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La valutazione annuale dell‟istituto in Inghilterra si concentra su due distinte indagini, una riguarda la professionalità del corpo docente e l‟altra il rendimento scolastico degli alunni.

Pur ritenendo, come più volte ribadito, una sorta di primato delle politiche inglesi su tutti gli aspetti dell‟autonomia scolastica, il modello inglese non può agevolmente essere replicato. Le sostanziali differenze riguardano,

l‟impossibilità, se non su base volontaria118

, del docente di essere valutato. Questo comporta che la valutazione del rendimento dei discenti finisce per essere il fulcro delle informazioni per poter valutare, non i singoli insegnanti ma tutto il corpo docenti come un unicum, di rimando la valutazione del DS non può tener conto delle politiche di assunzione e licenziamento degli insegnanti.

Le linee guida non sono state messe a punto per incontrare le peculiarità di alcune tipologie di scuole come gli IeFP, sembra errato valutare gli sforzi

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La Legge 107/2015 individua la procedura per l'assegnazione del bonus stesso e ne definisce le modalità di assegnazione. Nell'ambito di tale procedura, al Comitato, nella sua nuova e più partecipata costituzione, viene riservata la competenza di fissare i criteri per la valorizzazione della professionalità docente. Sarà il Dirigente Scolastico ad individuare i destinatari del bonus sulla base dei criteri espressi dal Comitato nonché "sulla base di una motivata valutazione" (comma 127). Il Comitato di Valutazione dei docenti ex art. 11 del D.L.vo 297/1994, come modificato dal comma 129 dell‟art. 1 della legge 107/2015, in conformità con quanto previsto al comma 3 del predetto articolo 11, adotta i sotto riportati criteri per la valorizzazione dei docenti e l‟accesso al fondo di cui ai commi 126, 127 e 128 del richiamato art. 1.Le novità previste dalla L.107 in materia di bonus sono state valutare fin dalle prime sedute del CD dell‟a.s. 2015/16 e assunto l‟impegno a condividere i criteri che valorizzino il lavoro di tutte le figure, gli incarichi, i gruppi di lavoro, le attività e gli impegni anche a carattere collegiale, aggiuntivi funzionali all‟insegnamento, (finalizzati alla ricerca educativo-didattica, al miglioramento delle competenze degli alunni, alla flessibilità organizzativa e didattica, al sostegno all‟innovazione didattica e metodologica, alla programmazione, progettazione e valutazione, alla produzione, documentazione e diffusione di materiali e pratiche utili alla didattica, alla formazione del personale, al miglioramento della qualità della didattica e dell‟istituzione scolastica) e che il collegio dei docenti ha già individuato per il raggiungimento degli obiettivi del POF, dichiarando altresì la propria volontà di aprire un confronto con il tavolo sindacale su tale materia.

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che compiuti da un DS di una scuola di questo tipo che deve svolgere ruoli di mediazione con la regione, che deve rendicontare alla stessa per l‟attivazione di nuovi corsi rispetto al dirigente di un liceo che non deve cimentarsi con tali criticità. Come già evidenziato nei precedenti paragrafi, nel confronto con gli altri paesi europei che stavano portando a termine il processo autonomistico, la scuola italiana mostrava le sue criticità proprio nelle scuole professionalizzanti, mentre risultavano in linea gli indirizzi non professionalizzanti.

Le tendenze OCSE 2013 mostrano sempre di più la necessità di spostare l‟attenzione sulla valutazione degli studenti e per mezzo di questa, anche se indirettamente, valutare insegnanti e DS.

L‟obiettivo, semplificando molto, sarebbe quello di misurare l‟efficacia con i risultati dell‟azione educativa.

Sembra si voglia far tesoro dagli errori fatti in passato, i numerosi rilievi fatti dalla letteratura sulla inutilità di modelli standardizzati di indagine, data la particolarità dei contesti nazionali, territoriali e non meno importante delle tipologie di scuole.

Queste osservazioni portano a criticare modelli d‟indagine rigidi e tendono a far utilizzare modelli capaci di individuare i progressi negli intervalli temporali, ad esempio test INVALSI somministrati al secondo anno di un percorso e poi ripetuti in uscita. Da più parti per la valutazione degli IeFP, vista la particolare funzione che rivestono nel far incontrare i discenti con le

realtà lavorative esterne, è stato invocato un approccio basato sul TQM119.

Per un buon progetto basato sul TQM in ambiente scolastico vi è bisogno di

self-evaluation e di peer-evaluation120 al fine di perseguire il miglioramento

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Bondioli, A. (2000). Manuale di valutazione del contesto educativo. Teorie, modelli, studi per la rilevazione della qualità nella scuola (Vol. 51). FrancoAngeli.

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Sull‟argomento, si rimanda a: Semeraro, R., & Aquario, D. (2011). L‟autovalutazione della didattica da parte dei docenti. Presentazione dei risultati di una ricerca esplorativa condotta presso l‟Università di Padova. Journal of Educational, Cultural and Psychological Studies (ECPS Journal), 2(3), 25-51; Arnold, L., Willoughby, L., Calkins, V., Gammon, L., & Eberhart, G. (1981). Use of peer evaluation in the assessment of medical students. Academic Medicine, 56(1), 35-42; Angelini, D. L. R., & Polcini, D. F. (2013). TEACHER AND TRAINING QUALITY MANAGEMENT; Fox, S., & Dinur, Y. (1988). Validity of self‐assessment: A field evaluation. Personnel psychology, 41(3), 581-592; Boyer, E. L. (1996). From scholarship reconsidered to scholarship assessed. Quest, 48(2), 129-139.

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della qualità. Il TQM per essere efficacemente applicato necessita di una cultura organizzativa che persegua processi partecipativi in ambiente aperto. L‟autovalutazione è organizzata internamente ed è auto-regolata, nel senso che i processi sono largamente condivisi dagli operatori ed in generale dagli interessati. Ricordando che l‟obiettivo ultimo della valutazione in ambito scolastico è quello di verificare se i fini educativi, prefissati nel PTOF e quindi condivisi da tutti coloro che hanno deciso di iscriversi, sono stati raggiunti. Solo perseguendo questo obiettivo è possibile arrivare ad una valutazione dell‟intero istituto e quindi del DS. Tenendo fermo quanto sopra detto, l‟autovalutazione può servirsi anche della valutazione tra pari che rappresenta ed interpreta il dialogo costante tra tutte le parti interessate con lo scopo di cogliere il punto di vista dei diversi interessati.