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Capitoli di Alghero

Nel documento a cura di Giovanni Murgia (pagine 41-60)

646 1643 gennaio 29, Cagliari (Parlamento)

Don Marco Boyl, consigliere in capo e sindaco di Alghero, presenta al viceré, perché provveda alla loro decretazione in conformità del servizio divino e regio e dell'interesse della città, i seguenti capitoli:

1. Che si osservi l'antico privilegio concesso dal re Alfonso per cui tutti i cittadini, compresi anche gli artiglieri, caporali e tenenti della Procurazione reale, oltre ai ministri regi, eccetto i religiosi, sono obbligati a pagare i diritti riconosciuti alla città per l'alloggiamento dei soldati e per altre necessità. Il viceré risponde che venga attuato quanto supplicato.

2. Si verifica spesso che gli artiglieri, caporali e tenenti della Procurazione reale, oltre ai ministri reali, commettono degli abusi nei confronti dei cittadini senza incorrere nella giustizia. Si chiede pertanto che, per evitare i loro soprusi, venga confermato il capitolo di Corte concesso alla città dal re don Pietro d'Aragona, con il quale al veghiere della città veniva affidato il compito di giudicare nelle cause civili e criminali, con ruolo attivo e passivo, in modo da contrastare gli abusi dei ministri regi e dei membri della Procurazione reale.

Il viceré risponde che dovrà essere rispettato P accostumato.

3. Nel precedente Parlamento, presieduto dal viceré Bayona, alla città, in quanto centro strategico per la difesa del Regno, è stato concesso di poter contare sulla presenza di alcuni capitani di guerra, stipendiati dalla Real Cassa, con il compito di istruire i cittadini nell'arte militare, obbligandoli alla residenza, in quanto, di solito, la maggior parte dei capitani di fanteria presenti sono letrados senza alcuna esperienza d'armi. La città, inoltre, sulla base di detto capitolo, non dovrà comunque provvedere alle spese d'alloggio e di altro, come d'altra parte viene praticato nella città di Cagliari. Il viceré risponde che terrà presente quanto segnalato.

4. Il governatore della città di Sassari e del tribunale della Santa Inquisizione di solito rilasciano autorizzazioni ai mercanti della stessa per l'acquisto del pescato nei mari d'Alghero, con la giustificazione che serve esclusivamente per il loro consumo. Questi, infatti, provvisti di licenza ed armati, si recano a Porto Conte, dove praticano l'attività della pesca le barche della città, e vi

acquistano notevoli quantità di pescato senza pagare i diritti doganali, vendendolo poi sulla piazza di Sassari. Ne deriva quindi per la città un doppio danno, in quanto viene privata non solo del pesce necessario al proprio consumo, ma anche dei diritti derivanti da tale vendita, che rappresentano il cespite di guadagno più rilevante. Viene pertanto chiesto che, d'ora in avanti, il pescato proveniente da Porto Conte e dalle marine di Alghero debba essere venduto nella stessa città, pagando i dovuti diritti doganali. Tale obbligo dovrà essere rispettato anche dagli acquirenti per conto della Real Governazione e del Tribunale della Santa Inquisizione. Chi contravverrà a tale disposizione dovrà essere punito e rinchiuso nelle carceri di Cagliari. La richiesta viene accolta, anche se viene ribadito che i contravventori dovranno essere rinchiusi nelle carceri della città di Alghero.

5. Che il veghiere ed i consiglieri della città possano nominare un ufficiale del criminale in quanto nel territorio di Olmedo e di Putifigari, appartenenti alla sua giurisdizione, si verificano numerosi crimini. Il viceré, nell'accoglie-re l'istanza pnell'accoglie-resentata, ordina che vengano rispettati, per la buona ammini-strazione della giustizia, i privilegi della città riguardo a tale possesso in modo che venga eliminato qualsiasi abuso.

6. Che alla città venga concessa l'autorizzazione di nominare un ufficiale di giustizia per il controllo del Salto maggiore, come è stato riconosciuto alla città di Sassari per la Nurra. In questo salto, infatti, si verificano numerosi furti, causati dagli stessi proprietari e dai loro servi. Il che va a danno sia del patrimonio reale che dei proprietari del bestiame e delle vigne, ed è causa di gravi delitti. Il viceré risponde che tale richiesta dovrà essere presentata al sovrano, anche se tale nomina non sembra creare alcun inconveniente di natura istituzionale.

7. A causa della ristrettezza del suo territorio la città gode dell'antico privilegio di poter affittare, per il pascolo del bestiame e per far legna, le terre circo-stanti, per un raggio di 30 miglia. Ora si verifica, invece, che alcuni signori delle ville comprese in quei territori si oppongono con forza al rispetto di tale privilegio il che, se non vi si porrà rimedio, costringerà gli allevatori della città a privarsi del bestiame. Il viceré risponde che si dovrà rigorosamente rispettare il capitolo di Corte al riguardo decretato.

8. La città supplica che non sia soggetta alla giurisdizione del governatore di Sassari e che quindi questi non intervenga alle operazioni di insaccolazione ed estrazione dei consiglieri della città, ma che tale compito sia riservato esclusivamente al veghiere, agli assessori e consiglieri della stessa, per evitare

inconvenienti e spese. Il viceré risponde che al riguardo dovrà essere osservato l'accostumato e, quando il governatore vorrà prender parte all'elezione dei consiglieri, non dovrà chiedere altra indennità al di fuori di quella stabilita.

9. Che in virtù dei privilegi della città nessun algualzile o esecutore possa procedere nei confronti dei suoi abitanti per debiti inferiori ai cento scudi, in quanto questi sono spesso costretti a pagare penali assai elevate, spesso superiori allo stesso ammontare del debito. Questo compito dovrà essere riservato al veghiere ed agli stessi consiglieri della città. Il viceré richiama il rispetto dell'accostumato, lasciando la libertà al giudice ordinario di poter comunque intervenire.

10. L' estremo stato di povertà in cui la città si trova in conseguenza della peste e della guerra in corso, non le consente di affrontare le spese di alcune vertenze giudiziarie. Chiede pertanto che, in considerazione di tale situazione, venga esentata dal pagare oneri processuali in tutti i tribunali del Regno, Il viceré risponde che venga rispettato l'accostumato.

11.In conseguenza della peste, che l'ha devastata, la città è ormai, da molti anni, interessata da un progressivo spopolamento, in quanto ha perso circa millecinquecento anime. Il crollo dei traffici e delle entrate non le consente neppure di provvedere alle spese per il culto, né tantomeno per la sorveglianza delle marine. Le entrate della città, rispetto alle uscite, presentano uno sbilancio pari a 1408 lire e 4 soldi. Poiché la quota di donativo risulta superiore a quella fissata nel Parlamento precedente nonostante il forte spopolamento, viene sollecitato un nuovo censimento della popolazione, affidato ad un funzionario regio della massima fiducia e serietà, e che non comporti ulteriori spese, oltre un alleggerimento della quota del donativo a favore della Corona. Il viceré, nel sollecitare la città a versare quanto offerto, dichiara che il sovrano avrebbe provveduto ad eliminare eventuali eccessi riscontrati nella ripartizione delle quote del donativo.

12. Che nel caso in cui la città fosse tenuta ad ospitare truppe, queste non dovranno essere distribuite ed alloggiate nelle abitazioni dei privati cittadini, il che nel passato ha dato luogo a molti inconvenienti. Dovranno essere invece sistemate in un quartiere vicino alle mura dove il sovrano potrà acquistare un corpo di case da poco edificato da don Girolamo Torrella, il cui un prezzo è oltretutto assai conveniente. Il viceré risponde che il sovrano avrebbe tenuto conto della richiesta avanzata.

13.Nel Parlamento precedente, presieduto dal Bayona, è stata stanziata una somma per la riparazione del ponte sullo stagno della città, che conduce alle

torri di Porto Conte ed a quelle della marina, in quanto è talmente rovinato da rendere particolarmente difficile il transito degli stessi soldati, per cui, in caso di attacco nemico, risulta problematico provvedere al soccorso della popolazione. Inoltre, specialmente durante l'inverno, la forza delle acque ha rovinato gravemente le strutture portanti dello stesso, per dove sono costretti a passare, con rischio della propria vita, coloro che vi pascolano bestiami e coltivano le terre del Salto major. Non è un caso che nel suo attraversamento siano perite numerose persone, annegate con i loro cavalli ed il loro bestiame. Si provveda quindi a mettere a disposizione la somma promessa in modo che la città possa intervenire per la sua riparazione. Il viceré promette che l'istanza verrà presa in considerazione al momento della ripartizione delle quote del donativo riservate al bene del Regno.

14.La città gode di numerosi privilegi che, a causa della noncuranza dei ministri e dei consiglieri, in passato non sono stati osservati. È necessario che questi non decadano, ma vengano nuovamente confermati dal sovrano. Il viceré risponde che tali privilegi dovranno essere rispettati seguendo il dettato dei capitoli di Corte, con l'eliminazione di eventuali abusi.

15. Che si onori, con la concessione di qualche privilegio, il dottor Giovanni Battista Buragna, per i servizi prestati alla città, sua patria, in qualità di sindaco e di avvocato. Il viceré risponde che terrà presente la richiesta.

16. Che ad Antonio Jaime, segretario della città da più di vent'anni, e al dottor Francesco Badui, attualmente consigliere in seconda, venga assegnato il titolo di cavalierato per i meriti acquisiti nel servire la città. Il viceré risponde che la richiesta verrà presa in considerazione.

17.11 re Ferdinando d'Aragona ha concesso alla città un capitolo di Corte che stabilisce l'annualità delle cariche di veghiere, sottoveghiere e di assessore, e che questi, al termine del mandato, vengano sottoposti a sindacatura sul loro operato. In precedenza tali incarichi venivano ricoperti a vita, dando luogo a numerosi abusi ed inconvenienti. La città chiede ora che tali uffici non possano essere subappaltati, ma che in caso di vacanza l'incarico di veghiere venga assegnato al consigliere in capo o al secondo e quello di sottoveghiere al quinto consigliere. Il viceré risponde che è molto giusto quanto sollecitano, ma lo dovranno supplicare al sovrano.

18.La città chiede che, d'ora in avanti, coloro che hanno ricoperto gli uffici di veghiere, sottoveghiere e di assessore vengano sottoposti a sindacatura a fine mandato; inoltre che a questi sia consentito occupare nuovamente tali uffici

soltanto dopo un triennio. Il viceré risponde che si operi secondo il supplicato, ma che relativamente all'applicazione della sindacatura dovranno presentare richiesta al sovrano.

19. Che venga concessa una sacca, pari a tremila starelli di grano, ai cavalieri, in quanto la città è tanto povera. Inoltre, a causa della celebrazione delle corti generali del Regno, essi e gli stessi consiglieri della città hanno dovuto sopportare molte spese, trascurando i loro affari. Il viceré risponde che tale richiesta dovrà essere presentata al sovrano, al quale spetta concedere tali mercedes.

20. Che si obblighi don Domenico Pitzolo, gestore della gabella del sale, a tenere nei magazzini della città almeno cinquecento rasieri di tale prodotto, in quanto, molto spesso, questa ne è sprovvista. Il viceré risponde che si è già provveduto a quanto richiesto, e che, in caso di inadempienza, il Pitzolo verrà rimosso dall'ufficio.

Il sindaco della città sollecita inoltre la decretazione di altri capitoli:

1. Che per il futuro la carica di sottoveghiere della città venga affidata esclusivamente al quinto consigliere eletto. Non potranno ricoprire tale incarico né persone con privilegio reale, né tantomeno per subappalto purché, avendo già ricoperto tale ufficio, siano trascorsi almeno tre anni. Il viceré risponde che provvederà a presentarlo al sovrano.

2. Nel caso in cui tale richiesta non venisse accolta, il sindaco avanza l'istanza che la carica di veghiere venga riservata solo a cittadini del luogo, e non ad altre persone del Regno. Il viceré, nel ritenere legittima la richiesta, invita il sindaco a presentarla al sovrano.

Memorial de la fideligima ciudad de Alguer, cabo, tutamen y custodia de todo el cabo c. 564 de Logodor.

Precentado

al excellentissimo don Fabricio Doria, duque de Avellano, virrey y capitan generai en este reino de Cerderia y presidente de su magestad catholica en estes Cortes y generai Parlamento, que representando su real persona se estan celebrando el ano presente de 1643.

Por don Marcos Buil, sindico y jurado en cabo de dicha cíudad.

Princeps est imago et exemplar Dei in terris, in cuius manu possitae opes, dignitas, honor, reparatio et vitta omnium subditorum.

Ex Seneca. /

c. 566 Selior excellentissimo

Las signaladas gragias y mergedes que la fidelissima giudad de Alguer espera regebir del rey nostre serior en estas Cortes y general Parlamento, que representando su real persona esta vuestra excellencia selebrando en este reyno, en acuerdo y contemplacion de las que siempre ha conseguido de sus serenissimos progenitores de immortal memoria y la actual negessidad y pobresa en que tantos infortunios de guerras, pestes y sterilidades la tienen redusida, siendo una de las mas negessarias e importantes plassas para conservagion de dicho reino, le influien bastantes y justificados alientos de imploraren en esta ocasion los remedios mas efficases que convengan no solo al buen govierno, reparo y subvention de dicha plassa pero tambien a las fuersas y brasso que negessita para deffenderse en ocasion de enemigos, segun siempre lo ha hecho mostrando sus hyos la ignata fidelidad que continuamente ha reinado en sus pechos para serbigio de un rey tan catholico, de que con mucha justigia a llegado a mereger el titulo de fidelissima y assi mediante don Marcos Boil, su sindico, representa a vuestra excellencia su estado y lo que ha menester con los capitulos siguientes, suplicando humilmente que mediante su acostumbrada benignidad y clementia se sirba decretarlos.

(Que se observe el real privilegio del rey don Alfonso, que manda que todos paguen derechos generalmente comprehendiendo a todos los artilleros, aiudantes, caporales, tinientes de procurador real y demas ministros reales, excepto los que fueren de ordenes sacros.)67

1. Otrosi68 representa a vuestra excellencia que por mas dicha giudad sea tan pobre segun se ha dicho, algunas personas con motivo de estar exemptas no quieren pagar los derechos por ella impuestos y confirmados con decreto de los seriores virreyes por alojamento de soldados y publicas necessidades, por ende suplica a vuestra

c. 566v, excellencia / mande que se observe lo dispuesto en el real privilegio del serenissimo rey don Alfonso, en que manda que todos paguen derechos generalmente comprehendiendo a todos los artilleros, aiudantes, caporales, tiniente de procurador real y demas ministros reales, excepto los que fueran de ordenes sacros, segun consta con dicho privilegio que tambien se presenta ut egge, para cuya observantia se impongan graves y rigurosas penas ademas de las impuestas, porque de otra manera sera impossible consiguirlo y habiendo tantos que dexan de pagar no puede dicha pobre ciutat sublevarse de tan grande pobresa ni acudir a lo que esta obligada.

que se fassa com se suplica

Don Montserratus Vacca secretarius

67 Annotazione a margine, che costituisce un breve riassunto del capitolo al quale si riferisce.

68 Nel testo barcellonese "primo".

2. (Que en adelante el veguer de Alguer tenga la cofficion de las causas civiles y criminales activas y passivas de los estipendios, como son los artilleros, caporales, thinientes de procurador real et alias en confirmacion del privilegio del rey don Pedro, a dicha ciudad concedido).69

2. Otrosi representa a vuestra excellencia de como dichos artilleros, caporales y ministros reales, o algunos d.ellos biven con alguna libertad haziendo muchos agravios a unos y otros fiados, de que sus causas se conogen por via de la capitania general se dexan las demas veses70 de castigar estos agravios y libertades porque los agraviados no pueden alcansar su justigia de los capitanes a guerra antes siempre les han favoregido dandoles majores alientos para delinquir, por ende y por reparo tanbien d.este dadi tant perjudigial a la republica suplica a vuestra excellencia mande que en adelante el veguer de Alguer sea juez competente y tenga la cognigion de las causas giviles y criminales activas y passivas de los estipendios, como son los suso dichos artilleres, caporales, tinientes de procurador real et alias, en confírmasion del privilegio del serenissimo sefior rey don Pedro a dicha ciudad concedido que tanbien se presenta ut erge y con esto biviran ajustados y moderados en sus actiones segun es

de justicia // y los pobres seran desagraviados. c. 567

que se guarde lo acostumat.

Vacca secretarius

3. (En execucion del capitulo de corte del ultimo Parlamento, que residan en dicha giudad algunos capitanes ordinarios de los que tienen plasa en el remo para deffenga de aquella y que a estos no se les de casa ni utensilios de obligacíon, pues tienen sueldo y que se observe lo decretado en dicho capitulo de corte y por no haver mas que dos o tres personas expertas en armas en dicha plassa, que se mande algunos de los dichos capitanes, que tienen sueldo, que vaian a residir en Alguer para que tengan los pocos soldados la diresion de la milicia).71

3. Otrosi representa a vuestra excellencia que dicha ciudad por expresso capitulo de corte del ultimo Parlamento, que se presenta ut egge, ha obtenido de que residan en aquella algunos capitanes ordinarios de los que tienen plassa en el remo, para deffensa de una fortalesa tan negessaria y que a estos no tenga obligagion de darles casa ni obtensilios de ninguna spegia, sino que pues tienen sueldo bivan como en Caller a su costa, no obstante esto algunos de los capitanes a guerra y ordinarios procuran de absoluta potensia tomar dicha casa y obtensilios sin pagar dexando destrahidos muchos pobres, lo que suplica sea reparado con mandar que se observe

69 Annotazione a margine, che costituisce un breve riassunto del capitolo al quale si riferisce.

70 Nel testo barcellonese "vezes".

71 Annotazione a margine, che costituisce un breve riassunto del capitolo al quale si riferisce.

lo decretado en dicho capitulo, imponiendo graves penas a los que obraren contra su dísposicion y juntamente que por no haver en dicha plassa mas de dos o tres personas expertas en armas, que se mande a algunos de dichos capitanes que tienen sueldo de su magestad que vaian a bivir y residir en l.Alguer para que quando se vea en alcuna apretura de enemigos tengan a lo menos los pocos soldados la direction de la milicia que es menester pues72 ha llegado a tanto la desventura que la major parte de los capitanes de infantaria son letrados que no tienen ninguna esperiengia en armas y es mui justo que se tenga un poco de lastima d.esta pobre siudad.

sa excellencia tindra consideraci° en las ocasions de procurar escusar tots los gastos e incomoditats de dita giutat.

Vacca secretarius

4. (Que los pescadores de ciudad de Alguer observen lo decretado y que qualquíer persona de Sasser que vai a tomar pescado en Puerto Conde, o otros mares de Alguer y no lo tome en la mesma ciudad de Alguer, el veguer de erta y demas ministros de justicia le hayan de prender y con tuta custodia remitirle a las carceles de Caller.)73 4. Otrosi representa a vuestra excellencia que entre otros agravios que dicha ciudad

c. 567v. de Alguer / recibe del governador de Sasser y del tribunal de Sasser y del tribunal de la Santa Inquisicion es que ordinariamente despachan provisiones y aquellas entregan a los viandantes sassareges en virtud de las quales toman todo el pescado que hallan con motivo que sirve para ellos y sus ministros y dichos viandantes puestos en armas van a Puerto Conde, que es donde pescan las barcas de Alguer y toman todo el pescado en virtud de dichas provisiones del qual hayan publica mercaderia en la plassa de Sasser por sus grangeos, de que nagen de dicha ciudad evidentes datios tanto por quitarle ordinariamente la provision del pescado que se pesca en sus mares como tanbien porque con esto los procuradores dexan de pagar los derechos a dicha ciudad que son los majores que actualmente tiene para su sustento y aunque en las Cortes passadas se haya decretado y confirmado por su magestad que los pescadores trahigan todo el pescado para vender en el puerto de Alguer y que el

c. 567v. de Alguer / recibe del governador de Sasser y del tribunal de Sasser y del tribunal de la Santa Inquisicion es que ordinariamente despachan provisiones y aquellas entregan a los viandantes sassareges en virtud de las quales toman todo el pescado que hallan con motivo que sirve para ellos y sus ministros y dichos viandantes puestos en armas van a Puerto Conde, que es donde pescan las barcas de Alguer y toman todo el pescado en virtud de dichas provisiones del qual hayan publica mercaderia en la plassa de Sasser por sus grangeos, de que nagen de dicha ciudad evidentes datios tanto por quitarle ordinariamente la provision del pescado que se pesca en sus mares como tanbien porque con esto los procuradores dexan de pagar los derechos a dicha ciudad que son los majores que actualmente tiene para su sustento y aunque en las Cortes passadas se haya decretado y confirmado por su magestad que los pescadores trahigan todo el pescado para vender en el puerto de Alguer y que el

Nel documento a cura di Giovanni Murgia (pagine 41-60)