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3 CAPITOLO: Metodologia ricerca

4.2 Caso studio: GreenApes

4.2.6 Limiti e future ricerche

Per concludere si ritiene opportuno evidenziare i punti di debolezza della ricerca appena condotta cosi da dare un indirizzo alle future ricerche successive.

In primo luogo, non è stato inserito all’interno del questionario il fattore del passaparola, una forma di informazione esterna per poter frenare lo scetticismo riguardante le affermazioni sulla sostenibilità. Un altro fattore determinante riguarda il grado di coinvolgimento del rispondente per lo sviluppo socio- economico e per la tutela dell’ambiente, rispetto al grado di coinvolgimento per lo

sviluppo economico-finanziario. La non inclusione di questi aspetti sopra citati potrebbe avere un effetto decisivo sui risultati della ricerca.

Ai limiti appena elencati si possono aggiungere i limiti metodologici tipici delle ricerche online. In questo caso ciò potrebbe scaturire un’inaffidabilità per le stime per i soggetti che non hanno una connessione internet e sull’incertezza su chi compila effettivamente il questionario.

Conclusioni

Con il presente lavoro si è voluto incentivare lo studio e la ricerca verso un settore come quello delle società benefit quale modello diverso di impresa che genera, volontariamente, nell’esercizio della propria attività d’impresa oltre allo scopo di lucro anche una o più finalità di beneficio comune. La ricerca contenuta in questo lavoro ha disegnato un quadro reale di questo nuovo modello societario italiano, ma si espande anche alle certificazioni B Corporation rilasciate alle aziende da B-lab, un ente non profit americano.

L’indagine condotta tende non solo a fornire un quadro reale dei risultati prodotti dall’impatto nel sistema italiano del nuovo modello societario, ma intende anche rendersi utile. Infatti, a tal proposito è stato costruito un dataset al fine di individuare: l’oggetto sociale, il settore di appartenenza, l’anno della certificazione, il relativo punteggio del B impact assessment e la provenienza di tutte le società benefit e B-Corp italiane.

Per quanto riguarda le B-Corp italiane, il primo fattore di rilievo è il numero delle certificazioni ottenute in Italia a partire dell’anno 2013 fino ad oggi. Ad oggi, sono 66 le B-Corps italiane, tra cui 26 delle stesse sono anche società benefit (dati aggiornati al 28 febbraio del 2018 considerando il sito http://bcorporation.eu). Dall’analisi del fenomeno si evince che nell’anno 2016 e 2017 è stato raggiunto il numero di ben 51 certificazioni, confermando che ci troviamo in un fenomeno in rapida crescita. Il secondo fattore attiene alla localizzazione geografica concentrata principalmente al centro e al nord d’Italia. Più della metà delle società ha sede nella regione della Lombardia, ma essendo un fenomeno recente, col passare degli anni, ci si aspetta un numero maggiore di imprese che intraprendono questo percorso di avvicinamento a questo modello di impresa, dal nord al sud Italia. In terzo luogo,

l’indagine considera il settore di appartenenza, evidenziando un’importante diversificazione di settori che compongono il portafoglio delle imprese. Si può affermare che la maggior parte sono aziende profit che offrono consulenza strategica-operativa, seguite dal settore commercio sia alimentare che non, dove troviamo aziende che credono nel biologico e nel rispetto all’ambiente ma soprattutto che hanno l’obiettivo di produrre beneficio sul territorio e sulle persone. Un aspetto fondamentale da sottolineare è l’origine che accomuna la maggior parte di queste imprese, perché esse condividono la caratteristica di essere aziende a gestione familiare o aziende con una tradizione familiare importante.

Invece, per quanto riguarda le società benefit, il primo fattore di rilievo dell’analisi è stata la localizzazione geografica, dove più della metà delle società ha sede al centro e al nord d’Italia. Il secondo fattore considera il settore di appartenenza, evidenziando un’importante diversificazione di settori che compongono il portafoglio delle società. Si può affermare che la maggior parte sono aziende che appartengono al settore dei servizi, seguiti dal settore del commercio, dal settore dei servizi di consulenza e dal settore informatica/web. Per quanto riguarda il settore dei servizi, la maggior parte, sono aziende profit che offrono processi per investire nella socialità, nella cultura e nell’organizzazione all’interno della comunità. Invece, per il settore del commercio troviamo le società che attraverso l’utilizzo di materiali innovativi e sostenibili e il riciclo dei beni credono nella possibilità di assicurare la sostenibilità ambientale. Come anche nel settore del commercio alimentare, a sua volta, dove troviamo aziende che credono nel biologico e nel rispetto dell’ambiente e che hanno l’obiettivo di produrre beneficio sul territorio. Il successo di questo modello societario nell’ordinamento italiano si evince soprattutto dal fatto che, malgrado la scelta dello schema benefit non

attribuisca incentivi di alcun tipo, si è riscontrata una significativa partecipazione verso questa nuova forma societaria, ad oggi sono 160 le aziende che hanno modificato lo statuto per diventare sostenibili ossia società benefit (dati aggiornati al 28 febbraio del 2018); una cifra per difetto, considerato che l’elenco del sito www.societabenefit.net non conteggia aziende che non abbiamo ancora comunicato il loro status di società benefit. Inoltre, essendo il fenomeno ancora nuovo ed essendo che la maggior parte delle imprese italiane si sono certificate in questo ultimo anno, è ancora presto per misurare esattamente se questo tipo di approccio al business abbia inciso effettivamente sull’aspetto del profitto delle imprese. Volendo analizzare il fenomeno da vicino è stato esaminato il caso studio greenApes, che oltre ad avere ottenuto la certificazione di B-Corp, esso si è anche trasformato in società benefit, secondo l’ordinamento giuridico italiano.

Attraverso il caso studio è stata effettuata una duplice analisi.

Una prima analisi conoscitiva per evidenziare le funzioni dell’attività on-line della versione per gli utenti all’interno del social network greenApes e per analizzare la piattaforma per medie e grandi imprese che vogliano coinvolgere attivamente i dipendenti nella riduzione degli impatti ambientali e nelle attività di CSR dell’impresa.

Una seconda analisi, riguardante un’intervista semi-strutturata rivolta alle community manager di greenApes Silvia Visca e Maira Bartoloni, per accentuare l’aspetto innovativo di una singola società benefit e B-Corp, tramite l’esperienza in questo caso di un’azienda. Innanzitutto, diventando società benefit ha potuto aumentare i collegamenti e i contatti con altre società benefit che condividono gli stessi valori e con le quali è molto più facile collaborare perché il processo di costruzione della fiducia è molto più rapido. Inoltre, raggiungendo il punteggio di

80, del B-impact report, ha potuto distinguersi sul mercato da tutte le altre realtà, cercando di aumentare l’impatto positivo verso le comunità in cui operano, i dipendenti e l’ambiente.

Alla luce dei risultati ottenuti dall’indagine online effettuata per misurare principalmente l’attenzione verso la responsabilità sociale ed ambientale per i Millennial e successivamente, attraverso una domanda-filtro, il rapporto con il social network greenApes indirizzando le domande ad un pubblico specifico ossia gli utenti di greenApes, si può giungere ad alcune considerazioni.

Dall’analisi dei dati risulta che la maggior parte della percentuale dei rispondenti cerca di ottenere un impatto positivo sul mondo che li circonda prendendo in considerazione le tematiche ambientali e sociali. I risultati ottenuti mostrano poca considerazione verso le affermazioni ambientali riportate sulle confezioni dei prodotti e le affermazioni fatte per la promozione di un prodotto sostenibile. Considerando ciò si può dedurre da parte dei rispondenti poca rilevanza verso gli aspetti che mostrano la promozione sostenibile. Per quanto riguarda, il test Anova one way, si può dedurre che la variabile dipendente “y” rappresentata dal terzo e dal quarto costrutto sono fortemente legati alla variabile “x” corrispondente all’età dei rispondenti. Infine, dai risultati dell’indagine riguardante gli utenti del social network greenApes si possono estrapolare due considerazioni. La prima fa riferimento al numero dei partecipanti ottenuti dato che non è stato molto elevato, possiamo definirla una realtà ancora molto piccola e in fase di espansione. La seconda, invece, considera i risultati positivi derivanti dalle domande del social network greenApes, evidenziando un forte legame da parte degli utenti appartenenti alla community.

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QUESTIONARIO: L’attenzione verso la responsabilità sociale ed ambientale

DESCRIZIONE

La seguente indagine è l'esito di uno studio di Tesi Magistrale in “Marketing e Ricerche di Mercato” presso l’Università di Pisa. Lo scopo dell’indagine è quello di misurare l’attenzione verso la responsabilità sociale ed ambientale. La vogliamo rassicurare che tale ricerca non ha fini commerciali e che i suoi dati e le sue risposte verranno trattate in maniera completamente anonima. La ringraziamo per l’impegno che dedicherà a questa iniziativa.

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