A. Centro crisi
3. Breve approfondimento
Il ritmo dell'attività svolta dal SGD della Polizia a favore della sorveglianza e custodia dei detenuti piantonati ha mantenuto la tendenza al rialzo, in particolare per rapporto alla durata delle singole degenze. Da considerare che il personale SGD impegnato nei piantonamenti, a seguito di aspetti non esclusivamente organizzativi, ma proprio per garantire un regolare e professionale presidio nella sorveglianza, non interviene all'esterno del padiglione in cui trovano posto le due camere securizzate.
Come già indicato nel rapporto del novembre 2016, è stata avviata e attuata la modalità che si integra pure nelle rotazioni di sorveglianza personale delle SCC.
I dati relativi all’attività dei piantonamenti nel periodo 2019-2021 sono i seguenti:
Anno Persone
piantonate Giorni Ore eseguite
2019 23 272 4704
2020 20 177 3360
2021 (al 26.10.2021) 9 42 672
3.2 Ricoveri coatti
I ricoveri coatti che la Polizia ha trattato, prendendosi a carico l'avvenimento sin dalle prime fasi, sono un'altra attività che si conferma regolare e importante. Questa attività vede la
polizia sempre di più collaborare anche con i servizi del 144, anche sulla base di una collaborazione adattata ai tempi e alle modalità di intervento.
In tutti questi casi, il trasferimento con ordine medico alla CPC è stato anticipato da un intervento di polizia a sostegno della sicurezza del contesto in cui si è realizzato, dell'eventuale e non regolare accompagnamento dell'individuo presso un Pronto soccorso, seguito dalla successiva visita medica specialistica, e solo in seguito si è proceduto al trasferimento del paziente alla CPC con veicoli dei servizi 144. Quasi regolarmente la Polca, a garanzia e salvaguardia delle condizioni di sicurezza degli stessi sanitari, accompagna e rimane a disposizione fino alla presa in carico medica presso la CPC. Ogni intervento congiunto in CPC segue una pratica che prevede un primo incontro con la Polca per definire l’azione in atto, le competenze sanitarie e di polizia e si conclude con un feedback finale, che permette un confronto immediato anche sulle eventuali criticità rilevate.
3.3 Allontanamenti
La casistica degli allontanamenti rappresenta una tipologia di attività per la quale si è reso particolarmente necessario definire alcuni criteri di priorità.
L'elemento di riferimento maggiormente rappresentativo e importante per definire le misure di polizia è generato dal grado di pericolosità dell'individuo verso sé stesso e verso terze persone. A questo specifico riguardo, il modulo in uso con la CPC prevede la compilazione di un apposito campo informativo che permette di sganciare adeguate misure d'urgenza di polizia.
Anche in questo contesto il ritmo e il flusso delle segnalazioni presenta un quadro che dall’osservatorio della Polizia diviene oggetto di riflessione rispetto agli interventi attuati.
Quanto sopra è anche condiviso con i sanitari ai fini di considerare differentemente gli allontanamenti e prevedere gradi di necessità di intervento.
Infatti, i puri e semplici dati riguardanti le segnalazioni che la CPC trasmette alla Centrale comune d'allarme (CECAL) della Polizia devono assolutamente favorire una migliore verifica delle singole tipologie degli allontanamenti e di conseguenza le misure da applicare.
L'allontanamento di un paziente, anche se dall'analisi del rischio non risulta pericoloso, in particolare per terze persone, deve necessariamente imporre una reazione e una presa a carico che richiede tempo e risorse, tanto per assumere le dovute informazioni, quanto in particolare per dare avvio in forma organizzata alle ricerche della persona.
3.4 Collaborazione fra Servizio Gestione Detenuti della Polizia cantonale e la Clinica psichiatrica cantonale a favore dell’OSC
Come detto, in virtù dell’ottima collaborazione instaurata negli anni tra OSC e Polizia cantonale e comunale di Mendrisio, al fine di migliorare l'intervento della Polizia in modo precipuo e strutturato, considerando anche tutte le successive misure e attività che impone un singolo episodio, il Servizio Gestione Detenuti della Polizia è stato potenziato anche per supportare l’OSC.
Questo processo, a partire dalla collaborazione sancita in data 16 novembre 2020, ha visto un maggiore coinvolgimento della Polizia cantonale in quelle situazioni che avrebbero
comportato possibili eventi avversi, in termini di disturbo o aggressività, e che sarebbero stati poi oggetto di ulteriori interventi della Polizia sul sedime di Casvegno o della stessa Clinica psichiatrica cantonale.
L’attribuzione di unità di personale del Servizio Gestione Detenuti della Polizia cantonale con compito - dissuasivo e preventivo - all’interno sia del sedime di Casvegno, che delle strutture dell’OSC in esso esistenti, ha portato al già citato Protocollo di Collaborazione fra Servizio Gestione Detenuti della Polizia cantonale e l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale.
Allo scopo di implementare nel miglior modo possibile l’intervento di agenti SGD, da un lato è stata effettuata per tutto il personale SGD una formazione teorica in collaborazione con la responsabile della formazione infermieristica OSC e dedicata alla gestione della relazione con pazienti dell’ambito psichiatrico e, dall’altro, anche una parte pratica pertinente alle attività della Polca, tenuta dal responsabile del Servizio Gestione Detenuti.
Se si approfondisce il Protocollo citato, si rilevano i seguenti punti rispettivamente definiti in ogni dettaglio:
➢ luogo di intervento
➢ obiettivo
➢ attivazione del servizio e priorità di intervento
➢ luoghi di attività e piano orario
➢ segreto professionale
➢ dati statistici
➢ basi legali
➢ contatti
Come anticipato, il protocollo circoscrive: la priorità di intervento, il flusso della catena d’allarme e le modalità d’impiego in merito alla sicurezza. Inoltre, vengono descritte le procedure per la presa di contatto da parte degli agenti SGD, rispettivamente con gli operatori dei reparti della CPC e delle unità abitative del CARL al fine di attivare uno scambio di informazioni costante.
Sin dall’inizio della collaborazione congiunta, si è potuto apprezzare il riscontro positivo da parte dei collaboratori ed anche di pazienti e utenti che hanno percepito un chiaro intento dissuasivo e non di mero controllo prevaricante.
È, infatti, da valorizzare l’intervento strutturato degli agenti SGD a scopo preventivo, particolarmente sentito da tutti gli operatori sanitari.
Se ci si focalizza sulle modalità di lavoro degli agenti SGD, si rilevano le seguenti attività che ne chiariscono il quadro di azione:
➢ almeno 3 pattugliamenti giornalieri sul sedime del parco di Casvegno ad orari irregolari
➢ intervento al bisogno su chiamata degli operatori sanitari, educativi e del personale OSC
➢ scambio di informazioni giornaliero con gli operatori sanitari della CPC e settimanale con il referente del CARL su eventuali situazioni critiche.
Riferendosi alla tipologia di interventi in OSC 2020-febbraio 2021, si osserva che vi sono stati incrementi di attività in tre tipologie, in particolare, ovverossia:
➢ allontanamenti
➢ contenimento di pazienti
➢ soccorso.
I luoghi degli interventi sono stati sia nel Parco di Casvegno che nella Clinica psichiatrica cantonale.
Le ore dedicate al pattugliamento da novembre a dicembre 2020 sono state 77, mentre nei mesi di gennaio e febbraio 2021 sono divenute 81.
4. Conclusioni
L’aver riconosciuto da parte del DI la necessità di risorse per assumere da parte della Polca i compiti indicati nel Protocollo di collaborazione fra Servizio Gestione Detenuti della Polizia cantonale e la Clinica psichiatrica cantonale per il mandato prestazionale a favore dell’OSC, è stato parte integrante di un ulteriore miglioramento sia nella reciproca collaborazione, che nella effettiva gestione di situazioni d’ordine pubblico che potrebbero, in un parco pubblico come quello di Casvegno, assumere dimensioni di media-alta gravità.
L'ottima collaborazione già esistente tra le varie organizzazioni interessate attualmente e l'esito della discussione avvenuta nel 2016 tra i Direttori dei dipartimenti interessati, hanno posto le condizioni ideali per formalizzare l'aumento di 3 UTP a favore del SGD della Gendarmeria. Questa decisione ha permesso da un lato di adeguare il mandato di sorveglianza attribuito ad una società privata e dall'altro di formare ulteriore personale SGD che, in modalità organizzata e professionale, è in condizione di poter svolgere con assoluta e completa competenza i compiti previsti da una regolare e continua sorveglianza esterna e interna del Parco di Casvegno, della CPC e del CARL, oltre agli attuali incarichi previsti dal loro mandato.
Va da sé che a distanza di tempo, dall’inizio della presente collaborazione, si è già potuto apprezzare l’importanza della cogestione di situazioni a rischio, della prevenzione di atti pericolosi verso terzi e della dissuasione anche a protezione dei cittadini che quotidianamente frequentano il Parco di Casvegno.
Da ultimo, è indispensabile riconoscere che detta collaborazione crea la possibilità sia di un confronto costante, che di ulteriori sviluppi nell’auspicio che le diverse competenze si compenetrino, al fine di garantire la diminuzione di eventi indesiderabili e aumentare nell’efficacia degli interventi il sentimento di sicurezza che popolazione, sanitari e socio-operatori percepiscono come essenziale nella quotidianità.
15. Collaborazione del Servizio psico-sociale (SPS) di Chiasso con la