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Gestione dei Rifiuti

5. COMPONENTI AMBIENTALI

5.6 Gestione dei Rifiuti

5.5 – FLORA E FAUNA - Biodiversità

A livello Europeo sono stati adottati provvedimenti e politiche miranti alla conservazione della biodiversità continentale. Fondamentale é stata la creazione della Rete Natura 2000, una rete di siti Pan-europea coerente e uno strumento efficace per la tutela della biodiversità. I siti che vanno a formare la Rete Natura 2000 vengono stabiliti in base alle indicazioni contenute in due Direttive Comunitarie (Dir 79/409/CE "Uccelli" e Direttiva Habitat 92/43/CE). Lo strumento proposto è l'individuazione da parte degli stati membri di Zone Speciali di Conservazione (zsc), frutto di un complesso iter che, partendo da una lista di Siti di Interesse Comunitario (SIC) proposta dai singoli stati e vagliata dalla Commissione Europea, porta alla designazione dei SIC come ZSC.

II Piano Particolareggiato in esame non presenta intersezioni con Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone Speciali di Conservazione (zsc) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), nemmeno con il Parco Nazionale del Gargano, o con ambiti distinti del PUTT/p. Nella zona non sono riconoscibili habitat naturali di specie faunistiche o vegetali protette.

II sito interferisce solo con la perimetrazione IBA (Important Bird Areas – IBA 2000 - Individuate da Bird Life International).

5.6 GESTIONE DEI RIFIUTI

Per quanto concerne la produzione di rifiuti urbani, occorre evidenziare che il Comune San Giovanni Rotondo ha già in corso un sistema di raccolta differenziata del tipo "porta a porta". La produzione di rifiuti urbani pro capite del comune è nettamente inferiore alla media provinciale. La raccolta dei rifiuti nella Provincia di Foggia è organizzata in quattro Ambiti territoriali Ottimali (ATO) e il Comune di San Giovanni Rotondo ricade nell'ambito FG/3, che comprende anche il Comune capoluogo.

36 5.7 REFLUI

S. Giovanni Rotondo possiede un impianto di depurazione dimensionato per oltre 40 mila abitanti equivalenti. Le acque reflue saranno regolarmente convogliate nella rete di fognatura esistente gestita dall'AQP. Tutti i reflui saranno, pertanto, trattati dall'impianto dì depurazione gestito dall'AQP.

6- CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE

6.1 Impatto e mitigazioni nella Fase di Cantiere

La realizzazione in oggetto comporta dei disturbi all’ambiente in gran parte reversibili e mitigabili con opportuni accorgimenti.

Gli elementi maggiormente coinvolti in fase di costruzione (per la quale si prevedono le medesime azioni progettuali) sono paesaggio, vegetazione e suolo, per i quali il fattore di impatto è irreversibile anche se mitigabile, mentre la componente atmosferica viene interessata solo marginalmente e comunque reversibile, così come la produzione di rumore e vibrazioni. Gli impatti di cantiere risultano tutti reversibili.

Ogni fase interferisce sull’ambiente in relazione alla componente interessata e all’attività di dettaglio connessa. Tale interferenza avviene attraverso determinati fenomeni detti fattori d’impatto. Nella successiva tabella si espliciteranno gli eventuali fattori di impatto.

Alla luce delle schematizzazioni fin qui fatte, nei paragrafi successivi verranno descritti i fattori di impatto del Piano, su ogni componente ambientale interessata, nelle fasi di cantiere che, per quanto detto, sono legati principalmente alla presenza fisica ed al disturbo acustico (per gli addetti) dovuto alle operazioni di cantiere ed alle modificazioni degli habitat per la rimozione e l’occupazione di suolo e vegetazione.

6.1.1 Traffico indotto

La realizzazione del Piano genererà in fase di cantiere un traffico veicolare di varia composizione come si può desumere da quanto segue:

- autocarri per il trasporto dei materiali adoperati per le strutture edili: calcestruzzo, inerti,cemento;

- autocarri per il trasporto dei materiali inerti;

- autocarri per forniture varie;

- autobotti per trasporto acqua;

- automezzi per il movimento terra;

- autoveicoli del personale addetto alla costruzione.

Occorre precisare che l’organizzazione del cantiere prevede che il cemento venga dai centri di betonaggio e che i movimenti di terra siano principalmente limitati all’interno dell’area d’intervento.

Pertanto l’impatto conseguente sarà di tipo reversibile e minimo, soprattutto lungo le vie di comunicazione che conducono al sito di progetto.

6.1.2 Rumori e vibrazioni

La variazione del clima acustico durante le fasi di realizzazione del Piano sono riconducibili, principalmente, alle fasi di approntamento ed esercizio del cantiere ed al trasporto dei materiali, i quali possono arrecare disturbo, comunque risibile, alle abitazioni esistenti. Le conseguenti emissioni acustiche, caratterizzate dalla natura intermittente e temporanea dei lavori, potranno essere continue (es. generatori) e discontinue (es. mezzi di cantiere e di trasporto).

In questo caso la mitigazione dell’impatto prevede l’uso di macchinari aventi opportuni sistemi per la riduzione delle emissioni acustiche, che si manterranno pertanto a norma di legge (in accordo con le previsioni di cui al D.L. 262/2002)12; in ogni caso i mezzi saranno operativi solo durante il giorno e non tutti contemporaneamente.

6.1.3 Atmosfera e clima

Con riferimento alla caratterizzazione atmosferica e climatica riportata nel precedente capitolo, la realizzazione del Piano in oggetto non può in alcun modo condizionare tali caratteristiche nell’aria di Comparto. Infatti le fonti di inquinamento in relazione all’atmosfera saranno per questo progetto principalmente riconducibili all’emissione dei gas di scarico dei mezzi di trasporto e delle macchine operatrici. Effetti più rilevanti, invece, possono essere provocati dal sollevamento di polveri per movimentazione del terreno e/o circolazione dei mezzi. In questo caso, oltre ad offuscare la visibilità, sempre e soprattutto durante la stagione arido-secca, le polveri possono ricadere sulla vegetazione.

Onde evitare proprio questo tipo d’impatto, nei periodi più secchi l’area di lavoro sarà bagnata artificialmente, così come le ruote dei mezzi di trasporto e le vie d’accesso.

38 6.1.4 Paesaggio

Gli interventi sul paesaggio in fase di realizzazione sono essenzialmente dovuti alla realizzazione conduzione del cantiere. Si tratta di un impatto del tutto reversibile. In particolare, per quanto riguarda gli aspetti legati alla conformazione e all'integrità fisica del luogo, si possono ottenere fenomeni di inquinamento localizzato già analizzati precedentemente come l'emissione di polveri e rumori, l'inquinamento dovuto a traffico veicolare, ecc. Tali fenomeni indubbiamente concorrono a generare un quadro di degrado paesaggistico già compromesso dall'occupazione di spazi per materiali e attrezzature, dal movimento delle macchine operatrici, dai lavori di costruzione.

6.1.5 Vegetazione e uso del suolo

Il progetto prevede l’utilizzo di un’area, avente una qualità vegetazionale bassa. Nonostante le dimensioni dell’opera da realizzare si precisa che rispetto alla totalità del terreno disponibile, solo 1/6 risulterà effettivamente occupato dalle opere provvisorie di cantiere. Inoltre, le previsioni progettuali permettono, come azione compensativa, la piantumazione di idonee essenze vegetali (autoctone) nelle porzioni destinate al verde.

6.1.6 Materiali da scavo

Per quello che concerne il riutilizzo di terre e rocce provenienti dagli scavi per la realizzazione delle strade e dei fabbricati, si fa riferimento al D.Ivo 152/2006, al DM 161/2012 e alla Legge 69/2013.

Buona parte dei materiali da scavo potrà essere riutilizzata all’interno del Piano per il livellamento delle strade e delle aree verdi.

Sulla base della conoscenza del sito ove si interviene, sia dal punto di vista storico che di caratterizzazione delle condizioni superficiali e del sottosuolo di cui ai dati geologici e geotecnici disponibili, si evidenzia che il sito non è e non è stato interessato da attività o eventi di potenziale contaminazione ambientale in quanto sempre a vocazione naturale.

6.2 Impatto e mitigazioni nella Fase di Esercizio

Di seguito si riportano le componenti ambientali che potrebbero essere interessate dalla presenza dell’insediamento residenziale/abitativo.

6.2.1 Traffico indotto

Il flusso generato dalla realizzazione del Piano. produrrà un certo incremento del traffico veicolare lungo le strade di accesso al sito. Mentre il traffico veicolare all’interno del Piano sarà contenuto in quanto sono strettamente di servizio alle residenze, essendo l'area di piano servita da viabilità esterna che la collega con le altre parti di città. Inoltre il P.R.G. prevede l'allargamento delle strade attuali di accesso . All'interno dell'area di progetto sono dislocate in luoghi diversi aree per parcheggi pubblici e la realizzazione di percorsi per favorire la circolazione pedonale.

6.2.2 Rumori e vibrazioni

La zona dove dovrà realizzarsi il Piano non presenta fonti sonore fisse. Non essendo un insediamento di tipo industriale, l’incremento di rumore e vibrazione sarà estremamente contenuto e principalmente riconducibile al traffico veicolare. Nel caso specifico, sono caratterizzate da bassi livelli di traffico (traffico locale di quartiere).

Per ridurre il rumore percepibile all’interno degli edifici, proveniente sia dall’ambiente esterno che da quello interno, verranno attuati, in fase di realizzazione delle opere, particolari accorgimenti che ne consentano l’abbattimento. In particolare si ricorrerà all’utilizzo di materiali isolanti nella costruzione degli elementi di separazione (tamponatura, solai, ecc.), di vetrocamera negli infissi, l’isolamento di condotte idriche e di scarico. Inoltre, per ridurre il livello di pressione sonora proveniente dall’ esterno, verranno creati, nella sistemazione esterna delle aree di pertinenza, dei filtri alberati.

6.2.3 Atmosfera e clima

Non essendo l’insediamento di tipo industriale ma soltanto residenziale, non possono esistere fonti inquinanti capaci di alterare la qualità dell’aria durante la fase di esercizio.

Inoltre analogamente alla problematica delle emissioni sonore, un notevole contributo al contenimento delle emissioni gassose sarà fornito dalle limitazioni al traffico veicolare sopra esposto.

D’altra parte il tipo di insediamento esclude altre possibilità di emissione gassosa se non quella estremamente contenuta legata al riscaldamento degli ambienti e dell’acqua sanitaria. Comunque anche questo tipo di problematica è estremamente contenuta in quanto per questi servizi saranno largamente utilizzati fonti di energia solare come riportato nel precedente paragrafo.

7. VERIFICA CRITERI DI CUI ALL'ALLEGATO I PARTE II DEL D.LGS. 152/2006

Come indicato dall'allegato I, parte II del D.lgs 152/2006, sono stati analizzati i contenuti della Verifica di Assoggettabilità che vertono sulle componenti ambientali effettivamente interessate dalle modifiche introdotte dalla realizzazione del Piano, escludendo dalla verifica le analisi delle caratteristiche del territorio che sono oggettivamente non interessate dalle modifiche introdotte dal Piano in esame (Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all'articolo 12 del Dlgs 152/2006 e smi).

- Caratteristiche del piano o del programma:

■ In quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse

Il Piano Particolareggiato "Costa Giardino" riguarda un'area di espansione residenziale definita dal vigente P.R.G. come ―Semi-intensiva C2‖ di estensione complessiva 40.483 mq. Il piano

40 conferma la destinazione e ne propone la realizzazione di residenze abitative, servizi di quartiere ed aree a standard urbanistici.

■ In quale misura il piano o il proqramma influenza altri piani o proqrammi, inclusi quelli qerarchicamente ordinati

Il Piano si inserisce nel tessuto urbano di previsione originaria del PRG. Si interviene esclusivamente su una zona compatibile con il dimensionamento complessivo reale del PRG in quella zona e con le attività ivi esistenti e non influenza altri Piani.

■ La pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere Io sviluppo sostenibile

ll concetto di sviluppo sostenibile e la conseguente integrazione delle considerazioni ambientali, riversato nel linguaggio urbanistico e quindi trasformato in bilancio urbanistico ambientale, non può prescindere dalla valutazione positiva dell'incremento generale di aree a servizi conseguente all'attuazione del piano. Se la realizzazione di strutture insediative con l'incremento dei servizi e delle relativa sistemazioni che ricuce un'area parzialmente urbanizzata, antropizzata ma sfrangiata, lo sviluppo sostenibile (inteso anche come qualità dell'abitare) è comunque salvaguardato.

■ Problemi ambientali pertinenti al piano o al programma

In linea generale, nei limiti di una trasformazione edilizia di un'area inserita nel contesto urbano con i relativi aumenti di carico insediativo e di pressione ambientale, si può determinare una compatibilità di massima tra l'intervento ipotizzato e le componenti ambientali analizzate, considerando (anche) l'incremento di aree per servizi che la realizzazione produce, a fronte di una incidenza in percentuale dell'area privata residenziale bassa rispetto al totale dell'area trasformata.

■ La rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque).

Non si rilevano riflessi diretti del piano rispetto all'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente.

- Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti

In linea generale, nei limiti di una trasformazione edilizia di un'area in parte antropizzata con i relativi aumenti di carico insediativo e di pressione ambientale prodotta, l'entità dei possibili impatti rilevati è minima per durata, frequenza e reversibilità.

Carattere cumulativo degli impatti

Gli impatti rilevati non hanno carattere cumulativo.

Natura transfrontaliera degli impatti

Gli impatti rilevati non hanno caratteristiche transfrontaliere.

Rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti)

Non si rilevano particolari rischi per la salute umana o per l'ambiente (se non nei limiti di una trasformazione edilizia di un'area parzialmente antropizzata).

Entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

Date le caratteristiche del piano proposto, le peculiarità dell'area interessata (area servita da reti tecnologiche e in parte antropizzata), l'entità degli impatti negativi sarà minima e l'estensione nello spazio degli impatti sarà limitato all'area di intervento.

Valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale

Non sono stati rilevati sull'area di intervento e sulle aree limitrofe speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale.

Valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell’utilizzo intensivo del suolo

Il valore ambientale dell'area è basso (in quanto area parzialmente urbanizzata, antropizzata e in stato di semi abbandono) ed il conseguente grado di vulnerabilità (in riferimento al superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo del suolo) è quasi nullo.

Impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale

Impatto minimo nella perimetrazione I.B.A. denominata ―Promontorio del Gargano‖.

8- CONCLUSIONI

Alla luce delle considerazioni di cui alla presente verifica si ritiene che il Piano Particolareggiato Zona C2 ―Costa Giardino‖ del P.R.G. del Comune di S. Giovanni Rotondo, non comporti impatti ambientali significativi e pertanto, non debba essere assoggettata a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

S. Giovanni Rotondo, Maggio 2015

I Tecnici

Dott. Ing. Michele CIPRIANO Dott. Ing. Lazzaro RICCIARDI Dott. Geol. Luciano RUSSO

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