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3. Analisi della varietà linguistica di Gumball

3.2 Termini più frequenti nella versione originale

Per quanto riguarda invece i termini presenti nei copioni degli episodi in inglese, essi sono stati presi dalla Wikipedia di Gumball in inglese e sono stati ripuliti di conseguenza dai nomi dei personaggi e dalle azioni da loro eseguite. L’unico copione incompleto, relativo all’episodio “The Pact” (La

confessione), è stato completato dalla sottoscritta. In seguito, gli episodi sono stati inseriti dentro

78 “Cartoon Network UK executive Daniel Lennard once dubbed this series as "the ultimate boys' cartoon," as it focuses

on two brothers and has some crude humor in it.” (Fonte:

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Antconc sotto “Corpus Files” e le parole chiave sono state estratte prima per frequenza e poi per

rilevanza.

- Ordine di frequenza:

Per quanto riguarda tale classificazione, penso sia più opportuno nel caso della versione originale, data la presenza di termini classificabili come slang, dividere le occorrenze in più tabelle, divise per argomento.

Pronomi personali più frequenti

I/ me/my 462 occorrenze/ 101/ 101 Primo/9° e 10° posto

you 461 Secondo posto

it 318 3°

we 155 11°

il pronome personale “I” conta 462 occorrenze, questo perché in inglese il soggetto è sempre esplicito, mentre “you” è pronome personale soggetto sia singolare che plurale.

Verbi (forme principali)

Di seguito i dieci verbi più usati nella serie. ’s/is [da “to be”] 311 occorrenze

(forma contratta) /143 (non contratta) 4° posto do 88 13° posto can 81 15° get 70 22° know 46 33° wait 45 34° think 44 35° need 43 36° take 35 44° come 29 52°

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“Is” (“to be”), come previsto, è la forma verbale più usata, in terza persona singolare, a cui si aggiunge il verbo base “to be” con 15 occorrenze o “be” con 73, “being” con 9, “am” con 15, “are” con 74 (‘re ne conta invece 75), “was” con 44, “were” con 18 e “been” con 13, mentre la forma colloquiale “ain’t” appare solo nella canzone dell’episodio “The Faith”. Il verbo “get” conta invece 121 occorrenze totali in tutte le forme in cui appare (ovvero “get”, “getting”, “gets” e “got”): è significativo notare l’assenza del participio passato “gotten” tipico del present perfect in inglese americano, ma scarsamente usato in Inghilterra, dove la serie è prodotta. Una menzione speciale va alle forme contratte quali “gonna” (34 occorrenze), “wanna” (2 occorrenze) e “gotta” (3 occorrenze), tipiche della parlata informale. Esse sono da confrontare con le loro versioni standard: “going to” e “want to” ricorrono entrambe 11 volte, mentre “got to” compare soltanto 3 volte. Nonostante ci sia una chiara preferenza per “gonna”, per il resto gli autori preferiscono lo standard “want to” a “wanna”, mentre impiegano “got to” e “gotta” indifferentemente. Inoltre, gode di una menzione speciale il neologismo “imaginate”, che occorre ben 17 volte nell’unico episodio (“The Money”), in cui è usato.

Pronomi, avverbi e aggettivi

what 200 occorrenze 5° posto

that 186 6°

Like 79 occorrenze come avverbio 14°

all/ y’all 75/ 1 17°

just 69 23°

dude 26 (da solo) -

man 20 (come intercalare) -

“What” occorre anche in una frase tormentone di Gumball sia “what the what?”, in alcuni episodi, come in “The Name” o “The Faith”. Tale motto è divenuto così popolare tanto da essere impresso su alcune t-shirt della serie negli Stati Uniti e in Giappone79. Interessante notare come “all” (76 occorrenze) in un’occasione esso sia usato come pronome personale (“y’all”) della varietà vernacolare dell’inglese del sud degli Stati Uniti.

79 Alla voce “Clothing” (Abbigliamento): http://theamazingworldofgumball.wikia.com/wiki/Merchandise (consultato il 10 settembre 2018)

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Termini stranieri

Anche in originale in classifica sono presenti due termini stranieri, lo spagnolo – “lágrimas” (187esima posizione, 3 occorrenze) e il giapponese – “tabete” (sempre alla195esima posizione, 3 occorrenze).

Nomi dei personaggi

“Gumball” ricorre 30 volte, “Darwin” 11, “Nicole” 1 volta contro le 15 di “mom” (13, se si considera che nell’episodio “The Name”, Richard si riferisce a se stesso come “Assistant mom” e “Man mom”), “Richard” invece occorre solo 3 volte e soltanto nell’episodio “The Money” mentre “dad” conta 13 occorrenze, “Anais” occorre invece 11 volte. “Watterson” occorre invece 14 volte, contro le 12 della versione italiana, in cui però è usato anche come plurale di parola straniera, e pertanto invariato rispetto alla forma singolare. Il plurale “Wattersons” invece ricorre soltanto 3 volte.

- Ordine di rilevanza: I 462 occorrenze you 461 what 200 dude 26 remote 21 man/guys/ buddy/bro 30 (tono amichevole o intercalare) /16/ 5/ 1 exactly 14 to eat 10 Butt/toilet/buttocks 5/5/2 gosh 8 ‘cuz 3

“I”, “you” e “what” sono i termini più usati e ai primi tre posti in classifica per rilevanza. Occorre porre attenzione ai termini colloquiali per riferirsi ai propri amici, come “dude”, guys o “buddy”. Il termine “remote” (“telecomando”) ricorre soltanto nell’omonimo episodio. Per quanto riguarda termini informali, nella lista è presente “’cuz”, una popolare abbreviazione

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della congiunzione “because”, usata solo in due episodi (“The Pact” e “The Faith”) dell’ultima stagione. Interessante notare anche le otto ricorrenze dell’eufemismo “gosh”, accompagnato da altri termini: “gosh-darn”, “thank Gosh” o “oh my gosh”. Mentre “exactly”, avverbio usato per affermare di essere d’accordo con qualcuno, occorre 14 volte in inglese, ed è soggetto più raramente a calchi semantici in italiano: “esatto” occorre 2 volte come calco semantico in

Spirito di Patata e Il candidato e una volta come forma lessicalizzata per tradurre “yes” ne Il telecomando, mentre “esattamente” occorre 3 volte, come calco, negli episodi Il virus, Rockoween e Famiglie al verde. Come nell’adattamento italiano, anche qui il verbo “to eat”

è una parola chiave nella vita dei Watterson, come anche il sostantivo “food” (13 occorrenze, ma non presente nella classifica “per rilevanza”): non solo nell’episodio “The Bumpkin” c’è una riflessione sul mangiare salutare contro il nutrirsi di cibo spazzatura, ma la famiglia si chiede anche quale sia il piatto tradizionale della festa di Sluzzle Tag (“The Lie”). Infine, ritengo importanti anche i sostantivi “butt”, presente anche nella sua variante “buttocks”, nonché “toilet” (5 occorrenze), in quanto termini che suscitano il riso del pubblico delle scuole elementari che segue la serie.

In conclusione, grazie a questa analisi, si può notare facilmente quanto il repertorio lessicale della serie sia generalmente povero e composto da termini ad alta frequenza e standard, in entrambe le versioni. Nonostante tutto, la versione inglese cerca di offrire un po’ di varietà a livello di registro linguistico, anche se di norma quando c’è una deviazione dal registro standard, essa è verso il basso. Non resta dunque che verificare, oltre al linguaggio povero, la qualità effettiva della traduzione e delle scelte applicate. Pertanto, nel prossimo capitolo si analizzeranno le caratteristiche salienti del mestiere del doppiaggio, nonché del doppiaggese, analizzando le scelte traduttive e gli errori dietro la traduzione dei titoli, nomi, dialoghi e canzoni della serie.

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