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Attenuazione del ruscellamento in un’area rurale nel bacino di

4. ESEMPI DI APPLICAZIONE DELLE MRNA

4.3 Attenuazione del ruscellamento in un’area rurale nel bacino di

Le MRNA implementate nel contesto di Belford Burn comprendono una

misura di ritenzione delle acque in ambito idro-morfologico, bacini e stagni

(N1) e 3 misure di ritenzione delle acque in ambito forestale, detriti legnosi

grossolani (F10), misure di controllo della portata di picco nelle foreste

gestite (F13) e flussi terrestri nelle foreste di torbiera (F14).

Il bacino di Belford Burn si trova vicino alla costa orientale della Gran

Bretagna, in Northumberland. L’area del bacino a monte del villaggio di

Belford è pari a 5,7 km

2

. Si tratta di un'area prevalentemente rurale, con

un'altitudine compresa tra 50-200 m sul livello del mare, con pascoli e prati

coltivati e alcune foreste miste. Nel bacino le precipitazioni annue medie

sono pari a circa 700 mm, con un ruscellamento percentuale annuo medio

generalmente pari al 40% (ma spesso superiore durante eventi

temporaleschi). La necessità di intervenire è legata al fatto che il villaggio di

Belford ha subito in passato diverse alluvioni, con danni alle proprietà e alle

infrastrutture (strade e ferrovie) e circa 35 abitazioni identificate a rischio di

alluvione. Uno studio di fattibilità per la difesa delle alluvioni dell’Agenzia

ambientale ha concluso che le difese da alluvioni tradizionali non sono

idonee per Belford a causa dei loro costi elevati, della mancanza di spazio

per la costruzione di opere spondali e del piccolo numero di proprietà a

rischio, con una conseguente valutazione costi-benefici sfavorevole. Esisteva

tuttavia il desiderio di fornire una soluzione alternativa al problema, a scala

di bacino e anche più conveniente. Oltre alle preoccupazioni collegate ai

rischi di alluvione, lo stato ecologico del corpo d'acqua del fiume ai sensi

della direttiva quadro sulle acque (Direttiva UE 2000/60) per Belford Burn

nel 2009 è stato classificato come scarso e ci si attendeva che rimanesse tale

fino al 2015. Le concentrazioni di fosforo annue medie superavano i livelli

prescritti ai sensi della Direttiva Quadro sulle Acque (DQA). Altri parametri

relativi alla qualità delle acque (ammoniaca, ossigeno disciolto e nitrati)

erano inferiori alle soglie raccomandate. Le principali fonti di inquinamento

idrico identificate erano l’inquinamento diffuso agricolo e le fosse settiche

domestiche. I potenziali rischi per la qualità delle acque potrebbero anche

influenzare la riserva naturale nazionale di Lindisfarne e l’area di protezione

speciale (con 300 specie di uccelli) situata a valle del bacino. Le tematiche di

gestione includono quindi tre tipi di problematiche: problematiche

idrologiche (una combinazione di eccedenza naturale e alterazione

dell'utilizzo dei terreni e del drenaggio a monte), problematiche legate alla

qualità delle acque in relazione alla DQA (cambiamenti nello stato della

qualità delle acque dovuti all’inquinamento diffuso agricolo all'interno del

bacino) e effetti sull’avifauna in relazione alla Direttiva Uccelli (anch'esse

collegate alla scarsa qualità dell'acqua che defluisce a valle). L'obiettivo

principale del progetto è stato quello di fornire una soluzione per la

mitigazione del rischio di alluvione a scala di bacino, riducendo il deflusso

proveniente dalle aree a monte. Il progetto del bacino di Belford Burn è stato

implementato fra il 2008 e il 2013 e ha riguardato l'installazione di una serie

di 35 piccole MRNA (Figura 4.7) funzionanti in maniera congiunta a monte

del villaggio di Belford. Le misure includono l'intercettazione dei percorsi di

deflusso superficiale, la creazione di gradini anche mediante il

posizionamento di detriti legnosi trasversalmente al fiume per ridurre la

velocità di deflusso e l’impiego di stagni fuori linea. In totale coprono poco

meno di 570 ha. La capacità di raccolta totale del I lotto di opere (cioè delle

35 MRNA) era compresa fra 9.000 e 10.000 m

3

. La capacità massima delle

singole misure è stata la seguente: 1.000 m

3

per l'intercettazione del deflusso

superficiale, 150 m

3

per la creazione di gradini lungo l’asta, 3.000 m

3

per gli

stagni fuori linea, 150 m

3

per il posizionamento di grandi detriti legnosi. In

una fase successiva, man mano che si sono rese disponibili opportunità di

finanziamento, sono state aggiunte alcune altre misure, in particolare misure

progettate più specificamente per la cattura dei sedimenti. Queste hanno

aumentato la capacità di raccolta totale a circa 15.000 m

3

.

Le caratteristiche della parte montana del corso d'acqua (piccoli canali) sono

ideali per la realizzazione delle MRNA poiché il volume dei deflussi non è

eccessivo e le dimensioni delle MRNA possono essere ridotte, con una

conseguente minore perdita di terreni agricoli. Il bacino presenta fossi a

bassa pendenza che possono essere sistemati e utilizzati per convogliare i

deflussi senza danneggiare i fattori ecologici di conservazione esistenti

(Figura 4.8). I terreni su cui sono ubicate le misure sono rimaste di proprietà

degli agricoltori, i quali hanno ricevuto, da parte dell’Agenzia ambientale,

una somma di € 1.200 per singolo intervento come risarcimento per

l’accesso ai terreni.

Figura 4.7 Bacino di Bedford 1 con esempi di misure situate in tutto il bacino. Fonte: Agenzia Ambientale, http://www.nwrm.eu/list-of-all-case-studies .

L’impatto delle misure adottate è positivo e il monitoraggio dei benefici

relativi alla riduzione del rischio di alluvione è continuo. Le evidenze

fotografiche e i video degli agricoltori hanno dimostrato che le MRNA

chiaramente riescono a trattenere l'acqua a monte del villaggio. La

modellazione e il lavoro di confronto diretto (utilizzando dati di

monitoraggio) indicano che l'impatto individuale di una singola misura sulle

portate di picco è relativamente ridotto. Il beneficio della riduzione della

portata di picco viene ottenuto invece implementando numerose misure,

distribuite in tutto il bacino, fornendo quindi un effetto positivo cumulativo.

Implementando nel modello una rete ipotetica di stagni che consente 19.250

m

3

di raccolta, il modello ha dimostrato che in questo modo si avrebbe una

riduzione dal 15 al 30% della portata di picco. Nel 2009 sono state avviate

delle indagini per valutare l'efficacia delle misure nella riduzione delle

perdite di sedimenti e nutrienti. Il monitoraggio ha dimostrato che dopo un

evento di deflusso significativo, un singolo argine di ritenzione ha raccolto

Figura 4.8 Bacino di Bedford 2 Uno stagno di raccolta fuori linea in costruzione nell'angolo di un campo. Fonte: Agenzia Ambientale, http://www.nwrm.eu/list-of-all-case-studies

una quantità stimata di 1 t di sedimenti. L'impatto complessivo cumulativo di

tutte le MRNA è stato difficile da dimostrare e richiede un monitoraggio più

estensivo. Tuttavia è stato possibile verificare che diverse misure consentono

di trattenere gli inquinanti in diverse condizioni di deflusso. Le misure

sembrano funzionare bene nella riduzione di solidi sospesi in condizioni di

portata ordinaria ma sono risultate meno efficaci durante gli eventi più

intensi (sono quindi inefficaci nel trattenere gli inquinanti durante la fase di

crescita e il picco degli idrogrammi di piena). Di contro una MRNA

implementata in più fasi (sulla base degli effetti relativi alle MRNA

realizzate precedentemente) costituita da barriere di salici è risultata efficace

nel ridurre le perdite di sedimenti e di nutrienti del bacino durante gli eventi

intensi con una riduzione media della concentrazione degli inquinanti del

40% per i solidi sospesi, 26% per il fosforo totale e 15% per i nitrati in un

evento intenso di 24 ore. Sebbene non siano ancora disponibili dati

quantitativi a livello di bacino, il miglioramento della qualità dell'acqua

all'interno del bacino dovrebbe contribuire a migliorare lo stato ecologico e

la biodiversità. È anche probabile che ci saranno benefici per l'habitat dovuti

alla creazione di stagni all'interno del bacino. Maggiori approfondimenti si

possono trovare in Attenuazione del ruscellamento nel bacino di Belford,

Gran Bretagna (http://www.nwrm.eu/list-of-all-case-studies).