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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La progettazione, l’omologazione, la realizzazione e l’impiego delle barriere di sicurezza e degli altri dispositivi di ritenuta nelle costruzioni stradali, sono regolati dall’attuale normativa:

• D.M. n.223 del 18/02/1992 “Regolamento recante le istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza”;

• D.M. del 15/10/1996 “Aggiornamento del D.M. n.223 del 18/02/1992 recante le istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza”;

• D.M. del 03/06/1998 “Ulteriore aggiornamento delle istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza e delle prescrizioni tecniche per le prove ai fini dell’omologazione”;

• D.M. del 11//06/1999 “Integrazioni e modificazioni al D.M. del 03/06/1998 - Aggiornamento delle istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza”;

• D.M. n.2367 del 21/06/2004 “Aggiornamento delle istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza e le prescrizioni tecniche per le prove delle barriere di sicurezza stradali”;

• Direttiva n.3065 del 25/06/2004 “Criteri di progettazione, installazione, verifica e manutenzione dei dispositivi di ritenuta nelle costruzioni stradali”;

• Norme UNI EN 1317/2007;

• D.M. del 17/01/2018 “Nuove norme tecniche per le costruzioni”;

• Circolare Ministeriale n.62032 del 21/07/2010 “Uniforme applicazione delle norme in materia di progettazione, omologazione e impiego dei dispositivi di ritenuta nelle costruzioni stradali”;

• D.M. del 28/06/2011 “Disposizione sull’uso e l’installazione dei dispositivi di ritenuta stradale”.

INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE DA PROTEGGERE

Le barriere di sicurezza stradale ed i dispositivi di ritenuta sono posti in opera al fine di realizzare, per gli utenti della strada e per gli esterni, accettabili condizioni di sicurezza, garantendo il contenimento dei veicoli che dovessero tendere alla fuoriuscita dalla carreggiata stradale. Le barriere di sicurezza devono perciò essere idonee ad assorbire parte dell’energia di cui è dotato il veicolo in movimento, limitando contemporaneamente gli effetti d’urto sui passeggeri.

Per tali finalità, le zone da proteggere devono riguardare:

• i margini di tutte le opere d’arte all’aperto quali ponti, viadotti, ponticelli, sovrapassi e muri di sostegno della carreggiata, indipendentemente dalla loro estensione longitudinale e dall’altezza dal piano di campagna. La protezione dovrà estendersi opportunamente oltre lo sviluppo longitudinale strettamente corrispondente all’opera sino a raggiungere punti per i quali possa

essere ragionevolmente ritenuto che il comportamento della barriera in opera sia paragonabile a quello della barriera sottoposta a prova d’urto e comunque sino a dove cessi la sussistenza delle condizioni che richiedono la protezione;

• lo spartitraffico ove presente;

• il margine laterale stradale nelle sezioni in rilevato dove il dislivello tra il colmo dell’arginello ed il piano di campagna ha una altezza H ≥ 1.00m. La protezione è necessaria per tutte le scarpate aventi pendenza P ≥ 2/3. Nei casi in cui la pendenza della scarpata sia inferiore a 2/3, la necessità di protezione dipende dalla combinazione della pendenza e dell’altezza della scarpata, tenendo conto delle situazioni di potenziale pericolosità a valle della scarpata (presenza di edifici, ferrovie, strade, depositi di materiale pericoloso o simili);

gli ostacoli fissi (frontali o laterali) che potrebbero costituire un pericolo per gli utenti della strada in caso di urto, quali pile di ponti, rocce affioranti, opere di drenaggio non attraversabili, pali dell’illuminazione, supporti per segnaletica non cedevoli, barriere antirumore, corsi d’acqua, ecc., ed i manufatti, quali edifici pubblici o privati, scuole, ospedali, ecc. che in caso di fuoriuscita o urto dei veicoli potrebbero subire danni comportando quindi pericolo anche per i non utenti della strada. Le protezioni dovranno in ogni caso essere effettuate per una estensione almeno pari a quella indicata nel certificato di omologazione, ponendone circa i due terzi prima dell’ostacolo, integrando lo stesso dispositivo con eventuali ancoraggi e con i terminali semplici indicati nel certificato di omologazione.

• per la protezione degli ostacoli frontali dovranno essere usati attenuatori d’urto, salvo diversa prescrizione del progettista.

CLASSIFICAZIONE DELLE BARRIERE Le barriere di sicurezza sono classificate in relazione a:

LC - Livello di Contenimento (KJ), ovvero l’energia cinetica posseduta dal mezzo all’atto dell’impatto. Tale valore viene valutato secondo una formula convenzionale che riflette le condizioni di prova dei crash test che vengono effettuati sulle barriere, come riportato nella Tab.A.

CLASSE

LIVELLO CONTENIMENTO N1 N2 H1 H2 H3 H4

LC (KJ) 44 82 127 288 463 572

Tab. A - Livello di Contenimento (DM 21/06/2004)

W - Livello di Larghezza Operativa (m), ovvero lo spazio necessario alla barriera per poter operare in sicurezza. Tale spazio coincide con la deformazione laterale del dispositivo di sicurezza che è definita dalla distanza tra il lato della barriera rivolto verso il traffico prima dell’urto, e la massima posizione dinamica laterale di qualsiasi componente principale del

sistema. Tale valore viene determinato nelle condizioni di prova dei crash test che vengono effettuati sulle barriere, come riportato nella Tab. B.

CLASSE

LARGHEZZA OPERATIVA W1 W2 W3 W4 W5 W6 W7 W8

Wmax (m) 0.6 0.8 1.0 1.3 1.7 2.1 2.5 3.5

Tab. B - Livello di Larghezza operativa (DM 21/06/2004)

CLASSIFICAZIONE DEL TRAFFICO

Ai fini applicativi il traffico viene classificato in ragione dei volumi e della prevalenza dei mezzi (con massa >3.5t) che lo compongono, distinto nei diversi livelli come riportato nella seguente tabella C.

TRAFFICO TGM VEICOLI MASSA >3,5t

(veic.equiv./g) (%)

I < 1.000 Qualsiasi

I > 1.000 < 5

II > 1.000 5 < n < 15

III > 1.000 > 15

TGM si intende il traffico giornaliero medio annuale nei due sensi di marcia Tab. C - Classificazione del traffico (DM 21/06/2004)

CRITERI DI SCELTA DELLE BARRIERE DI SICUREZZA

Ai fini applicativi, la classe minima di barriera da utilizzare, in funzione del tipo di strada, del tipo di traffico e della destinazione della barriera, viene riportata nella seguente tabella D.

TIPO DI STRADA TRAFFICO

DESTINAZIONE

Spartitraffico Bordo laterale Bordo Ponte (1)

Autostrade (A)

(1) Per ponti o viadotti si intendono opere di luce superiore a 10m. Per luci minori sono equiparate al bordo laterale.

La scelta tra le due classi sarà determinata dal Progettista.

Tab. D - Barriere longitudinali (DM 21/06/2004)

Particolare attenzione dovrà essere fatta alle zone di inizio barriera, in corrispondenza di una cuspide.

Le barriere andranno eseguite solo se necessarie, in relazione alla morfologia del sito o degli ostacoli in esso presenti e protette, in questo caso, da specifici attenuatori d’urto (salvo nelle cuspidi di rampe con limite di velocità v ≤ 40 km/h). La classe minima degli attenuatori frontali da utilizzare, in funzione della velocità imposta nel sito da proteggere, viene riportata nella seguente tabella E.

Gli attenuatori dovranno essere testati secondo la norma EN 1317-3.

VELOCITA’ IMPOSTA

NEL SITO DA PROTEGGERE CLASSE ATTENUATORI

Velocità v ≥ 130 km/h 100

Velocità 90 ≤ v ≥ 130 km/h 80

Velocità v ≤ 90 km/h 50

Tab. E - Attenuatori frontali (DM 21/06/2004)

I terminali semplici, definiti come normali elementi iniziali e finali di una barriera di sicurezza, possono essere sostituiti o integrati alle estremità di barriere laterali con terminali speciali testati secondo la norma EN 1317-4, di tipo omologato. La classe minima dei terminali speciali testati da utilizzare, in funzione della velocità imposta nel sito da proteggere, viene riportata nella seguente tabella F.

VELOCITA’ IMPOSTA

NEL SITO DA PROTEGGERE CLASSE DEI TERMINALI

Velocità v ≥ 130 km/h P3

Velocità 90 ≤ v ≥ 130 km/h P2

Velocità v ≤ 90 km/h P1

Tab. F - Terminali speciali testati (DM 21/06/2004)

PROGETTO BARRIERE DI SICUREZZA

Il criterio di scelta delle barriere di sicurezza avviene tenendo conto delle caratteristiche della strada e del traffico cui la stessa è interessata, del tipo dei dispositivi di sicurezza, della loro destinazione e ubicazione. Nel caso in esame, trattandosi di:

strada con una sezione tipo di “Categoria C2 - Extraurbana secondaria” (strada ad unica carreggiata con una corsia per ogni senso di marcia e banchine);

traffico di tipo III essendo il TGM >1.000 veic.eq./g con una percentuale di veicoli pesanti (di massa superiore a 3.5t.) > 15%;

è stata individuata la seguente tipologia di barriera:

BARRIERA DI SICUREZZA BORDO LATERALE BORDO PONTE

Pista Principale e svincoli H2 - W4

Ponte Torrente Illasi H3 - W4

Strade Locali H2 - W6

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