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2 CAPITOLO: Distinguersi attraverso il modello For-Benefit

2.1 Cenni introdutt

2.1.1 Le Società Benefit in Italia

L’Italia è il secondo paese, dopo gli Stati Uniti, ad avere introdotto il nuovo modello imprenditoriale “for benefit” mediante l’istituzione delle Società Benefit. Con la nascita delle Società Benefit siamo testimoni di una trasformazione dell’organizzazione produttiva: l’impresa viene orientata non alla massimizzazione del profitto bensì alla massimizzazione del welfare. Le Società Benefit nascono nel 2015 con l’accettazione di un disegno di legge, inserito nella legge di stabilità del

2016, che riconosce anche in Italia la qualifica di imprese for benefit, che perseguono un duplice scopo ovvero di lucro e beneficio comune; l’Italia è il primo paese dell’UE che assegna dignità giuridica alle imprese for benefit (nonostante B- Lab abbia già concesso l’utilizzo del marchio B Corp). Prima di proseguire, è fondamentale specificare e distinguere gli altri due modelli ossia le Bcorp e Benefit Corporation; per avere una corretta visione, del capitolo, si deve spiegare la differenza delle due nomenclature per ottenere un corretto approccio con l’argomento in questione. La B-Corp è la qualifica conseguita da un’impresa a seguito di una certificazione rilasciata da un Ente terzo (B-Lab). Una B-Corp (anche detta Certified B Corporation) è, infatti, una società che si è sottoposta volontariamente alla valutazione di B-Impact promossa dal B-Lab e ne ha ottenuto la certificazione. Le B-Corp non hanno una forma giuridica e non sono soggetti a nessun obbligo aggiuntivo richiesto dalla legge o dallo statuto, a differenza delle Società Benefit, anche se condividono molte somiglianze con esse. La Società Benefit pur prendendo spunto dall’esperienza americana e mondiale delle Benefit Corporation e delle B-Corp, delinea le caratteristiche di questo tipo di società all’interno dell’ordinamento civilistico italiano. La Benefit Corporation è una forma giuridica innovativa, sinora riconosciuta in alcuni stati federali degli Stati Uniti d’America, che si propone di rispettare alti standard di scopo, responsabilità e trasparenza. La disciplina delle Società Benefit ha consentito all’Italia di diventare il primo Paese UE e l’unico Paese sovrano al mondo, assieme ad alcuni Stati federali USA, che abbia assegnato una dignità giuridica a questa forma di impresa. La nuova disciplina delle Società Benefit non dispone di alcun particolare vantaggio, come benefici fiscali o agevolazioni finanziarie, e nemmeno deroghe espresse all’ordinaria disciplina del diritto societario disposta dal codice e da altre

leggi. Qualora un’azienda voglia qualificarsi come una Società Benefit dovrà indicare nell’oggetto sociale di avere, in aggiunta alle normali finalità di lucro, finalità di beneficio comune e operare in modo responsabile e sostenibile. In seguito, indicherà l’obiettivo di beneficio comune, nel proprio statuto, se ambientale o sociale, lo deciderà l’azienda stessa. Inoltre, la SB (società benefit) si differenzia dall’impresa sociale di cui al D. Lgs. 24 marzo 2006 n. 155: per quest’ultima infatti è obbligatorio destinare gli utili e gli avanzi di gestione agli scopi statutari o all’incremento del patrimonio ed è vietata la distribuzione degli utili; mentre per la SB lo scopo lucrativo è previsto insieme allo scopo di beneficio comune. La SB non costituisce un nuovo tipo sociale, possono perseguire una o più finalità di beneficio comune sia le società di persone (società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice) che le società di capitali (società per azioni, in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, società a responsabilità limitata semplificata, società cooperative e mutue assicuratrici). In sostanza la particolarità delle SB, rispetto ai tipi sociali già diffusi, è rappresentata dalla integrazione dello scopo sociale tradizionale di natura lucrativa con lo scopo (una o più finalità) di beneficio comune.

La prima azienda Benefit Corporation in Italia, e nel mondo, è stata Nativa.

Nativa è stata la prima azienda che ha creato un’evoluzione nel mondo. Il suo obiettivo, ancora oggi, è l’evoluzione delle attività economiche, affinché queste abbiano un impatto positivo e rigeneratore sulle persone e sul pianeta. Nativa è stata fondata nel 2012, dopo che il suo statuto è stato respinto per quattro volte dalla camera di commercio di Milano, perché non era possibile includere una finalità diversa da quella del profitto. Nativa, non potendo inserirsi all’interno della legge italiana, decide di lanciare un progetto per l’introduzione di una legge ispirata alla Benefit Corporation. Nel 2015, grazie al Senatore Mauro Del Barba, è stato presentato il disegno di legge sulle Società Benefit e successivamente accettato con la legge di Stabilità, di cui nel paragrafo precedente, in maniera sintetica, troviamo l’evoluzione storica della norma stessa. Insieme a Nativa, le prime aziende a diventare società benefit sono state:

• D-Orbit che tratta i sistemi per la sicurezza spaziale; • Dermophisiologique per i cosmetici;

• Croqqer.it che riguarda un marketplace per lo scambio di servizi di lavoro a impatto sociale positivo;

• Mailwork, una piattaforma per la riqualificazione energetica e sostenibile degli edifici.

Un’impresa sociale può diventare una società benefit soltanto trasformando il suo statuto o atto costitutivo, di seguito alla classificazione dell’ente come Società Benefit e non come impresa sociale. Al contrario delle B-Corps, che ne parleremo nel paragrafo seguente, in cui basta soltanto superare il B Impact Assessment per ottenere la certificazione. Per poter diventare Società Benefit si deve inserire nell’oggetto sociale un obbligo sociale/ambientale, per chi la gestirà anche in futuro (nuovi azionisti o manager) e rafforzare cosi attraverso la ragione sociale il

perseguimento di uno scopo di lungo termine, sia per l’impatto su persone e ambiente sia per l’aspetto economico, che identifica la società. Tale fenomeno ci aiuta a raffigurare l’ambiente sociale dell’azienda presa in considerazione, mettendo in rilievo le imprese di capitali che intendono superare il tradizionale modello della responsabilità sociale d’impresa. Quella creata dalla Società Benefit si può definire una terza via, con il fine di trasferire vantaggi sia all’ecosistema che alla società stessa. Oggi, le Società Benefit, generano sviluppo attraverso la produzione di valore economico e quella di valore sociale che vanno necessariamente tenute insieme; un’operazione che permette di migliorare e accrescere il campo dell’imprenditoria sociale puntando sulle forme di arricchimento reciproco, al fine di costruire valori efficaci ed efficienti all’impatto sociale mediante una crescita dei territori e delle comunità. Per questa ragione sono sempre più numerosi gli esempi di forme di impresa che con molteplici modalità e diversi gradi di intensità affiancano attività di natura commerciale ad altre di natura sociale (processo di convergenza dei soggetti for profit verso la sfera no profit); oppure, viceversa, imprese che assumono mission sociale ma producono al contempo un reddito da attività commerciale per poter perseguire le proprie finalità identificandosi in un processo di ibridazione di soggetti no profit verso la sfera for profit (Paolo Venturi e Sara Rago, 2015). Le Società Benefit, ad oggi, si possono definire l’evoluzione del futuro delle società, dell’ambiente lavorativo e dell’aspetto sociale sia all’interno dell’ambito organizzativo con i dipendenti che all’esterno costruendo un rapporto con i propri stakeholders. Un’azienda sana è quella che ha dipendenti felici e a sua volta produttivi, aumentando l’impegno e le opportunità di imparare gli uni dagli altri, perché il benessere delle persone è il benessere della società, dei dipendenti, dell’azienda. Quindi l’imprenditore si

occuperà di un modello di business condiviso con gli stakeholders con una maggiore attenzione ai collaboratori, dipendenti, clienti ma soprattutto a quel modello di business che ha come finalità principale il benessere collettivo. Per quanto riguarda invece l’impatto con i consumatori, o meglio dei portatori di interesse, facendo riferimento all’andamento delle aziende SB attuali in aumento, si evince un apprezzamento da parte del dal mercato.

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