649 1643 febbraio 3, Cagliari (Parlamento)
Don Salvatore Pixi Serra, sindaco d'Iglesias, supplica al viceré la decretazione dei seguenti capitoli, riservandosi di presentarne degli altri:
1. Che siano osservati i capitoli del Breve157 della città ed i capitoli di Corte concessi. Il viceré accoglie quanto supplicato, purché i capitoli del Breve con contrastino con le prammatiche
2. La diocesi di Iglesias è stata accorpata a quella di Cagliari, il che costituisce un danno per la buona amministrazione della chiesa e del clero. Si chiede pertanto che, contestualmente alla nomina dell'arcivescovo di Cagliari, venga nominato anche il nuovo vescovo della città. All'arcivescovo di Cagliari, a compenso della perdita della prebenda iglesiente, potrà essere assegnato qualche altro beneficio. Il viceré, nel sottolineare la legittimità della richiesta, risponde che dovranno presentarla al sovrano.
3. Che la città possa immagazzinare fino a dodicimila starelli di grano e possa esportare liberamente le eccedenze al fabbisogno cittadino, e senza pagare alcuna tassa di esportazione, al pari delle città di Cagliari, Alghero ed Oristano. Il ricavato, considerata l'estrema povertà della città, potrà essere destinato a pagare i ratei del donativo ed a soddisfare i creditori della città.
Il viceré si dichiara disponibile a concedere l'immagazzinamento di seimila starelli di grano,- la richiesta dovrà comunque essere presentata al sovrano, il quale, al riguardo, rilascerà le opportune disposizioni.
4. Nel Parlamento Bayona, concluso dal vescovo di Alghero Prieto, è stato decretato un capitolo di Corte col quale si riconosceva alla città, come nei
157 11 Comune di Pisa venne in possesso di Iglesia e del suo territorio nel 1301-2. Nel 1303 dotava la città di un Breve (o Statuto), che ci è stato conservato in originale pergamenaceo, anche se in un'edizione riveduta nel 1324 e confermata il 7 giugno 1327 dai Catalano-Arago-nesi, oggi custodita nell'Archivio Storico della città. Il codice è scritto in bella grafia gotica, e consta di quattro libri che trattano di: 1. Leggi costituzionali; 2. Leggi penali; 3. Leggi civili e procedurali; 4. Disposizioni per le miniere. La maggior parte delle fonti storiche riguardanti Iglesias sono raccolte in C. BAUDI DI VESME, Codex Diplomaticus Ecclesiensis, Torino, 1877.
Sulla storia d'Iglesias di questo periodo cfr. M. TANGHERONI, La città dell'argento. Iglesias dalle origini alla fine del Medioevo, Napoli, 1985.
tempi passati, di avere porto nei luoghi volgarmente chiamati Funtanas de mar e Portuescusi, da dove poteva essere imbarcato e scaricato ogni genere di merci. L'attivazione del porto, a causa della povertà della città, in realtà non è stata realizzata, per cui si ripropone la richiesta. I traffici commerciali, infatti, considerata anche la presenza delle tonnare di Portopaglia e di Portoscuso, potranno non solo rilanciare l'attività agricola, ma portare benefici alla città ed alle stesse casse reali. Il viceré risponde che provvederà a presentare al sovrano la richiesta di conferma di tale capitolo. Il sovrano assicura che, al riguardo, rilascerà le opportune disposizioni.
5. Da molti anni si è sperimentato che la nomina di forestieri a ricoprire l'incarico di capitano di giustizia della città si è rivelata dannosa. Questi, infatti, percependo un tenue stipendio, pari a 350 lire annue, con le quali devono vivere e pagarsi l'affitto dell'abitazione, commettono numerosi abusi, tanto che, obbligando i pastori a ceder loro dei capi di bestiame, si sono costituiti delle greggi che affidano agli stessi a cumoni, cioè con la divisione delle spese e dei frutti. Pertanto, d'ora in avanti, a tutela della buona amministrazione della giustizia, è bene che tali incarichi vengano riservati esclusivamente ai naturali del luogo, purché appartenenti al ceto militare. A questi, inoltre, dovrà essere vietato di possedere bestiame a cumoni. In caso contrario a questi dovrà essere revocato l'incarico e sequestrato il bestiame che verrà acquisito al patrimonio regio. Il divieto di posseder bestiame a cumoni dovrà essere esteso anche ai consiglieri ed ai sergenti della città. Il viceré accoglie quanto supplicato; il sovrano ugualmente.
6. La città d'Iglesias, per gli ampi litorali del suo territorio, è particolarmente esposta all'invasione di nemici. È indispensabile, quindi, anche per proteggere le tonnare di Portopaglia e di Portoscuso, che venga costruita una torre a Funtanamare, che dista dalla città appena sei miglia. Il viceré, nell'accogliere l'istanza presentata, invita la città a reperire i fondi necessari alla costruzione della torre, in quanto le casse della reale azienda sono esauste.
7. Nel Parlamento presieduto dal viceré Gandía, per evitare agli abitanti della città il peso della guardia alle mura, veniva concesso ad essa un capitolo di Corte per cui veniva istituito un servizio di sorveglianza affidato ai corpi di fanteria e di cavalleria. In tal modo di notte le quattro porte della città venivano custodite da sedici uomini, quattro per porta. Il viceré marchese de Almonazir, nel 1634, per motivi di bilancio, dimezzava il numero delle guardie. Ora le mura presentano numerose brecce per dove le persone
possono liberamente entrare, ma la città, che si trova in stato di diffusa povertà, in quanto ha soccorso la Corona con duemila scudi, non è in grado di provvedere alla riparazione. Chiede pertanto che si provveda ad assicurare, a partire dal mese di aprile fino a tutto il mese di ottobre di ciascun anno, una continua sorveglianza delle marine con tre guardie a cavallo, mentre la vigilanza alle mura dovrà essere garantita, di notte, per tutti i mesi della primavera, dell'estate e, in parte, dell'autunno. Il viceré, considerata l'utilità della richiesta, s'impegna a provvedere; il sovrano conferma.
8. I capitani della città hanno introdotto il costume di riscuotere indennità quando si recano nel territorio della stessa per accertare delitti e reati e per catturare i delinquenti. Ugualmente fanno quando, al loro posto, vi delegano altre persone. Per eliminare tali abusi è indispensabile che venga loro vietato pretendere altre indennità al di fuori delle spettanze previste, ameno che, per la cattura dei rei, non debbano recarsi fuori del territorio urbano. Il viceré accoglie quanto supplicato; il sovrano conferma.
Il sindaco della città don Salvatore Pixi Serra presenta, per la decretazione, la richiesta di altri due capitoli.
1. Il primo riguarda il divieto della separazione dell'ufficio di capitano di guerra della città da quello della capitania di giustizia. Al riguardo vengono prodotte due carte reali, inviate, su istanza della città, al viceré don Diego de Aragall nel 1631 ed al viceré marchese di Almonazir in data 6 settembre 1638, con cui veniva confermato il divieto della separazione di tale ufficio.
2. Il secondo, invece, si riferisce all'abolizione di tutti gli appalti, compreso quello della galena, minerale di piombo e argento, estratta nelle miniere vicine alla città. Si chiede, quindi, che i minatori, pagando alla regia cassa una tassa del 5%, pari a quella stabilita nell'appalto in precedenza concesso a Filippo Duch, possano liberamente vendere, nelle loro abitazioni, il minerale estratto.
Il viceré accoglie entrambe le richieste; il sovrano conferma.
I consiglieri della città, infine, si rivolgono allo stesso viceré per il rispetto del capitolo di Corte, approvato nel Parlamento presieduto da don Antonio Cardona, conte d'Elda (anni 1602-1603), con il quale alla stessa città ed a loro veniva riconosciuto il titolo di magnifica e di magnifici. Al riguardo viene denunciata l'arroganza dimostrata nei loro confronti da Giovanni Maria Sanna,
capitano di Villamassargia, il quale si rifiuta di chiamarli con tale titolo.
Invitato più volte, per iscritto, al rispetto delle cariche ben più alte ed eminenti della sua, viene fatto presente, questi, in segno di disprezzo, ha di proposito cancellato la parola magnifichs. Si chiede pertanto al viceré che assuma i provvedimenti del caso, confermando tale capitolo di Corte. Questi approva.
c. 590 Capitols de Iglesias /
c. 591 Iglesias158
Illustrissim y excellentissim setìor president en lo present real generai Parlament.
Ihesus 159
Don Salvador Pixi Serra, sindich de la iutat de Iglesias, en las presents Corts presenta a vostra excellencia en persona de sa magestat los seguents capitols ab reservagio de presentarne altres, suplicant humilment decretar aquells en la solita forma, segons particularment se seguexen per esser axi del servey de nostre Serior, de sa magestat, augment y benefici de dita ciutat.
(Suplica que los capitulos de breu y todos los privilegios y capitulos de corte concedidos a dicha ciudad sean observados no obstante inobservancia o abuso en contrario. )160
E primo per quant los capitols de breu, lley municipal y antiga de dita Outat per esser utils y necessaris a la bona polkia de la justicia y govern de la matexa ciutat, son estats ab particulars privilegis y actes de cort confirmats per los serenissima sefiors reys antecessors de sa magestat, suplica lo dit sindich placia a vostra excellencia confirmar novament aquells per acte de cort y axi be tots y sengles privilegis y capitols de cort a la dita iutat otorgats per dits setiors reys, manant que en tot y per tot sian aquells observats no obstant inobservancia o abus en contrari.
que se fassa com se suplica no obstant qualsevol abus que se fos fet en contrari.
Don Montserratus Vacca secretarius //
B c. 359 (Que se guarde a los capitulos del breve que estuvieren confirmados por privilegíos reales o actos de corte en que estuvieren en [uso] y no fueren contrarios a las reales pragmaticas.)161
158 Lo scrivano annota a c. 591 la parola "Iglesias" nel margine in alto.
159 Lo scrivano riporta a c. 591 l'invocazione "Ihesus" a margine.
160 Annotazione a margine, che costituisce un breve riassunto del capitolo al quale si riferisce.
161 Annotazione a margine del capitolo 1° del testo barcellonese.
2. (Suplica que se conceda obispo a dicha ciudad en caso de nueva elecion de arquibispo de Caller nombrando persona bien vista, de que resultara major esplendor al arquebispo de Caller por tener suffragante.)162
2. Item per quant es convínient y necessari que dita ciutat tinga son prelats segons las A c. 591 altras del regne per esser vuy aquella la tersera poblacio del dit regne163 y anarsse
cada dia augmentant, y la renda que dona de la mija decima et alias es molt sufigien[t] perque dit prelat puga tratarsse ab lo decoro que la sua diiiitat requirex, ab lo qual cessa lo inconvenient antich de la tenuitat de la renda per lo qual lo bisbat de dita giutat fonch acomanat als arquibisbes de Caller, que ab aquest titol lo han fins ara posehits, segons ultra de ser notori consta ab decisions de la Sacra Rotta romana y ab la convocatio que en las Corts particulars celebrades ab assistencia de don Luis Blasco se fiu del viccari sede vacant de dit bisbat y ab la que en la matexa conformitat se ha fet en las presents Corts del viccari axi be sede vacante, en les quals aquell com a representant la persona del bisbe de Iglesias es estat admes y ultra de ago la dita
ciutat / necessita precisament del prelat axi per lo bon govern de la sua cathedral y c. 591v.
clero, que es en gran numero com per la administracio del sacrament de la confirmagio, sens lo qual moren molts per passarsse de ordinari molts aflys que dits arquibisbes de Caller no visitan lo dit bisbat de Iglesias, per go lo dit sindich a vostra excellencia suplica sia servit per acte de cort otorgar y concedir bisbe a la dita giutat en cas de nova nominagio y electio de arquibisbe de Caller quant se declare que lo que vuy es resta provehit en dit bisbat, nomenant en tal cas la persona ben vista, que ultra les rahons alegades resultara de ago major esplendor al dit arquibisbat de Caller, perque tindra sufragante no obstant la diminuicio que se podia considerar de la renda del dit arquibisbat, puix fagilment se podra aquella suplir ab agregarli la renda de alguna rectoria o rectorias de la diocesi dexant congrua cantitat per lo sustento del rector o de algun canonicat de los pingues d.esta primacial iglesia, dexada suficient porcio per sustento del canonicat per no restar lo culto divino y auctoritat de dita iglesia en res diminuida.
que es molt just y convenient que la dita ciutat tinga son prelat com lo tenia per abans quant era menos populosa y que per go lo supliquen a sa magestat perque en la primera vacant puga consolar a dita giutat a qui juntament sa excellencia representara las convenientias que la giutat preposa axi de la renda competent com de la recompensa que se podria dar a la mitra del archibisbat de Caller, unint alguna canongia de renda equivalent o dos retorias de las mes pingues que son en aquell.
Vacca secretarius
162 Annotazione a margine, che costituisce un breve riassunto del capitolo al quale si riferisce.
163 Nel testo barcellonese "renne".
3. (Que cada ano pueda dicha ciudad encerrar hasta doze mil estarelis de trigo de porcion y, echo el servicio, pueda libremente embarcarlos francos de derechos en la forma que a la giudad de Caller y las demas del reino esta concedido y en particular a la de Alguer y Oristan.)164
3. Item per quant dita ciutat de Iglesias per esser la sua renda moli tenua no pot acudir a pagar las penciones dels censsals, a que esta obligada y altras exidas ordinarias y extraordinarias, trobantsse per go cada atiy mes atrasada sens poder satisfer ditas obligacions per hont de ordinari supporta executors ab excessius gastos y altra de ago la pobresa dels particulars es tanta que no pot la dita giutat cobrar de aquells tot lo que se resta devent del servici extraordinari, que importa molt conciderable quantitat, y demes de ago lo albitri de la formentaria de dita ciutat, per la qual se prengueren en la fundagio de aquell quinze milia lliures a censsal, resta c. 592 quasi impossibilitat, ab los donatius / extraordinaris fets a sa magestat y en particular hu de dos mil escuts en temps del comtte del real y altre de la matexa quantitat en lo ai-1y de 1604, quals se prengueren de ditas quinze milia lliures de la formentaria restant aquella reduida a solas sinch milia, corresponentsse vuy la pengio de totas las quinze india axi que dita ciutat paga pencio de ditas quantitats ab las quals servis a sa magestat, pergo lo dit sindich a tal puga dita ciutat restaurarsse y en avant ab mes forsses acudir al servici da sa magestat y pagar lo que de dit servici extraordinari resta devent, suplica mane vostra excellencia concedir per acte de Cort que cascun afiy puga dita giutat amagazenar fins en dotze mil estarelis de forment per subvencio del poble (que es lo terger del regne en casos de necessitat), los quals fet lo servici puga lliberament enbarcar franchs de drets en la forma que a la ciutat de Caller y altras del present regne es estat concedit especíalment la de Alguer y Oristain, no essent tant populosas se lis ha concedit dotze mil estarells a cascuna de aquellas.
que per lo servigi que offerex fer la giutat en magazenar a sos gastos cascun ayri la dicha porgío y haverse augmentat tant en aquella la agricultura se li podria concedir fins en sis milia estarells de forment de porgio de saca cascun ayn, faent lo servivi ordinari com fan les demes giutats que tenen senblant gragia de su magestat y que per go Io supliquen perque lis fassa la matexa mersed que a las demes, puix ho merex la dita giutat per lo que se es segnalada en servir sa magestat.
Vacca secretarius //
B c. 360 (Que su magestad ha tomado resolucion y acudiendo se les daran los despachos conforme d.ella.)165
164 Annotazione a margine, che costituisce un breve riassunto del capitolo al quale si riferisce.
165 Nota a margine nel testo barcellonese.
4. (Suplica que se conceda a dicha giudad tenga puerto como antíguamente lo tenia en los lugares dichos Funtanas de mar y Portuscus y se pueda libremente enbarcar y desembarcar todo genero de mercadurias con todas las prerrogativas y privilegios que, en razon de esto, tienen las demas ciudades del remo y esto en concideracion de su pobresa que nasce de no tener libre comergio maritimo.)166
4. Item per quant en las Corts antecedents celebrades por lo marques de Baiona A c. 592 fonch concedit y decretat per lo reverendissin bisbe de Alguer, que presidiea la
conclusio de aquellas, que dita giutat tingues port com antigament lo tenia en los llochs vulgarment dits Funtanas de mar y Portuescusi y que en dit port se pugues llíberament embarcar y desembarcar tot genero de mercadurias ab totas les perrogatívas y privilegis, que en raho de ago tenen altras ciutats del regne ago en consideragio de la pobresa que en part nax de no tenir libero lo comergi maritim, del
qual resultaria gran benenfici a dita / dita giutat, augmentantsse la agricultura y los c. 592v.
drets reals, particularment en raho de las tonaras que se fan en Portu Palla y Portuescusi segons en lo capitol en dita forma decretat es de veure en lo proges de dit Parlament, per go dit sindich a vostra excellencia suplica que, attes dita giutat per sa notoria pobresa no ha pogut acudir a sa magestat per obtenir confirmagio del dit decret, mane repetint aquell, en quant menester sia representar a sa magestat la gran necessitat que dita Qiutat te de dit port y lo benefigi que resultaria de la concessio de aquel y suplicar sia de son real servey confirmar dit decret.
que sa excellencia suplicara a sa magestat se servesca confirmar la concessio y facultat del port que li fonch concedida en les Corts passades, perque los fruits de dita giutat tingan aquex exit y benefigi y se animen mes los naturals en cullirlos y cultivarlos.
Vacca secretarius //
(Que su magestad ha tomado resolucion y acudiendo se les daran los despachos B c. 360v.
conforme d.ella.)167
5. Suplica que en adelante los capitanes de justicia de dicha sean naturales, nacidos en aquella y no otramente y que sen de calidad de militar y que no pueda hazer comunes de ganado, tomando de cada pastor oveia o vacca et alias prohibiendose esto in perpetuum y en caso de contravencion sea privado de dicho offissio de capitan y lo mismo se entienda de los conselleres y sargentos de dicha giudad.)168
5. Item per quant de molts ains a esta part se han vist y experimentat los grans A c. 592v.
inconvenients que han resultat de nomenarsse forasters per capitans de dita Qiutat,
166 Annotazione a margine, che costituisce un breve riassunto del capitolo al quale si riferisce.
167 Nota a margine nel testo barcellonese.
168 Annotazione a margine, che costituisce un breve riassunto del capitolo al quale si riferisce.
essent lo salari de la capitania tant tenue que solament importa tressentes sinquanta lliures cascun afiy, dels quals pagat lo despacho del privilegi, lloguer de casa y gastos que dit capita dos voltas cada afiy es obligat fer al conceller terg de dita Qiutat y demes ministres que aporta ab sí a la festa del glorios sant Antiogo no li ve a restar cosa alguna, per hont no tenint altre emolument, ni guain, es necessari que se obra la porta a cohechos y altres modos illicitis de sustentarsse y adquirir alguna hazienda particularment al que han introduit de fer comuns de tot genero de bestiar, demanant als pastors y extorquint de aquells de qui una hovella, de qui una vacca axi discorrent, juntant ab ago conciclerable numero de bestiar en notable detriment del be publich y de la administragio de la justicia que mai se administra ab la deguda rectitut, especialment entre las personas ab los quals dits capitans per haverlis dat llur / c. 593 llur roba restan obligats com sia que si be procuran cobrar rebudas de dits pastors del preu del dit bestiar son merament fitisias y captadas a efecte de evadir ab ellas lo carrech que se lis podia fer, segons la experiensia lo ha mostrat ab lo discursso de vint
essent lo salari de la capitania tant tenue que solament importa tressentes sinquanta lliures cascun afiy, dels quals pagat lo despacho del privilegi, lloguer de casa y gastos que dit capita dos voltas cada afiy es obligat fer al conceller terg de dita Qiutat y demes ministres que aporta ab sí a la festa del glorios sant Antiogo no li ve a restar cosa alguna, per hont no tenint altre emolument, ni guain, es necessari que se obra la porta a cohechos y altres modos illicitis de sustentarsse y adquirir alguna hazienda particularment al que han introduit de fer comuns de tot genero de bestiar, demanant als pastors y extorquint de aquells de qui una hovella, de qui una vacca axi discorrent, juntant ab ago conciclerable numero de bestiar en notable detriment del be publich y de la administragio de la justicia que mai se administra ab la deguda rectitut, especialment entre las personas ab los quals dits capitans per haverlis dat llur / c. 593 llur roba restan obligats com sia que si be procuran cobrar rebudas de dits pastors del preu del dit bestiar son merament fitisias y captadas a efecte de evadir ab ellas lo carrech que se lis podia fer, segons la experiensia lo ha mostrat ab lo discursso de vint