2. La tv per ragazz
2.2 Caratteristiche dei programmi della TV per ragazz
La TV per ragazzi contiene programmi molto eterogenei ed è anch’essa divisa in fasce d’età a seconda del target a cui si vuole indirizzare. Il primo target di cui tener conto è quello prescolare. I programmi dedicati a un pubblico in tenera età, sotto i 6 anni, sono spesso cartoni animati o show condotti da un gruppo di adulti, spesso vestiti in modo buffo e accompagnati da una mascotte, sovente un pupazzo, come nel caso de L’albero azzurro. Questi programmi con attori in carne e ossa dedicati a un pubblico in tenerissima età sono a tutti gli effetti dei contenitori, che fanno da cornice ai cartoni trasmessi, la cui valenza è educativa. I cartoni dedicati a un pubblico di bambini in età prescolare sono volti a trasmettere delle morali e a rafforzare i valori della creatività e del gruppo, insegnando al contempo a risolvere piccoli problemi quotidiani: come ad esempio il cartone Pepi, Briciola & JoJo (1998- 2000). Altri programmi prescolari, quali La Pimpa, mostrano invece un mondo bislacco e con oggetti animati, dove la logica è annullata in favore della meraviglia e dello stupore di un bambino che scopre per la prima volta il mondo. Nei cartoni e fumetti per bambini in età prescolare gli elementi negativi sono assenti o facilmente risolvibili55. L’umorismo è semplice e immediato, spesso slapstick e senza
diversi livelli di lettura e il linguaggio è semplice, tanto che alcune di queste serie possono essere usufruite in lingua originale da un target più alto per imparare una lingua straniera. Alcune di queste serie, quali Dora l’esploratrice (2000-2014), hanno una valenza finto-interattiva: i personaggi infatti parlano ai bambini, rompendo dunque la quarta parete e rendendo più labile il confine tra realtà e finzione, anche se, ovviamente, l’intervento degli spettatori non ha veri effetti sulla successiva e automatica azione del personaggio56.
La fascia di età delle scuole elementari e delle scuole medie prevede sia programmi a cartoni animati, contenitori di cartoni animati condotti da presentatori veri accompagnati da pupazzi (quali Bim Bum
Bam o Ziggie, anche se in quest’ultimo programma venne mandato in onda un solo cartone animato,
dato che i temi principali trattati da Ziggie erano la scienza e la natura) e kid-com57. Soprattutto negli anni Ottanta e Novanta e fino alla prima metà degli anni 2000, i cartoni erano contenuti in fasce d’orarie ben definite, quali la mattina presto o il pomeriggio dopo scuola e di conseguenza si
55 “La caratteristica principale delle trame è la ricompositività: si inizia da una situazione serena, vi si inserisce un minimo problema e lo si risolve, riportando la situazione al positivo stadio iniziale” (pag:15), Disegnare, scrivere, raccontare il Fumetto con Accademia Disney n°57 (2009), De Agostini.
56 “These days I watch cartoons with my kid and I see a newer trend: fake interactivity. Dora the Explorer and its imitators ask the viewers to yell at the TV, to help the heroes on their quest. “Which way should we go? (pause) You’re right, the red path!” For now, this is part fun, and part irritating for my son. Sometimes he is proud to yell out the right answer. The other some of the times he doesn’t like the TV bossing him around, demanding help he can’t give. When he gets older, I can imagine a day when he realizes that it doesn’t matter what he says, or whether he says anything at all. The story keeps going along its predestined narrative, despite asking for input.” Fonte: http://dtb.brianmcl.com/2016/06/07/warpedlessonsfromcartoons/ (consultato il 13 novembre 2018)
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tramutavano in un rituale fisso per i bambini, intenti a fare colazione o a rilassarsi dopo l’uscita da scuola.
A ogni modo, i programmi relativi a questa fascia d’età trattano vari temi, quali la vita scolastica, le prime cotte, il bullismo o i rapporti con la famiglia. Un buon esempio è la sit-com Quelli
dell’intervallo (2005-2008) dove i personaggi presentati sono i tipici stereotipi degli studenti delle
medie. Similarmente, Raven narra le vicende della cantante Raven Symoné (qui Raven Baxter), una ragazza afroamericana con poteri da medium. Tra i temi trattati in questa serie, i cui protagonisti sono liceali ma le cui vicende sono riferite principalmente a un pubblico più giovane, ci sono l’importanza di una dieta corretta senza cibo spazzatura, le conseguenze dei furti e la paura che il proprio fratello minore abbia iniziato a fumare. Nel caso delle sit-com, quali Quelli dell’intervallo o Raven, il target di riferimento è spesso molto limitato al gruppo che va dalla fine delle elementari ai primi due anni delle superiori, e di rado ci sono adulti che si dimostrano interessati a questo genere di programmi. Tuttavia, per quanto riguarda le serie animate riferite allo stesso target, il discorso è diverso. Programmi quali gli Animaniacs, Phineas e Ferb, Spongebob oppure Lo straordinario mondo di
Gumball, pur essendo esplicitamente diretti a una fascia di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, sono
riusciti a far breccia anche nel cuore di persone fuori target da parecchi anni, tutto ciò grazie al loro umorismo e ai loro molteplici livelli di lettura. Nel caso di Spongebob, il programma è diventato così famoso in Germania che l’attore David Hasselhoff ha partecipato al primo film della serie (2004), inoltre, l’interesse per il cartone da parte di un pubblico adulto, ha portato gli episodi ad essere trasmessi in vari Paesi su reti quali MTV o Comedy Central. Addirittura gli Animaniacs (1993-1998), oltre a contenere umorismo sottile pieno di doppi sensi, prendevano anche alla berlina i cartoni nati con uno scopo educativo. Negli anni novanta, i programmi per bambini negli Stati Uniti dovevano contenere dei messaggi educativi e il rischio censura era molto alto, soprattutto per quanto riguardava le serie giapponesi, appena entrate sul mercato e con elementi scomodi e inadatti quali il sesso o l’eccessiva violenza. Quest’ossessione per il politically correct più estremo fu parodiata negli
Animaniacs, che in molti casi a fine episodio presentavano una morale parodistica, campata per aria
e pertanto slegata ai contenuti dell’episodio appena visto. Tuttavia, gli aspetti appena descritti hanno portato a una serie di problemi. Se è pur vero che i cartoni sono principalmente rivolti a un pubblico infantile, è anche vero che essi sono stati creati e progettati da menti adulte con alle spalle vari studi di mercato e scopi. È pertanto utile notare che in molti programmi animati alcuni contenuti debbano essere usufruiti con un adulto che sappia guidare lo spettatore più piccolo in un mondo complesso e che, nonostante l’apparenza giocosa, è stato comunque costruito da un nutrito gruppo di adulti con determinate intenzioni, non sempre intuibili a prima vista. Quali sono dunque i problemi della tv per ragazzi?
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