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Caritas in formazione: una esperienza di blended learning a supporto del percorso di Formazione di base per Équipe diocesane

Maria Filomia

Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione Full paper

ABSTRACT

Il paper presenta l’esperienza di blended learning realizzata da Caritas Italiana per la formazione dei membri delle Equipe diocesane. Il percorso della durata di un anno si è articolato in quattro incontri in presenza e delle attività realizzate, alcune individualmente e altre in forma collaborativa sulla piattaforma Caritas in Formazione (forum, wiki, compiti).

KEYWORDS

Blended learning, terzo settore

INTRODUZIONE

Blended learning e formazione nel terzo settore- sfondo concettuale La piattaforma Caritas in formazione: progettazione condivisa

CONTESTO

La formazione e l’aggiornamento anche nelle organizzazioni del Terzo settore è chiamata a confrontarsi con esigenze molteplici. La Caritas Italiana eroga la formazione dei propri membri di equipe diocesana a livello centrale per poter proporre una visione unitaria dell’organizzazione, delle sue finalità e del suo metodo di lavoro. L’ufficio formazione della Caritas Italiana ha cominciato a percepire la necessità di ampliare le occasioni di formazione e di creare rete tra i partecipanti. Per rispondere a queste esigenze ha progettato ed implementato una piattaforma di formazione e- learning, Caritas in Formazione, utilizzando Moodle.

LA PROGETTAZIONE DEL PERCORSO PER ÉQUIPE DIOCESANA DI CARITAS

Il percorso per membri dell’Equipe diocesana Caritas (PE) è un’esperienza formativa offerta da Caritas Italiana da 15 anni. Già dall’anno 2012-2013 l’esperienza si è arricchita dalla adozione di un LMS (moodle) per supportare il corso offrendo ai partecipanti la possibilità di consultare e scaricare i materiali, iscriversi alle tappe del percorso, per inviare informazioni ai partecipanti. Nell’anno 2013- 2014, per sfuttare al meglio le possibilità offerte dal LMS è stata inserita nell’equipe di progettazione del percorso una figura professionale che si occupasse della progettazione della piattaforma e delle attività da proporre (project manager) che potesse anche svolgere la funzione del tutor online.

Il Percorso Equipe Caritas diocesana ha coinvolto 160 partecipanti di cui 140 studenti, 6 con il ruolo di teacher di cui 1 che ha realizzato la progettazione del corso e ha svolto la funzione di tutor online, gli altri 5 referenti dell’Ufficio Formazione dei Caritas Italiana che, hanno prevalentemente osservato il lavoro svolto e sono stati di supporto all’attività della tutor; 15 con il ruolo di non editing- teacher, formatori con la funzione di facilitatori delle attività laboratoriali in presenza.

L’ambiente è stato quindi progettato per rispondere a diverse esigenze: creare una comunità tra i partecipanti provenienti da tutta Italia e anche da alcuni paesi europei, scambiarsi informazioni e esperienze, attivare percorsi di riflessione individuali e sollecitare processi di co-costruzione della conoscenza (Salmon, 2013). L’esperienza del PE è stata quindi organizzata in modalità blended learning (Kaur, 2013).

L’ambiente attivato a novembre 2013 è stato organizzato in sezioni:

1. Area comune: spazio comune pensato come area trasversale alle quattro tappe del percorso per favorire lo scambio tra i partecipanti e con l’equipe degli organizzatori. L’area comune è stata organizzata in quattro micro aree: Informazione (dove è presente un Forum news , utilizzato dagli organizzatori per comunicazioni di carattere generale e organizzativo ed è stato caricato un documento che esplicitava la Netiquette di utilizzo della piattaforma); Condivisione: (dove è presente un Forum Caffè a disposizione dei partecipanti come luogo di scambio, un Forum dedicato ai gruppi a disposizione dei facilitatori e dei gruppi di laboratorio, un Forum perle, utilizzato per condividere le riflessioni suscitate dalla riflessione sulla Sacra Scrittura proposta da una biblista, che caratterizza l’inizio delle giornate in presenza, e un link al profilo Flirck di Caritas Italiana dove sono condivise le foto degli eventi in presenza); Comunicazione (dove è stata attività la chat); Approfondimenti (questo spazio è nato su sollecitazione dei partecipanti che erano interessati a scambiarsi informazioni su argomenti di interesse che non avevano potuto trovare spazio nella formazione in presenza, sono quindi stati creati tre forum dedicati all’Osservatori sulle povertà, le esperienze di dormitorio e il microcredito).

© 2012 Media Touch 2000 srl, Università degli Studi di Padova - ISBN 9788890749322 figura 1: L’area comune

1. Area dedicata alle tappe del percorso che sono quattro e che si è articolata in quattro sezioni tematiche ognuna relativa al tema dell’incontro in presenza ( la Chiesa, i poveri, una esperienza in una Caritas locale, il territorio mondo), ogni singola sezione ha ospitato il questionario di gradimento della tappa, i materiali di studio, un forum dedicato a chiarimenti, integrazioni, perplessità relative al tema trattato, e le attività proposte.

L’ARTICOLAZIONE IN QUATTRO TAPPE: LE E-TIVITIES

Nel progettare le attività che avrebbero accompagnato i partecipanti tra una tappa e l’altra si è tenuta conto di esigenze diverse: avere un approccio graduale nel sostenere l’accesso e la motivazione all’uso della piattaforma in considerazione della enorme disomogeneità dei partecipanti (dal punto di vista anagrafico, come formazione, come impegno in Caritas, operatori e volontari); proporre attività che servissero per approfondire le tematiche presentate in presenza; favorire la costruzione di una comunità di pratiche tra i partecipanti.

Dopo la prima tappa in presenza sono state proposte due e-Tivities: un compito “Schizzi autobiografici- Conosciamoci meglio” e un wiki “Diario progetto Punto e a Capo”,

Il compito “Schizzi autobiografici - Conosciamoci meglio” consiste nel chiedere ai partecipanti di scrivere una narrazione della proprio lavoro in Caritas, come è nato l’impegno. Ai partecipanti sono stati dati degli spunti per aiutare nella scrittura:

● in che momento è nato in te il desiderio di iniziare questo servizio ● la "gestazione" ( entusiasmi, persone,dubbi, difficoltà..)

● il primo giorno di servizio ( se c'è già stato) ● la prima difficoltà

● il primo successo ● la tua guida

● il volto che ti porti nel cuore ● la tua perla preziosa

Le narrazioni sono state analizzate utilizzando Nvivo, software per l’analisi qualitativa.

Il Wiki “Diario progetto Punto e a Capo” è stato proposto per continuare un lavoro iniziato in presenza nei laboratori, il progetto punto e a capo è il resoconto di un’esperienza di una pizzeria nata dalla necessità di rispondere alle nuove esigenze di povertà emerse nella diocesi di Palestrina. Ai partecipanti è stato chiesto riprendere il resoconto sull’esperienza e di individuare :

1. Elementi di processo: elementi che si riferiscono al processo partecipativo (azioni che hanno a che fare con il progettare, l’organizzare, svolgere azioni in modo collaborativo,partecipativo).

2. Punti di forza: elementi che facilitano il lavorare insieme, collaborare

3. Punti di debolezza: elementi che ostacolano, rendono più difficoltoso lavorare insieme, collaborare. Il wiki si presenta come una griglia per la raccolta degli elementi sulla partecipazione che secondo il partecipante emergono nel resoconto

Nella sezione file sono stati messi a disposizione il resoconto dell’esperienza della Pizzeria Punto e a capo, la griglia per l’inserimento e le istruzioni.

figura 2: Sintesi elementi emersi nel wiki Diario Progetto Punto e a capo

Durante la seconda tappa i partecipanti divisi nei dieci gruppi di laboratorio hanno lavorato sul tema della capacità di pianificazione utilizzando una storia che manca del finale, scritta dai facilitatori.

© 2012 Media Touch 2000 srl, Università degli Studi di Padova - ISBN 9788890749322

Durante i lavori del laboratorio i gruppi si sono divisi in ulteriori sottogruppi con al massimo quattro partecipanti che aveva il compito di scrivere in maniera collaborativa il titolo, il seguito e la conclusione della storia tenendo conto che nel racconto dovevano necessariamente essere presenti una baita, una guardia forestale e un gruppo di giapponesi.

figura 3: Inizio della storia Piano Progetto Persona

III TAPPA

La terza tappa in presenza è un momento particolare del percorso perché prevede la visita ad una Caritas locale e gruppo viene suddiviso in due sottogruppi, uno è stato in visita tre giorni presso la Caritas diocesana di Pescara e l’altro presso la Caritas diocesana di Matera.

Sono stati attivati due forum con la modalità per gruppi separati chiamati Racconta la tua tappa – Pescara e Racconta la tua tappa –Matera.

Durante i laboratori si è lavorato sul concetto di pianificazione e progettazione partendo dall’osservazione delle realtà territoriali visitate. L’attività prevedeva un primo momento di lavoro individuale nel quale veniva chiesto ai partecipanti di descrivere la Caritas diocesana visitata attraverso sette concetti chiave (visione, obiettivo, attivare la partecipazione, conoscere il territorio, costruire la rete, ascoltare, gestire la complessità) e di indicare per ciascuna una frase e una immagine rappresentativa di quel concetto nella realtà analizzata. Nella seconda parte dell’attività si chiedeva di fare una sintesi dei lavori prodotti.

Dopo la quarta tappa in presenza nella piattaforma è stato proposto un questionario di valutazione dell’intera esperienza.

IL RUOLO DEL TUTOR

Il ruolo del tutor online si è rivelato indispensabile per il lavoro online, il suo lavoro è stato di supporto, monitoraggio e accompagnamento continuo delle attività dei partecipanti, sostenendoli nelle attività, predisponendo tutorial e guide per lo svolgimento delle attività, rispondendo alle richieste, ricordando e sollecitando il rispetto delle scadenze e contribuendo a creare un clima di lavoro positivo e collaborativo.

CONCLUSIONI

L’esperienza del Percorso Equipe permette di affermare che l’e-learning può essere una risorsa importante nell’ambito della formazione continua anche del terzo settore e del volontariato. La piattaforma è stata occasione di scambio e di approfondimento, ma ha richiesto un impegno costante di accompagnamento e di supporto. L’esperienza ha dimostrato che a prescindere dal grado di alfabetizzazione digitale dei partecipanti la proposta formativa in blended learning si rivela efficace se la progettazione delle e-Tivities nasce in continuità dalle tappe in presenza ed è significativa per l’ampliamento dei contenuti offerti in presenza. Un altro elemento di forza della proposta è il legame che si è instaurato attraverso gli scambi in piattaforma, tra i partecipanti che hanno potuto sperimentare strumenti di collaborazione a distanza e aumentare la loro reciproca conoscenza e la conoscenza delle realtà a cui appartengono.

BIBLIOGRAFIA

Lévy, P. (1996). L’intelligenza collettiva, Feltrinelli, Milano.

Ligorio, B., Cacciamani, S., Cesareni, D. (2009). Blended learning. Dalla scuola dell'obbligo alla formazione adulta, Carocci, Roma.

Falcinelli, F., Laici, C., Savelli, S., Capponi, M., Cozzari, E. (2005). E-learning: aspetti pedagogici e didattici. Morlacchi, Perugia.

Rivoltella, P. (2006). E-Tutor. Profilo, metodi e strumenti. Carocci, Roma.

Salmon, G. (2012). E-tivities: The Key to Active Online Learning. Routledge, London.

Kaur, M. (2013). Blended learning - its challenges and future, in Social e behavioral Sciences, 93, pp.612-617.

© 2012 Media Touch 2000 srl, Università degli Studi di Padova - ISBN 9788890749322

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