• Non ci sono risultati.

Best pratice: “Ciclopi”

4.2 Bikesharing: cause e diffusione

4.2.2 Best pratice: “Ciclopi”

Ciclopi è il servizio di bikesharing della città di Pisa, nasce nel 2012 con lo stanziamento di circa 500.000 euro provenienti da un finanziamento regionale, tramite un accordo siglato tra il Corso di Laurea di Ingegneria Gestionale e il Comune di Pisa, quest’ultimo nel dicembre del medesimo anno partecipò ad un bando Europeo per l’introduzione di questi sistemi all’interno della città. Il progetto è nato tramite l’utilizzo di oltre settemila questionari online, l’obiettivo di quest’ultimo era la raccolta di informazioni sull’utenza in modo da riuscire a fornire al cittadino un servizio quanto più confacente alle proprie esigenze.

Il questionario è stato inviato via e-mail nel mese di Ottobre 2012 a: • Studenti e dipendenti dell’Università di Pisa;

• Dipendenti del Comune di Pisa;

• Dipendenti dell’Azienda Ospedaliera Pisana, • Dipendenti dell’Aereoporto Galilei;

• Dipendenti della Provincia di Pisa; • Dipendenti dell’A.S.L. di Pisa.

Al fine di raccogliere idee e suggerimenti della futura utenza è stato sia inserito un campo apposito nel questionario, sia creata una pagina facebook apposita http://www.facebook.com/BikeSharingPisa. Dall’analisi dei suggerimenti sono emerse alcune considerazioni:

• Il problema della sicurezza, è auspicato che l’implementazione del servizio diminuisca il mercato delle bici illegali. Allo stesso tempo in molti hanno espresso la loro preoccupazione per il possibile furto delle bici.

• Richieste di tariffe differenziate per gli studenti, per le fasce “mature” (per incentivare l’attività fisica) e per coloro che già pagano un parcheggio auto. • La richiesta di nuove piste ciclabili e il collegamento tra quelle già esistenti.

99

Le compilazioni pervenute ammontano a circa 6.341, analizziamo ora le domande più significative presenti all’interno del questionario ideato.

Nella città di Pisa si registra un influsso di persone durante il giorno tale da arrivare a triplicare il numero degli abitanti durante le ore diurne. A questo proposito è stata formulata la domanda relativa al mezzo di trasporto utilizzato per recarsi nella città di Pisa, come si può facilmente evincere dalla figura sottostante in prima posizione abbiamo l’utilizzo del treno e in seconda l’automobile.

Figura 13 “Mezzi di trasporto utilizzati nella città di Pisa”196

Altra domanda focale presente all’interno del questionario riguardava il potenziale uso dei mezzi e la relativa collocazione di stazioni raggiungibili in modo ottimale.

E’ emerso che circa il 90% di coloro che hanno risposto utilizzerebbero il servizio; di questi il 49,1% raggiunge Pisa in auto e il 35% in treno. Successivamente è stato chiesto quali sarebbero i parcheggi di preferenza, in modo da poter calibrare adeguatamente il numero di posti bici per ciascun cicloparcheggio e per verificare se la scelta dei parcheggi previsti rispecchia le reali esigenze della futura utenza, di conseguenza sono

100

state proposte 21 potenziali stazioni, le statistiche hanno evidenziato le seguenti preferenze (Tabella 1).

Tabella 15 “Risultati questionari in relazione alle preferenze delle stazioni” 197

Stazione Preferenze (%)

Parcheggio scambiatore 9,3%

Stadio 12,5%

Piazza Mercato 13,5%

Via di Pratale 12,9%

Stazione F.S. San Rossore 33,5%

Duomo 21,8% Via S.Maria 29,3% Borgo 32,1% Marzotto 19 % Ponte Solferino 11,4% Comune 16% Teatro verdi 12%

Residenza studentesca “Praticelli” 8,9%

Stazione F.S. “Pisa Centrale” 53,7%

P.zza Guerrazzi 11,4%

Palazzo dei Congressi 15,9%

Biblioteca “SMS” 6,2%

Aeroporto 11,4%

P.zza Vittorio Emanuele 17,7%

Esselunga 10,4%

Ospedale Cisanello 10,2%

101

A seguito dell’analisi delle statistiche ottenute sono state installate 13 stazioni munite di 260 stalli e 200 bici, oggi le recenti statistiche prevedono nel suolo pisano la presenza di 25 stazioni attive, in un arco temporale molto breve saranno installate 13 stazioni arrivando così ad un totale di 38.

Figura 14 “Ciclopi, dati al 25/03/19” 198

Il primissimo aspetto che il responsabile dell’ufficio Bici di Pisa (presso Pisamo), Marco Bertini, introduce con la seguente metafora: “Il bikesharing è una vera e propria

creatura vivente, se non le si presta le opportune attenzioni, non è curata e non è abbastanza grande affinchè abbia tutti gli organi necessari per vivere, muore!” è

sicuramente la difficoltà di implementazione del sistema in qualsiasi territorio. Altro elemento preminente nella definizione di bikesharing è sicuramente la presenza di una

Smart governance, con questo approccio le decisioni politiche che influenzano

notevolmente la vita pubblica non vengo prese dal governo centrale ma bensì sono il frutto di un coinvolgimento decisionale di diversi attori (regioni, province e comuni, imprese, cittadini, università associazioni). Andiamo ora ad analizzare gli attori principalmente coinvolti nel progetto “Ciclopi”:

• Comune di Pisa attore principale, che ha deciso di stanziare ingenti fondi per la realizzazione di un sistema bikesharing ampio (inizialmente costituite 15 stazioni). I fondi necessari, per la precisione, sono derivati dal ritorno di un investimento relativo alla pista ciclabile del litorale che ha unito Tirrenia con Calambrone;

102

• La regione Toscana, riconoscendo che il sistema pisano era particolarmente meritevole, ha stazionato fondi per un importo totale di 50.000 euro per introdurre, in aggiunta, due o tre stazioni;

• Pisamo s.r.l (società appaltante), azienda per la mobilità nata il primo luglio 2004 come Società per Azioni a capitale misto pubblico/privato tra il Comune di Pisa e CPT SpA, gestisce tutte le problematiche relative alla Mobilità urbana e le relazioni con il pubblico connesse con i servizi erogati;

• L’ufficio che si occupa della messa a disposizione delle biciclette;

• L’ Università di ingegneria con il prof. re Carmignani, il quale nel marzo 2012 incaricò quattro tesisti del dipartimento di ingegneria gestionale di realizzare un progetto di gestione aziendale di un servizio di bikesharing. Il ruolo dei quattro studenti è stato quello di proporre idee, strumenti e processi necessari per guidare la progettazione del sistema bikesharing, questo contribuito ha permesso a Pisamo di redigere il bando di gara per la gestione del servizio. La realizzazione delle tesi inerenti all’argomento “bikesharing” ha permesso lo sviluppo di idee necessarie per l’ottimizzazione del progetto.

• La Sovraintendenza, che ha permesso l’introduzione delle biciclette in determinate aree nel centro storico.

• Partner offerenti corrente elettrica, molti dei quali sono considerati veri e propri “poli di attrattività”. Lo strumento bikesharing è un sistema molto oneroso soprattutto per la necessaria fruizione di elettricità all’interno delle stazioni ad esempio la stazione in zona Cisanello (adiacente all’ospedale) era lontana da ogni rete elettrica e quindi sono stati investiti più di 8.000 euro per una fornitura di energia elettrica. Altri casi, in cui vi è stata la concessione di rete elettrica sono: l’aeroporto, scuola Sant’Anna con in cambio la richiesta di porre la stazione nelle strettissime vicinanze. La multinazionale svedese, Ikea ha contattato l’ufficio Bici esprimendo la volontà di installare a proprie spese una stazione di bikesharing in prossimità del punto vendita con l’unico ritorno di

103

ottenere un totem personalizzato ad esempio “Ikea offre una mobilità sostenibile”;

• CNR che ha affrontato diversi studi in relazione a questo sistema. Il sistema “bikesharing” è di ultima generazione, le bici sono dotate di tecnologie Rfid199

e vi è la presenza di colonnine tecnologiche. In questo modo abbiamo le matrici di origine-destinazione dei viaggi, che servono moltissimo per lo studio dei flussi, difatti è stata subito aperta una collaborazione con il CNR (Laboratorio Isti) per il mutuo scambio di dati e risultati nell’analisi dei grandi numeri. Come possiamo notate gli obiettivi della “Città intelligente” includono i principi di trasparenza e partecipazione nel processo decisionale, determinando un miglioramento continuo dei servizi della comunità ad opera di diversi soggetti interessati: cittadini, imprese, istituzioni. Elemento preminente al fine di ottenere una cooperazione tra i diversi attori che vivono e lavorano nella città è sicuramente lo strumento della tecnologia, vediamo ora come è implementata nell’ambito del caso in questione. Ogni bicicletta è ancorata solidamente a una colonnina cicloposteggio dotato di un’elettroserratura, il prelievo e la riconsegna della bici è attivata dall’utente semplicemente avvicinando una tessera RFID o facendo leggere un codice QR memorizzato sul cellulare.

In linea generale il sistema bikesharing prevede l’installazione di stazioni, attualmente 25, quest’ultime possono essere composte da un numero variabili di stalli ad esempio la più piccola è posizionata in Borgo stretto (9 stalli) mentre la più grande è ubicata nei pressi della stazione (30 stalli). Il numero di stalli non dipende da particolari statistiche poiché entra in gioco un'altra variabile importante ovvero i limiti di estensione del

199 Con l’acronimo RFID (Radio-Frequency IDentification) si intende una tecnologia per l’identificazione e/o memorizzazione automatica di informazioni inerenti ad oggetti, animali o persone, basate sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari etichette elettroniche, chiamate tag e sulla capacità di queste di rispondere all’interrogazione a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili, chiamati

104

sistema all’interno di suolo pubblico, molti spazi al momento dell’istallazione erano già precedentemente occupati da negozi, bar o banchetti dell’artigianato rendendo molte stazioni altamente sottodimensionate. L’ufficio bici (presso Pisamo) per ovviare a questa problematica ha posto in essere alcune misure: installazione di stazioni reciprocamente vicine, ottemperando in questo modo ad una funzione “cuscinetto”, ne sono l’esempio pratico la stazione di piazza Santa Caterina o quella di piazza dei Cavalieri le quali aiutano la stazione del Dipartimento di matematica.

Il servizio come è facile intuire non è generalmente usufruibile da tutti ma è necessario un abbonamento, acquistato online o presso l’ufficio dedicato, l’ufficio Ciclopi si impegnerà ad inviare la tessera direttamente a casa dell’acquirente. Il servizio

bikesharing è gratuito per le corse inferiori ai 30 minuti, se l’utilizza supera il suddetto

arco temporale, sarà applicata la tariffazione relativa alla propria formula di abbonamento scalando l’importo dal credito presente sulla tessera. Il costo è di 0.90 euro la seconda mezz’ ora (o frazione), 1,50 euro la terza e 2 euro dalla quarta mezz’ora in poi. Ciclopi mette a disposizione 4 formule diverse di abbonamento per rispondere ottimamente alle esigenze di utilizzo del servizio:

• Annuale, 35 euro comprensivi di prima ricarica obbligatoria del valore di 5 euro, acquistabile on-line e presso l’ufficio autorizzato;

• Annuale Studenti, 25 euro comprensivi di prima ricarica obbligatoria del valore di 5 euro, acquistabile esclusivamente presso l’ufficio autorizzato previa presentazione di titolo che certifichi lo status di studente;

• Settimanale, 10 euro comprensivi di prima ricarica obbligatoria del valore di 2 euro, attualmente acquistabile esclusivamente presso l’ufficio autorizzato; • Giornaliero, 5 euro comprensivi di prima ricarica obbligatoria del valore di 1

euro, attualmente acquistabile esclusivamente presso l’ufficio desiderato. Per quanto concerne l’aspetto Smart Living il sistema di Ciclopi è basato su dati origine- destinazione, ovvero è strutturato in modo che ogni bici abbia un “tag” quando la bici

105

viene prelevata il “tag” è associato alla persona che l’ha prelevata quando questa viene rilasciata, invece, si blocca il consumo, in questo modo la colonnina riconosce il “tag” della bici depositata o prelevata e porta i dati al sistema centrale, in questo modo si ha sempre sott’occhio quanti mezzi sono in uso e quanti sono disponibili e si può anche aumentare il livello di sicurezza dato che l’utente è monitorato per evitare furti o risalire al responsabile di infrazioni o danni.

Ciclopi non rappresenta solo una mera alternativa ai consueti mezzi di trasporto ma un progetto di mobilità sviluppato dalla città e per la città, non solo dunque per i cittadini che si spostano per motivi di lavoro o di studio, ma anche per moltissimi turisti che ogni anno visitano il patrimonio artistico e culturale di Pisa.

In relazione a quanto è stato precedentemente affermato è stata introdotta da pochissimi anni una nuova APP gratuita denominata “BicinCittà” che permette l’utilizzo di una bicicletta “Ciclopi”, senza una tessera ma solo con il solo possesso di uno Smartphone e una carta di credito questa nuova tecnologia è utilizzata prevalentemente da turisti per i quali è molto scomodo andare in certi orari in un apposito ufficio.

Figura 15 Slogan “BicinCittà”

Una volta che è stata scaricata l’APP, è richiesto il numero della propria carta di credito con funzione di garanzia, tramite la geolocalizzazione di uno Smartphone è possibile identificare la stazione più vicina alla tua posizione attuale e prelevare la bicicletta.

106

Le istruzioni per l’utilizzo di questo sistema sono molto semplice:

• Per sbloccare la bici, è necessario selezionare il numero della colonnina dalla quale si vuole prelevare, attendere che la luce verde lampeggi e l’emissione di “bip” sonori, ora è possibile sganciare la bici, sollevandola leggermente e sfilandola verso destra.

• Per restituire la bici, riagganciarla ad una qualsiasi delle colonnine libere presenti in città, senza necessità di accedere nuovamente all’APP. Attendere i “bip” sonori di corretto deposito e assicurarsi che la bicicletta sia saldamente ancorata alla colonnina.

Il sistema “Ciclopi” si inserisce in un contesto più ampio dell’economia globale denominato “Sharing Mobility”, fenomeno socioeconomico (Smart economy) che riguarda il settore dei trasporti sia dal lato della domanda che dal lato dell’offerta e il quale spesso detiene caratteristiche ricorrenti:

• Una forte propensione alla condivisione;

• La presenza di un buon numero di utenti (massa critica);

• L’impiego di capacità inutilizzata/ sottoutilizzate che vengono messe in circolo; • La fiducia tra sconosciuti.200

Dal lato della domanda, la mobilità condivisa consiste in una generale trasformazione del comportamento degli individui che, progressivamente, tendono a preferire l’accesso temporaneo ai servizi di mobilità piuttosto che utilizzare il proprio mezzo di trasporto, fino a non possederlo affatto. Può essere intesa come una vera e propria alternativa al consumismo tradizionale, riducendo cosi l’impatto che quest’ultimo provoca nell’ambiente e promuovendo forme di consumo basate sul riutilizzo invece che

200https://boa.unimib.it/retrieve/handle/10281/116789/167622/UN%27INTRODUZIONE%20ALLA%20S HARING%20ECONOMY_BERNARDI.pdf data di consultazione 27/03/19.

107

sull’acquisto, sull’accesso e la condivisione piuttosto che sulla proprietà.201

Dal lato dell’offerta invece, questo fenomeno consiste nell’affermazione e diffusione di servizi di mobilità che utilizzano le piattaforme digitali per facilitare la condivisione di veicoli e/o tragitti, realizzando servizi flessibili e scalabili, sfruttando risorse già rese disponibili nel sistema dei trasporti. Attraverso la più recente diffusione di massa di Tablet e Smartphone molte pratiche di nicchia sono diventate dei veri e propri prodotti per il consumo di massa mentre alcuni servizi di mobilità hanno subito radicali trasformazioni, acquisendo caratteristiche differenti rispetto al passato. 202

Altro aspetto preminente all’interno del sistema Ciclopi è sicuramente il coinvolgimento del fattore umano (Smart People), inteso come catalizzatore del progresso di una città. Il cittadino “Smart” (Intelligente) è in grado di fornire input alla propria città in diversi ambiti, nel caso del bikesharing esso potrebbe collaborare nel non rendere le stazioni sovraffollate attraverso un percorso reciproco di collaborazione e fiducia. Lo slogan promosso da Ciclopi recita “Aiutaci a migliorare il servizio e ti ricompenseremo” proprio per sottolineare quanto citato in precedenza, ogni volta che un utente porterà, in meno di mezz’ora, una bici da una stazione piena per oltre l’85% ad una stazione con un numero di bici inferiore al 20% rispetto al numero di cicloposteggi, verranno accreditati sulla tessera 0,50 euro. Il denaro accumulato fungerà da autoricarica: potrà essere fruito in termini i servizi (prenotazione o tempi lunghi di utilizzo) nel momento in cui si esaurisce la ricarica, oppure potrebbe essere usato per pagare un nuovo abbonamento. Ulteriore elemento che permette un coinvolgimento dei cittadini è la possibilità di dotare i possessori di un abbonamento ferroviario di un lucchetto con chiave personale, in questo caso se nelle stazioni adiacenti non sono presenti cicloposteggi liberi la bicicletta può essere legata al di fuori dei suddetti, con una

201 http://www.articolo36.it/economia/sharing-economy-tratti-distintivi-nuovo-modello-economico/ data di consultazione 27/03/19.

202 http://osservatoriosharingmobility.it/wp-content/uploads/2018/09/II-Rapporto-Nazionale_capitolo- dati_DEF_CON-INTESTAZIONE_5.pdf data di consultazione 15/03/19.

108

semplice chiamata al numero verde sarà al più presto presa in carico dal manutentore. I vantaggi del sistema Ciclopi che è necessario annoverare sono diversi:

• Impatto Ambientale, questi sistemi di bikesharing incoraggiano gli utenti a usare le bici anziché auto o mezzi pubblici, specie per brevi tragitti nel centro storico delle grandi città, una scelta che alleggerisce il traffico e diminuisce l’inquinamento. Le riparazioni delle diverse bici sono effettuate da manutentori dotati di una Cargobike, sempre con la missione centrale di non inquinare. • Convenienza, i sistemi bikesharing sono molto convenienti dal punto di vista

economico, sia per la poca spesa richiesta sia per la possibilità di utilizzare bicilette senza doverle comprare o attribuirsi costi esosi di manutenzione.

• Salute, l’attività fisica tramite l’utilizzo delle biciclette è un ottimo sistema per il miglioramento della respirazione, del corpo e un antistress.

• Sicurezza, vi è un forte disincentivo nell’acquisizione delle bicilette, specialmente nei centri urbani, poiché molto spesso sono soggette a furti, il

bikesharing è una modalità di risoluzione definitiva a questo problema. Le

stazioni sono videosorvegliate in più vi sono accordi con una società di vigilanza che controlla ed evita vandalismi. Ma la cosa più utile in termini di sicurezza è l’utilizzo degli studenti, che la utilizzano in qualsiasi orario della notte determinando una vera e propria auto sorveglianza.

• Il Responsabile dell’Ufficio Bici, Marco Bertini si sofferma soprattutto su un particolare punto di forza del sistema Ciclopi rispetto agli altri sistemi implementati in Italia ed in paesi come Francia e Belgio dove il vandalismo e gli abbandoni casuali di biciclette regnano sovrani.

Recenti analisi hanno mostrato che la diffusione del sistema bikesharing “Ciclopi” ha determinato una leggera flessione di furti di bici fortemente presente nella città pisana è evidente che l’intera città si è “affezionata” a questo sistema

109

poiché utilizzata da tutti soprattutto universitari ma anche carabinieri in borghese per l’attuazione di controlli.

I punti di debolezza del sistema Ciclopi in base a recenti statistiche sono diversi: • Sistema costoso, essendo un trasporto pubblico locale non è possibile coprire tutto il costo con la tariffazione, ogni anno vengono spesi 250.000 euro di manutenzione incassandone circa 40.000 tramite gli abbonamenti, la cifra a cui il sistema di bikesharing è esposto in negativo è molto alta. Sono state sperimentate diverse strade tra le quali pubblicità e sponsorizzazioni, non riuscendo comunque a dare una copertura sostanziosa dei costi.

• Il bikesharing ha dato una grande motivazione a tante persone che magari non salivano su una bici da anni. Questo effetto positivo ne ha uno negativo: la presenza in strada di moltissimi ciclisti inesperti e poco avvezzi alla guida.203

• Costo sulla lunga distanza, il costo della bici a noleggio tende a crescere esponenzialmente se l’utente ne usufruisce per un periodo di tempo prolungato, rendendo conveniente utilizzare mezzi di trasporto alternativi.

• Eccessiva richiesta di utenti di porre stazioni sul litorale (Marina di Pisa) con risposta negativa, in primis poiché è un costo di manutenzione molto elevato, le stazioni presenti sono tutte nell’agglomerato urbano, se invece le stazioni tra loro fossero a 10 km di distanza l’addetto alla manutenzione o colui che è addetto allo spostamento delle bici comporterebbe costi troppo esosi.

Pisa, rispettivamente al primo posta per uso, capillarità e organizzazione, è il comune più ciclabile della Toscana. Un record invidiabile che spiazza anche la città di Milano, a Pisa, prima in Italia, vengono effettuati 1.628 prelievi ogni mille abitanti, mentre nel capoluogo lombardo ci si ferma intorno ai 1.200. Le città è quindi leader di questo

203 https://blogsmanapp.com/2018/02/22/bike-sharing-a-flusso-libero-i-pro-e-i-contro/ data di consultazione 28/03/19.

110

settore e fornisce ovviamente un buon motivo di soddisfazione all’ex assessore della mobilità Giuseppe Forte “funziona molto bene il meccanismo che abbiamo creato attraverso un app che informa sulla disponibilità di una bici, ma è un nostro vanto anche la completa mancanza in due anni di attività, sia di furti che di atti vandalici”. Insomma, i cittadini, gli studenti e i pendolari si sono resi conto che il sistema bikesharing è una risorsa praticamente gratuita o dai costi molto contenuti, un qualcosa che deve essere conservato con cura ed eventualmente ampliato. L’Architetto Marco Bertini, responsabile dell’Ufficio Bici della Pisamo, definisce necessaria per il successo di un sistema bikesharing, la progettazione, essa deve essere basata su uno studio molto

Documenti correlati