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I capisaldi di una forza netcentrica

Nel documento The Transformation of the Armed Forces (pagine 39-42)

A prescindere dall’ampiezza e dalla sofisticazione dei vari progetti, tutti avevano accettato la sostanza delle teorie statunitensi, magari optando per una diversa terminologia, più adatta alla dottrina militare locale.

Secondo i pensatori americani, il concetto di Network Centric Warfa-re, alle volte indicato anche con il termine Network Centric Operations (NCO), identifica, in senso lato, una combinazione di elementi dottri-nari, procedurali, tecnici, organizzativi e umani che, opportunamente collegati fra loro (“messi in rete” ovvero “netcentrici”), interagiscono creando una situazione di decisiva superiorità per la forza che ne di-spone. Il fulcro della teoria risiede infatti nell’interconnessione in rete di “sensori”, cioè elementi tecnici o umani che percepiscono e rilevano attività naturali e umane, “decisori”, cioè elementi che, sulla base delle informazioni disponibili, assumono una decisione, e “attuatori”, cioè e-lementi che mettono in pratica la decisione, di solito si tratta di armi, ma possono anche essere soldati. Tutti gli elementi sono integrati in un’unica struttura, per sfruttare sinergicamente informazioni e capacità operative allo scopo di conseguire effetti coerenti con gli obiettivi desi-derati. A proposito di obiettivi desiderati, solo grazie alle capacità ne-tcentriche è possibile effettuare le cosiddette operazioni basate sugli ef-fetti, o Effect Based Operations (EBO), un altro degli elementi chiave delle nuova dottrina. Si tratta in sostanza di ottenere un risultato (“ef-fetto”) sul nemico attraverso l’applicazione sinergica, contemporanea e cumulativa di tutte le capacità disponibili, militari e non, a livello tatti-co, operativo e strategico.

Altro elemento basilare dell’NCW è costituito dalla superiorità infor-mativa, la c.d. information superiority, volta ad acquisire una conoscen-za condivisa della situazione. L’information superiority rappresenta,

quindi, non solo un potente moltiplicatore di forza, ma anche un fattore chiave per il successo, specie nell’ambito della condotta di operazioni in-terforze e multinazionali. La superiorità informativa si trasforma inoltre in un vantaggio decisivo nel momento in cui consente di ridurre i tempi del processo decisionale, alterando le condizioni iniziali con una serie di cambiamenti tanto rapidi da impedire all’avversario di reagire in manie-ra tempestiva e coerente, sino a pamanie-ralizzarne le capacità di risposta.

L’information superiority è ottenibile solo tramite il collegamento in re-te e medianre-te la conseguenre-te possibilità di accesso e condivisione delle informazioni: solo così si ottiene la conoscenza condivisa della situazio-ne (Shared Situational Awareness, SSA), vero moltiplicatore di forza e fattore chiave del successo.

Le operazioni militari hanno luogo in tre domini fondamentali: quello fisico, che coincide con lo spazio aereo, marittimo e terrestre in cui si sviluppa la manovra e risiedono le piattaforme, i sensori e i sistemi di comunicazione, comando e controllo; quello dell’informazione, dove l’informazione stessa viene generata, acquisita, elaborata, trasmessa, protetta e condivisa; infine quello cognitivo, che coincide con la mente del singolo soldato e combattente, dove operano fattori quali leadership, morale, spirito di corpo, addestramento, esperienza e livello di cono-scenza della situazione e dove risiedono dottrine, tattiche, procedure e l’obiettivo dell’azione di comando. In riferimento a questi tre domini, una forza dotata di capacità NCW è in grado di agire con maggiore effi-cacia perché:

٠ nel dominio fisico, tutti i suoi elementi (piattaforme, sensori, attuato-ri e decisoattuato-ri) sono collegati saldamente e senza discontinuità;

٠nel dominio dell'informazione, l’intera forza ha la capacità di racco-gliere, distribuire e condividere le informazioni, sino ad acquisire un vantaggio decisivo sull'avversario;

٠nel dominio cognitivo, tutti gli elementi della forza hanno la possibili-tà di sviluppare e condividere una migliore conoscenza della situa-zione, di essere informati sulle intenzioni del comandante e di sin-cronizzare le proprie azioni.

Grazie a questo insieme di fattori, una forza netcentrica è in grado di o-perare in un’area geografica più ampia, con risorse quantitativamente

LE NUOVE ESIGENZE E LA NETWORK CENTRIC WARFARE

inferiori e distribuite nello spazio, con maggiore precisione, portata e capacità di sopravvivenza, in modo sincronizzato e con un ciclo decisio-nale estremamente ridotto rispetto a una forza convenziodecisio-nale, accre-scendo proporzionalmente l’efficienza della propria azione e le probabi-lità di successo. Inoltre la Shared Situational Awareness permette di a-dattare dinamicamente e rapidamente la forza ai cambiamenti che in-tervengono nello spazio di manovra, aumenta il grado di iniziativa dei subordinati, migliorandone la reattività e la tempestività di risposta, e facilita l’attuazione delle intenzioni del comandante grazie al fatto che queste sono prontamente e chiaramente note a tutti gli elementi (nodi) di una forza professionale e bene addestrata.

In tutto questo la tecnologia è basilare per creare il sistema e la rete:

operare in rete implica un lavoro coordinato e sinergico tra persone ed elementi organizzativi quali comandi, unità, strutture di supporto, etc Questi ultimi si relazionano sfruttando le capacità della rete stessa per la raccolta, l’analisi, la trattazione e la distribuzione delle informazioni, trasformandole in un vantaggio decisivo nella condotta delle operazioni.

L’uomo – non la tecnologia – resta comunque saldamente al centro della rete, perché l’ha concepita, l’ha progettata, la usa e ne è parte integrante ed interattiva.

Il concetto NEC e la relativa dottrina sfruttano quindi i quattro se-guenti dettami:

٠ la connessione in rete aumenta la diffusione e la condivisione delle informazioni;

٠la condivisione migliora la qualità dell’informazione disponibile e la conoscenza condivisa della situazione;

٠la Shared Situational Awareness facilita la collaborazione e la sincro-nizzazione, migliorando la sostenibilità dello sforzo e la velocità del-l’azione di comando;

٠i suddetti fattori, a loro volta combinati ed interagenti, aumentano esponenzialmente l’efficacia complessiva dell'azione.

Nei vari Paesi tutto il lavoro di definizione della dottrina NEC nazionale, almeno nelle prime fasi, è stato effettuato a tavolino, poiché non c’era modo di verificare le teorie sul campo, ed anzi moltissime nazioni man-cavano della pur minima esperienza in missioni operative impegnative,

esperienza che poi invece hanno accumulato. Per tale ragione in molti Paesi il “manifesto” della nuova rivoluzione tecnologica venne definito prima che i loro Eserciti si trovassero massicciamente coinvolti in mis-sioni operative di combattimento o comunque ad alto rischio, come è avvenuto in Afghanistan, in Iraq e in Libano. Le esperienze maturate in queste missioni stanno ovviamente influenzando i requisiti operativi, le priorità nello sviluppo delle tecnologie, gli obiettivi a breve, medio e lungo termine.

4. L’

APPROCCIO A SPIRALE E I CAMBIAMENTI NEL

Nel documento The Transformation of the Armed Forces (pagine 39-42)