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Der Brenner è una rivista a carattere fortemente letterario fondata nel 1910 a Innsbruck da Ludwig von Ficker (1880-1967), pubblicista e editore nato a Monaco di Baviera e trasferitosi nella città alpina austriaca, personaggio erede e continuatore di quella koiné tedesco-asburgica tramontata con la fine della Monarchia. La rivista di Innsbruck ha pochissimi numeri per potersi render conto del conflitto mondiale: alle pubblicazioni dell'estate 1914, in cui il direttore sembra voler mantenere la stessa linea editoriale tenuta antecedentemente al conflitto, forse sperando in una soluzione rapida alle questioni sorte tra l'Austria-Ungheria e la Serbia, seguono lunghi mesi di silenzio, interrotti solo nell'inverno 1915 con l'ultimo numero contemporaneo alla Grande Guerra.

Nonostante la scarsezza quantitativa di materiale presentata dal Brenner, il numero della rivista letteraria pubblicato nell'inverno del 1915, ultimo durante il conflitto

(l'edizione successiva è del 1919) offre un'interessante visione della Grande Guerra da parte dell'intellighenzia austriaca, in particolare nel rapporto di quest'ultima con la classe culturale dominante tedesca. Inoltre, la rivista di Innsbruck mostra alcuni punti saldi in comune con le posizioni sul conflitto espresse da Karl Kraus e da una parte dei circoli della Voce e dell'Unità: la Corrispondenza di von Ficker dimostra infatti che La Voce e Der Brenner sanno l'una dell'esistenza dell'altro, instaurando un rapporto di stima reciproca negli anni antecedenti al conflitto.23

Il contributo di maggior impatto da parte di Karl Kraus alla Grande Guerra è senza dubbio l'opera satirica e grottesca Die letzen Tage der Menschheit (Gli ultimi giorni dell'umanità), su cui il grande intellettuale viennese ha lavorato fin dal 1915, forse la summa del talentuoso autore satirico, e che è stata pubblicata a partire dal 1919 sulla sua rivista culturale. Die Fackel è una rivista particolare, quasi un diario delle giornate viennesi dell'autore: fin dalla sua creazione nel 1899, il foglio ha stravolto il volto culturale della capitale austriaca in rapida espansione sotto l'influsso del clima sociale e economico della Belle Époque. Col passare del tempo il periodico, pubblicato irregolarmente a seconda della verve creativa di Kraus, acquista sempre più un carattere ironico e bastonatore dei costumi della società borghese della Monarchia e di Vienna.

Die Fackel è un prodotto tipico della vivacità culturale e della permeabilità di correnti artistiche e letterarie nella Vienna della Belle Époque: la carriera di Karl Kraus (1874-1936) inizia grazie al successo riscontrato dal pamphlet La letteratura demolita (Die Demolierte Literatur) pubblicato già nel 1897 da un Kraus giovanissimo e che immediatamente lo porta all'attenzione del variegato pubblico viennese. La capitale asburgica riveste per Kraus un ruolo particolare e controverso, divenendo sulle pagine della Fackel, rivista pubblicata dal 1899 al 1936 e scritta in massima parte da Kraus stesso, tanto musa ispiratrice quanto pietra di paragone dello scandalo e del ridicolo.

L'amicizia personale tra Kraus e von Ficker consolida la vicinanza culturale tra le due riviste: i due direttori vivranno durante il conflitto mondiale episodi e dimostrazioni di

23 I. ZANGERLE (a cura di), Ludwig von Ficker, Briefwechsel 1915-1925 (Carteggio 1915-1925), Otto Müller Verlag, Salisburgo 1986. p. 106 e p. 319 e LA VOCE, Bollettino, in La Voce, anno V n.10, 6 marzo 1913.

genuina e fraterna amicizia nei turbolenti giorni della mobilitazione, arrivando persino ad organizzare incontri nelle stazioni ferroviarie di passaggio per qualche breve secondo (al contrario di Kraus, rifiutato alle armi per età e costituzione, von Ficker presterà servizio militare fin dal febbraio 1915): è la storia della stima reciproca di due intellettuali nella cornice apocalittica della Grande Guerra.

Mentre la Fackel offre al lettore moderno alcuni quaderni nell'arco del primo anno di combattimenti, il Brenner sembra concludere la propria stagione bellica, anche per cause di forza maggiore, cioè lo scoppio della guerra e l'arruolamento o la dispersione di tanti collaboratori, pubblicando le ultime poesie di Georg Trakl. Infatti, la maggior parte del numero del Brenner dell'inverno 1915 è dedicata alla pubblicazione delle poesie scritte tra l'agosto e il settembre 1914 da Georg Trakl (1887-1914), scoperta letteraria del direttore del periodico Ludwig von Ficker, tragicamente morto suicida sul fronte orientale. Il poeta austriaco viene infatti mobilitato come aiutante medico in Galizia fin dalle prime settimane del conflitto: la sua estrema sensibilità viene torturata dagli orrori del fronte russo, considerando anche come l'esercito imperial-regio, a dispetto delle previsioni del suo Stato Maggiore, subisca delle pesanti sconfitte per mano dei russi nelle prime fasi della guerra. Dopo la sanguinosa battaglia di Grodek, la psiche del poeta austriaco viene scossa dalle fondamenta: Georg Trakl verosimilmente pone termine alla propria vita nell'ottobre del 1914 nell'ospedale militare di Cracovia, al fronte orientale.

Trakl, durante il suo servizio militare, mantiene una corrispondenza con il direttore del Brenner. La prima missiva a Ficker dal fronte orientale è del 2 settembre 1914: il morale del poeta è abbastanza alto, anche se l'intellettuale è provato dalle lunghe marce. Già però il 12 ottobre Trakl scrive a von Ficker: “sono ricoverato da cinque giorni nell'ospedale militare per il monitoraggio delle mie facoltà spirituali. La mia salute è in parte compromessa, e cado troppo spesso in un'indicibile tristezza”.24

La corrispondenza del direttore del Brenner con il grande filosofo Ludwig Wittgenstein (1889-1951) conferma in data 17 ottobre il progetto di una visita all'amico

24 I. ZANGERLE (a cura di), Ludwig von Ficker, Briefwechsel 1915-1925 (Carteggio 1915-1925), Otto Müller Verlag, Salisburgo 1986, p.24.

poeta mentre questi è ricoverato, intento messo in pratica il 24 ottobre 1914: dalle parole di Ficker si evince che Trakl soffre di pesanti scosse nervose, e che è ancora in ospedale.

L'ultima missiva del poeta di Salisburgo all'amico direttore del Brenner è del 27 ottobre, scritta alcuni giorni dopo la visita ricevuta: Trakl soffre di una profonda inquietudine, e inviando a von Ficker le ultime poesie, Grodek e Gemito (Klage), il giovane intellettuale aggiunge che “dal giorno della Sua [di von Ficker] visita, qui all'ospedale mi sento ancora più triste. Mi sento già quasi fuori da questo mondo”,25 e fornisce istruzioni a Ficker riguardo al proprio lascito testamentario. È evidente come gli scontri lungo il fronte orientale abbiano provato irrimediabilmente l'anima del poeta, causandogli ferite profonde che nessun chirurgo può guarire.

La notizia della fine del poeta viene riportata a Ficker da Wittgenstein, il quale serve nell'esercito imperial-regio non lontano da Cracovia, tanto che Trakl e il filosofo del linguaggio avevano cercato di organizzare un incontro per conoscersi personalmente, grazie alla loro comune amicizia col direttore del Brenner: Ludwig Wittgenstein scrive il 6 novembre che “ieri sono arrivato qui [a Mühlau] e stamattina presto nell'ospedale militare ho ricevuto la notizia della morte di Trakl. Sono sconvolto, anche se non lo conoscevo!”26

La notizia del decesso del giovane poeta viene confermata a Ficker da una breve comunicazione inviata da Praga il 9 novembre dal compagno di stanza di Trakl, il quale comunica al direttore del Brenner il decesso improvviso del poeta. Dalla corrispondenza di Ficker del 18 novembre con il fratello di Trakl, Wilhelm, si evince che il direttore del Brenner sospetti un avvelenamento involontario da parte dell'artista, forse un'overdose di sonnifero, provocata dalla volontà di lenire lo strazio di quei giorni al fronte orientale, anche se l'eventualità del suicidio non è da escludersi.27

La morte del poeta e amico colpisce profondamente il direttore del Brenner, il quale

25 I. ZANGERLE (a cura di), Ludwig von Ficker, Briefwechsel 1915-1925 (Carteggio 1915-1925), Otto Müller Verlag, Salisburgo 1986, p. 30.

26 Idem, p.24., p. 35.

27 “È possibile che egli avesse il desiderio di prendere commiato dalla vita, ma sottolineo come ciò non sia certo, dato che la sera antecedente al fatto era di buon umore e aveva detto al suo attendente che forse in un paio di giorni sarebbero stati messi a riposo ad Innsbruck. Il suo attendente è effettivamente arrivato qui in questi giorni, sconvolto dall'improvvisa dipartita del suo superiore”.

Idem, p. 44.

commenta con le parole “quale perdita irrimediabile abbiamo sofferto non solo io e il Brenner, ma tutta la letteratura tedesca contemporanea”:28 riesce quindi naturale capire come le ultime poesie di Trakl formino la gran parte del numero della rivista dell'inverno 1915, concretizzando gli ultimi sforzi del direttore per dare alle stampe il foglio prima del suo arruolamento nei Tiroler Kaiserjäger (Cacciatori imperiali tirolesi), motivato dal direttore non con questioni patriottiche ma con la semplice necessità che, in questo modo, almeno nelle fasi iniziali del conflitto, avrebbe la possibilità di rimanere vicino alla propria famiglia ad Innsbruck. Dopo la discesa in campo italiana, l'unità di von Ficker verrà assegnata al fronte trentino, consegnando ai posteri un interessante diario della sua esperienza bellica. In seguito, Ficker servirà l'esercito imperial-regio anche in Galizia, sul fronte orientale.

Il numero del Brenner del gennaio 1915 rappresenta l'ultima possibilità per Ficker di lasciare un'impronta dell'amico poeta al pubblico austriaco, prima che il direttore stesso venga travolto dalla Grande Guerra. Ficker comunica anche all'amico Kraus la scomparsa di Trakl con un telegramma del 9 novembre, a cui l'intellettuale viennese risponde il giorno successivo con le parole “colpito da profondo dolore Le sono vicino e La saluto cordialmente”.29

La morte di Trakl sembra decretare anche la fine del Brenner: con la redazione dispersa su tutto il fronte e il direttore stesso arruolatosi nei Tiroler Kaiserjäger nell'inverno 1915, non ci sono possibilità per la rivista di Innsbruck di continuare a pubblicare. La rivista letteraria chiude i battenti fino all'inverno 1919, quando riprenderà a pubblicare per un altro trentennio, fino al 1954.

I due periodici austriaci sono stati scelti sulla base della vicinanza culturale tra Die Fackel e Der Brenner, partecipi entrambi di quella volontà di riforme che animava una parte dell'intellighenzia mitteleuropea alla vigilia della Grande Guerra. La prossimità dei fogli è poi consolidata dall'amicizia personale nata tra i due redattori Kraus e von Ficker, due figure fondamentali per comprendere la posizione degli intellettuali austriaci sul conflitto.

28 I. ZANGERLE (a cura di), Ludwig von Ficker, Briefwechsel 1915-1925 (Carteggio 1915-1925), Otto Müller Verlag, Salisburgo 1986, p.24, p. 56.

29 Idem, p. 37.

CAPITOLO 2

L'ATTENTATO DI SARAJEVO, LA CRISI DI LUGLIO 1914 E LO