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3 CAPITOLO: Metodologia ricerca

4.1 B-Corp in Italia

Alla luce del precedente capitolo, dedicato alla struttura del dataset creato per comprendere la realtà di tutte le B-Corps italiane e delle società benefit (vedi allegato), è doveroso descrivere i punti salienti che costituiscono le stesse. Effettuando un lavoro di ricerca attraverso il sito http://bcorporation.eu, risulta che sono 66 le B-Corps italiane, tra cui 26 delle stesse sono anche società benefits (dati aggiornati al 28 febbraio del 2018). La prima analisi è stata effettuata sull’anno dell’ottenimento della certificazione dove è possibile vedere le prime e le ultime ad avere ottenuto la certificazione B-Corp in Italia. In ordine cronologico nel grafico n. 2, sono rappresentate tutte le B-Corp italiane, dalla meno recente alla più recente. Dalla ricerca risulta che la prima e l’unica azienda ad aver ottenuto la certificazione nell’anno 2013 è stata la B-Corp Nativa, seguita poi nel 2014 da Treedom, Fratelli Carli, D-Orbit, Habitech-Energy and Environment District e Little Genius International. Dal grafico, inoltre, si evince che nell’anno 2016 è stato raggiunto il numero di ben 31 certificazioni, seguito dall’anno 2017 con 26 certificazioni. Quindi si può dedurre che è stato registrato un amento importante delle B-Corps in Italia, ad oggi si può definire una comunità in rapida crescita. Una comunità che mira a produrre contemporaneamente benefici di carattere sociale e ambientale mentre si raggiungono risultati economici. Una delle prime B-Corp produttive si trova in Liguria sotto il marchio dell’olio Carli. Il ceo è Claudia Carli: “Ci siamo certificati B Corp nel 2014, la prima azienda manifatturiera in Italia, ma ci siamo sempre sentiti un po' B Corp: siamo sul mercato mediterraneo da oltre un secolo e

abbiamo imparato l’importanza della qualità, il rispetto per le persone (dipendenti e clienti) e la comunità in cui operiamo, infatti abbiamo un rigido controllo su tutti i nostri fornitori che conosciamo personalmente. Tutti valori coerenti con il movimento delle B Corp, per questo abbiamo deciso di certificarci”.

Dalla prima azienda all’ultima certificata, dal food al design: Alessi è un altro marchio pregiato del Made in Italy di qualità che dallo scorso giugno può rispondere presente all’appello delle B Corp. “Diventare una B Corp significa tradurre in una certificazione formale e riconoscibile quello che da sempre per noi è il senso del fare impresa: perseguire attraverso il bene dell’azienda anche quello della società, grazie alla costante ricerca di un equilibrio tra persone, prodotto e profitto”, così il vicepresidente Michele Alessi spiega la scelta di entrare nel mondo Benefit. Al di là dell’esperienza del progetto Buon Lavoro, che nel 2013 aveva visto l’azienda donare alla comunità oltre 10mila ore di lavoro dei propri dipendenti come alternativa alla cassa integrazione, sono molte le iniziative speciali che la Alessi realizza a favore dei dipendenti e del territorio. Il principale impatto, tuttavia, è figlio dell’attività ordinaria, in pieno spirito B Corp. “Mi dà particolare soddisfazione il fatto che, per la prima volta, sia stato valorizzato e misurato a fondo anche l’impatto culturale che una produzione industriale può avere sulla comunità dei propri clienti”, conclude il presidente Alberto Alessi, dicendo che “il 20% del fatturato dell’azienda è stato realizzato grazie a prodotti esposti nei musei di tutto il mondo. Oltre 350 mila opere d’arte che entrano in casa delle persone ogni anno” (Società Benefit e B-corp: quanto il profitto fa bene (non solo al portafoglio), 18/08/2017).

Grafico 1.Year Certif B-Corp.

Un aspetto rilevante è la varietà di ordinamenti giuridici di queste imprese. Dal grafico n. 2, si può notare che sono presenti 47 Società a responsabilità limitata, 13 Società per Azioni, 4 Cooperative e 2 studi legali. Questo sta a significare che la certificazione B-Corp può essere intrapresa da differenti soggetti e realtà imprenditoriali, possiamo definirlo un punto di forza per la certificazione. Un aspetto fondamentale da sottolineare è l’origine che accomuna queste imprese, perché esse condividono la caratteristica di essere aziende a gestione familiare o aziende con una tradizione familiare importante. Questa è una caratteristica molto evidente nel panorama imprenditoriale italiano, una delle peculiarità che hanno caratterizzato e distinto l’Italia dagli altri paesi. Inoltre, si deve sottolineare che 26 B-Corps hanno cambiato il proprio ordinamento giuridico in Società Benefit, tra le quali abbiamo: Nativa, D-Orbit, Little Genius International, Mondora, Dermophisiologique, Mailwork ecosostenibili, NWG Energia, Antica Erboristeria, Executive Service, Marioway, Insieme Soc. Cooperativa, GreenApes, Pasticceria

Filippi, Zordan, Bio Clean pulizie ecosotenibili, Kudu, Valli del Bitto Trading, Damiano, Elidria, Paradisi, Idee Green, Wami, Firstfloor, Arkage, boboto e Santa Francesca Cabrini.

Grafico 2. Ordinamenti giuridici B-Corp.

Come si evince dal grafico n. 3, la maggior parte delle B-Corps è collocata nel nord e centro Italia. Più della metà delle B-Corp ha sede nella regione della Lombardia, ma essendo ancora un fenomeno in forte crescita, col passare degli anni, ci si aspetta un numero maggiore di testimonianze aziendali, dal nord al sud Italia, che ci permetteranno di riflettere sul contesto economico e sociale attraverso l’affermazione di una sensibilità verso l’innovazione sociale e gli effetti sull’economia.

Grafico 3. Regioni appartenenti alle B-Corp.

Un ultimo fattore rilevante è il settore raggruppato di appartenenza delle stesse. Dalla ricerca effettuata è stato creato un grafico (vedi grafico n.4) per dare una visione dei settori di appartenenza di ogni singola azienda. Dal grafico è evidente che la maggior parte delle aziende appartiene al settore dei servizi di consulenza seguito dal settore del commercio. Per quanto riguarda il settore dei servizi di consulenza, la maggior parte, sono aziende profit che offrono consulenza strategica- operativa e che credono nella solidarietà e nella possibilità di migliorare le cose attraverso lo sviluppo sostenibile. Invece, per il settore del commercio le società utilizzano il potere del business per risolvere i problemi sociali e ambientali attraverso azioni concrete basate su un commercio di beni che permettono di migliorare la qualità della vita di tutti. Ma anche nel settore del commercio alimentare, dove troviamo aziende che credono nel biologico e nel rispetto all’ambiente ma soprattutto che hanno l’obiettivo di produrre beneficio sul territorio e sulle persone.

Grafico 4. Settore raggruppato delle B-Corp.

4.1.1 Le Società Benefit in Italia

Effettuando un lavoro di ricerca, risulta che sono 160 le aziende che hanno modificato lo statuto per diventare sostenibili ossia Società Benefit (dati aggiornati al 28 febbraio del 2018). Una cifra per difetto, considerato che l’elenco del sito www.societabenefit.net non conteggia aziende che non abbiamo ancora comunicato il loro status di società benefit. Il senatore Mauro Del Barba, promotore del disegno di legge che ha istituito in Italia le società benefit, dichiara che: in questi primi mesi abbiamo assistito alla fase eroica di quei imprenditori che si sono subito riconosciuti nella forma giuridica e non ci hanno pensato su due volte». «Ora», prosegue Del Barba, «siamo alla fase di approfondimento sistemico: gli interessati sono investitori, gruppi finanziari, holding multinazionali e così via che stanno compiendo le valutazioni del caso». Quale sarà invece il trend del futuro?

«Continuerà la crescita lineare degli SB-nativi, sarà poi fondamentale l’evoluzione che si sta compiendo nel mondo del business tradizionale: dal manifatturiero alla finanza: anche sulla base del trend internazionale prima o poi potrebbe esserci effetto tipping-point». Ovvero il punto di non ritorno. «Perché», conclude Del Barba, «il traguardo finale è quello di creare un mercato in cui l’anomalia non è essere una società che genera benefici sociali, ma non esserlo» (Società Benefit e B-corp: quanto il profitto fa bene (non solo al portafoglio), 18/08/2017).

La prima analisi è stata effettuata sulla varietà di ordinamenti giuridici di queste società. Dal grafico n. 5 è molto evidente che la maggior parte delle società sono: Società a responsabilità limitata e Società per Azioni. Da ciò si può affermare che la costruzione di una società benefit o la trasformazione se riguarda una società già esistente, può essere effettuata da società che appartengono a differenti soggetti giuridici e da altrettanto diverse realtà imprenditoriali. Inoltre, per consentire alla società di avvalersi della qualifica in questione, bisogna introdurre accanto alla denominazione o ragione sociale le parole Società Benefit o SB.

Grafico 5. Ordinamenti giuridici delle Società Benefit.

Oltre ordinamento giuridico, un altro fattore interessante è la regione di appartenenza delle stesse. Come si evince dal grafico n. 6, la maggior parte delle società benefit è collocata nel nord e centro Italia. Più della metà delle società ha sede nella regione della Lombardia, ma essendo un fenomeno nato nel 2016 e quindi recente, col passare degli anni, ci si aspetta un numero maggiore di imprese che intraprendono questo percorso di avvicinamento a questo modello di impresa, dal nord al sud Italia, che ci permetteranno di riflettere sul contesto economico e sociale attraverso l’affermazione di una sensibilità verso l’innovazione sociale e gli effetti sull’economia.

Grafico 6. Regioni appartenenti alle società benefit.

Dalla ricerca effettuata è stato creato un grafico (vedi grafico n. 7) per dare una visione dei settori raggruppati di appartenenza di ogni singola azienda. Dal grafico è evidente che la maggior parte delle aziende appartiene al settore dei servizi, seguito dal settore del commercio, dei servizi di consulenza e del settore informatica/web. Per quanto riguarda il settore dei servizi, la maggior parte, sono aziende profit che offrono processi per investire nella socialità, nella cultura e nell’organizzazione all’interno della comunità, sapendone riconoscere e valorizzare talento e capacità. Invece, per il settore del commercio troviamo le società che attraverso l’utilizzo di materiali innovativi e sostenibili e il riciclo dei beni credono nella possibilità di assicurare la sostenibilità ambientale. Come anche nel settore del commercio alimentare, a sua volta, dove troviamo aziende che credono nel biologico e nel rispettoso all’ambiente e che hanno l’obiettivo di produrre beneficio sul territorio.

Grafico 7. Settore raggruppato delle Società benefit.

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