• Non ci sono risultati.

Blockchain privata nel settore automotive

3. BLOCKCHAIN: LA TECNOLOGIA DELLA FIDUCIA

3.3 Blockchain privata nel settore automotive

La blockchain privata può concepirsi come un sistema distribuito, con accesso limitato ed immutabile nel tempo:

• Distribuita. La blockchain funge da sistema di raccolta dati il cui accesso è condiviso tra i partecipanti autorizzati alla rete, eliminando così fisicamente tutti i diversi registri impiegati da ciascuno di essi. • Accesso limitato. Ogni membro della rete dovrà possedere determinati

diritti di accesso e potrà vedere solo le informazioni di cui ha bisogno o, di contro, scrivere quelle che contribuiscono ad espandere la “catena” di informazioni presenti nella blockchain.

• Immutabile. Nessun membro avente i diritti di accesso alla rete potrà da solo modificare il contenuto delle informazioni contenute nel

53 Mauro Bellini, Blockchain: cos’è, come funziona e gli ambiti applicativi in Italia,

registro ma, di contro, sarà necessario il consenso di tutti.

La blockchain da qualche anno ormai trova concreta applicazione anche nel settore manifatturiero.

Grazie alla blockchain nell’Industry 4.0, infatti, è possibile sfruttare la logica decentralizzata della blockchain per produrre tecnologie in grado di meglio supportare la produzione, la logistica e la Supply Chain.

Più nello specifico, sono già state sviluppate soluzioni in grado di portare la logica del “Trust” a transazioni che hanno ad oggetto “pacchetti” di dati che rappresentano la identità di determinati prodotti (le nostre componenti auto ad esempio) o le loro modalità di produzione.

Ciò premesso, il settore automotive si rivela senz’altro appetibile per l’applicazione di una soluzione basata su tecnologia blockchain, purché coinvolga tutti gli attori presenti nella filiera e, quindi, i fornitori di primo, secondo e terzo livello, le case automobilistiche, i dealer e i consumatori finali.

Come detto più volte, l’automotive è un settore cruciale per l’economia mondiale e italiana (per quel che ci riguarda) dove la competizione è sempre più basata sulla dimensione del servizio offerto, in particolare se innovativo. Si ricordi che, nel 2015, il fatturato dell’intero settore automotive per l’UE è stato di 117mld di euro, con circa il 30% di questi (38mld) derivanti dalla componentistica. Le esportazioni di veicoli ammontano a 39mld e a 20mld per la componentistica.

I cambiamenti nel settore sono numerosi e diviene molto facile per le imprese perdere quote di mercato in caso di mancato adattamento. E però, la trasformazione digitale in atto può dare al contempo la possibilità di espandere il proprio business e allargarsi a nuovi mercati.

Oggi non sono più carrozzeria e motore che differenziano dalla concorrenza, ma l’innovazione IT in quattro aree principali:

• Digital data. Ogni auto produce terabytes di dati, una risorsa preziosa per chi li possiede in quanto possono essere innovativamente impiegati per l’ottimizzazione della Customer Relationship Management (CRM); • Automazione. Per aumentare l’efficienza dei processi produttivi, nell’ambito di Industry 4.0, sarà essenziale per le imprese tenere conto di temi quali Machine-to-Machine Learning e stampa 3D;

• Digital customer interface. Nel futuro, il marketplace automotive dovrà essere multicanale e dovrà aversi cura ad offrire un customer journey completo che va dal desiderio di acquisto alla firma dell’accordo di manutenzione, sia online che offline. Oggi queste potenzialità sono ancora quasi del tutto inesplorate.

• Connettività. Si vuole intendere sia app che comprendono informazioni su tutte le alternative di mobilità (dal bike sharing al viaggio aereo), che le ultime frontiere della guida autonoma, con auto in grado di

riconoscere ed evitare ostacoli e ingorghi stradali, senza che l’automobilista abbia più a compiere alcuno sforzo.

Ma come può tutto questo aumentare la fiducia dei consumatori nell’automotive?

Come è noto, la principale preoccupazione è la scarsa qualità del componente che ci si appresta ad acquistare. Una scarsa qualità che può essere legata a due principali fattori: contraffazione del ricambio originale o assenza di informazione sulle sue caratteristiche o sulla provenienza (marca, produttore…).

3.3.1 La contraffazione dei ricambi auto

Nel mondo dei ricambi auto la contraffazione assume due principali aspetti, il primo dei quali concerne componenti contraffatti negli elementi distintivi, ovvero ricambi dall'aspetto simile all'originale, ma di qualità inconsistente e che sono illegalmente realizzati attraverso una usurpazione o alterazione dei marchi di confezioni di proprietà di altre aziende.

Per quel che riguarda il secondo aspetto, invece, si assiste ad un fenomeno di componenti cosiddetti di imitazione, ossia di ricambi prodotti anche in violazione di uno o più brevetti regolarmente registrati54.

Secondo le stime dell'Ocse (l'organizzazione mondiale per lo sviluppo economico) il giro d'affari del falso si attesta intorno a 16mld di dollari all'anno nel mondo, con un crescendo annuo costante di circa il 10%.

Nel nostro Paese, il traffico dei ricambi non omologati e privi del marchio CE vale 120mln di euro, pari al 15% dell’intero ammontare dei ricambi venduti ogni anno in Ue.

Tra i pezzi più contraffatti vi sono: dischi dei freni (18%), seguiti dalla tiranteria sterzo (17%), pastiglie dei freni (16%), ricambi del motore (16%), filtri (4%) e pompe dell’olio (4%)55.

A più di 1,6mln ammontano i sequestri realizzati solo tra il 2014 e i primi mesi del 2016.

Un mercato insomma, quello del falso, che solo online cresce del 10% l’anno e che riguarda prodotti che nella quasi totalità dei casi non superano mai un controllo qualità o di conformità rispetto agli standard di sicurezza. Proprio per questo motivo rischiano di essere la causa di molti incidenti stradali. Vi è un però. La contraffazione non sempre è facile da provare.

Le criticità descritte potrebbero così essere risolte grazie alla realizzazione di una piattaforma basata sulla tecnologia blockchain a servizio di tutti gli attori coinvolti nella filiera automotive (case automobilistiche, produttori di componenti, dealers e utenti finali) che aiuti a realizzare una certificazione di garanzia di originalità dei prodotti, incrementando così al contempo anche il

54 Automotive Aftermarket, www.bosch.it 55

fatturato generato dal maggior numero di vendite scaturente da una maggiore propensione all’acquisto del consumatore.

Documenti correlati