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COMUNE DI SAN GIOVANNI ROTONDO Provincia di Foggia

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Academic year: 2022

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Elaborazione Rapporto:

Dott. Ing. Michele CIPRIANO Dott. Ing. Lazzaro RICCIARDI Dott. Geol. Luciano RUSSO

COMUNE DI SAN GIOVANNI ROTONDO Provincia di Foggia

Piano Particolareggiato Zona C2 - “Costa Giardino” del P.R.G.

di San Giovanni Rotondo

Verifica di Assoggettabilità a V.A.S.

(CONSULTAZIONE PRELIMINARE DELLE AUTORITA’ COMPETENTI - Art. 12 del DLgs n. 4 del 16.01.2008- Art. 8 L.R. 44/2012 )

RAPPORTO PRELIMINARE DI VERIFICA

San Giovanni Rotondo, Maggio 2015

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Indice

PREMESSA ...2

1. RIFERIMENTI NORMATIVI ...2

2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...2

3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI PIANO ...3

PARTE PRIMA premessa storica ...3

PARTE SECONDA 1.Dati tecnici ...7

PARTE SECONDA 2.Previsioni urbanistiche e tipologie insediative ...7

PARTE TERZA 1.Proporzionamento del Piano ... 10

PARTE QUARTA 1.Applicazione super DIA ... 10

4. RAPPORTI CON LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E ASSETTO VINCOLI ... 11

4.1 I vincoli sovraordinati nazionali ... 12

4.1.1 Le perimetrazioni SIC ZPS IBA ... 12

4.1.2 Il Parco del Gargano ... 12

4.1.3 Vincolo Idrogeologico ... 13

4.1.4 Piano assetto Idrogeologico PAI ... 13

4.2 Il PUTT/P ... 14

4.2.1 Ambiti Territoriali Estesi ... 15

4.2.2 Ambiti Territoriali Distinti ... 16

4.3 Il PPTR ... 18

5. COMPONENTI AMBIENTALI ... 22

5.1 Il Clima ... 22

5.1.1 Piovosità ... 24

5.1.2 Ventosità ... 25

5.1.3 Temperatura ... 26

5.1.4 Radiazione solare ... 27

5.2 Il suolo e sottosuolo ... 27

5.2.1 Caratteri geolitologici ... 27

5.2.2 lineamenti idrogeomorfologici ... 29

5.2.3 Aspetti sismici e geotecnici ... 30

5.2.4 Analisi pericolosità geologiche ... 31

5.2 L’acqua ... 32

5.4 L’aria ... 33

5.5 Flora e Fauna ... 35

5.6 Gestione dei Rifiuti ... 35

5.7 Reflui ... 36

6. CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE ... 36

6.1 Impatto e mitigazione nella fase di cantiere ... 36

6.1.1 Traffico indotto ... 37

6.1.2 Rumori e vibrazioni ... 37

6.1.3 Atmosfera e clima ... 37

6.1.4 Paesaggio ... 38

6.1.5 Vegetazione e uso del suolo ... 38

6.1.6 Materiali da scavo ... 38

6.2 Impatto e mitigazione nella fase di esercizio ... 38

6.2.1 Traffico indotto ... 38

6.2.2 Rumori e vibrazioni ... 39

6.2.3 Atmosfera e clima ... 39

7. VERIFICA CRITERI DI CUI ALL’ALLEGATO I AL D.LGS 152/2006 ... 39

8. CONCLUSIONE ... 41

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2 PREMESSA

Il presente rapporto costituisce elaborato ai fini della Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) del Piano Particolareggiato Zona C2 - ―Costa Giardino‖ del P.R.G. di San Giovanni Rotondo (Fg).

La V.A.S., o più genericamente Valutazione Ambientale, prevista a livello europeo, recepita a livello nazionale e regolamentata a livello regionale, riguarda i programmi e i piani sul territorio e deve garantire che siano presi in considerazione gli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti piani.

Il presente documento ha, pertanto, lo scopo di fornire all’autorità che deve esprimere il provvedimento di verifica, le informazioni necessarie alla decisione se il piano necessita di Valutazione Ambientale.

Tali informazioni riguardano le caratteristiche del Piano, le caratteristiche degli effetti attesi dalla sua attuazione e delle aree potenzialmente coinvolte da essi.

1.RIFERIMENTI NORMATIVI

La legislazione e la normativa vigente in materia Comunitaria, Nazionale e Regionale di riferimento è la seguente:

- Direttiva 2001/42/CE (allegato II) del Parlamento Europeo e del Consiglio dei 27.06.2001, relativa alla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente;

- D.Lgs. Aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale come modificata ed aggiornata al D.Lgs. 29.06.2010 n. 128 ―Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo, a norma dell’articolo 12 della legge 18.06.2009 n. 69‖, modificato e integrato dal D.Lgs.

128/2010.

- Legge Regionale 14 Dicembre 2012 n. 44 recante norme per la ―Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica‖.

- Regolamento Regionale 9 ottobre 2013 N° 18.

2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il Piano in oggetto è situato nel territorio comunale di San Giovanni Rotondo, in una zona di previsione urbanistica del P.R.G. comunale semintensiva ―C2‖. L’area d’intervento è ubicata sul lato nord-est del Centro Storico di San Giovanni Rotondo, la cui perimetrazione è compresa tra i confini naturali collinari a Nord, strada di previsione di PRG a Sud, zona ―C2‖

di ―167‖, totalmente edificata, ad Est, e confini naturali limitrofi al centro abitativo ad Ovest.

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3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI PIANO PARTE PRIMA

1. Premessa storica

Con Delibera di Consiglio Comunale de 29/11/1989 veniva affidato l’incarico di redigere un Piano Particolareggiato (PP) per la zona semintensiva ―C2‖ del PRG, località denominata

―Costa Giardino‖.

L’incarico è stato (nel corso dei due decenni!!), espletato più volte, tanto che il piano ha subito varie vicissitudini burocratiche con adozioni e/o approvazioni in Consiglio Comunale (rif. D.C.C. n. 1253 del 28/12/95) e successive pubblicazioni.

Con delibera di consiglio comunale n. 52 del 16/04/03 il piano è stato approvato e, successivamente, pubblicato per completare la procedura burocratica/amministrativa per arrivare alla stipula dell’atto di convenzione.

Tuttavia, a seguito di ricorso da parte di alcuni proprietari e della sentenza n. 4237/2005 del Tar Puglia Bari, l’iter amministrativo non si è mai chiuso, tanto è che l’atto di convenzione non è stato mai stipulato.

L’interpretazione data dall’Amministrazione circa la sentenza del Tar sopramenzionata e dalla stessa volontà amministrativa risulta che l’area cosiddetta ―C2‖ debba essere considerata come ―superficie di C2 normale‖, senza alcun vincolo urbanistico di sistema costruttivo, quale ―area di 167‖ precedentemente definita.

L’Amministrazione comunale, con comunicazione n. 21185 del 30/07/2007, invitava i redattori a ―rivisitare‖ il piano particolareggiato in oggetto alla luce della nuova situazione urbanistica scaturita dall’interpretazione della sentenza summenzionata. La nuova rielaborazione del P.P. presentata dai tecnici fu adottato dal Consiglio Comunale con D.C.C.

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4 n° 101 del 2/8/2012 e n° 138 del 7/12/2012.

(Delibera C.C. n. 31 Del 26-03-14 : REVOCA DELIBERA DI C.C.N. 101 DEL 2.8.2012 E N. 138 DEL 7.12.2012 DI ADOZIONE DEL P P INSULA C2-COSTA GIARDINO-IN VARIANTE AL PRG)

Con D.C.C. n° 101 del 2/8/2012 e n° 138 del 7/12/2012 è stato adottato , in variante al PRG, il piano particolareggiato insula C2 – Località Costa Giardino – ai sensi dell’art. 21 della L.R. n° 56/80.Tale adozione avveniva a seguito di sentenza del TAR Puglia che aveva annullato la precedente approvazione dello strumento attuativo , con previsione di piano di zona ai sensi della L. 167/62, poiché l’intervento risultava manchevole di una preventiva analisi dell’effettivo fabbisogno di E.R.P. (indipendentemente dallo strumento attuativo adottato ). La nuova pianificazione , adottata con le Deliberazioni sopra richiamate, ha dunque disciplinato la futura edificazione residenziale con previsione di ERP ai sensi dell’art. 51 L.

865/71 e senza alcuna modificazione dei parametri urbanistici ed edilizi previsti dal PRG per la zona territoriale in esame (zona C2).

In tal senso il Piano esecutivo si caratterizzava come ―variante al PRG ―unicamente per il fatto di aver previsto il reperimento di suoli ERP attraverso il procedimento previsto dalla Legge 865/71 in contrasto con i vincoli di destinazione residenziale specifica dei suoli (zone asteriscate) che prevedevano, invece, l’assoggettamento di tali suoli a Piani di zona ex egge 167/62.

In realtà, come meglio chiarito nella D.C.C., avente ad oggetto: ‖analisi del fabbisogno E.R.P. per il decennio 2014 – 2024 …‖, il fabbisogno di ERP, secondo le previsioni strutturali del vigente PRG può essere soddisfatto secondo le modalità previste dall’art. 51 della Legge 22 ottobre 1971 n° 865 e ss.vv.ii. ovvero mediante il reperimento dei suoli all’interno delle aree residenziali già individuate dal PRG e tipizzate quali zone ―B‖ – ―C1‖ ―C2‖, attraverso l’applicazione di indici specificatamente previsti (i.e.r.p. 0.125 mc / mq) .

Inoltre, risulta che i vincoli a destinazione residenziale specifici, imposti dal PRG all’atto della sua formazione, finalizzati ad assoggettare alcune aree residenziali (zone asteriscate) a piani di Zona (ex 167/62), avendo carattere puramente espropriativo sono abbondantemente decaduti per decorrenza temporale cosi da risultare inefficaci.

All’attualità non esistono su detti suoli Piani di Zona adottati e/o approvati;

All’attualità non esistono su detti suoli programmi di Edilizia pubblica approvati e/o finanziati e, quindi, in fase operativa.

In siffatte circostanze su detti suoli devono ritenersi pienamente vigenti le norme dettate dal PRG con riferimento ai parametri urbanistici ed edilizi che concretamente regolano e disciplinano l’attività edificatoria così da rendere possibile l’intervento edificatorio ad iniziativa privata purché coerente e conforme alle prescrizioni urbanistiche che prevedono, per le zone in esame, il reperimento di suoli ERP attraverso la semplice applicazione di un indice

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territoriale specifico (0,125 mc/mq).

Tale previsione di ERP risulta, altresì, coerente con quanto riportato nella D.C.C., avente ad oggetto: ‖analisi del fabbisogno E.R.P. per il decennio 2014 – 2024 …‖ attraverso la quale si è provveduto a quantificare il fabbisogno di E.R.P. per il prossimo decennio 2014 – 2024 ed ad approvare il relativo programma di intervento che prevede il reperimento di suoli, da destinare ad edilizia Pubblica Convenzionata, all’interno delle zone residenziali, già assoggettate o da assoggettarsi a pianificazione attuativa, attraverso l’applicazione dell’indice territoriale ERP (I.e.r.p.) ivi previsto.

Per tutto quanto precede si ritiene che il Piano Attuativo adottato con D.C.C. n°

101/2012 e D.C.C. n° 138/2012, in quanto conforme agli indici e parametri urbanistici ed edilizi previsti per la zona di pertinenza, non possa essere considerato in variante al PRG poiché, stante la attuale inefficacia dei vincoli a destinazione residenziale specifica (c.d. zone asteriscate) la semplice previsione di reperimento di suoli ERP secondo la procedura prevista dall’art. 51 L. 865/71 è tale da non configurare alcuna variante urbanistica.

Ciò in quanto detti vincoli, di natura espropriativa, risultano abbondantemente scaduti, per decorrenza temporale, oltre che non supportati da idonea e preventiva analisi programmatica.

Per effetto, si è ritenuto necessario procedere alla revoca, in autotutela, delle D.C.C. n°

101 del 2/8/2012 e n° 138 del 7/12/2012 al fine di consentire ai soggetti privati, aventi titolo, di procedere formalmente ad una nuova pianificazione da adottarsi, nei termini sopra riportati ,

―in conformità ― al vigente strumento Urbanistico Generale e previa conclusione degli adempimenti previsti dalla LR. 44/2012 (Verifica adempimenti in materia di V.A.S.).

Pertanto, il Consiglio Comunale:

Udita la relazione dell’Assessore all’Urbanistica;

Visto il parere tecnico, favorevole, espresso dal Dirigente del Settore Urbanistica ai sensi dell’art. 49 del D. Lgs. 267/2000;

Visto il parere favorevole espresso dalla IV^ Commissione Consiliare nella seduta del 17.3.2013;

deliberò, con DCC n. 31 del 26.03.2014,

- di prendere atto di tutto quanto riportato nella narrativa che precede e, pertanto:

- revocò per le motivazioni sopra riportate , in autotutela, le D.C.C. n° 101/2012 e D.C.C.

n° 138/2012 in quanto erroneamente adottate ―in variante al PRG‖;

Preso atto della DCC n. 31 del 26.03.2014, i tecnici incaricati dai proprietari dei suoli ricadenti nell’insula, hanno elaborato e redatto il P.P. ―Costa Giardino‖ come insula ―C2‖ del PRG e , di conseguenza, hanno presentato gli elaborati relativi sottoposti alla preventiva visione e susseguente approvazione da parte dei proprietari .

La presente relazione tecnica, quindi, illustra ed accompagna l’aggiornamento degli

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6 elaborati riguardanti la ripartizione dei volumi, delle superfici e degli oneri finanziari del P.P. in oggetto, per definire compiutamente l’atto di convenzione, da stipularsi successivamente.

Sostanzialmente il piano non ha subito alcuna variazione rispetto a quanto approvato con D.C.C. n. 52/03.

Per comodità visiva e di sintesi si riassumono, successivamente, i dati tecnici principali di piano con gli aggiornamenti di cui alla presente.

I tecnici redattori incaricati, ingg. Michele Cipriano e Lazzaro Ricciardi, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, hanno provveduto all’aggiornamento finale del P.P., sperando definitivo, mettendo a conoscenza i proprietari, delle proprie ―spettanze‖

urbanistiche e finanziarie (volumi, superfici, caratteristiche, posizione e corrispettivi oneri) in virtù degli atti di proprietà che gli stessi hanno presentato ai tecnici.

La presente rivisitazione del P.P., quindi, tratta l’intera superficie perimetrata dal Comparto ―Zona C2–Costa Giardino‖ come area di Comparto ―C2‖, senza alcuna distinzione di trattamento della superficie inclusa, applicando i parametri ad essa relativa di cui alle NTA del PRG.

Sono rimaste invariate le previsioni di viabilità, parcheggi, aree a verde ed infrastrutture.

I lotti di edilizia privata, denominati EP ed attribuiti alle singole ditte in virtù dell’atto di possesso, sono rimasti sostanzialmente invariati.

I lotti di edilizia residenziale pubblica, denominati semplicemente ERP, sono stati caratterizzati sia nel volume che nella area fondiaria, nonché nella linea di massimo sviluppo di edificazione, in virtù delle aliquote di volumetrie ERP scaturite dall’applicazione del’i.e.r.p.

pari a 0,125 mc/mq all’intera superficie dell’area dell’insula.

Alla luce delle variazioni summenzionate sono stati fatti gli aggiornamenti ai seguenti elaborati:

- aggiornamento tabella ―Elenco catastale, volumi, superfici, lotti‖;

- aggiornamento della ―Tabella parametri e dati urbanistici‖;

- aggiornamento della relazione finanziaria;

- aggiornamento delle tabelle di distribuzione oneri relativi opere primarie ed all’onorario per la progettazione del PP;

Il piano particolareggiato interessa una vasta area di oltre 3 ettari , così perimetrata:

- lato Nord: confini naturali collinari, con forti pendenze e dislivelli;

- lato Sud: strada di previsione di PRG a ridosso dell’abitato;

- lato Ovest: confini naturali collinari a ridosso dell’abitato;

- lato Est: zona ―C2‖ interessata alla realizzazione di edilizia convenzionata (―167‖), totalmente edificata.

L’area in questione risulta quasi completamente inedificata: tuttavia la presenza di alcune abitazioni isolate hanno indotto i tecnici a stralciare l’area dei fabbricati esistenti e

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quella strettamente necessaria di loro pertinenza dai conteggi volumetrici del piano stesso.

L’area è attraversata trasversalmente da Ovest verso Est dalla condotta idrica dell’AQP che parte dal bacino principale del paese, posto a monte dello stesso, ed alimenta il quartiere relativo all’edilizia convenzionata: la presenza di tale condotta vincola l’impostazione del piano per quanto riguarda la viabilità, prevedendo necessariamente una strada sulla condotta idrica.

Inoltre, la rivisitazione del piano tiene conto dei nuovi regimi di proprietà che dal ’95 ad oggi si sono succeduti con atti di trasferimento tra privati.

PARTE SECONDA 1. Dati tecnici

Il piano particolareggiato interessa una vasta area di 40483 mq, così perimetrata:

lato Nord: confini naturali collinari, con forti pendenze e dislivelli;

lato Sud: strada di previsione di PRG a ridosso dell’abitato;

lato Ovest: confini naturali collinari a ridosso dell’abitato;

lato Est: zona ―C2‖ interessata alla realizzazione di edilizia convenzionata (―167‖), totalmente edificata.

2. Previsioni urbanistiche e tipologie insediative

Lo studio orografico del terreno, gli insediamenti esistenti, la particolare situazione catastale, hanno consentito e suggerito la collocazione dei fabbricati lungo le linee di livello (da Est ad Ovest), realizzando di fatto stadi di insediamenti edilizi su livelli crescenti, sviluppantesi da Est ad Ovest, la cui altitudine aumenta da Sud verso Nord passando da quota 580 m a quota 620 circa, consentendo l’accesso ai lotti da Sud (ove possibile), per ridurre proprio i problemi legati alle forti pendenze.

Lo studio del piano è stato condotto in modo unitario e omogeneo per l’intera zona come C2 semintensiva, nel rispetto delle NTA previste dal PRG.

L’applicazione delle Norme tecniche di cui alla D.G.R. 436/2001 porta ad una definizione dell’area da cedere al Comune pari al 50% di quella territoriale privata, comprensiva di area per viabilità, standards ed E.R.P.; sulla rimanente superficie territoriale saranno ubicati i fabbricati di edilizia privata.

Sul 50% di area territoriale privata, sono stati ubicati i lotti di edilizia privata, scaturiti dall’applicazione dell’indice di fabbricabilità territoriale (ift) pari a 0.875 mc/mq previsto dalle NTA del PRG: I lotti di edilizia residenziale pubblica, ERP, nella misura del 12.5% del volume complessivo previsto nel PP, cioè 0.125 mc/mq, sono stati ubicati nella restante parte di superficie territoriale.

La previsione di viabilità di piano per l’accesso ai lotti ha determinato, nel complesso, un indice di fabbricabilità fondiaria (iff) pari a 1.75 mc/mq, mentre quello di PRG previsto per le zone ―C2‖ semintensive è 2 mc/mq. Tuttavia è consentito, previo apposito atto notarile,

―traslare‖ volumetrie da un lotto ad un altro, anche senza modificare le relative superfici

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8 fondiarie, purchè detta ―traslazione‖ avvenga nel limite del rispetto dell’indice di fabbricabilità fondiaria di due metri cubi a metro quadrato (2 mc/mq) previsto dal vigente PRG, è consentito, cioè, previo apposito atto notarile, edificare volumetrie differenti tra i vari lotti costituenti quello individuato, purchè ciò avvenga nel limite del rispetto del suddetto indice di fabbricabilità fondiaria di due metri cubi a metro quadrato (2 mc/mq) previsto dal vigente PRG.

L’edificazione deve, comunque, avvenire nel rispetto delle N.T.A. del P.P. e, segnatamente, deve essere contenuta nel limite di massimo sviluppo, lasciando inedificata la fascia di rispetto relativa.

Per la ripartizione numerica delle superfici interessate vedasi l’allegata tabella

―Parametri e dati urbanistici‖.

l criterio di ―ubicazione dei lotti fondiari‖ è stato quello di ubicarli nelle rispettive aree catastali originarie ove possibile; alcuni spostamenti sono stati inevitabili a seguito della pianificazione del piano stesso, della viabilità e dell’ubicazione delle aree comuni, cercando per queste ultime di ―accorparle‖ il più possibile, dietro anche suggerimenti/indicazioni dell’amministrazione, per un miglior utilizzo ai fini pubblici delle stesse.

Sono state previste tutte le tipologie edilizie consentite dalle NTA del PRG, con una incidenza maggiore per le ―case di abitazione‖ pluri ed unifamiliari a schiera, isolate ed abbinate. Pertanto, le tipologie edilizie consentite sono quelle di cui al punto 14 della tav. 10 del PRG, di cui alle voci a,b,c,d,e,h,p,r,s,t.

Nel rispetto delle indicazioni/prescrizioni della delibera di G.R. 436/2001 sono state riservate ed accorpate delle vaste aree destinate ad attrezzature, impianti ed attività di interesse pubblico e per le quali l’Amministrazione può, già in questa fase, prevedere opere di interesse collettivo e/o di quartiere.

I vari insediamenti sono stati collocati preferibilmente secondo le curve di livello naturali, sia per limitare le opere di sbancamento, sia per avere un angolo visuale migliore, con una viabilità orizzontale ed a ―tornanti‖ obbligatoria per l’orografia stessa. Tale viabilità consente, inoltre, l’accesso univoco ai lotti previsti di edilizia privata e pubblica, il naturale deflusso delle acque meteoriche e l’innesto automatico nelle strade secondarie esistenti nel paese e nelle previsioni adiacenti al piano stesso.

Si è preferito indicare come altezza massima 7.50 m per rispettare i luoghi, le altimetrie, le visuali panoramiche, con insediamenti omogenei, collinari ed in sintonia con l’ambiente stesso.

Per quanto riguarda gli standards e parcheggi, sono stati riservati in misura maggiore di 18 mq/ab e nel rispetto delle indicazioni/prescrizioni amministrative, sono state riservate ed accorpate aree di discreta estensione destinate ad attrezzature, impianti ed attività di interesse pubblico e per le quali l’Amministrazione può, già in questa fase, prevedere opere di interesse collettivo e/o di quartiere.

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Inoltre, considerazioni di carattere tecniche-realizzative e dello stato particolare dei luoghi, quali: pendenze elevate, case esistenti a ridosso delle strade o sulla sede viaria stessa (in ditta Cassano Nicola a Sud/Ovest), scala in c.a. di comunicazione tra strade limitrofe per superare le pendenze notevoli in corrispondenza di Via Montanara e Via Pastrengo, strada di previsione di PRG all’imbocco di Via Dei Mille impossibile da realizzare in quanto è costruito un fabbricato proprio sulla sede viaria, la stessa strada di previsione di PRG di cui sopra doveva imboccarsi tra tre palazzine della zona di 167 già realizzata adiacente ad Est ha subito degli spostamenti ―naturali‖ e tecnici, hanno indotto i tecnici a suggerire di ―abbassare‖ tale strada di previsione di PRG a Sud di qualche metro, onde consentire la possibile realizzazione della stessa, senza inficiare il piano stesso e la sua distribuzione, né vincolare l’area adiacente al piano stesso a Sud trattandosi di area ―F‖ di interesse collettivo. Si suggerisce, a tal proposito e qualora necessario, di eseguire la progettazione della strada ( a cura dell’Amministrazione comunale essendo starda di PRG) con tutti gli esecutivi, prima della stipula della convezione stessa.

Per quanto riguarda i fabbricati esistenti trattandosi di costruzioni unifamiliari di piccola volumetria con strutture anche instabili e precarie, è stata prevista la loro enucleazione con la possibilità di utilizzare parte della volumetria scaturita dal terreno circostante di piano (cioè non enucleato) per ―ristrutturare‖ e/o ―ampliare‖ i manufatti stessi, onde armonizzare i manufatti ai nuovi fabbricati previsti nel PP con le indicazioni tipologiche del PP stesso.;

Per quanto riguarda il perimetro del PP sono state incluse anche delle piccole quantità di superfici ricadenti su aree stradali con il relativo computo metrico: le stesse saranno cedute gratuitamente al Comune come aree stradali; inoltre, la perimetrazione ha tenuto conto di quella indicata nel PRG: tuttavia si è tenuto in considerazione di qualche confine catastale

―tagliato‖ dalla perimetrazione di PP con la inclusione nel PP stesso di irrisorie quantità superficiali, peraltro ininfluenti e non inficianti il proporzionamento del piano stesso, che altrimenti sarebbero diventati ―relitti urbanistici‖ e/o ―residui catastali‖ di alcun peso ed interesse per il proprietario stesso, nonché oggetto di possibili controversie con l’Amministrazione stessa e tali da rallentare l’operazione di convenzionamento.

Per quanto riguarda la proprietà in Ditta Cassano Nicola, avendo la stessa utilizzata parte della volumetria spettante dall’applicazione dei parametri urbanistici del PP per l’ampliamento del fabbricato esistente con concessione edilizia singola, non gli è stata attribuita alcun volume, superficie, lotto specifico, né relativi oneri contributivi finanziari.

Tuttavia, la ditta potrà utilizzare l’eventuale altro volume residuo spettante applicando gli artt.

14-15-19 delle NTA del PP ampliando il fabbricato esistente. La ditta, inoltre, è inserita nel PP e nel conseguente atto di convenzione solamente per la regolarizzazione dei confini fondiari, cessione gratuita di superficie ricadente su aree stradali e/o compensazioni di superfici con i lotti limitrofi. Per questo è stato costituito l’art. 29 delle NTA.

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10 I tecnici redattori, considerata la situazione catastale non perfettamente corrispondente con lo stato esistente, rappresentato da fabbricati edificati sparsi a partire dagli anni ’50 ed immessi in mappa con tecniche manuali e non informatiche, evidenziati anche dagli attuali rilievi effettuati dagli stessi, si riservano, qualora incaricati essi stessi redattori dei frazionamenti in preparazione degli atti per la stipula della convenzione, di assestare le varie discrepanze esistenti e riscontrabili solo nelle fasi di espletamento conclusive e definitive delle operazioni relative ai frazionamenti, con la speranza e prospettiva di non riscontrare situazioni irrisolubili e/o fortemente condizionanti l’impostazione del piano redatto, auspicando anche una reale e diretta collaborazione dei proprietari e/o interessati alla realizzazione delle proprietà private e delle opere pubbliche previste.

PARTE TERZA

1. Proporzionamento del Piano

Il piano particolareggiato interessa una vasta area di 40483 mq che si riduce a 36192 mq, enucleando l’area dei fabbricati esistenti pari a mq 4291.

La volumetria realizzabile assomma a 36.192,00 (=1 mc/mq x 36192 mq) , di cui : 31.668,00 mc per l’edilizia residenziale privata (EP=i.e.p. 0.875 mc/mq x 36192 mq);

4.524,00 mc per l’edilizia residenziale pubblica (ERP=i.e.r.p. 0.125 mc/mq x 36192 mq);

Il criterio seguito per l’arrotondamento delle cubature con cifra decimale superiore alla terza è stato il seguente: arrotondamento della terza cifra decimale all’unità superiore se la quarta cifra decimale sia pari o superiore a 5, all’unità inferiore in caso contrario.

Per quanto riguarda la ripartizione delle volumetrie, delle superfici fondiarie, delle superfici da cedere e degli oneri finanziari si rinvia alle allegate tabelle e relazioni specifiche.

PARTE QUARTA

1. Applicazione della “Super DIA”: L.N. 443/2001. tipologie.

La presente redazione include, anche, la possibilità di applicare la cosidetta ―Super DIA‖

ai sensi della L. n. 443/2001 e successive modifiche, ai fini della esecutività del piano e della realizzazione delle costruzioni private.

Infatti, sono state elaborate delle ―tipologie costruttive‖ standard e relative NTA specifiche che consentano la realizzazione delle costruzioni con richiesta di DIA ai sensi della L.n. 443/2001 successivamente alla stipula dell’atto di convenzione nel rispetto della tipologia indicata nel PP per il lotto in oggetto.

Le tipologie proposte saranno corredate da una ―scheda urbanistica‖ che riporterà tutte le indicazioni, da quelle urbanistiche (volumi, superfici, limiti di espansione, altezza, ecc.) a quelle architettoniche (numero di piani, colori, materiali, ecc.).

Per quanto riguarda le tipologie dei lotti non indicati specificatamente nelle tavole 8/1…..8/3, l’applicazione della DIA sarà possibile se gli elaborati seguiranno le indicazioni e caratteristiche delle suddette tipologie specifiche allegate (cfr. tavv.. 8/1…..8/3).

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ELABORATI.

La presente redazione è costituita dai seguenti elaborati:

TAV. N. elaborato OGGETTO SCALA

TAV. 1 X INQUADRAMENTO URBANISTICO VARIE

TAV. 2 X ZONIZZAZIONE 1:1000

TAV. 3 X DIMENSIONAMENTI E LINEA DI MASSIMO SVILUPPO

1:1000

TAV. 4 X SERVIZI TECNOLOGICI: RETE IDRICA- FOGNA NERA E BIANCA

1:1000

TAV. 5 X SERVIZI TECNOLOGICI: RETE ELETTRICA- GAS-PUBBLICA ILLUMINAZIONE

1:1000

TAV. 6 X PERIMETRAZIONE ERP 1:1000

TAV. 7 X SEZIONI - PROFILI 1:1000

TAV. 8 X TIPOLOGIE

TAV. 8/1 TIPOLOGIA 1: LOTTO:_______

TAV. 8/2 TIPOLOGIA 2: LOTTO:_______

TAV. 8/3 TIPOLOGIA 3: LOTTO:_______

TAV. 9 X PARTICOLARI –ARREDO URBANO

TAV. 10 X STANDARDS

ALLEGATI

TAVOLA A: RELAZIONE TECNICA

A-1 X Prospetto dei dati di individuazione PP: Elenco catastale-Superfici-Volumi

A-2 X Tabelle parametri e dati urbanistici;

A-3 X Tipologie previste

A-4 X Norme Tecniche di attuazione

A-5 X RELAZIONE tecnica Finanziaria. Tabelle distribuzione oneri.

C-1…3 X SCHEDE URBANISTICHE TIPOLOGIE 1…3

B-1 X SCHEMA DI CONVENZIONE

4. RAPPORTI CON LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E ASSETTO DEI VINCOLI

La ricognizione della pianificazione territoriale di area vasta è stata sviluppata con l'obiettivo di verificare i vari livelli di incidenza ambientale presenti sull’area in esame dal punto di vista delle risorse ambientali e paesaggistiche.

(13)

12 4.1. I vincoli sovraordinati nazionali

4.1.1 Le perimetrazioni SIC, ZPS e IBA.

II sito di intervento, come evidenziato nella cartografia, non è interessato dalle perimetrazioni SIC - ZPS. II sito di intervento ricade in parte nella perimetrazione I.B.A.

denominata ―Promontorio del Gargano‖.

4.1.2. Il Parco Nazionale del Gargano

Il Piano Particolareggiato ―Costa Giardino‖ non è interessato da aree incluse nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano.

(14)

4.1.3. Vincolo Idrogeologico

II sito in esame, dall’analisi della cartografia del PUTTp e del nuovo P.P.T.R. approvato risulta interessato dal Vincolo Idrogeologico.

Ai sensi del R.D.L.. 30 dicembre 1923 n. 3267 e con il Regio Decreto n. 1126 del16 maggio 1926 necessita di richiesta Nulla-Osta Forestale per movimenti terra.

4.1.4. Piano Assetto ldrogeologico (P.A.l.)

L’area in esame ricade nella perimetrazione a Pericolosità da Frana Media e Moderata (P.G.1) soggetta all’applicazione dell’art. 15 delle N.T.A. del PAI; non ricade in nessuna area classificata a Pericolosità d’Inondazione.

(15)

14 Nelle aree a pericolosità geomorfologica media e moderata (P.G.1) sono consentiti tutti gli interventi previsti dagli strumenti di governo del territorio purché l’intervento garantisca la sicurezza, non determini condizioni di instabilità e non modifichi negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici nell’area e nella zona potenzialmente interessata dall’opera e dalle sue pertinenze.Per tutti gli interventi di cui al comma 1 l’AdB richiede, in funzione della valutazione del rischio ad essi associato, la redazione di uno studio di compatibilità geologica e geotecnica che ne analizzi compiutamente gli effetti sulla stabilità dell'area interessata.

Inoltre, l’area in esame è interessata, sul lato ovest, da una linea d’impluvio definita sulla Carta Idrogeomorfologica della Regione Puglia come corso d’acqua episodico, soggetta, pertanto, alle disposizioni degli artt. 6 (Alveo fluviale in modellamento attivo ed aree golenali) e 10 (Disciplina delle fasce di pertinenza fluviale) delle N.T.A. del P.A.I.

Nelle aree soggette alle disposizioni degli artt. 6 e 10 delle N.T.A. del P.A.I., l’A.d.B. di Puglia richiede uno studio idrologico e idraulico volto a verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza idraulica, come definito all’art. 36 delle N.T.A. del P.A.I.

4.2. Il PUTT/p - Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio

II Piano urbanistico Territoriale Tematico Paesaggio e Beni Ambientali (PUTT/PBA – Approvato con DGR n.1748 del15/12/2000), in adempimento di quanto disposto dalla Legge 08.08.85 n. 431 e dalla Legge regionale 31.05.80 n.56, disciplina i processi di trasformazione fisica e l'uso del territorio allo scopo di tutelarne l'identità storica e culturale, rendere compatibile Ia qualità del paesaggio, delle sue componenti ambientali e il suo uso sociale,

(16)

promuovere Ia salvaguardia e la valorizzazione delle risorse territoriali. II Piano si articola in sistemi e sottosistemi in riferimento agli elementi rappresentativi dei caratteri strutturanti Ia forma del territorio e dei suoi contenuti paesistico/ambientali e storico/culturali, al fine di verificare la compatibilità delle trasformazioni proposte. II Piano opera l’individuazione e classificazione delle componenti paesistico/ambientali costitutive della struttura territoriale regionale, ordinandole in sottosistemi chiamati Ambiti Territoriali Estesi (ATE); determina Ia definizione e regolamentazione degli interventi e opere aventi carattere di rilevante trasformazione territoriale interessanti una o più aree omogenee. Inoltre esso opera la suddivisione del territorio regionale in sistemi di aree omogenee definiti ATD Ambiti Territoriali Distinti per i caratteri costitutivi fondamentali delle strutture paesistico/ambientali quali:

a) sistema delle aree omogenee per l'assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico;

b) sistema delle aree omogenee per Ia copertura botanico/vegetazionale e colturale e del contesto faunistico attuale e potenziale che queste determinano;

c) sistema delle aree omogenee per i caratteri della stratificazione storica dell'organizzazione insediativa.

4.2.1 Ambiti territoriali Estesi - A.T.E.

Gli ambiti territoriali estesi fanno riferimento ai valori paesaggistico/ambientali e sono così classificati:

• valore eccezionale (―A‖), laddove sussistano condizioni di rappresentatività di almeno un bene costitutivo di riconosciuta unicità e/o singolarità, con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti;

• valore rilevante (―B‖), laddove sussistano condizioni di compresenza di più beni costitutivi con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti;

• valore distinguibile (―C‖), laddove sussistano condizioni di presenza di un bene costitutivo con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti;

• valore relativo (―D‖), laddove pur non sussistendo Ia presenza di un bene costitutivo, sussista Ia presenza di vincoli (diffusi) che ne individui una significatività;

• valore normale (''E‖), laddove e comunque dichiarabile un significative valore paesaggistico/ambientale.

I terreni e gli immobili compresi negli ambiti territoriali estesi di valore eccezionale, rilevante, distinguibile e relativo, sono sottoposti a tutela diretta dal Piano.

Gli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione paesaggistico/ambientale sono perseguiti nel rispetto dei seguenti indirizzi di tutela:

1. negli ambiti di valore eccezionale ―A‖: conservazione e valorizzazione dell'assetto

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16 attuale; recupero delle situazioni compromesse attraverso Ia eliminazione dei detrattori;

2. ambiti di valore rilevante ―B‖: conservazione e valorizzazione dell'assetto attuale, recupero delle situazioni compromesse attraverso Ia eliminazione dei detrattori e/o Ia mitigazione degli effetti negativi; massima cautela negli interventi di trasformazione del territorio;

3. negli ambiti di valore distinguibile ―C‖: salvaguardia e valorizzazione dell'assetto attuale se qualificato; trasformazione dell'assetto attuale, se compromesso, per il ripristino e l'ulteriore qualificazione; trasformazione dell'assetto attuale che sia compatibile con Ia qualificazione paesaggistico/ambientale;

4. negli ambiti di valore relativo ―D‖: valorizzazione degli aspetti rilevanti con salvaguardia delle visuali panoramiche;

5. negli ambiti di valore normale ―E‖: valorizzazione delle peculiarità del sito.

Il sito in esame non ricade in nessun ambito territoriale esteso.

4.2.2 Ambiti Territoriali Distinti - A.T.D.

II sito in esame ricade in aree caratterizzate nel PUTT da ambiti territoriali distinti quali:

- Vincolo idrogeologico;

- Usi Civici.

(18)
(19)

18 4.3 PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE REGIONALE (PPTR)

Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) è piano paesaggistico ai sensi degli artt. 135 e 143 del Codice, con specifiche funzioni di piano territoriale ai sensi dell'art. 1 della L.r. 7 ottobre 2009, n. 20 ―Norme per la pianificazione paesaggistica‖. Esso è rivolto a tutti i soggetti, pubblici e privati, e, in particolare, agli enti competenti in materia di programmazione, pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio.

Il PPTR persegue le finalità di tutela e valorizzazione, nonché di recupero e riqualificazione dei paesaggi di Puglia, in attuazione dell'art. 1 della L.R. 7 ottobre 2009, n. 20

―Norme per la pianificazione paesaggistica‖ e del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 ―Codice dei beni culturali e del Paesaggio‖ e successive modifiche e integrazioni (di seguito denominato Codice), nonché in coerenza con le attribuzioni di cui all'articolo 117 della Costituzione, e conformemente ai principi di cui all'articolo 9 della Costituzione ed alla Convenzione Europea sul Paesaggio adottata a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata con L. 9 gennaio 2006, n. 14.

Il PPTR persegue, in particolare, la promozione e la realizzazione di uno sviluppo socioeconomico autosostenibile e durevole e di un uso consapevole del territorio regionale, anche attraverso la conservazione ed il recupero degli aspetti e dei caratteri peculiari dell’identità sociale, culturale e ambientale, la tutela della biodiversità, la realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati, coerenti e rispondenti a criteri di qualità e sostenibilità.

4.3.1 Disposizioni normative

Le disposizioni normative del PPTR si articolano in - indirizzi

- direttive - prescrizioni

- misure di salvaguardia e utilizzazione - linee guida.

1. Gli indirizzi sono disposizioni che indicano ai soggetti attuatori gli obiettivi generali e specifici del PPTR da conseguire.

2. Le direttive sono disposizioni che definiscono modi e condizioni idonee a garantire la realizzazione degli obiettivi generali e specifici del PPTR negli strumenti di pianificazione, programmazione e/o progettazione.

Esse, pertanto, devono essere recepite da questi ultimi secondo le modalità e nei tempi stabiliti dal PPTR nelle disposizioni che disciplinano l’adeguamento dei piani settoriali e locali, contenute nel Titolo VII delle presenti norme, nonché nelle disposizioni che disciplinano i rapporti del PPTR con gli altri strumenti.

3. Le prescrizioni sono disposizioni conformative del regime giuridico dei beni paesaggistici volte a regolare gli usi ammissibili e le trasformazioni consentite. Esse contengono norme

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vincolanti, immediatamente cogenti, e prevalenti sulle disposizioni incompatibili di ogni strumento vigente di pianificazione o di programmazione regionale, provinciale e locale.

4. Le misure di salvaguardia e utilizzazione, relative agli ulteriori contesti come definiti all’art. 7 comma 7 in virtù di quanto previsto dall’art. 143 co. 1 lett. e) del Codice, sono disposizioni volte ad assicurare la conformità di piani, progetti e interventi con gli obiettivi di qualità e le normative d’uso di cui all'art. 37 e ad individuare gli usi ammissibili e le trasformazioni consentite per ciascun contesto.

5. In applicazione dell’art. 143, comma 8, del Codice le linee guida sono raccomandazioni sviluppate in modo sistematico per orientare la redazione di strumenti di pianificazione, di programmazione, nonché la previsione di interventi in settori che richiedono un quadro di riferimento unitario di indirizzi e criteri metodologici, il cui recepimento costituisce parametro di riferimento ai fini della valutazione di coerenza di detti strumenti e interventi con le disposizioni di cui alle presenti norme. Una prima specificazione per settori d'intervento è contenuta negli elaborati di cui al punto 4.4.

6. Ai sensi dell’art. 145, comma 4, del Codice, i limiti alla proprietà derivanti dalle previsioni contenute nel PPTR non sono oggetto di indennizzo.

4.3.2 Suddivisione in strutture e componenti

1. Per la descrizione dei caratteri del paesaggio, il PPTR definisce tre strutture, a loro volta articolate in componenti ciascuna delle quali soggetta a specifica disciplina:

a) Struttura idrogeomorfologica - Componenti geomorfologiche - Componenti idrologiche b) Struttura ecositemica e ambientale

- Componenti botanico-vegetazionali

- Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici c) Struttura antropica e storico-culturale

- Componenti culturali e insediative - Componenti dei valori percettivi.

Di seguito si riportano gli stralci del PPTR relativo al sito d’intervento con le varie componenti individuate.

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20

(22)

Dall’analisi delle cartografie del PPTR, l’area interessata dal Piano Particolareggiato ricade:

- nelle Componenti Geomorfologiche dei ―Versanti‖;

- nelle Componenti Botanico-Vegetazionali dei ―Prati e Pascoli Naturali‖.

In applicazione dell’Art. 53 delle N.T.A. ―Misure di salvaguardia e di utilizzazione per i

―Versanti‖ e dell’Art. 66 ―Misure di salvaguardia e di utilizzazione per ―Prati e pascoli naturali‖

sarà richiesto, ai fini della salvaguardia e della corretta utilizzazione del sito, l’accertamento di compatibilità paesaggistica di cui all’art. 91 delle N.T.A.. L’accertamento di compatibilità paesaggistica ha ad oggetto la verifica della compatibilità degli interventi proposti con le previsioni e gli obiettivi tutti del PPTR e dei piani locali adeguati al PPTR ove vigenti.

(23)

22 Tabella riassuntiva dei vincoli presenti sul territorio

Vincoli Rif

normativi Pareri necessari

Siti di Importanza Comunitaria S.I.C. NO Zone Protezione Speciale Z.P.S. NO

Important Bird Areas I.B.A. SI

Promontorio del Gargano e zone umide della Capitanata

Valutazione incidenza ambientale

Parco del Gargano NO

Vincolo Idrogeologico SI Nulla Osta Forestale

Piano Assetto Idrogeologico P.A.I SI Area P.G.1 Parere di conformità alle

N.T.A. del P.A.I.

Artt. 6-10 delle N.T.A.

del P.A.I.

PUTT – Ambiti territoriali estesi NO

PUTT – Ambiti territoriali distinti SI Vincolo idrogeologico Nulla Osta forestale

Usi civici

PPTR – Componenti geomorfologiche SI Versanti Autorizzazione

paesaggistica

PPTR – Componenti Idrologiche SI Vincolo idrogeologico Nulla Osta forestale

PPTR – Componenti Botanico vegetazionali SI Prati e pascoli Autorizzazione paesaggistica

PPTR – Componenti delle aree protette NO PPTR – Componenti culturali e insediative NO PPTR – Componenti dei valori percettivi NO Piano Tutela delle Acque P.T.A. NO

5 - COMPONENTI AMBIENTALI

Per definire un quadro interpretativo della situazione ambientale dell’area oggetto di Piano, sono stati individuati nell’area di interesse i principali elementi di sensibilità, vulnerabilità e criticità ambientale di diretto interesse per la scala di piano in esame.

5.1- IL CLIMA

Il territorio di San Giovanni Rotondo rientra nella regione climatologicamente legata alla parte meridionale ed a quella orientale del bacino del Mediterraneo che gode di un clima tipicamente mediterraneo, caratterizzato da un regime di precipitazioni invernali e primaverili e da aridità estiva, con inverni miti.

(24)

Sul promontorio del Gargano le precipitazioni sono ripartite secondo isolinee Concentriche addensate, con valori che variano in funzione dell’altitudine, si sale dai 600 mm della fascia costiera ai 1240 mm in zona Foresta Umbra.

Le isoiete del Tavoliere sono più spaziate, indice di una distribuzione più omogenea delle piogge, con medie sempre inferiori ai 650-700 mm.

In base ai parametri climatici medi della regione pugliese suddivisi in aree omogenee, si evince che, per il territorio di San Giovanni Rotondo, i totali annui oscillano tra i 500 mm nelle aree di pianura e media collina e gli 800 mm in quelle di montagna. La maggiore quantità di precipitazioni si manifesta nel semestre ottobre-marzo. Il numero di giorni piovosi varia dai 60 in pianura e i 90 nella fascia montana con temperature medie annue rispettivamente di circa 16° C e 13° C. I venti predominanti provengono dai quadranti settentrionale e meridionale, con valori medi di intensità alti e distribuiti in modo piuttosto uniforme durante il corso dell’anno.

(25)

24 Si osserva, in generale, nella nostra regione una tendenza evolutiva delle precipitazioni in calo, mentre le temperature sono in costante aumento. Le piogge registrate negli ultimi 80 anni sul Gargano mostrano una progressiva riduzione dei valori assoluti. Le piogge che in genere sono alla base del dissesto idrogeologico sono oltre a quelle lente e prolungate che si verificano per diversi giorni in inverno, anche quelle brevi ed intense che si manifestano con improvvisi e violenti acquazzoni nelle torridi giornate estive.

5.1.1 – Piovosità

Il Comune di S. Giovanni Rotondo ricade nella zona pluviometrica omogenea 1 della Regione Puglia per la quale è stata elaborata la curva di probabilità pluviometrica riportata di seguito. Dai dati utilizzati per ottenere tale curva si ricava il valore dell'altezza di pioggia della durata di un'ora per un evento ordinario con tempo di ritorno di 5 anni è pari a 36 mm (lorda) e 14mm netta.

Per quel che attiene la distribuzione delle piogge nel corso dell'anno, recenti ricerche hanno evidenziato una diminuzione complessiva della pioggia che non risulta distribuita nell'arco dell'anno, ma concentrata nei mesi autunnali. Contemporaneamente si è osservata una leggera diminuzione dei giorni piovosi e una diminuzione delle piogge più benefiche per il suolo (piogge comprese tra 20 e 35 mm) e da un contemporaneo aumento delle piogge di più piccola entità il cui contributo è più facilmente soggetto ai fenomeni di evapotraspirazione. Le precipitazioni medie annue presentano valori crescenti a partire dai 600mm della pianura fino a 1000mm in collina. La media delle temperature massime registrate indicano valori di 15- 17°nelle zone collinari e valori di 20-22°, le temperature medie1 4-15°, le minime 10-11°.

In generale, l'effetto dell'evapotraspirazione azzera il contributo della maggior parte delle piogge. In autunno a causa di flussi di aria fredda dei Balcani e di aria polare marittima si determinano frequenti variazioni di temperatura, e non è difficile che manchino perturbazioni secche e miti dai quadranti occidentali. In inverno il territorio è interessato da aria fredda proveniente da nordest che portano diminuzioni della temperatura fino a sottozero (-6/-8r). Nel corso della stagione invernale avvengono in maniera frequente abbondanti nevicate che interessano sia San Giovanni Rotondo che le zone più elevate del Promontorio. In primavera le precipitazioni sono molto scarse e durante tutta la stagione si possono avere irruzioni di aria fredde che arrecano nevicate e gelate tardive mentre verso l'estate le invasioni di aria nordafricana posso provocare repentini aumenti termici, tanta da regalare giornate prettamente estive. In estate il massimo della calura estiva è raggiunto tra Luglio e Agosto, ma il progressivo aumento dell'umidità porta a un progressivo aumento delle precipitazioni già verso la fine della stagione, in questo modo il mese estivo più secco risulta essere Luglio. In particolare si riportano i dati climatici registrati a S. Giovanni Rotondo nel 2008 e 2009 come riportato nelle seguenti tabelle e grafici.

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5.1.2 - Ventosità

I dati relativi alla ventosità derivano dall'Atlante Eolico della regione Puglia. Nelle figure seguenti si riporta la distribuzione della densità di potenza dei venti all'altezza di 35 metri nel territorio dell'intera regione Puglia.

E' riportata, infine, la scheda redatta nell'ambito dell'Atlante Eolico della regione Puglia per il comune di S. Giovanni Rotondo dalla quale si evincono i valori della velocità media del vento, della sua variabilità e della direzione prevalente alle quote di 35, 60, 80 e 100 metri dal suolo. Lo studio è stato realizzato dal CREA (Centro Ricerca Energia & Ambiente) dell'Università del Salento, ed è stato motivato dalle numerose richieste pervenute per l'installazione di centrali eoliche sul territorio della Regione Puglia.

Nello studio si analizzano i dati utili alla caratterizzazione eolica delle circoscrizioni provinciali dei comuni pugliesi, in relazione ai criteri tecnici richiesti dalle direttive Regionali in materia.

Il testo riporta, oltre all'analisi anemometrica di ciascun comune della Regione Puglia, i percorsi che a livello mondiale, europeo, italiano e regionale sono stati fatti e che sono in corso di attuazione, per la promozione e lo sviluppo dell'energia eolica quale elemento strategico per la realizzazione dell'obiettivo di ridurre l'emissione dei gas ad effetto serra e contribuire al raggiungimento dell'autonomia energetica delle singole nazioni.

indice di ventosità

Nel merito della valutazione dell'indice di ventosità ci si è avvalsi della Ricerca di Sistema svolta dal C.E.S.I. Università degli Studi di Genova (Dipartimento di Fisica) nell'ambito del Progetto ENERIN.

La ricerca assunta alla base delta valutazione ha messo a punto un metodo di stima della ventosità partendo dalla simulazione di campi di vento attuata mediante modelli matematici che tengono conto, per quanto possibile, degli effetti prodotti da rilievi montuosi ad ostacoli in genera, oltre che della rugosità superficiale del terreno. La simulazione suddetta è stata sviluppata nel corso del 2000 e 2001 dall'Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Fisica, che ha utilizzato ii proprio modello WINDS (Wind-field Interpolation by Non Divergent Schemes), derivato dal modello capostipite NOABL con l'inserimento di appropriati algoritmi e modifiche finalizzate a migliorarne le prestazioni. II modello 6 quindi da ritenersi modello accreditato (secondo quanto indicato dall'art.6 - Criteri tecnici -comma a) da enti pubblici e/o di ricerca. Alla messa a punto di tale modello di simulazione hanno contribuito le analisi basate sulla raccolta ed elaborazione dei dati anemometrici disponibili sul territorio (rete anemometrica ENELCESI, rete ENEA, rete dei Servizi Meteorologici dell'Aeronautica Militare e quelli reperiti presso reti regionali ed altre reti ). Ne deriva che la velocità media annua del vento a 25 m = 6 m/s.

(27)

26 5.1.3 - Temperatura

L'area garganica risulta in generale contraddistinta da un regime climatico di tipo collinare mediterraneo, caratterizzato mediamente da estati calde e poco piovose ed inverni freddi e mediamente piovosi. I climogrammi relativi alle stazioni di tale area evidenziano un ampio periodo a cavallo dell'estate di aridità convenzionale, caratterizzato cioè da evapotraspirazione superiore agli afflussi meteorici e pertanto da un deficit idrologico. II clima in questo caso può essere classificato come semiarido con eccedenza idrica piccola o nulla.

Le temperature minime invernali (gennaio-febbraio) raramente scendono al di sotto di 0'C; le massime estive (luglio-agosto) possono superare i 30°C. Le piogge sono concentrate prevalentemente fra ottobre e marzo (2/3 della pioggia totale annua). Le medie delle precipitazioni oscillano fra 500 e 1000mm/anno in funzione della posizione. I valori più elevati (1330mm/anno) si riferiscono alle stazioni della foresta Umbra, poste in maggiore quota, mentre i valori più bassi si riferiscono alla piana. Per quanto concerne l'andamento dei venti la situazione è caratterizzata da condizioni di instabilità, soprattutto nella porzione di territorio del Tavoliere. Le direzioni dominanti nei mesi estivi e primaverili sono generalmente a carattere di brezza (da E per la brezza di mare, mentre da S e SW per la brezza di terra). La porzione collinare è invece investita da venti settentrionali. Complessivamente l'area è una delle più aride della penisola italiana. In base alla classificazione di Von Kóppen (1940) la regione garganica e del tavoliere può essere ascritta, dal punto di vista climatico, al gruppo dei climi temperati, tipo climatico subtropicale, contraddistinto da:

una divisione abbastanza netta dell'anno in quattro stagioni;

medie termiche annue che si aggirano introno ai 14oC;

un'escursione termica annua abbastanza alta ma non eccessiva;

valore medio alto nel mese più caldo, superiore ai 30oC;

inverni miti, con medie del mese più freddo che si aggirano intorno ai 10o; valori delle precipitazioni variabili;

presenza di una stagione secca;

notevole variabilità del tempo meteorologico, legato al fatto che in queste zone le masse d'aria fredda di origine polare vengono in contatto con le masse calde di origine tropicale.

Sottotipo mediterraneo (per il quale la stagione secca è l'estate, quando le precipitazioni sono assai scarse a causa del prolungato ristagnare dell'anticiclone tropicale; le differenze stagionali sono quindi marcate dalle piogge, prevalentemente autunnali-invernali, spesso con caratteri di torrenzialità). È questo un sottotipo climatico che si sviluppa soprattutto nella pianura, caratterizzata da elevato rischio di desertificazione.

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5.1.4 - Radiazione Solare

Dalla consultazione dei dati dell'archivio climatico sviluppato dall'Enea nell'ambito del progetto di Atlante Italiano della Radiazione Solare, riferiti agli anni 1994-1999 si ottiene un valore della radiazione media annua di 5478 MJ/mq

L'andamento medio della radiazione nel corso dell'anno ha una curva a campana con punte di 24,3 MJ/mq nel mese di giugno e di 24 MJ/mq nel mese di luglio e minimi di 5.7 MJ/mq nel mese di dicembre valore dell'insolazione negli anni indagati dal 1994 al 1999 è variata da un minimo di 5314 MJ/mq del 1996 MJ/mq ad un massimo di 5558 del 1999.

5.2 – IL SUOLO E SOTTOSUOLO

Aspetti geolitologici, idrogeomorfologici, geotecnici e sismici

Nell’ambito di uno studio preliminare di fattibilità si riportano in forma sintetica ed essenziale gli aspetti idro-geo-morfologici che caratterizzano l’areale d’intervento e le eventuali criticità espresse in termini di pericolosità e di rischio associato.

5.2.1 - Caratteri geolitologici

Il Piano Particolareggiato ―Costa Giardino‖, situato nell’ambito del territorio comunale di San Giovanni Rotondo, ricade sul promontorio garganico che corrisponde, dal punto di vista geologico, ad un blocco sollevato della Piattaforma Carbonatica Apula. La sua ossatura è costituita essenzialmente da una potente successione di sedimenti calcareo-dolomitici di età triassico-cretacea, risultato della lunga evoluzione di un ambiente di scogliera sostituito nel Cretaceo inferiore da una piattaforma carbonatica, a luoghi coperta da sottili lembi di depositi trasgressivi di età post-cretacea.

Le formazioni affioranti nella zona in esame sono ascrivibili alle facies di retro-scogliera del Giurassico superiore - Cretaceo inferiore e a coperture continentali detritiche di falda.

Nell’ambito del volume geologico significativo la sequenza delle unità litostratigrafiche riconosciute nella zona è la seguente:

 Detrito di falda (Pleistocene - Olocene): sono accumuli eterogenei costituiti da clasti eterometrici, da sciolti a poco cementati e cementati con terra rossa residuale; affiorano lungo le basse pendici dei versanti e sono da mettere in relazione alle azioni di agenti esogeni (gravità e precipitazioni meteoriche) che hanno eroso i calcari fortemente fratturati e tettonizzati del versante.

 Calcari di San Giovanni Rotondo (Malm): calcari micritici o microcristallini di colore generalmente biancastro e talora leggermente rosato, a stratificazione distinta, con strati della potenza variabile da

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28 pochi centimetri ai 2 m circa. Affiorano estesamente nella parte

meridionale e nord orientale del territorio comunale.

 Calcari di Monte Spigno (Malm): calcari cripto- e microcristallini a stratificazione poco visibile. Affiora largamente sul territorio orientale al Centro Abitato e a monte della strada per Monte Sant’Angelo in zona cimitero e vallone ―La Bianca‖.

Dal punto di vista tettonico, il sito è interessato dalla faglia regionale trascorrente nota come ―Faglia di Mattinata‖ (o ―Faglia di Carbonara‖) orientata O-E, che ha provocato notevoli rigetti, salti morfologici visibili e la formazione di ampie fasce di cataclasiti e brecce ricementate a ridosso di essa.

(30)

5.2.2 - Lineamenti idro-geo-morfologici

La descrizione degli aspetti e dei processi morfologici e delle condizioni idrologiche e idrogeologiche è basata su dati bibliografici, analisi di foto aeree e un rilievo idrogeomorfologico di campagna.

L’area in esame, costituisce una porzione di versante caratterizzata da media e moderata acclività. In queste aree non si rilevano forme particolari di versante, corpi di frana o situazioni di dissesto diffuso. Il versante a monte, caratterizzato da alta acclività, non mostra segni d’instabilità. L’assetto strutturale e giaciturale delle litologie affioranti è di un ammasso roccioso brecciato e cataclasizzato con disposizione giaciturale indistinta.

L’idrografia superficiale della zona è definita dalla presenza di due impluvi a carattere episodico, ubicati sia ad ovest che ad est dell’area di Piano. In particolare, il lato ovest ricade nell’ambito dell’alveo e della fascia di pertinenza fluviale di un corso d’acqua episodico ma con un

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30 bacino di raccolta a monte molto limitato.

L’idrografia sotterranea è rappresentato da un reticolo irregolare di fessure e cavità intercomunicanti che consente all’acqua d’infiltrazione di defluire in profondità fino a raggiungere la falda carsica profonda sotto il livello del mare. Nell’immediato sottosuolo non vi sono le condizioni geologiche e idrogeologiche per l’esistenza di livelli acquiferi sospesi (rocce dotate di permeabilità per fessurazione e subordinatamente per carsismo di grado medio-alto).

5.2.3 - Aspetti sismici e geotecnici

Per quanto attiene al rischio sismico, nella classificazione del territorio nazionale, introdotta dall’O.P.C.M. n. 3274 del 20.03.2003, il Comune di San Giovanni Rotondo è inserito in Zona Sismica 2 (area a media sismicità). La Carta della Sismicità, redatta dal Centro Nazionale Terremoti - INGV, riportata in figura, evidenzia in tutta l’area garganica una diffusa attività sismica.

La più alta sismicità, come definita sulla Mappa di Pericolosità Sismica dell’INGV, in termini di accelerazione massima al suolo, si ha lungo la fascia centro-meridionale e corrisponde alle aree sismogenetiche individuate sul promontorio. Il sito in esame si colloca

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nella fascia caratterizzata da valori di accelerazione massima al suolo di 0.200 – 0.225.

Per quanto riguarda le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione, sulla base di indagini pregresse effettuate in zona, il substrato roccioso che caratterizza il sottosuolo pur se variamente fessurato, con locali intrusioni di terreno residuale, è dotato complessivamente di proprietà geomeccaniche e litodinamiche affidabili e caratteristiche geomorfologiche stabili.

Nella futura fase esecutiva del Piano saranno effettuate specifiche indagini finalizzate alla documentata ricostruzione del modello geologico sviluppando un utile riferimento per il progettista nell'inquadrare i problemi geotecnici e definire il programma delle indagini in sito e laboratorio da realizzarsi.

5.2.4 - Analisi delle pericolosità geologiche - Pericolosità sismica

Le valutazioni relative alla definizione della ―pericolosità sismica di base‖ derivano da studi condotti a livello nazionale (Mappe interattive di pericolosità fornite dall’INGV). I risultati sono forniti in termini di valori di accelerazione orizzontale massima ag e dei parametri (Fo, Tc*

etc. ) che permettono di definire gli spettri di risposta nelle condizioni di sito di riferimento rigido orizzontale (categoria A) e per diverse probabilità di superamento in 50 anni e/o diversi periodi di ritorno TR. L’azione sismica così individuata, viene successivamente variata, per tener conto delle modifiche prodotte dalle condizioni stratigrafiche locali del sottosuolo effettivamente presenti nel sito di costruzione e dalla morfologia della superficie; tali modifiche caratterizzano la risposta sismica locale (RSL).

Quindi, ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, si rende necessario valutare l’effetto della risposta sismica locale utilizzando, in assenza di specifiche analisi, l’approccio semplificato che si basa sull’individuazione di categorie di sottosuolo di riferimento (Tab.

3.2.II e 3.2.III), attraverso la misura delle Vs30 o di altri parametri geotecnici.

Da una prima valutazione di carattere generale, riservandosi di effettuare indagine mirate alla definizione delle caratteristiche sismiche dell'area in studio in fase esecutiva, si può assumere una Categoria di sottosuolo di tipo B alla quale vengono associati ―Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina)‖.

- Pericolosità geomorfologica e idraulico-idrologica

Non si evidenziano nella zona forme particolari di versante, corpi di frana o situazioni di dissesto. I terreni in esame, caratterizzati da media acclività, sono costituiti da una unità a

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32 prevalente componente calcarea brecciata e cataclasizzata che pur se variamente fratturata e alterata in blocchi grossolani, con locali intrusioni di terreno residuale, è dotata complessivamente di proprietà geomeccaniche e litodinamiche affidabili e caratteristiche geomorfologiche mediamente stabili.

Dal punto di vista della pericolosità idraulica, il sito ricade lungo la parete di versante nell’ambito della fascia di pertinenza di un breve corso vallivo episodico. Ai fini della sicurezza idraulica sarà effettuata per questa zona la verifica idraulico-idrologica.

Per quanto riguarda l’idrografia profonda, non è stata riscontrata la presenza di falde acquifere a profondità di interesse relativamente al ―volume significativo‖ delle opere da realizzare.

5.3 – ACQUA

- Piano di Tutela delle Acque (PTA)

Con DGR del 19 giugno 2007, n. 883, è stato adottato il Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia, integrato con DGR 4 agosto 2009, n. 1441, con il quale si sono fissati i vincoli di uso della risorsa idrica, sulla base delle vulnerabilità definendo le regole per protezione di detta risorsa. In merito alle caratteristiche fisiche di vulnerabilità dell'acquifero e di protezione degli acquiferi carsici, il PTA ha definito sul territorio pugliese le aree a diverso grado di vulnerabilità e indice di protezione, nonché di salvaguardia.

Il sito in esame non rientra in aree di protezione idrogeologica speciale né in aree sensibili ( vedi figura a seguire).

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