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35 anni» peraver folTertauna febbre putrida diIun«

ghiiìlmo corfo,rimafe con oftruzioni ne' vifccri del bafTo ventre,e fpecialmente nellamilza, che oltre1*

eller dura ai tatto, edi un

volume non

punto na-turale, dav;^ dell'aflfanno all'infermone*moti ancbQ più leggieri.

Coflui

dunque

, che avea pure un* enfiagione ede*

matofa alle

gambe

, H fottopofe alia cura mercuria-le. Previa una purgareplicata di

mezza dramma

di rabarbaro in polvere unitaad <;guale quantità di

ere-mor

di tartaro, (\ pafsòali*ufo di feì granidi mer-curio dolcificatodaprendertiio due pilloleognigior*

Thetìgonqingdifjiculty cfbreathinj, atttnòingthisZifeafe wcs thns cUarly traccitoUt hitherto unfufpetìéò cauje. ThUenof' mous liverhowever di4 net show the UajlJymptom ofì>ifcafe| fxcept theJìn^ular enlargement ofitsfubjlance; nor did ther»

appear in it any thing lite adhcjlon ^ or themarbs of any pre^

yioits injlamaùon.

Enlightenedby thefeobfervatìons the autor immediatHy madt atotal change in hit method oftreatin^ th»Jick. He new fa-te blooò, an^put thcmlikewife under a courft ofdeobjlrutnt openingpillsmodeofcjoes, facpand callomell, by the ufe efwhich thcy wcre ali either cared, orfenfibly reiived. In jomecafes afpitting wasaccidentallykrougktonand eitn feC"

medtoproòuce falutaryejfeìlsparticularlyinrelieyingthe dij^-cultyofkreathing

114

no

. Qucfte inficine colle frizioni fuIla parte affetta

,

e colle bevande diluenti refero,

dopo

tre giorni, Je gengive tumide, infiammate, dolenti. Sopravvenuta la falivazione, fu lafciata correre per quindici gior-ni, continuando a prendere una pillola di ire granì perfera, che fu poi fofpcfa a fine di ripurgarlo.

II vantaggio, che ritrafleda qucfto corfo di pitia-lifmo, fu un a(Tai notevole disfarcimento, e dimi-nuzionedella milza, fvaniron gli edemi, ed acquiftò agilità noli*efercizio. Per ottenere la total guarigio-ne fu ncceffario Hiripetere ad Intervalli le pillole fo-praddcttc, le quali non impedirono al paziente di reftituirfi al fuo mcflicre fubiio cfic furon guarite le ulceri dellabocca che gli produflfcilmercurio,

OJfervaiiont

XIX.

Similmente

1'oftruzìone nella milza,

meno

in-vecchiata e profonda d*Andrea Swangrin fu curata col folo apporre V impiaftro mercuriale all' ipocon-drio finidro, aiutato con 24 grani di

Callomcbnos

^ prefo in più volte nello fpazio di zo giorni. Vi

aggiunfe Vufo copiofodella tifana diluente; e cosi reftò libero da ogn'

incomodo

il 20 diottobre, ef-fendo comiociacala cura il 17 fettcmbre 1777.

Digitiz

"5

Ojjciyanione

XX,

1

n fequcla di una febbre remittente foJferta

ri-mafe

col fegato, c colla milzaollrutra Ccfare

Caie-nazo

marinaro.

Non

cedò alprimo corfodi faliva-zionc procuratogli con

metodo

eguale all'altro dc-fcritto nellaolTervazione xviii; onde fui coftretto

do-po

un giufto intervallo di rinnovarlo,

aumentando

lad( fe di due i;rani per giorno. ConfcfTo che riufci

un

ottimo

mezzo

per togliereaffatto il refpiro afian-nofo, la protuberanza del baffo ventre, più note-vole forte gì'ipocondri!, egli edcmatofiriftagni alle

gambe

. Si

muiò

ino'tre il verde pallido interreo co-lore, naturaleal paziente, e a tutta la guarigione nun bifogiiò che un mele e

mezzo

di

tempo;

guari-gione sillabile, che potè rialFumcrcil corfo dellefue fatiche pafiaie.

X^ndrca

Cabrai nativo di Bomhiìy chirurgo af-(Iflente ,c della età di anni ventiquattro, fuil iodi aprile 1779 forprefo da febbre, e tìlfo dolore forte nciripocondrio deliro,checftcndcndofi fino alla fca-pula deftra rendea diffìcile, e penofa la fua giacitu.

ra nel letto. Naufea, vigilia, arlìone, fciogliiDcnti fpcflì biliolì di corpo , itterizia

accompngnavano

quefto male. Purgato da principio

con manna

e

crc-mor

di tartaro,e reflando qualche flimolo nc^^i' in-Ojfarvaiione

XXL

tt9

Capitolo V*

DelReumatìfuio.

\Jìa'

altra inaiartìa frequentifllma all' Indie

,

più

comune

e violenta fuHa cortadel

Malabar

, che altrove,fiè una dolcncKTima affezione reumaticadeli*

eflremità che fpefTole rende paralitiche. I nazionali dell'Indofian lachiamano Barbieri.

Sono

ad elTa fog-getti si i nativi che i foreftieri, e particolarmente i

mefì di dccembrc, gennaio, febbraio,e

marzo

, nel qual

tempo

le improvvife mutazioni dell'aria fonosi i^tte che

producono

fino xjuindicì, e diciotto gradi di variazionenel termometro.

I venti ora dimar<*, ora di terra che regnano in quelln (lagionc fu

queRa coda

, e chefoffiano rcgo-iarmentc ogni dodici ore, cominciando

dopo

il

mez'-20

giorno, cioè quelli di

mare

fino alle dicci, ed anche dodici oredella notte{a),a cui fucccdeil ven-to di terra che fpira dalle vicine

montagne

con

mo-leftafenfazioncdi freddo, fono le caufechetutti

co-loro, i quali invitati dalla ferenità del cielo, e per refrigerio delfoffertocalore diurno, recano"allo fco-perto la notte,

o

in qualunquealtro

modo

efpoHi a ricevere le fredde impreflìoni di quefto vento not*

[a] Un' Ora, o due inncniich$ quejliventififuceedanogli uni agli altri, /'aria è così quieta e cocente, che lancia i

ifirpiinerti adattoj ed atti appena a rifpirare» >

II9 bensì dolente tal parte, ed avca uo fcnfo di calore

poco

al di fopra del naturale

.

I

meno

ofFcfi da qucflo male, oi prcfto

foccor-fi, fé ne liberavano in tre e quattro giorni,

o cin-que

al più, merce de' copiofì fudori eccitati delle calde infuHoni di

,

o

d' altre diluenti bevan-de. Altri, c»ì tutti i più pronti aiuti dell'arte, ro-llarono privi deir ufo degli articoli infermi, e quefti

non

n fciolfero fc

non dopo

il

cambiamento

deli*

aria, e fegnatamente furon quaH tutti riacquiflati

do-po

che ci

fummo

allontanati dalla colia per guada-gnarerifola di

Bombay

. L'aria marittimapiùegua le, e più temperata

produce

effetto migliore di tut-te le topiche applicazioni tentate inutilmente io va-rie maniere

.

Non

è raro il cafo di vedereuna perfetta emiple-gìa in coiircf;uenza di doglia fatta, e più partico-larmenteal Notte della colla fuddctta,

come

fircbbe a Surat ed a

Bombay

,

ove non

pochi de' nativi ne fanno anche troppo una mifcra fede

.

Quellainfezione epidemica durò tra i noflri fino a tutto il mefe di febbraio. Quello che di più /ingo-iare avvennein quella occafìone, fi fu di oHervarc che coloro i quali

non

avcano rifentite le pene reu-matiche agli articoli, dovean foHViile inaltra parte; poiché il

morbofo miafma

(i depofe fulie tuniche dello (lomaco a fegno di produrre codantemcnte il

vomito

tutte le volte clic vi palfava

un

novello

ali-mento

.

Anche

a queflo fu di egual rimedio la

mu-tazione deir aria, c 1'ufo

moderato

de'calmanti.

120

Capitolo VI.

DelloScorbuto.

]Le

diverfe nature di fcorbuto caldo, freddo4

àcido, alcalino, muriatico, che anno per s! lungo

tempo

ptcvalfo, e prodotta tanta differenza fra gli autori, fono Hate oggimai sbandite dalle p.iù eulte fcuole di medicina,

dopo

moltiflìme oflcrvazioni, e fperimenti I più efatti Pare Che i Filici fieno fra loro convenuti efTer qUefta malattia la (leffa in tutte le parti del globo, siin

mare

chein terra, fotto1*

equatore del pariche vicino al polo» ela fua

imC^

ùvoà di0qreoza

ooa

conlìdere io altro che in

una maggiote

,

o mìaore

ioceofità di cffa malattia

.

Bifogna però convenire altresì chetaleinfermitàè

Tpìù conofcìuta in Inghilterra chealtrove; poichégì*

Inglefi fon la nazione che più d'ogn'altra abita il itiare, ed infieme la più carnivora.

Laonde non è

meravigliache ITuoi medici

ù

fianodivantaggiooc«

cnpati neirattentaoflenrazione, e nella curala pid appropriata di quefto

male

,

come ne

fàuno

ampia

fede leopere.lUuftri de*

Manto

,

PrìngU

,

Hujum

^

Mtad, # Machrìdo con

altri noti pochi«

Al

dottilBmo

Giacomo Idnd

cheha meglio d*ogn*

altro trattato qucftamateria,fidee1*

epoca

delfòt*

innatoed

unanime

confeaibIra*medici, riguardoal' lecaufedi

un male

coti varioe terribilePrincipali

ci^oal e

pfedirponenti

ad

eflo

fono

l'iatcmperìedell*

aria

Digitizedby

Gopgle

I

aria freéda, il. luògo ufo d'improprio alimento, e

V

aftineoza dall'erbe tenere e frefthe, eda' frutti.

Non-dimeoo

vi fon ynù difpoOi que* corpi di già logori

,

e confanti peraltre malattie foRerte, emafTime co-loro che per unacerta biafìmevole indolenza

crafcu-«no

un''convenicme efercizio, la neccffaria pulizia del

corpo,

punto cepitalinimo, e quegli infìnc che

il

abbandonano

alla nera triftezza, per elTcrc fcon-Tenti

o

di fe,

o

deglialtri. {a) E'vero che quelle vltime fon caufc fecondane;

ma

febbenc liano tali,

non

lafcian perqueOojdiaiutareleprimariec.funelle.

Il maggiore, o

minor numero

di

qu^Oe

caufe riu*

nice

formano

iire4ji;Yerfi gra4i« io cui fi divide lo Scorbuto. '

'

' '

. f

L'avvicinarlidi quella infermità eiogenerale ^n-, Qunziato dal vifogonfìo, dal colorito pallido,e fcu>

ro, dallaripugnanzaad ogni generediefercizio, che;

[.i] f^tdi Treatiicon the fcarvy« codtaintng an inquiry tit-^

tothe nature «caufct« tqd qureofthat lUfcafe. ByJamesLijid

M.

D. Lcndon X77a. Sipuò anche vedtr» Ludovici Roiippc de morbisnaTtgantium Seft» 2. cip. 2.de fcorbiuoAm{le.

lodami 1764. e Traitéeile maladiesdet geps de mer. Par

M.

Poiflbnler Defperrier. Paria'1767. "

^

' *

Praclkal tkoughuontheprei chtion, anitureofthtfcuny

'

4tfpec'ndly in theBritLthNavy.ByWilliamHervey.London«/(S*?»' 'J)i Naturaycùrótioneque Scorbuti,Auciape Hathanitle

Hul-itlB 'tyTÓS' . . ,1 , ^

.Ttutiqu^iauìòri foio tiniformifieìl'ajprjnare le catifei>rr-\

fattrici dello Scorbuto.

I

Digitizc

tu

«legeoer»io

una

laflitadine

mif^fiUe, accompagnata da

iotirìniiàeritò, e debolezza delia giaocdiia, dal*

la 6aechazza»

t

•difficoltà di refpiro al

moto U

più leggiero

/

dfellegonfie gengive»diealla'lotolma preT-liooe

maodaa

Itfoti del fangue, ed* apparifcott

livi-de

,

e

fpaghoTei IIfiato è* ofienfivò%

La

«uta fi il arida, è rpedatmente^nelle

gambe»

lequali;fifykt^

gotto di'maccbiedivaria

figuM»

taloiatofliccia ,

fre più

ò mènó

aazùrrei piùfpefib livide»

e

oerag-gìanti.

té teacda

»

U

patto» la coicie

noò vanno

efenti da quefi»nMOchias

a

verfoUt 4èra I malleo*

li fono enfiati,

Nel fecondo grado dello Scorfrato Si paziente'per*

de per lo più i'ufodegli articoli, foflfrendo doloro*^

fecontrazioni ne'tendinidelle articolazioni del ginoc-chio, e del cubito. E* foggetto a frequenti

languo-ri, ed è capace dì venir

meno

a*minimi moti del corpo; e qoefto è

un

fintoma il più coftanic,

ed

affattoparticolare di quello fecondo grado.

Più ftraordinari,eterribili fono gliaccidenti

quan-do

è pervenuto al terzo grado. Accrefcono T

eftre-ma

debolezza dell'infermo

V

evacuazioni

abbondan-ti di fangue fcioltiffimo, fia per fecclTo,

o

per la vefcica orinatìa*

Sgorga

del pari da'

polmoni»

-dalle narici, ed

and^

dallo ftomaco.

Ed rema

èpure la.

diffieolfà nel.-

r^ro

» frequenti

ibno

1 delìqui!

con

dolori lancinanti

o

fotto lo fterno,

o

nelle-cpilole /paria*

in

*alttl iaaaa lamamarfi di^alciin dolora'^li

"5

fa difficoltofo il refpiro, contratto, celere, che fini-fce con

morte

repentina.

Due

altri fintomi

non

primadefcritti fon

mento-vati dal dottore

Edoardo

Ives net Tuo viaggio. Il

iua-ghinimo

paflaggio, ei dice, che

avemmo

nelnoflro viaggio dalla coda del Coromandel a Bengala nella ftagione delle pioggie, loScorbuto prefentò tra*

no-ftri la fcena la più malinconica. In quella occafione ebbi

comodo

d*oflervaretutti i fintomi noverati dal dottor

Lind

, e due altri di più da e(to

non

ram-mentati, vaie a dire lo fcroto in molti de*pazienti era enfiato, e ridottoa co$l

enorme volume

che

po-teva paragonarli ad

un

globo didodicipollici di dia-metro,

non

contenendo altro che acqua, cerne la puntura di

eHb

ne afTicurò. L'altro infolito effetto era

uno

fpafmo convulfivo degl'interini che io

un

tratto tolfe molti di vita

Ma

alcuni altri che ne furon prefi,

dopo

ilcorfo di ventiquattr* ore Tpira*

rono

nel più orribiletormento,{a)

(a) By thtvtry long^*{}agethatwt haiinourvtyajt front the Coromanòtl coafl to Bendai in the winterftafon, a mofl melanchoty fcenewat exhibitedby thefeuny. In this occafon

t

haitheopportunitytoóbfervt ali thefymptoms enumerateciby D»Lindp ani

mv

othert noi mentioneiby him. Vij the fero-rum «Imat^patienttwatfwolleti toart enermous fiettqual to that of aglobe of-ti inehes iiameter, and the contenti of thiefwMÌling waewater,diéppeàreduponour topping thefero»

tuoi. TheQtheruntuvedeffeii;vataeonvuljivefp^fm ofth§h'

114

Delle perfone fcorbutiche alcune fono afl*ai coflì^

pare nelventre, altre fciolte, le orine varie

fomma*

mente

in diverfì tempi,

ma

tutte in generale infiara^

mate. Il polfo nellafielTa gujfa varia a feconda del-lo fiato dell'infermo, e del grado del male, e

co-munemente

fitrovaefler più tardo,c debole che nel-lo flato di falute.

La

Fifica

moderna

ha dimoftrato con efperimenti decifivi che per

emendare

gii effettidi quefta rea fo-luzionc degli umori, non bifognava fare altroche per la vìa della nutrizione introdurre nel circolo del fan-gue una quantitàfufiìciente di fortanzcpregne di par-ticelle antifettichc,di cui ivegetabili fon forniti più d'ogn'altra materia, e che fono l'unicoc fovrano rimedio aquello male.

occorre ormai fperare in altro; poiché fi è per prova imparato che tutte le chimichepreparazioni

come

di fali volatili, di fpiriti tratti

o

da'minerali,o da*vegetabili,ben lungi dall' cflere efficaci rimedi, fono di manifefto detrimento in fimili cafi. {a) Io flclTo lo poflb aflìcurare

per-tejlines, which fuddtnlycarrUd off ftveralmen;tutothersrt"

maineZ in the mojl cxqu^jìtt torturi[or hours and th$n

.

exfìredp, 44^.

(rt) Mony impfoper chemlcat preparationt, fuck the volatil faltofharts horn,fpirit of vitriol te» , have no effeci upoH ciiny, as i have tried at Hatlar Hofpital infeveralfubìeclt.

^extremlyili with it. Thofefaltj hijhly extolle^ in fueh cafet have heen adminijìredalwayt to tht manifefi tUtriment of th§-patient.

1^5 chò mentre antJava infuriando a bordo noftro lo Scorbuto,

non

tralafciai, privo di airri più idonei mcz2i, di offervare che Io fpirito di fai niarìno, di nitrodo'ce, di cocleariadato agi'infermi,

non

pu-re riufcirono inefficaci acorreggere li male,

ma noa

ebbero

nemmen

forza d'impedirnei velociprogreHì

.

OJfervaiionc

XXIL

Scorbutonel

primo

grado

Ab,a.o

Warfili

.oH.a.

fvedefe

de„a

e.* di 2$ anni, di graciletemperamento, peruna pcrcofTa alla metà della tibia ricevette una piccola ferita, la quale

non

potè cicatrizzarfi per 1'epidemicafebbre fopravvenutagli. Quefta fu di vario, elungo corfo; e perchè gli fopraggiunfc il

coma

gii furon poftii

vefcicanti.

La

piaga venne a fuppurazioni abbondanti, e fi

ampliò. Al ceffare della febbre fuccedettcro gli edc«

mi alle

gambe

, e quefli fi convertirono in macchie fcorbutiche.

Ogni

giornopiù andava

aumentando

Molttimpropriechimiche preparaiioni, com» /» fpiritovola"

tiledicorno ilicervio,di fpiritoZi vitrioloee. non annoeffct"

to alcuno nello

f

orbuto, com» ioftejfó ho fpcrimtntato n*il' Ofpedale 3iHasìar in varifog^ettimoltoelettida ftf^/''»

lattia. Quejlifalitanto vantati infimUicafi > 7'"^'fi^*

pre amminifirati con mantfejlo danno

^

f«iuoie

i%6

con

effuGoDÌ difaoguc,e fungofità,e gli orli n*eraa lividi

e

gonfi. Sit\éu^^ a perfettaguarigionein

ven-ti giorni,

bendiè

foffe di figura sferica, e della graodeiia di

uno

feudo, nè cor altro rimedio cha

con

filainzuppate nell'agrodi limone,

e

colla

die»

ftefca,

a

tegetabile.

OJJervaiìoM

XXUU

Ohi

navigando

ebbe una

volta il(àngue con*

laminato dall?acrimonia fcorbudca»

è

facilmenteri«

prcfo da quefto

male

,

quaode non

ufiièvera atten-zione a fcegliere

uo

proprio alimento,

a

tenerfi

pu-lito di corpo, ed

a

iarc dimoltoeferctzto.

Eccone un

triftocfempìo.

Antonio Ventura marinaro di anni 35,

melapco-nico di

temperamento

, di pigra e indolente dirpofi-zione, fu unde'primi nel nollro paiTaggio ^\YIndié a darede*fcgni difcorburo. Il dodici di

marzo

1777

fi oflervò nel fuo vifo un

cambiamento

di colore, cOcndo divenuto di unpallido fcuro, c gonfio, fpe-ziaimcntcla mattina

dopo

di effcr(i levato.

Le

gin-giveeran follevaic. molli, e fpugnofe, ed alla

mi-nima

preffione grondavan fangue.

Le gambe

appari-vano

copertedì macchie nere, e livide, e le artico-lazioni delginocchio,

come

pure il tarfo, e la fu-ta, avcan tumefazioni dure, c dolenti.

La

cute

del-l'eftremità inferiori era ruvida e fecca, la fiacchez-za ualrM(ale, e perciò era incapace di reggere

a

qualunque £uica

'^

r*ùiaggieiB

117 Si levò todo dalla dieta

comune

de*marinari, Ci fecero delle calde fornentediacetoalleparti che pili,

dolevano, e le bevande furono alquanto inaciditecol cremore di tartaro. Il giorno ventotto del fuddetto mefe fu

mandato

in terra a Delagoa, dove mercè dell'agro di limone, si da bevertì nell'acqua, cht da ftrofinarrene le

gambe

, e dell'aria,mig^liore, e del

moto

rifanò in pochi giorni.

Ma

oell'influenza:

delle febbri epidemichefu anch'

cHo

attaccato da una putrida remittente il di novedi

maggio

. Quella

do-po

varii acceflìfi converti in una femplice terzana, che fi fciolfe

dopo

nuaraotacinquc giorni

.

Verfo la metà di luglio cominciò il

mcdefimo

a lameQtarfi di undolore negli articoli inferiori, edin quelle partiappunto che erano (late afflitte

poco

xn^

nanzi. Gli eran già cominciate molto prima

abbon-dantiemorragiedal nafo, lequaliandavan

continuan-do

ogni giorno. Olfervai Vclkremità inferii, e tro-vai enfiate le Ture, e con durezza,

come

pure eran si fatti i malleoli, ed il poplite. I

mufcoU

fleffori delle

gambe

erano contratti, le macchie Uvide» e fcure. In quanto addolori eran queftl più acerbi nel-la notte che nel giorno,

Le

gengive al folito fun-gofc, putride»e grondanti difangue, ilfiato feten-ce, duro ilventre, Vorine fcarfe, e(ubicoode

.

Qualche

purga difale glauberiano, le fornente di aceto alle parti, le bevande d'acqua col femplice cremoreditartaro, furon le fole medicine uface per lo rpaziodi feifcttimane,

tempo

del

nodro

tragitto

11%

per andare cfa Delagoa a

Goga

ntil golfo di Cani'*

bay.Corretto ancora a qualche maniera di efer^

tizio,il male

non

fece

maggior

progreflb Il ventiducdi feitembre fu

mandato

a tenra.

frefca dieta, il latte gli refero la fanità. E' da

no-tarfi che fparirono le tumefazioni dagli articoli infe-fiori coirufo di feppcilirii nella terra ogni giorno

.

Ridabilito in

queda

guifa fe ne tornò a bordo ii quattrodi

novembre. Ma

tornato all'antico fuo

mc^

rodo di vita fedentaria, e

poco amico

del

moto

,

non

molto appreso fi trovò in

nuove

pene.

Non

tardò a rigenerarfi in elfo lo Scorbuto per la terza volta,

non

ollante che in quella occalione il vitto foflefrefco, e vegetabile. Appari

dunque

ildi quin-»

dici di gennaio cogli accidenti deCTidelfecondo, tre airinfleflìbilità nell'articolazione del ginocchio lì-niftro. Bifognò tornare anche agli fteflì rimedi,

che non

furon'punto fallaci. Se neliberò

dopo

di efle-rc flatoper alcun

tempo

in terraa

Damon

falla

co-fta del

Malabar

,ed elTenì nutritoin copia di

co-fta del

Malabar

,ed elTenì nutritoin copia di