• Non ci sono risultati.

III. A Star Called Henry

III.5. b Victor Smart

Victor Smart nasce quando Henry ha circa quattro anni. Anch'egli, come il fratello maggiore, ri- ceve il nome di altri suoi fratelli morti, questa volta senza obiezioni da parte della madre. La sua vi- vacità è già visibile nei primi mesi di vita, quando, ad appena nove mesi riesce ad arrampicarsi su per le scale da solo, malgrado la malnutrizione. Col padre Henry senior e il fratello maggiore è pro-

90 R. Doyle, op. cit. p. 337. 91 J. Lanters, op. cit. p. 253.

tagonista dell'episodio più volte ricordato, la visita del re a Dublino. Anch'egli come i suoi familiari si oppone al potere del re, alla magnificenza della sua visita e all'appoggio che la popolazione dimo- stra nei confronti dei regnanti. Durante la fuga dei tre, in seguito a tale contestazione e l'abbandono da parte del padre, è proprio lui, Victor, a sentire per primo la nostalgia e l'anelito verso il calore fa- miliare che non ha mai veramente avuto ma che ora è sparito del tutto. Caramine White vede tra i due momenti, prima e dopo la fuga del padre, una realtà dura da vivere. Prima era il padre a raccon - tare loro le storie e a portarli in braccio, ora Victor desidera che sia Henry, il fratello maggiore, ad adempiere a questi compiti: “Henry is captivated by the stories and is seduced by the comforts that imagination can bring – in this case believing his father’s paternal concern will last. However, after his father unceremoniously deposits Victor and him onto the street, reality sets in, all the more pain- ful because of his few moments of illusion”93. Ritrovatisi quindi soli per le strade, vivono di espe-

dienti, tra cui il borseggio, vera specialità di Victor, di storie e di vita insieme. Il quinto capitolo si apre infatti con la richiesta di Victor:

Tell me again […] I shared everything with Victor, even the stories that were only mine. He went onto the crib beside me. There was never me; it always us. We slept where we fell and ate whatever we could find and rob. We survived.

The streets were ours. No one could touch us. We knew every sound and warning, every escape route. We grabbed what we needed and ran. No looking back, no need to look left or right, we knew and expected everything. And we could escape without moving. Our dirt merged with the streets. We ere made of Dublin muck94.

Quando incontrano per la prima volta la signorina O'Shea, a cui chiedono di essere istruiti, al ri- cordo di loro padre, Victor mostra tutta la sua debolezza, fisica, manifestata con la tosse e dell'ani- mo, manifestata dal pianto. Al secondo giorno di scuola, Victor dimostra tutta la sua innocenza e quanto ancora abbia da imparare dal fratello maggiore. Ciò succede quando chiede alla maestra:

–Are you married, missis? said Victor. Anger glanced across her face but didn't stay. –No, she said. –Would I be here if I was? […]

–Never ask questions, Victor, I said as we turned back to see what was going on in the yard. –Why not? he said.

–If you just watch and listen, I said, –you'll get better answers. I could have told you she wasn't married me- self.

–How?

–No rings, son. No rings on her fingers. –Oh yeah.

–Oh yeah is right. Watch and listen and the answers will come strolling up to you. What do you do? –Watch and listen.

–Good man95.

All'arrivo della madre superiora, direttrice della scuola, capiscono che non possono più frequen- tare le lezioni, dopo soli due giorni. La madre superiora ha un dialogo molto duro con entrambi e a sentire Victor che tossisce, lo disprezza e lo schernisce, dicendogli di non tossire così, di coprirsi la

93 C. White, Reading More, p. 43. 94 R. Doyle, op. cit. p. 63. 95 Ibid. p. 74.

bocca: la morte, ella osserva, arriverà per tutti, ma non c'è bisogno che lui ne acceleri la venuta. Mentre scappano per sfuggire alla suora, entrambi urlano il proprio nome, ma mentre Henry riesce a dirlo in un'unica battuta, Victor deve intervallare la frase con colpi di tosse: è il preludio alla sua morte che avverrà di lì a poco, ucciso dalla città che aveva la stessa tosse che aveva Victor, che non si curava dei suoi figli, ma li faceva vivere in miseria; per Henry non c'è neanche la consolazione di immaginarlo nel cielo tra le altre stelle, come faceva sua madre, ma non lo dimenticherà. Di lui si ricorderà ad esempio quando, durante la stesura della proclamazione d'indipendenza, chiederà che si inseriscano nella dichiarazione delle voci che tutelino i diritti dei piccoli e quando rifiuterà di spara- re ai saccheggiatori, poveri come erano stati lui e Victor, portati a rubare solo dalla fame.

Victor si rivela quindi una sorta di alter ego del fratello maggiore, un suo secondo, una figura che da Henry aveva sempre da imparare: è lui a insegnargli letteralmente a camminare, perché i primi passi di Victor non sono mossi grazie ai genitori, ma alla ricerca dentro casa del fratello maggiore. Victor inoltre sceglie di vivere in strada soprattutto per seguire Henry: per questi è chiaro che la casa e la famiglia non possono dar loro di che vivere, quindi capisce che per andare avanti deve ar- rangiarsi e Victor lo segue. Victor sopravvive grazie alle storie narrate da Henry, quelle storie che il padre non gli aveva mai raccontato, sopravvive imparando da Henry l'arte della truffa e del furto, guadagnando denaro catturando topi, sopravvive anche senza mai abbassarsi alla vergogna dell'ele- mosina. Impara, quindi, dal fratello anche la dignità.

La figura di Victor si rivela di nuovo più debole del fratello quando si sente chiedere del padre di cui sente ancora la mancanza, perché Henry senior non è più con loro, ma anche perché non ha mai svolto a pieno per i figli il suo ruolo di padre; più ingenuo quando chiede alla maestra una cosa che Henry dice di aver già capito, se lei fosse sposata o meno; più debole nel fisico, quando Henry urla il proprio nome in un'unica battuta, mentre Victor deve prendere fiato e tossire tra le parole che pro- nuncia. Infine Henry sopravvive alla strada, Victor muore, ucciso dalla fame, dal freddo, dalla ma- lattia e dalla noncuranza che tutto il mondo intorno aveva per lui, tutti elementi che il fratello mag- giore saprà vincere: la pancia piena, una casa, un fisico forte e l'attenzione del mondo su di sé, amici e nemici, saranno gli elementi che consentiranno a Henry la sua ascesa, terminata quando i suoi su- periori non avranno più bisogno di lui. Sarà allora che tornerà a scappare, trovandosi di nuovo solo.