblici e/o di ricerca. Alla messa a punto di tale modello di simulazione hanno contribuito le analisi basate sulla raccolta ed elaborazione dei dati anemometrici disponibili sul territorio (rete anemometrica ENELCESI, rete ENEA, rete dei Servizi Meteorologici dell'Aeronautica Militare e quelli reperiti presso reti regionali ed altre reti ). Ne deriva che la velocità media annua del vento a 25 m = 6 m/s.

26 5.1.3 - Temperatura

L'area garganica risulta in generale contraddistinta da un regime climatico di tipo collinare mediterraneo, caratterizzato mediamente da estati calde e poco piovose ed inverni freddi e mediamente piovosi. I climogrammi relativi alle stazioni di tale area evidenziano un ampio periodo a cavallo dell'estate di aridità convenzionale, caratterizzato cioè da evapotraspirazione superiore agli afflussi meteorici e pertanto da un deficit idrologico. II clima in questo caso può essere classificato come semiarido con eccedenza idrica piccola o nulla.

Le temperature minime invernali (gennaio-febbraio) raramente scendono al di sotto di 0'C; le massime estive (luglio-agosto) possono superare i 30°C. Le piogge sono concentrate prevalentemente fra ottobre e marzo (2/3 della pioggia totale annua). Le medie delle precipitazioni oscillano fra 500 e 1000mm/anno in funzione della posizione. I valori più elevati (1330mm/anno) si riferiscono alle stazioni della foresta Umbra, poste in maggiore quota, mentre i valori più bassi si riferiscono alla piana. Per quanto concerne l'andamento dei venti la situazione è caratterizzata da condizioni di instabilità, soprattutto nella porzione di territorio del Tavoliere. Le direzioni dominanti nei mesi estivi e primaverili sono generalmente a carattere di brezza (da E per la brezza di mare, mentre da S e SW per la brezza di terra). La porzione collinare è invece investita da venti settentrionali. Complessivamente l'area è una delle più aride della penisola italiana. In base alla classificazione di Von Kóppen (1940) la regione garganica e del tavoliere può essere ascritta, dal punto di vista climatico, al gruppo dei climi temperati, tipo climatico subtropicale, contraddistinto da:

una divisione abbastanza netta dell'anno in quattro stagioni;

medie termiche annue che si aggirano introno ai 14oC;

un'escursione termica annua abbastanza alta ma non eccessiva;

valore medio alto nel mese più caldo, superiore ai 30oC;

inverni miti, con medie del mese più freddo che si aggirano intorno ai 10o; valori delle precipitazioni variabili;

presenza di una stagione secca;

notevole variabilità del tempo meteorologico, legato al fatto che in queste zone le masse d'aria fredda di origine polare vengono in contatto con le masse calde di origine tropicale.

Sottotipo mediterraneo (per il quale la stagione secca è l'estate, quando le precipitazioni sono assai scarse a causa del prolungato ristagnare dell'anticiclone tropicale; le differenze stagionali sono quindi marcate dalle piogge, prevalentemente autunnali-invernali, spesso con caratteri di torrenzialità). È questo un sottotipo climatico che si sviluppa soprattutto nella pianura, caratterizzata da elevato rischio di desertificazione.

5.1.4 - Radiazione Solare

Dalla consultazione dei dati dell'archivio climatico sviluppato dall'Enea nell'ambito del progetto di Atlante Italiano della Radiazione Solare, riferiti agli anni 1994-1999 si ottiene un valore della radiazione media annua di 5478 MJ/mq

L'andamento medio della radiazione nel corso dell'anno ha una curva a campana con punte di 24,3 MJ/mq nel mese di giugno e di 24 MJ/mq nel mese di luglio e minimi di 5.7 MJ/mq nel mese di dicembre valore dell'insolazione negli anni indagati dal 1994 al 1999 è variata da un minimo di 5314 MJ/mq del 1996 MJ/mq ad un massimo di 5558 del 1999.

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