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6. Strategie pratiche di allevamento avicolo per ridurre l’utilizzo di antimicrobici

6.2 Biosicurezza del sito e dei capannoni

La biosicurezza è una strategia di procedure gestionali che hanno lo scopo di prevenire l’introduzione e la diffusione di rischi biologici in allevamento. La finalità è quella di perseguire la sicurezza alimentare e prevenire l’introduzione e la diffusione di malattie infettive che, non solo possono essere pericolose per l’uomo, ma che possono anche recare gravi perdite economiche al settore zootecnico.

La biosicurezza esterna si riferisce alle misure da intraprendere per prevenire l’introduzione in allevamento di una nuova malattia mentre quella interna comprende gli accorgimenti da effettuare per ridurre o eliminare le patologie esistenti proteggendo la salute e il benessere degli animali e verificando le condizioni igienico ambientali necessarie.

Per impedire l’ingresso (biosicurezza esterna) e la diffusione di malattie in allevamento (biosicurezza interna) è necessario dotarsi di sistemi di protezione e procedure di gestione corrette.

Le azioni principali sono:

• Permettere l’accesso ai siti di produzione solo a visitatori necessari. La maggior parte dei siti devono applicare procedure specifiche ed eventualmente un "periodo di quarantena" applicato ai visitatori con accesso ai siti in altri sistemi di produzione. • Limitare il movimento dei lavoratori e delle attrezzature tra i capannoni, i siti e i

gruppi di età. Anche in questo caso può essere necessaria l'attuazione di procedure rigorose ed eventualmente l’applicazione della quarantena.

• Fornire pediluvi di sanificazione, docce ed indumenti protettivi in posizioni strategiche.

• Mantenere programmi di pulizia e disinfezione, particolarmente negli incubatoi. • Ridurre la carica microbica sui veicoli e altre attrezzature mobili mediante lavaggio

e disinfezione nei momenti critici.

• Allocare i siti di produzione in posizione strategica rispetto ad altri siti di produzione e ai movimenti di pollame, riducendo così al minimo il trasferimento di malattia. • Limitare il contatto dei lavoratori con altri volatili, soprattutto se vettori potenziali di

organismi patogeni pericolosi.

• Gestire adeguatamente i rifiuti e gli uccelli morti per ridurre al minimo il trasferimento di malattie tra i siti.

• Controllare roditori, insetti e uccelli selvatici in modo efficace, dal momento che sono tutti potenziali vettori di malattia.

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6.2.1 Ubicazione dell’allevamento

Gli allevamenti di polli dovrebbero essere situati possibilmente lontano da altri allevamenti di bestiame e da possibili fonti di contaminazione, tra cui impianti di depurazione e discariche. Per le aziende ubicate nei pressi di tali siti sarà necessario garantire un più elevato livello di protezione contro il rischio di introduzione di una contaminazione. Ciò si dovrebbe applicare almeno per le aziende avicole di nuova costruzione (AVEC, 2010).

Deve essere a disposizione una pianta del sito. Il perimetro del sito deve essere chiaramente identificato e, dove possibile, recintato. L’accesso al sito deve essere pertanto controllato e quindi consentito solo attraverso specifici punti di accesso chiaramente indicati, e l’accesso limitato ai professionisti che hanno familiarità con le misure di biosicurezza. Il parcheggio dei visitatori deve essere situato vicino all’entrata specificata del sito, lontano dai capannoni e dai depositi di mangime e letame. Si raccomanda di dotare l’ingresso del sito di uno spogliatoio pulito, per il cambio degli indumenti del personale e dei visitatori, e di un impianto di disinfezione per calzature e mani. Il sito del pollaio non dovrebbe ospitare nessun altro tipo di pollame, compresi volatili ornamentali o domestici (AVEC, 2010).

6.2.2 Caratteristiche delle strutture

Gli edifici devono essere costruiti con materiali durevoli (duri) che possano essere puliti e disinfettati facilmente ed efficacemente, devono essere mantenuti in buone condizioni per impedire l’accesso a uccelli selvatici e parassiti. L’area esterna immediatamente intorno al perimetro dei capannoni deve essere mantenuta sgombra dalla vegetazione e la zona e la vegetazione circostante devono essere mantenute pulite e in ordine in modo da scoraggiare l’insediamento di parassiti e degli uccelli selvatici. Gli edifici secondari quali depositi, locali di riposo, servizi igienici, ecc. devono essere costruiti e sottoposti a manutenzione in base a standard simili a quelli dei pollai. È consigliato avere un numero esiguo di punti d’accesso, da tenere chiusi e bloccati per impedire l’accesso a persone non autorizzate (AVEC, 2010).

6.2.3 Procedure di biosicurezza all’ingresso del sito e del pollaio

Il personale e i visitatori costituiscono uno dei principali rischi di biosicurezza per gli animali del sito. All’entrata del sito il personale e i visitatori devono indossare gli indumenti di protezione forniti dall’azienda. Inoltre, le calzature devono essere cambiate quando si entra e si esce da ogni capannone e si consiglia di indossare gli indumenti protettivi quando si entra in ciascuna struttura anziché all’entrata del sito. Il rischio maggiore è rappresentato

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dall’introduzione di materiale infetto nell’allevamento proveniente da calzature, mani o attrezzature mobili. Per ridurre questo rischio si consiglia di utilizzare un sistema di biosicurezza a barriera, o almeno un impianto di disinfezione delle calzature a doppia barriera all’ingresso di tutti i capannoni (AVEC, 2010).

Gli impianti di disinfezione delle calzature sono sistemi di biosicurezza meno efficaci rispetto ai metodi di cambio delle calzature. Entrambi i sistemi di biosicurezza possono essere utilizzati, tuttavia è indispensabile che il sistema sia utilizzato in modo costante ed efficace da tutti i visitatori e i lavoratori per tutta la durata del ciclo di allevamento del gruppo (AVEC, 2010).

Gli impianti di disinfezione delle calzature devono sempre essere riempiti con disinfettanti approvati I disinfettanti dovrebbero essere impiegati alle concentrazioni indicate per batteri quali la Salmonella e rientrare tra quei prodotti che sono meno sensibili all’inibizione da parte di materiale organico e hanno un’azione più rapida. Essi devono essere cambiati e reintegrati regolarmente secondo le istruzioni del produttore.

L’intero sito deve essere gestito su base all-in all-out (tutto pieno – tutto vuoto), ove possibile. Tutte le unità presenti all’interno di una zona di biosicurezza ben definita devono prevedere un periodo di inattività tra un ciclo e il successivo. Per i siti che contengono polli di età differenti deve esserci almeno un periodo di inattività per ciascuna delle zone di biosicurezza definite e devono essere seguite delle misure di biosicurezza molto scrupolose quando ci si sposta tra queste aree (AVEC, 2010).

Devono essere forniti a tutto il personale e ai visitatori degli indumenti protettivi puliti e delle calzature dedicati al sito. Tutti gli indumenti devono essere lavati o eliminati tra un ciclo di allevamento e il successivo.

Le visite agli allevamenti devono essere limitate. Visitatori quali gli addetti alla lettura dei contatori, i trasportatori che consegnano carburante e mangimi e il personale di assistenza devono ricevere all’arrivo indumenti protettivi e calzature, che devono essere trattenuti sul posto dopo l’uso. I visitatori del sito devono firmare un registro dei visitatori e visitatori provenienti da paesi stranieri non devono essere stati a contatto con altri siti di pollame nelle 48 ore precedenti al loro arrivo (AVEC, 2010).

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6.2.4 Pulizia e disinfezione di locali e attrezzature

Ai sensi del Reg. Ce 852/2004 è obbligatorio adottare misure adeguate per la pulizia e disinfezione dei locali e delle attrezzature. Quando gli animali vengono rimossi dai capannoni, gli edifici e le attrezzature devono essere accuratamente pulite e disinfettate prima che vengano introdotti nuovi animali. Il letame deve essere rimosso dalle immediate vicinanze dei capannoni di pollame.

Per una pulizia efficace il protocollo di disinfezione deve:

• Pianificare l’inclusione di procedure sito-specifiche come la manutenzione necessaria;

• Rimuovere gli uccelli e verificare le esche per il controllo dei roditori; • Rimuovere le apparecchiature mobili;

• Rimuovere rifiuti e quanto più altro materiale possibile; • Lavare per rimuovere il massimo materiale organico; • Pulire / sanitizzare il sistema di approvvigionamento idrico; • Pulire / disinfettare tutte le superfici

• Pulire / sanitizzare le attrezzature; • Tarare le apparecchiature.

Nel protocollo di disinfezione devono essere indicati i prodotti da utilizzare, i locali e le attrezzature oggetto di pulizia; inoltre è opportuno dichiarare la frequenza della pulizia, considerando che un ciclo completo deve essere fatto al termine di ogni fase di allevamento. L'utilizzo di appositi detergenti e disinfettanti varia a seconda della natura del sistema di produzione e le malattie o infezioni presenti. In tutti i casi, comunque, una pulizia efficace, un'accurata identificazione e la separazione delle aree e materiali disinfettati/non disinfettati consentirà di massimizzare l'efficacia. Usare sempre prodotti approvati dall’autorità competente.

Per le linee di abbeveraggio è necessario svuotare e pulire il serbatoio dell'acqua, riempire con una quantità di acqua necessaria fino a colmare l’intero impianto di abbeveraggio e aggiungere una soluzione disinfettante autorizzata facendola circolare all’interno dell’impianto per 60 minuti. Infine si deve prosciugare e riempire l’impianto con acqua

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potabile, cautelandosi che il serbatoio venga adeguatamente coperto al termine delle operazioni di pulizia e disinfezione.

6.2.5 Eliminazione degli animali morti

Per prevenire la diffusione di agenti patogeni, la contaminazione delle acque e il rischio per la salute umana è importante che si utilizzino metodi efficaci di smaltimento degli animali morti e dei rifiuti. Devono essere applicate norme di biosicurezza rigorose, solitamente si utilizza un punto di raccolta dei rifiuti posto al di fuori della zona di biosicurezza aziendale. Per lo stoccaggio degli animali morti devono essere installate idonee celle di congelamento collocate all’esterno del perimetro dell’area di allevamento, assicurando che il ritiro sia effettuato da ditte regolarmente autorizzate. Le celle possono essere collocate anche all'interno, a condizione che l'operazione di carico degli animali morti avvenga all'esterno dell'area di allevamento. La capienza delle celle deve essere proporzionale alle capacità produttive dell’allevamento e delle specie avicole allevate. Al termine di ogni ciclo le carcasse devono essere smaltite mediante sistemi e procedure autorizzate e conformi alla legislazione UE in materia, in particolare al Regolamento 1069/2009 che stabilisce le norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale, in vigore dal 2011 (AVEC, 2010). In deroga è consentito il carico delle carcasse anche durante il ciclo di allevamento nel caso di:

• Mortalità eccezionale, anche non imputabile a malattie infettive, previa certificazione del Servizio Veterinario competente;

• Allevamenti con superficie dei locali superiore ai 10.000 mq. Questi impianti devono essere dotati di celle di congelamento che permettano il ritiro con cadenza superiore al mese. Gli animali morti devono essere trasportati ad impianti autorizzati ai sensi della vigente normativa in materia, tramite mezzi autorizzati.

6.2.6 Controllo di parassiti, animali selvatici e insetti

I danni provocati da insetti e animali infestanti possono essere di tipo diretto sull’animale (lesioni, prurito, infiammazioni) oppure indiretto, e rappresentano in questo caso un’importante veicolo per la trasmissione di malattie infettive.

Tutti gli edifici devono impedire l’accesso, il più possibile, a uccelli selvatici, roditori, animali selvatici e insetti della lettiera. Gli infestanti più comuni negli allevamenti di polli

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da carne sono infatti: mosche, blatte, alphitobi e pidocchi pollini; inoltre rivestono notevole importanza per la trasmissione di malattie anche i volatili e i ratti (AVEC, 2010).

La loro presenza in prossimità dell’azienda deve essere scoraggiata mediante una pulizia generale, gli habitat dei roditori devono essere eliminati tenendo le strutture pulite e in ordine. Occorre avviare un programma pianificato per il monitoraggio e/o cattura all’interno e attorno agli edifici e intorno al perimetro del sito. La lotta antiparassitaria deve essere effettuata da personale adeguatamente formato. Occorre creare un piano preciso di controllo degli insetti e roditori per l’unità e tenere registrazioni complete degli antiparassitari utilizzati in conformità alla legislazione nazionale. Il programma di lotta ai parassiti e roditori deve essere intensificato nel caso in cui vi siano segni di infestazione da roditori e l’efficacia di ogni azione va attentamente monitorata e corretta se necessario. È più facile intensificare il programma di lotta antiparassitaria durante il periodo di vuoto sanitario. Occorre effettuare una revisione regolare delle misure di verifica e controllo per valutarne l’efficacia (AVEC, 2010).