L’is lam pl urale.
3. I dati sull’acquisizione di cittadinanza sono frutto di una stima che congiunge i dat
1.3. Buone pratiche
Se l’incontro fra nativi e migranti può essere letto come una straordinaria opportunità di arricchimento reciproco, non va nascosto quanto esso sia ricco di tensioni, soprattut- to quando avviene in scenari territoriali dove la coesione sociale è difficile. Proprio in questi casi la convivenza ha evidenziato fratture fra le generazioni, favorendo pericolosi fenomeni di chiusura, di diffidenza e di esclusione delle fasce sociali più deboli, ancor di più quando ci si confronta con situazioni di riduzioni di risorse pubbliche e tendenze (di lungo periodo) di crisi dello stato sociale.
Tab. 1. Tipologie di ius soli previste dal disegno di legge Senato 2092 Modifiche alla legge
5 febbraio 1992, n. 91, e altre disposizioni in materia di cittadinanza
Tipologia Richiedenti Richiesta Note Ius soli
temperato
Bambini stranieri na- ti in Italia che abbiano almeno un genitore in possesso del permesso di soggiorno permanente o del permesso di sog- giorno europeo di lungo periodo.
Dichiarazione di volontà espressa da un genitore o da chi esercita la respon- sabilità genitoriale all’uf- ficiale dello stato civile del comune di residenza del minore, entro il com- pimento della maggiore età, oppure dalla perso- na interessata entro due anni dal raggiungimento della maggiore età.
Per chiunque nasce e ri- siede in Italia legalmente e senza interruzioni fino a 18 anni, il termine per la richiesta della cittadi- nanza passa da uno a due anni dal compimento della maggiore età.
Ius culturae
Minori stranieri nati in Italia o giunti nel Pae se prima di compiere dodi- ci anni che abbiano fre- quentato regolarmente la scuola per almeno cin- que anni oppure seguito percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadrienna- li idonei a ottenere una qualifica professionale.
Presentata da un genito- re con residenza legale in Italia, oppure dalla per- sona interessata entro due anni dal raggiungi- mento della maggiore età.
Se il minore ha frequen- tato la scuola primaria, deve avere completato il ciclo di studi con suc- cesso.
L’islam plurale. Percorsi multidisciplinari tra migrazioni, diversità e dialogo culturale 14
La progressiva stabilizzazione di cittadini stranieri e il sorgere di attività imprenditoriali connotate etnicamente e interetniche (rivolte a una clientela mista) cambiano il volto dei quartieri. Anche questo insediamento non è soli- tamente esente da difficoltà; ad esempio ci si confronta con mobilitazioni – sostenute e alimentate mediaticamente – dei vecchi residenti che riscoprono un’identità e un’apparte- nenza locale, avanzando richieste di tutela e di sicurezza contro l’arrivo “dello straniero” e, per semplificazione, “del criminale”.
Accanto a questi elementi problematici, molte sono le esperienze che si sono dimostrate in grado di favorire l’in- tegrazione (ministero dell’Interno 2017; Idos-Confronti 2019). Tra di essi numerosi progetti di accoglienza di ri- chiedenti asilo, in grado di coinvolgere diversi soggetti del territorio. Si tratta di azioni realizzate con il coordinamento delle Prefetture, che dimostrano la capacità di creare una virtuosa collaborazione fra privato sociale e comuni. Ad esempio l’iniziativa A Trieste l’ospitalità è di casa, realizzata da prefettura e comune di Trieste (uno dei principali ap- prodi della cosiddetta “rotta balcanica”), Caritas diocesana e Consorzio italiano di solidarietà. Attraverso tale progetto alcuni rifugiati, presenti da oltre di un anno sul territorio provinciale, sono ospitati da privati, singoli o famiglie, con l’obiettivo di creare una rete di supporto e relazioni con l’ambiente circostante per favorire il processo di integra- zione Un operatore incaricato dagli enti proponenti dedica quattro ore settimanali agli ospiti in famiglia per aiutare questo percorso di accoglienza. Il principale aspetto meto- dologico di tale processo è la centralità del concetto di “ac- coglienza diffusa”; l’iniziativa, sostenuta da fondi europei, fornisce un sostegno economico a chi mette a disposizione la propria abitazione per ospitare fino a un massimo di due richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale (rimborso forfettario di 400 Euro mensili). Oltre ad evitare una forte concentrazione di casi sul territorio, dal punto di vista dell’utilizzo di risorse pubbliche un simile approccio consente potenzialmente un risparmio rispetto ai fondi pre- visti per l’accoglienza in strutture come alberghi o convitti. Ma è senza dubbio la scuola il principale serbatoio di iniziative per favorire l’integrazione delle nuove generazio- ni: bambini e ragazzi di origine straniera e scolarizzati in
L’Italia, un pae se ormai
di immigrazione
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Italia, che spesso si confrontano con difficoltà nella positiva e completa realizzazione del percorso scolastico, stereotipi ed esperienze di marginalizzazione. Le istituzioni formative sono tra le prime a essersi confrontate in termini propositivi con il fenomeno migratorio e con una presenza di alunni di origine straniera nelle classi che è presto giunta a conta- re numeri molto significativi. Per esempio il progetto Non
uno di meno per l’inserimento degli studenti stranieri nelle
scuole superiori di Milano e provincia, attivo già dal 2005, nell’anno scolastico 2010-2011 ha visto il coinvolgimento di 46 scuole secondarie di secondo grado che hanno la- vorato in rete per promuovere un inserimento scolastico positivo delle ragazze e dei ragazzi (oltre 1000 direttamen- te coinvolti), anche attraverso iniziative di formazione del personale docente e produzione di manualistica sul tema (Favaro e Papa 2011). L’iniziativa è stata promossa dalla provincia di Milano, assessorato Istruzione, e realizzato dal Centro Come della cooperativa Farsi prossimo e finanziata attraverso il Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di pae si terzi.
Ai percorsi scolastici in senso stretto sia aggiungono poi quelli del nido o della scuola dell’infanzia. Alcuni studi di- mostrano come essi siano vissuti in modo controverso dalle famiglie immigrate: ora con diffidenza, ora come impor- tante opportunità di integrazione per i figli; si tratta tut- tavia agenzie di socializzazione assai significative per i figli dell’immigrazione (Naldini, Caponio, Ricucci 2019).
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1.4. Esercitazioni
Esercitazione 1
Tempo 150 minuti
Num. partecipanti Sino ad un massimo di 15
Strumenti G. Zincone, Immigrazione e cittadinanza: questioni di
uguaglianza, Fondazione Ermanno Gorrieri per gli studi sociali, Modena, 2019
www.fondazionegorrieri.it
Attività Confrontare i limiti e le opportunità in termini di diritti e possibilità di crescita personale, culturale, lavorativa, date dalle legislazioni sulla cittadinanza in diversi pae si
Esercitazione 2
Tempo 60 minuti
Num. partecipanti Fino ad un massimo di 15
Strumenti IDOS-Confronti, Dossier Statistico Immigrazione 2019, IDOS, Roma, 2019 www.dossierimmigrazione.it
Attività
Dopo la lettura del report, rispondere – se possi- bile – alle seguenti domande:
· Quanti erano gli immigrati presenti in Italia a inizio 2019?
· Quanti saranno nel 2050? · Quanti sono in regola? · Quanti sono i clandestini? · Quanti delinquono? · Quanti lavorano?
· Quanti sono gli ortodossi? · Quanti sono i residenti? · Quanti sono i soggiornanti? · Quanti sono i neo-italiani?
L’Italia, un pae se ormai di immigrazione 17 1.5. Approfondimenti Bibliografia ragionata
S. Allievi, Islam italiano. Viaggio nella seconda religione del pae se, Einaudi, Torino 2003.
M. Ambrosini, Utili invasori, Franco Angeli, Milano 1999.
M. Ambrosini, Richiesti e respinti. L’immigrazione in Italia. Come e
perché, Il Saggiatore, Roma 2010.
H. Entzinger et al. (a cura di), Integrating Immigrants in Europe, Springer, New York 2015.
Idos-Confronti, Dossier Statistico Immigrazione, Roma, Idos 2019. G. Favaro, G. Papa, Non uno di meno. Pratiche di integrazione, Pro-
vincia di Milano, Centro Come, Milano 2011. www.centro- come.it/wp-content/uploads/2014/11/Pratiche_Integrazione. pdf.
Istat, Popolazione straniera residente, anni vari, disponibili su www. demo.istat.it.
Istat Indagine conoscitiva in materia di politiche dell’immigrazione,
diritto d’asilo e gestione dei flussi migratori, ISTAT, Roma 2019. www.istat.it/it/files/2019/09/Istat_Audizione_I_Commissione _18sett19.pdf.
Ministero dell’Interno (a cura di), Le iniziative di buona accoglien-
za e integrazione dei migranti in Italia. Modelli, strumenti e azioni, Rodorigo editore, Roma 2017.
M. Naldini, T. Caponio, R. Ricucci (a cura di), Famiglie in emi-
grazione. Politiche e pratiche di genitorialità, il Mulino, Bologna 2019.
E. Pace, Le religioni nell’Italia che cambia, Carocci, Roma 2013. D.G. Papademetriou, N. Banulescu-Bogdan, Understanding and
addressing public anxiety about immigration, MPI, Washington DC 2017.
G. Proglio, Islamofobia e razzismo. Media, discorsi pubblici e immagi-
nario nella decostruzione dell’altro, Torino, SEB27 2020.
R. Ricucci, Diversi dall’Islam. Figli dell’immigrazione e altre fedi, il Mulino, Bologna 2017.
R. Ricucci, Cittadini senza cittadinanza. Immigrati, seconde e altre
generazioni: pratiche quotidiane tra inclusione ed estraneità. La questione dello “ius soli”, SEB27, Torino 2018.
R. Ricucci, La sfida all’integrazione dei giovani figli di immigrati, in
Idos, Scenari di integrazione, Idos, Roma 2020.
R. Rumbaut, The Crucible within: Ethnic Identity, Self-Esteem, and
Segmented Assimilation among Children of Immigrants, «The In- ternational Migration Review», vol. 28, n. 4, 1994, pp. 748- 794.
L’islam plurale. Percorsi multidisciplinari tra migrazioni, diversità e dialogo culturale 18
L. Zanfrini, Cittadinanze, Laterza, Bari-Roma 2007.
G. Zincone (a cura di), Familismo legale. Come (non) diventare italia-
ni, Laterza, Bari-Roma 2006.
Sitografia
European website on integration – Good practices database (https://ec.europa.eu/migrant-integration/integration-practi- ces).
Fondazione ISMU – Iniziative e studi sulla multietnicità (www. ismu.org).
Forum internazionale ed europeo di ricerche sull’immigrazione (www.fieri.it).
Ministero dell’Interno, Portale integrazione migranti (www.in- tegrazionemigranti.gov.it).
Piemonte immigrazione – Osservatorio regionale sull’immigra- zione e sul diritto d’asilo (www.piemonteimmigrazione.it).
L’islam plurale. Percorsi multidisciplinari tra migrazioni, diversità e dialogo culturale 19 2. Figli dell’immigrazione e seconde generazioni.
Giovani e, talora, musulmani
Roberta Ricucci
2.1. Concetti chiave
La presenza immigrata1 è oggi in Italia un elemento strut-
turale della società, in un pae se che del resto da oltre qua- rant’anni è meta di flussi migratori: gli stranieri compongo- no oltre l’8% del totale dei residenti. Accanto ad essi vanno considerati coloro che, giunti sul suolo nazionale o loro di- scendenti, hanno ottenuto la cittadinanza: un consistente insieme di “nuovi italiani”, stimato in circa 1,5 milioni di persone (Idos-Confronti 2019). Si tratta di uno dei molti segnali di una quotidianità dell’Italia sempre più intrecciata con le vicende di cittadini provenienti da altri pae si e dei loro discendenti.
Il numero di acquisizioni di cittadinanza rappresenta inoltre un indicatore dell’anzianità migratoria, necessario requisito per divenire cittadini, e dimostra la trasforma- zione in senso permanente di progetti migratori spesso pensati dagli stessi protagonisti come temporanei. Occorre sin da subito mettere in guardia dal rischio di assumere l’ottenimento della cittadinanza come elemento esclusivo