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Benefici a breve termine

Il trasporto neonatale

Jourdain G, Simeoni U, Schlembach D, Bernloehr A, Cetin I, Gente M, Grosek S, Le-slie A, Ratnavel N, Roth-Kleiner M

Chi beneficia dello standard

Neonati e genitori

Chi applica lo standard

Professionisti sanitari, reparti di neonatologia, ospedali, servizi sanitari e i servizi di trasporto neonatale regionale

Dichiarazione dello standard

I neonati vengono trasferiti da un servizio medico dedicato e specializzato che offre una qualità assistenziale simile a quella offerta da una terapia intensiva neonatale.

Razionale

L'organizzazione regionale dell'assistenza perinatale basata sull'assistenza primaria, secondaria e terziaria (vedi GdE Nascita e trasferimento) richiede la predisposizione di servizi di trasporto neonatale quando il trasferimento prenatale è impossibile. (1) Il trasporto neonatale rappresenta una fase critica dell'assistenza perinatale e richiede team ed attrezzature specialistiche per garantire la massima sicurezza ed efficienza. (2–5) Sono disponibili linee guida basate sul consenso e raccomandazioni sul tra-sporto pediatrico e neonatale inter-ospedaliero. (1) L'efficienza del tratra-sporto speciali-stico pediatrico e neonatale è stata valutata in numerosi studi. (6–15) Quando un neo-nato non ha più necessità di elevati livelli di assistenza, va ritrasferito presso l’ospe-dale più vicino al domicilio. Ciò ottimizza il corretto l’utilizzo dei posti letto e consente al personale dell’ospedale locale di conoscere il paziente prima della dimissione. È pertanto necessario in tutta Europa uno standard relativo agli strumenti ed al loro funzionamento all’interno dei servizi di trasporto quali un'ambulanza, elicottero o ae-roplano.

La comunicazione tra gli ospedali e la gestione dei trasferimenti sono operazioni com-plesse e dispendiose in termini di tempo che devono essere gestite da un centro de-dicato di gestione/regolamentazione delle chiamate a livello regionale, che copra un'a-rea sufficientemente ampia per raggiungere un volume critico di attività.

Il trasferimento neonatale intra-ospedaliero, in particolare nelle situazioni in cui la sala parto e la terapia intensiva neonatale non siano adiacenti, è anch'esso critico e merita lo stesso standard.

Benefici

Benefici a breve termine

• Migliore assistenza medica ed outcome per i neonati che necessitano di trasfe-rimento (6–15)

Migliore utilizzo della terapia intensiva neonatale e delle risorse dei centri peri-natali (consensus)

Benefici a lungo termine

• Migliori outcome per neonati e famiglie (consensus)

Migliori prestazioni complessive dell'organizzazione regionale dell'assistenza perinatale e riduzione delle spese sanitarie (consensus)

Componenti dello standard

Componente

Grado di evidenza

Indicatore di

conformità

allo standard

Per i genitori e la famiglia

1. I genitori e la famiglia sono informati su tutti gli aspetti del trasferimento del neonato da parte dei professioni-sti sanitari.

B (Qualità alta)

Feedback dai genitori, materiale informativo per il paziente 2. Uno od entrambi i genitori possono

accompagnare il neonato durante il trasferimento.

B (Qualità alta)

Feedback dai genitori, materiale informativo per il paziente

Per i professionisti sanitari

3. Una linea guida di reparto sul tra-sporto neonatale è rispettata da tutti i professionisti sanitari coinvolti.

B (Qualità alta)

Linea guida

4. La formazione ed il training continui, compreso quello tramite simulazione, sono frequentati dai membri del team di trasporto e da tutti i professionisti coinvolti a qualunque titolo. (16) (vedi GdE Formazione e training)

A (Qualità moderata) B (Qualità alta)

Linea guida, evidenza documentale della formazione

Per il reparto di neonatologia e

l’ospe-dale

5. Una linea guida di reparto, sul tra-sporto intra-ospedaliero di neonati in condizioni critiche, è disponibile all’in-terno dell'organizzazione ospedaliera e viene regolarmente aggiornata.

6. Vengono forniti professionisti sanitari addestrati ed esperti, nonché le dota-zioni di attrezzature necessarie per il trasporto neonatale intraospedaliero.

A (Qualità bassa)

B (Qualità alta)

Report dell’audit, evidenza documentale della formazione

Per il servizio sanitario ed il servizio di

trasporto neonatale regionale

7. La formazione ed il training continui, compreso quello tramite simulazione, sono garantiti per i membri del team di trasporto e per tutti i professionisti coinvolti a qualunque titolo. (16) (vedi GdE Formazione e training).

A (Qualità moderata) B (Qualità alta)

Linea guida, evidenza documentale della formazione

8. Una linea guida regionale/nazionale sul trasporto neonatale inter-ospeda-liero è disponibile e viene regolar-mente aggiornata.

B (Qualità alta)

Linea guida

9. Il servizio sanitario è responsabile della erogazione di un servizio di tra-sporto neonatale regionale che con-senta la conservazione delle funzioni vitali del neonato, il mantenimento della sua temperatura corporea, della sua stabilità emodinamica, respirato-ria, neurologica e metabolica e la ge-stione della sepsi (vedi descrizione).

B (Qualità

moderata)

Report dell’audit

10. Per i neonati che non necessitano di assistenza medica (ad es. back-tran-sport) è possibile il trasporto neona-tale assistito da parte di solo infer-miere od ostetrica.

B (Qualità

moderata)

Linea guida

11. Viene allestito, ed è costantemente attivo, un centro regionale unico di smistamento delle chiamate e dei tra-sferimenti, che abbia un numero tele-fonico dedicato e che disponga di in-formazioni in tempo reale sui posti letto disponibili nei centri di diverso li-vello.

Dove andare – Sviluppi futuri dell’assistenza

Sviluppi futuri

Grado di evidenza

Per i genitori e la famiglia

• I genitori sono coinvolti nel monitoraggio della qualità, or-ganizzazione ed assistenza perinatale oltre che del tra-sporto neonatale.

B (Qualità bassa)

Per i professionisti sanitari

• Garantire ai professionisti coinvolti nel trasporto neonatale una formazione in setting reali e mediante simulazione. (17,18)

A (Qualità bassa)

Per il reparto di neonatologia

• Potere disporre di un team dedicato, formato ed esperto per il trasporto neonatale intraospedaliero e per la partecipa-zione al trasporto regionale.

B (Qualità alta)

Per l’ospedale

N/A

Per il servizio sanitario ed il servizio di trasporto neonatale

• Applicare rigorosi programmi di miglioramento della qua-lità, che contemplino al loro interno la soddisfazione dei ge-nitori.

B (Qualità bassa)

Per iniziare

Passi iniziali

Per i genitori e la famiglia

• I genitori vengono informati verbalmente dai professionisti sanitari sul trasporto del loro neonato.

Per i professionisti sanitari

• Partecipare alla formazione continua sul trasferimento neonatale. Per il reparto di neonatologia

Per gli ospedali di terzo livello

• Sostenere la partecipazione dei professionisti sanitari ai training sul trasporto neonatale.

• Coordinare il servizio di trasporto specialistico inter-ospedaliero. Per il servizio sanitario ed il servizio di trasporto neonatale regionale

• Sviluppare e attuare linee guida nazionali e/o un documento programmatico sul trasporto neonatale.

• Sostenere lo sviluppo di materiale informativo per i genitori sul trasporto neona-tale.

• Garantire e strutturare servizi di trasporto perinatale regionale che comprendano il controllo di qualità.

Descrizione

Personale e attrezzature per il trasferimento dei neonati

Il personale e le attrezzature dovrebbero essere dedicati all'attività di trasporto neo-natale.

Veicolo per trasferimento su strada

• Un veicolo dedicato dovrebbe essere riservato per il trasporto neonatale • I veicoli da utilizzare per il trasporto neonatale devono essere conformi alla

normativa europea EN 1789 (16)

• In aggiunta, i veicoli dovrebbero disporre di

o Posti a sedere per almeno tre membri del personale/famiglia

o Carico e scarico senza sollevamento delle apparecchiature dell'incuba-trice

o Forniture di gas medicali compressi sufficienti per un tempo doppio ri-spetto a quello previsto per il trasferimento.

o Garantire l'alimentazione elettrica in modo tale che le apparecchiature me-diche possano essere alimentate dal veicolo senza utilizzare le batterie dell'incubatrice.

o Frigo per la conservazione dei farmaci Trasporto aereo (elicottero o aeroplano)

• Il servizio di trasporto neonatale deve avere un accesso strutturato al servizio e alle strutture di trasporto aereo.

Equipaggiamento

• L'attrezzatura neonatale utilizzata deve essere conforme alle normative euro-pee EN 13976-1 e EN 13976-2. (18)

• Le apparecchiature utilizzate per il trasporto neonatale in ambulanze aeree devono inoltre essere conformi alla normativa EN 13718 - Veicoli medici e loro attrezzature. Ambulanze aeree. Requisiti per i dispositivi medici utilizzati nelle ambulanze aeree. (17)

• L'apparecchiatura deve essere configurata in modo tale che i neonati traspor-tati

o Siano mantenuti ad una temperatura nella zona di termoneutralità. o Ricevano il supporto respiratorio necessario.

o Ricevano le infusioni di liquidi e farmaci necessari. o Mantengano il monitoraggio dei parametri vitali.

o Possano ricevere assistenza di emergenza (vie aeree, respirazione, cir-colo) in caso di instabilità durante il trasporto.

Personale per il trasferimento

• Per i trasferimenti su strada, i conducenti dei veicoli devono possedere una formazione adeguata alla guida di veicoli di emergenza.

• Il team clinico dovrebbe comprendere un infermiere, un professionista esperto, medico o paramedico a seconda delle necessità cliniche del paziente. I trasfe-rimenti di neonati sani possono essere effettuati da un solo infermiere.

• Il team clinico dovrebbe aver effettuato un training specifico per il trasporto neonatale ed essere supportato da un’educazione continua sul trasporto. • Il lavoro del team clinico dovrebbe essere supportato da linee guida cliniche

specifiche per il trasporto.

• Laddove è previsto il trasporto aereo, tutto il personale coinvolto dovrebbe aver ricevuto training e preparazione per il trasporto aereo e questo dovrebbe es-sere aggiornato ogni anno.

Fonti

1. Woodward GA, Insoft RM, Pearson-Shaver AL, Jaimovich D, Orr RA, Chambliss R, et al. The state

of pediatric interfacility transport: consensus of the second National Pediatric and Neonatal Interfa-cility Transport Medicine Leadership Conference. Pediatr Emerg Care. 2002 Feb;18(1):38– 43.

2. Bellingan G, Olivier T, Batson S, Webb A. Comparison of a specialist retrieval team with current

United Kingdom practice for the transport of critically ill patients. Intensive Care Med. 2000 Jun;26(6):740–4.

3. King BR, King TM, Foster RL, McCans KM. Pediatric and neonatal transport teams with and without

a physician: a comparison of outcomes and interventions. Pediatr Emerg Care. 2007 Feb;23(2):77– 82.

4. Orr RA, Felmet KA, Han Y, McCloskey KA, Dragotta MA, Bills DM, et al. Pediatric specialized

transport teams are associated with improved outcomes. Pediatrics. 2009 Jul;124(1):40–8.

5. Stroud MH, Prodhan P, Moss MM, Anand KJS. Redefining the golden hour in pediatric transport.

Pediatr Crit Care Med J Soc Crit Care Med World Fed Pediatr Intensive Crit Care Soc. 2008 Jul;9(4):435–7.

6. Ramnarayan P, Thiru K, Parslow RC, Harrison DA, Draper ES, Rowan KM. Effect of specialist

re-trieval teams on outcomes in children admitted to paediatric intensive care units in England and Wales: a retrospective cohort study. Lancet Lond Engl. 2010 Aug 28;376(9742):698–704.

7. Ramnarayan P, Polke E. The state of paediatric intensive care retrieval in Britain. Arch Dis Child.

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8. Borrows EL, Lutman DH, Montgomery MA, Petros AJ, Ramnarayan P. Effect of patient- and

10. Vos GD, Nissen AC, H M Nieman F, Meurs MMB, van Waardenburg DA, Ramsay G, et al. Com-parison of interhospital pediatric intensive care transport accompanied by a referring specialist or a specialist retrieval team. Intensive Care Med. 2004 Feb;30(2):302–8.

11. Longhini F, Jourdain G, Ammar F, Mokthari M, Boithias C, Romain O, et al. Outcomes of Preterm Neonates Transferred Between Tertiary Perinatal Centers. Pediatr Crit Care Med J Soc Crit Care Med World Fed Pediatr Intensive Crit Care Soc. 2015 Oct;16(8):733–8.

12. Stroud MH, Prodhan P, Moss M, Fiser R, Schexnayder S, Anand K. Enhanced monitoring improves pediatric transport outcomes: a randomized controlled trial. Pediatrics. 2011 Jan;127(1):42–8. 13. Broughton SJ, Berry A, Jacobe S, Cheeseman P, Tarnow-Mordi WO, Greenough A, et al. The

mor-tality index for neonatal transportation score: a new mormor-tality prediction model for retrieved neo-nates. Pediatrics. 2004 Oct;114(4):e424-428.

14. Stroud MH, Trautman MS, Meyer K, Moss MM, Schwartz HP, Bigham MT, et al. Pediatric and neo-natal interfacility transport: results from a national consensus conference. Pediatrics. 2013 Aug;132(2):359–66.

15. Stroud MH, Sanders RC, Moss MM, Sullivan JE, Prodhan P, Melguizo-Castro M, et al. Goal- Di-rected Resuscitative Interventions During Pediatric Interfacility Transport. Crit Care Med. 2015 Aug;43(8):1692–8.

16. Mickells GE, Goodman DM, Rozenfeld RA. Education of pediatric subspecialty fellows in transport medicine: a national survey. BMC Pediatr. 2017 13;17(1):13.

17. Akula VP, Joe P, Thusu K, Davis AS, Tamaresis JS, Kim S, et al. A randomized clinical trial of therapeutic hypothermia mode during transport for neonatal encephalopathy. J Pediatr. 2015 Apr;166(4):856-861.e1-2.

18. Barsuk JH, Cohen ER, Wayne DB, Siddall VJ, McGaghie WC. Developing a Simulation-Based Mas-tery Learning Curriculum: Lessons From 11 Years of Advanced Cardiac Life Support. Simul Healthc J Soc Simul Healthc. 2016 Feb;11(1):52–9.

Prima edizione, Novembre 2018

Ciclo vitale

5 anni/ prossima revisione: 2023

Citazione raccomandata

EFCNI, Jourdain G, Simeoni U et al. European Standards of Care for Newborn

Health: Neonatal transport. 2018.

Un ringraziamento speciale a Maurizio Gente e Roberto Aufieri per aver tradotto que-sto standard in italiano.

Organizzazione dell’assistenza perinatale

Schlembach D, Simeoni U, Nagy Bonnard L, Bernloehr A, Cetin I, Grosek S, Johnston L, Jourdain G, Rossi R

Chi beneficia dello standard

Neonati, genitori e famiglie

Chi applica lo standard

Professionisti sanitari, reparti di neonatologia, ospedali e servizi sanitari

Dichiarazione dello standard

L'assistenza perinatale è organizzata in centri specializzati (NdE di II Livello) e non specializzati (NdE di I Livello) per garantire l'accesso ad un’assistenza ottimale, pre-feribilmente basata sull'evidenza, per quel che riguarda le conoscenze mediche, la struttura organizzativa e il personale.

Razionale

L'organizzazione regionale dell’assistenza materna e perinatale deve essere basata sulla identificazione di centri di cura specialistici e non specialistici (NdE: di II e I Li-vello), specificando il livello di attività appropriata per ciascuno di essi, allo scopo di erogare una assistenza materna e perinatale appropriata, adeguata al livello del ri-schio. (1–10) La definizione di criteri chiari ed uniformi per la designazione dei centri materni e perinatali di diverso livello, in rete con i sistemi di emergenza territoriale, contribuirà a garantire la disponibilità di un numero adeguato di personale qualificato, spazi, attrezzature e tecnologie per ottenere i migliori risultati. Inoltre, agevola la rac-colta dati per valutare l’appropriatezza dell’assistenza, sulla base del livello di rischio, e si è dimostrata efficiente ed efficace per migliorare l’outcome sia per le madri che per i neonati. (1-35)

Benefici

• Migliore assistenza medica per tutte le gravide e per i loro partner, ma soprat-tutto per le donne a rischio di complicanze della gravidanza (1,10,15,23– 25,27,28,34–36)

• Migliore outcome materno (fisico e psicologico) (1,10,15,22,24,25,27– 29,34,36)

• Migliore assistenza e outcome neonatale (1,8,10,11,13,14,16,18,19,21,23,26, 30–33,36)

• Migliore formazione/training per i professionisti sanitari (1,27,28,36,37)

Componenti dello standard

Componente

Grado di evidenza

Indicatore di

conformità

allo standard

Per i genitori e la famiglia

1. Le coppie in attesa vengono infor-mate dai professionisti sanitari circa l'organizzazione dell'assistenza peri-natale e l'importanza di disporre di un livello di assistenza appropriato.

B (Qualità alta)

Materiale informativo per il paziente

2. Le coppie in attesa ricevono un’ade-guata assistenza specialistica. (1,5,7-10,12,13,15-17,19,22,28-37)

A (Qualità alta)

B (Qualità alta)

Feedback dai genitori, materiale informativo per il paziente

3. Non appena è clinicamente possibile, le cure vengono fornite nel centro più vicino al domicilio. (5)

A (Qualità bassa)

B (Qualità alta)

Report dell’audit

Per i professionisti sanitari

4. Una linea guida di reparto sulla ge-stione delle gravidanze ad alto rischio è seguita da tutti i professionisti sani-tari.

B (Qualità alta)

Linea guida

5. Il training sulla gestione delle gravi-danze ad alto rischio è seguito da tutti i professionisti sanitari coinvolti.

B (Qualità alta)

Evidenza documentale della formazione

6. I professionisti sanitari operano all’in-terno di una rete regionale di assi-stenza perinatale sulla base di proto-colli e linee guida concordati.

B (Qualità

moderata)

Report dell’audit, evidenza documentale della formazione

Per il reparto di neonatologia

7. Una linea guida di reparto sulla ge-stione delle gravidanze ad alto rischio è disponibile e regolarmente aggior-nata.

B (Qualità alta)

Linea guida

8. La professionalità nella gestione delle gravidanze ad alto rischio viene acquisita in centri specializzati.

B (Qualità

moderata)

Report dell’audit

9. Il processo di capacity planning è agevolato.

B (Qualità

Per il reparto di neonatologia

10. L'assistenza viene migliorata attra-verso programmi di formazione per i centri non specialistici all’interno del network perinatale.

B (Qualità

moderata)

Report dell’audit

Per l’ospedale

11. È garantita la formazione su come ge-stire le gravidanze ad alto rischio.

B (Qualità alta)

Evidenza documentale della formazione

12. Sono disponibili risorse adeguate per il livello di assistenza perinatale. (38)

C (Qualità

moderata)

Report dell’audit, evidenza documentale della formazione

13. Viene istituito un programma continuo di miglioramento della qualità delle cure perinatali. (38)

C (Qualità

moderata)

Report dell’audit

14. È disponibile un alloggio per il partner quando necessario (vedi GdE Proget-tazione della TIN)

B (Qualità

moderata)

Report dell’audit

Per il servizio sanitario

15. Sono organizzate reti perinatali regio-nali.

B (Qualità alta)

Report dell’audit

16. Una linea guida nazionale sulla ge-stione delle gravidanze ad alto rischio è disponibile e regolarmente aggior-nata.

B (Qualità alta)

Linea guida

17. Viene istituito un controllo regio-nale/nazionale per garantire i requisiti di sicurezza per la gravidanza ed il parto. (9,36)

A (Qualità bassa)

Report dell’audit

18. Viene istituito e mantenuto un si-stema informatico perinatale che age-voli la valutazione della qualità, la cer-tificazione e gli audit delle unità del network. (38)

C (Qualità

Dove andare – Sviluppi futuri dell’assistenza

Sviluppi futuri

Grado di evidenza

Per i genitori e la famiglia

• I genitori sono coinvolti nel monitoraggio della qualità dell'organizzazione dell'assistenza perinatale e del tra-sporto neonatale.

B (Qualità bassa)

Per i professionisti sanitari

N/A

Per il reparto di neonatologia

• Garantire la disponibilità di specialisti materno-fetali formati ed esperti H24.

B (Qualità alta)

• Destinare un alloggio all’interno dell’ospedale per le coppie in attesa.

B (Qualità bassa)

• Confrontare lo standard dei servizi con i dati nazionali/inter-nazionali (come l’Europeristat). (38)

A (Qualità alta)

Per l’ospedale

N/A

Per il servizio sanitario

• Confrontare gli outcome perinatali utilizzando il sistema eu-ropeo di sorveglianza ostetrica (come l’Europeristat). (38)

A (Qualità alta)

• Istituire un controllo regionale/nazionale per garantire i re-quisiti di sicurezza per la gravidanza e per il parto. (9,36)

Per iniziare

Passi iniziali

Per i genitori e la famiglia

• I genitori vengono informati verbalmente dai professionisti sanitari sull'assistenza perinatale

Per i professionisti sanitari

• Frequentare la formazione sulle cure perinatali.

• Migliorare la formazione specialistica, anche attraverso programmi di addestra-mento sul campo.

Per il reparto di neonatologia

• Sviluppare e implementare una linea guida di reparto per le cure standard e di emergenza, nonché per il trasferimento.

• Distribuire materiale informativo per i genitori sulle cure perinatali. • Sviluppo delle reti cliniche perinatali.

Per l’ospedale

• Sostenere i professionisti sanitari a partecipare ai training sull'assistenza perina-tale.

• Raccogliere informazioni sugli standard di assistenza perinatale e dotare le unità perinatali di professionisti sanitari e di materiale adeguato per l'assistenza al pa-ziente e per il training.

• Fornire risorse per istituire e mantenere un'unità perinatale.

• Fornire opportunità di addestramento operativo e ambienti di apprendimento esperienziale (tirocini clinici) per gli studenti che intraprendono programmi di istruzione professionale.

• Sviluppo delle reti cliniche perinatali. Per il servizio sanitario

• Sviluppare e attuare una linea guida nazionale per le cure standard e di emer-genza, nonché per il trasferimento.

• Sviluppare materiale informativo per i genitori sull’assistenza perinatale

• Condividere ed analizzare i dati perinatali ed i risultati dei sistemi di sorveglianza. • Monitorare gli outcome perinatali utilizzando il sistema europeo di sorveglianza

Fonti

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Oslo Nor 1992. 2006 Nov;95(11):1349–52.

2. Hallsworth M, Farrands A, Oortwijn WJ, Hatziandreu E. The provision of neonatal services [Internet].

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5. American Academy of Pediatrics Committee on Fetus And Newborn. Levels of neonatal care.

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6. Barrentine M, Browne P, Grant J, Lambertz-Guima E, Robertson-Beckley R, Rodriguez M, et al.

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8. Marlow N, Bennett C, Draper ES, Hennessy EM, Morgan AS, Costeloe KL. Perinatal outcomes for

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9. Poets CF. Perinatal regionalisation in the UK: an international perspective. Arch Dis Child Fetal

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10. American College of Obstetricians and Gynecologists and Society for Maternal–Fetal Medicine, Menard MK, Kilpatrick S, Saade G, Hollier LM, Joseph GF, et al. Levels of maternal care. Am J Obstet Gynecol. 2015 Mar;212(3):259–71.

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