Delle malattieehirwrgUhgm
^^uanto
ilfemplicinimo tofcanometodo
dime*
dlc2re)e malattiechirurgiche(ìada preferirliad ogn*
altro finoraconofciuto, è noto abbaAanta nella eul-ta
Europa
a quelli eh?pieni di candor(ìloroHco giu«dicano dalla ragionet t dalla fperienza fenza più4 Quella ftelTa ragione convince quanto debbafì ante-porre ad ogo*altro ne*climi caldi,ove1*ufode* bai-fami, degliuoguenti, e d* altre romigliaoti prcpara-xioai ^ afl^noperoicioTo, per
V
iotaiamento cheque«fte materie
producono
oacuraimciite oe*pori circon-vicini delle piaghe,e
cosiimpcdifcono quella falu-tevole efalazione, che tanto aiutan
iànarle.Dirò
anche di più cheun
ufo si £itto dt?enta più fiitaload
efle per le alterazioni,a cuivanno
(bggetie ne^lungliiviaggi,
e
fottoun
cieloardente;poiché acqui-ftanoaffai facilmenteun
certogradod* inrancidimen-toche
per necelfità dee produrre molefta velllca-aione fullefibre delicate,e
vegetanti delle piaghe*Oltre di che di origine
ad
impetigini, ead
er*peti nelle partiche
anno
fofiertoilfatti medicamea-ti,e
perciòda
ripatarfi cagione manifefta dimale
tediofo,e
affai volteprolungato•Se alcuna cofa fi
può
concedere nella pratica chi-rurgica all'Indie, fon que' rimedi che pofTono,o
anno il credito di leilituirc il tuono perdutoalle fi*kju^ jd by
t
M7
hre\ e rianimarle alla vegetazione; cafo
non
infoli-to in quefìa partedimondo
, dove il folido anima-leè inuno
flato continuo difnervamento, edi fiac-chezza,come
per alcuna di qued*ultime noftre Of*fervazioni ii proverà
.
mattina de! diciaflette gennaio 1777 rottafi pel
mare
groffo la mantiglia dell*antenna di contromezzana
mentrevierano fopra de'marinari per fer-rarne la vela, due di loro che reflavano fopra ven-to furono sbalzati giù fui calTero.Uno
di quefli,
che ricevè più
danno
, per aver battuto ilcapo
ia unacarretta da cannone in coverta,fuGiovan
Bac-tifla Torel'i della età ditrent'anni. Gli accidenti di quefla caduta furono immediato letargo, fangue da-gli orecchi, e dal nafo, convuKioni, fegni dinotanti la concuHìone del cervello» in feguito febbre e de-lirio.Nel quinto giorno siquella che queflo
comin-ciarono a diminuire, recando foporofo perinterval-lif e folo lamentandoli di dolore io varie pani fia-te contufe nella caduta.
^
Le
ripetute mìlTìoni di fangue, le calde pofche continue ne' luoghi dolenti,i cliAeri, la quiete, e la dieta furono i foli mezzi ufati inquella malattia.Diminuendo
giornalmente i dolori, e riacquidando vigore fi trovò ilnove
di febbraio libero affatto da ogniincomodo
•Offcrva^ione
XXXVIIL
14S
Offerya^ne
XXXIX.
Il
di tredici dinovembre
1777 1'albero della lancia grande eHendoiì intrigato con alcune funi al di fuori dellaNave
, il rovefciarli di quella, ed il calare afondo fu unmedefimo
iftante; tanto rapida era lacorrente.Una
groffa fune, acuieraefTarac*comandata nel mentre che fì cercava di ailemarJa»
prefe la
mano
fioidra di Carlo ifaai4o marinaro,
che rimafe ferrata
e
ftretta tra la fune, eduno
fti-pite di legno, a cui era avvolta, cnon
potè riti*farla che al romperfl della medefima.
Da ^efto ne
fiportòegliuna
?afta lacerazione neldorfo, e pai*mo
dellamano con
perdita diponioae
degi' integu-menti.Recarono
fimilmencelacerati i tendinieften*fori
comuni
delle dita,ohre a
varie altre ferite di lacerazione nelledita• frattura dellafecondafalange dell*indice,ed una
diminuzionenelprimo
oflb deimetacarpo
•Si riparòfìibito altaperdka
dd
faoguecon un fic-co
apparecchio• Silevòil fecondo giornoimmer«
geodo
lamano
in acqua lepida,e
fi ripetè ogni giorno quellatmmerfione»e
vi fi mife fopraun
ca«taplafma ammolliente per follecitare la feparailone delle parti lacerate.
Le buone
fuppurazionireame dopo
lafeconda applicazione, fpogliarono inquattro giornile piaghe da ogniframmento
inanimato. Ap-parvero qucfte di ortimo colore, e promifero utia follecita vegetazione« Si continuò il cataplafma, ilDigitizedby
14^
ibllìtulrono le docciature air
ImmerHone
, (ì usò ilcauflico
quando
inalcuna parte lulfurieggiava la nuo-va carne, e tutti quellifempliciflìmi edolcifllmiaiuti furon quelli, concui recarono faldate perfettamente lepiaghe il quindici dideccmbre
; e folo rimafc perr
abolizione de'tendinicon
una certa rigidità ne' moti di fleflìone delle dita.
Per quello (lelTo sforzo che cagionò il male alla roano, contraltequeA'
Uomo
un bubonceienella par-te dedra, del quale non ebbi notizia fenon
il due di ottobre, per ederlì incarcerato.Queir
accidentefi mollrava dal dolor grande, dalla tenfìoneal ballo ventre, dal vomito (lercoraceo, e dal finghiozzo
.
Una
moderata emidìonc di fangue, le continue po-fche calde fui tumore, ed eft«fe fino al baffo ven-tre, i clidcri anodini e replicati fedarono i fìntomi funefti.La
notte (lelTa rimili Tinterino nella cavità, e per conveniente fafciatura cercai di prevenirne lanuova
caduta.
OJpcrvaiione
XL,
Il
Ugnor Giovanni KohI annovcrcfe,uomo
più che quadragenario, di abito di corpo gracile, e ditemperamento
flemmatico, per alcunefebbri terzane doppie folTerte in variitempi, accompagnate da de-lirio, ecoma
, fu correttoa Ilare in letto nonme-no
di novanta giorni. Dal lungo decubito fi prO' duife una vaila mortificazione deli*integumentofo-»5«
pra Toflo ikcro, la quale
due
giornidopo che vt
jfii pofto fopra
un
cataplafn»ammoUieote,
reftò ifo*lata,
e
fioldiftaccarficolle oefoie. Olcre lo fpaziorotondo che
feilòdopo
tal feparailone» fi fcoprìun vuoto die
fcorteva tra1*integumento»e
prolungano dotit*internava tra t glutei nella natica Itiiiftta »e da
edTo fortivaun
fetidoumore*
Dopo
feflanra giorni fi trovò fUanatoda
quefiomale, mercè
lelavande, ed loieiioni di Vino'bianco innacquato, e le fila bagnate in elioinon avendo
ricorfo in quello cafo ad alurorrimedio«Ert
vera*mente il Aiéglid indicato» fé fi confideri il languore univerfale dell'infermo, che
non
pure fi manìfeftava dàl calore pallido della piaga, e dalla lenta rigene-fdlìonc della carne;ma
anche dalla deboieiza della ttienioria fucceduta a si fattamalattia. Filacontinuò fei ttiefidipoi,avendo
dclufi tutti i farmaci datigli,
ed applicatigli nel
tempo
che rimafe a terra aSuratda due
medici oltramontaai che dimoravanoioquel«lacittà*
'
Ritornato il diotto gennaio 1778 a bordo, il
ba-gno
freddo d'acqud marina verfatogli a largamano
Ali
capo» ed
infieme il freddo dell'atmosfera» gli referoa poco a poco
lamemoria.
OJferva\ioni
XLL
JDopo
tre rettenariidi febbre remittenre per*niciofaToffertaaDtldgoa dal fìgnorGiorgioLyndfay, fecondo uflìziale della nave,
uomo
d*intorno a'4$
anni, di
temperamento
fanguigno e forte, dii'parve un'erpetetubercolare che da tre, e più annigli fer-peggiava fuidorfo, e fulleali del nafo, edendendofi anche fulla guancia detlra fotto ilzigoma
•Il dieci di luglioinvece dellacutaneainfermità gli
fopravvenneuna dolorofa ottalmiaall'occhio deliro, laquale ad onta delle più foUecite» e indicate
ap-pofizioni produHe in tre giorni ilLeucoma
fopra la cornea lucida quali in faccia della pupilla. L' ufo delle frequenti lavande , e delle fornente di acqua tepida tolfe T infiammazione, moflrò diminuito ilLeucoma
^ e ne prometteva la totale didìpazione.
Qualche
abufo di liquori fpiritofi riprodufTe il di24 un
altro corfo d'infiammazione più fiera dellapri-ma
,e che cagionò 1'ìpoppion.A
queftofi cercò di rimediarecon
un femplice cataplafma di pane»ed' acqua, trattando 1*infiammazione colmetodo
flcfTo della prima.Non
furono qucfle applicazioni fenza effetto; poiché rottali al di fotto la lamina eflcriore della cornea, e la congiuntiva nefortirono marcie gialle e denfe« che adogni medicatura (ì trovavano raccolte fui cataplafma. Diminuì in proporzione 1' ìpoppion, ed alla fine delmefe d'agoflo reUò lafo»15»
lacicatrice, ed una debolezzadell*organo, per cui gli era molefla 1*impreflìonc della luce.
Mandato
a terra,dopo
ilnodro
arrivo a Surat,
perchè prendelfearia e forza, fu meflTo tra le
mani
diun
medico olandefe, che gli fece creder facile la diHruzione di quelLeucoma
permezzo
di alcuna polvere dctcrlìva da fpargerne 1*occhio.Ma
il po-vero infermo pertutto il mefe di fettembrcfumar-tire di quefla operazione, fenza il
minimo
fegno di migliorameito.
Si reftituì a bordo il tre di ottobre; e centra il
mio
parere fi odinò ad ufarcdi quella polvere, la qualemoflravadinonefler altroche zucchero finamente macinato.Contemporaneamente
all'infufilazionedi tal corpo edraneo ali*occhio ufava d* efporlo al vapo-re di una decozionedi erba finocchio, forfècagione che il malenon
peggioraffe.
Foco
fodisfatco diquefla cura, s*incontrò il di 5 di dcccmbrcaGoga
con un Signor franccfe millan-tatore di fcgrctife fpezialmente per quella malattia,
che gli promife certa la guarigione,feaverte voluto ufarc di una cert*altrafua polvere fperiraentata infal-libile in mille altri cafi. L'infermo accettò 1' offer-ta.
Dopo
tre giorni di mideriofa preparazione fumandata
la polvere.Allaprimaapplicazionene nacqueun
dolore fpafmodico, un* intenfa e fubita infiam-mazione ditutta la parte anteriore del globo dell' occhio cosi grande che gli parea ognimomento
do-verfi(laccaredall*orbita.Le
aflìdueabluzionid*acquafrcfca
,
Digitizeo>,^lOOgle
155 Oefca, le tepide iniezioni Ji cfTa per lavare gii a:o«
mi
corrofivi rimafi fulia cornea, mitigarono il dolo-re; poiché l'allume di rocca bruciato formava la bafedi quefl*arcano. Alcune ore dipoi tentòdi efpor-lo alla Juce, efTendo ancora molto ìnfìammaco, e gli parve di poter diflinguer meglio gli oggetti;fc-nomeno
noto a'Fifìci, e frequente in cali si fatti.Quello però
non
1' incoraggi a-ritentarne i' appli-cazione. Anzi il giorno appreflb, nonoflanrc In di-minuita infiammazione, rifeoti la facoltà di queirorgano molto
deteriorata In paragone di quel che potea vedere, e diOinguereprima che faceOc ufo di quella polvere.Si pcrfuare in ultimo, e H determinò a notitcn*
tare altri fperimenti per la Tua guarigione4
Ccdò
Co-lo al ragionevol configlio di afTuefiarV
occhio alla luce,che fin*allora avea tenuto fcrupolofamente co-perto. AfTuefottolo C05I air aria aperta diminuì ilLeucoma
permodo
chefi ridulTe adun
puntonon
maggiore diun capo
di fpillo; e cosi alla fine di gennaio 1778, fi trovòabballanzj contento di poterdirtinguercgli oggetti
meno
diftanti, quantunque fcn-za r antica ficurezza e facilità di vederli.Offcnuiionc
XLIL
Il
capitano GiovanniMak-eny
di quarar.raJcc anni, adullo c forte ditemperamento
, era damol-ti Jooi afflitto da
uno
fcolo dimarce
liaìTurcrrjnan
L
»54
mai
interrottoper una plaga nellapredata, che era cagione di frequenti'ifcurie•Dopo
qualche-ccceflbanche ripetutoneirufo de*liquori^ritofi»il.Tentiilveotlduquedi
maggio
1777 Ibrprefoda uà
dolore a6ittc| nel perineo, unitoa
prenitl frequentr aegll>fia^i «d a
lebbreviolenta, lifi fcroto per lafiaflMiHitféKfleminonoraeratune-filtto)