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III. A Star Called Henry

III.3. c Storia e narrazione

Il ruolo di Henry personaggio e quello di Henry narratore si fondono nel romanzo e quando il primo non può cambiare la Storia e il corso degli eventi, provvede il secondo e cambia gli eventi narrati: “Henry Smart challenges the accepted view of Irish history by parodying the official version of it, but while doing so, his own position also becomes discredited”62. Infatti, anche se il romanzo è

ambientato in un certo periodo storico, si fa fatica a classificarlo come romanzo storico, troppo in- centrato sui personaggi, sulle loro personalità e sulla loro vita personale più che sugli eventi di por-

57 Cfr. C. White, Reading More, p. 51. 58 F. Skloot, op. cit. p. CIV.

59 K. Marsh, “Roddy Doyle’s ‘Bad Language’ and the Limits of Community.” Critique 45.2 (2004), p. 158 cit. in C.

White, Reading More, p. 55.

60 C. Jacklein, op. cit. p. 143. 61 C. White, Reading More, p. 62. 62 J. Lanters, op. cit. p. 246.

tata epocale che li circondano. Lo stesso Doyle afferma in un'intervista che “The decision to write a historical novel, if you could call A Star Called Henry that, part of that was the challenge of seeing if I could surround myself with images and music and biographical details to create my own picture. It wasn't obviously lived experience, but that's where the challenge is”63. L'intento di Doyle non è

però quello di dare un resoconto veritiero delle vicende della lotta irlandese per l'indipendenza. “Doyle creates a character that challenges assumption that have been historically taken for granted and which, as the following passage reveals, leads Henry to hold visibly sceptical – and occasional- ly critical – attitude towards Ireland in a moment in which political commitment turned out to be a must”64.

Il mondo in cui Henry nasce è quindi creato dagli eventi storici e dai personaggi già in scena pri- ma della sua venuta al mondo, ma quello in cui egli cresce è creato un po' da lui stesso come prota- gonista delle vicende e un po' dalla sua fantasia. Resosi conto dell'inutilità della lotta contro gli in- glesi, di quanto uguaglianza e giustizia siano irraggiungibili, Henry decide di manipolare le vicende a proprio vantaggio. Importante è agire, sia per Henry personaggio, sia per Henry narratore quando le vicende sono ancora attuali: il personaggio non si lascia sfuggire l'occasione di trarre vantaggio dalla situazione, il narratore non riferisce situazioni scomode o eventi in modo da dare discredito alla propria immagine. “History is alive, and failing to realize this – even at the expense of the Irish struggle for Independence – can irrevocably damage the present. Thus, the novel shows that a living history and a living present, no matter how sordid, are ultimately much richer than dead, sanitized ones”65.

Come si è detto nel precedente paragrafo, la vita di Henry è una parabola: dalla miseria in cui na- sce, arriva a essere uno degli attori della rivolta, poi uomo di spicco nella guerra contro gli inglesi, in seguito semplice pedina in mano a chi manovra la scena e infine uomo da eliminare. La parabola riguarda non solo la sua importanza o il suo prestigio, ma anche quanto egli influisce sulle vicende del romanzo. Inizialmente Henry è del tutto assente sulla scena, se non come semplice espositore di eventi. Non conta nulla quando i suoi genitori litigano per scegliere il suo nome e si lamenta anche della scarsa considerazione che i suoi hanno per lui in un'occasione che lo riguarda; quando scappa di casa e quando assiste alla parata del re, assume un minimo di importanza, visto che il padre si scomoda, rischia la vita per poi scomparire, solo per salvare lui e Victor. Ancora, quando si muove con Victor per guadagnare i pochi soldi che gli servono per vivere, è a suo modo indipendente, per- ché decide lui stesso come lavorare e come andare avanti, nel ricavare denaro e nel sopravvivere at-

63 Roddy Doyle intervistato da J. Drewett, “An Interview with Roddy Doyle”, Irish Studies Review. 2003, p. 345. 64 J. F. E. Agudo, op. cit. p. 126.

traverso le proprie storie: “Henry, a born storyteller. Has a penchant for romanticizing events and is able to create a believable reality easily, his inheritance as a denizen of the slums”66. Successiva-

mente, al General Post Office è attivo nel combattere, ma non ancora nell'impartire ordini ed è la stessa sua ex maestra a sedurlo e non il contrario. Già adesso però si capisce che egli mira a una po- sizione importante, al posto di chi ora dà ordini a lui, ma la cui figura non è descritta come adatta a quel ruolo: “The heroes of the Revolution are anything but heroic according to Henry's standards”67.

Pearse è descritto come “fat and his arms had no more muscle than his poetry”68, intento a cercare,

più che la libertà e il successo dell'insurrezione contro l'oppressore, “an elegant death”69. Inoltre gli

interessi dei due contrastano anche perché Henry mira a tutelare i più deboli, anche se con molto in- teresse personale, perché guarda soprattutto a chi ha vissuto o vive situazioni come le sue, mentre Pearse mira a far rivivere il mito, molto teorico, delle “three mothers of our historical memory: the mother church of the Catholic revival; the motherland of the nationalist revival; and the mother- tongue of the Gaelic revival”70. Così allo stesso modo sono visti come fisicamente inadeguati anche

altri capi della rivolta: “Clark was there as old and frail as Ireland; MacDiarmada, left lopsided by polio, was leaning on his stick; Plunkett had his neck wrapped in bandages and looked like death congealing”71.

Scampato alla cattura, Henry è richiamato alla lotta ed è ora che il suo ruolo diviene davvero im- portante: addestratore di reclute, attentatore, rapinatore, messaggero di Collins e, dopo l'assassinio di quest'ultimo, a suo dire, vero capo della lotta armata. Dopo di ciò inizia il suo declino, nella con- siderazione che i suoi compagni o ex compagni hanno di lui e nel suo ruolo. Quando si trova in pri- gione è la moglie e non l'organizzazione ad aiutarlo a evadere. Se prima era lui ad essere incaricato a far fuori i nemici o i compagni divenuti scomodi, ora sono gli altri incaricati di eliminarlo. È solo per l'amicizia, la lealtà e l'ammirazione che Ivan Reynolds e Jack Dalton hanno ancora per lui che essi gli rivelano di aver ricevuto ordine di ucciderlo. È in pericolo e deve scappare. È la fine della sua parabola. Ha tempo solo per sbrigare le sue ultime faccende private, ma non per cambiare gli eventi passati, né per portare a compimento quelli che erano i suoi reali intenti. Il fratello morto non può risorgere e così quelli che come Victor hanno patito la fame e quelli che la patiscono ancora moriranno presto anche loro; la moglie rimane in carcere e come lei quelle che hanno lottato per l'Irlanda, poi tradite dallo stesso Stato. L'amico Climanis è l'unico ad avere giustizia, ma non per

66 C. White, Reading More, p. 39. 67 Ibid. p. 48.

68 R. Doyle, op. cit. p. 124. 69 Ibid. p. 115.

70 Kearney pp. 18-19, cit in J. Lanters, op. cit. p. 254. 71 R. Doyle, op. cit. p. 93.

opera del governo, bensì vendicato da lui stesso. Per non fare la fine di nessuno dei familiari o ami- ci, né morire né essere arrestato, Henry deve fuggire: il suo futuro nella Storia del paese sarà quanto mai ignoto. Lui continua a non aver bisogno dell'Irlanda, ma ora è anche l'Irlanda a non aver più bi- sogno di lui. La nuova Irlanda quindi “is nothing more than the old Ireland, just with an egalitarian name and a better haircut. The Irish people have unwittingly traded British tyranny for Irish tyranny, although they will be unable to realize this once the past has been killed”72.

Caramine White ha così concluso la sua analisi del romanzo, dando un resoconto delle visioni storiche e narrative, la Storia reale narrata nel romanzo e quella fittizia:

A Star Called Henry offers an alternate view of Irish history. Through the experiences of our semi-unreli-

able narrator, we see the in-fighting, the machinations, and the self-servinsg interests of the real people involved in the revolution. A static, albeit glorious, version of the revolution helps no one, says the novel, and in fact, is damaging. Only when Henry is able to see past the mythology can he escape and create a life not predicated on the destruction of others73.