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Le case dei centri minori e la loro collocazione

SECONDA PARTE – LA SITUAZIONE IN EPIRO E ILLIRIA MERIDIONALE

II. Le case e le città

3. Le case dei centri minori e la loro collocazione

Con centri minori si vuole indicare tutte le città "satellite" dei centri maggiori, che ebbero un ruolo decisivo nella storia dell'Epiro e dell'Illiria meridionale. Città come Antigonea,

Phoinike, Apollonia, Kassope, Elea e altre ancora erano anche capoluoghi di regioni, o

capoluoghi per una serie di centri più piccoli, posti a poca distanza da essi.

La maggior parte di questi centri è poco documentata, studiata o scavata, perciò rimane l'incertezza su come essi potessero essere organizzati anche per quanto riguarda il settore privato nell’area urbana di età ellenistica. Un altro elemento che non ci aiuta nello studio dei resti archeologici di questo periodo in questi centri minori è costituito dalle strutture di età posteriore, che talora ne hanno alterato la fisionomia. Economicamente i centri più piccoli erano più poveri delle città principali, in genere si tratta di centri rurali fortificati. La maggior parte della popolazione era impegnata nell’allevamento degli animali ed erano pastori, e dunque gli abitati erano funzionali a questa particolare struttura economica che caratterizzava gli abitanti. I materiali recuperati nei non molti scavi condotti in questi centri non indicano ovviamente una ricchezza paragonabile a quella delle città principali. Gli abitati nei quali sono documentati, parzialmente, scavi di abitazioni di età ellenistica finora sono quelli di Borsh, Çuka Aitoit e Margelliç.

In generale, abbiamo a che fare con un’urbanistica non molto accurata, con strutture erette senza un sistema di regolarizzazione, com'era quello ortogonale. In nessuna di esse è stato possibile localizzare l'agorà, se pure ne esisteva una, il che francamente è del tutto improbabile. Le strutture rinvenute e interpretate come case sono di norma assai piccole, con schemi semplici, di forma quadrata o rettangolare. spesso irregolare. Nelle case di Çuka Aitoit osserviamo spiccati caratteri di versatilità, nel senso che esse si adattano a un terreno roccioso non favorevole per le abitazioni regolari del periodo ellenistico; netta è la tendenza a uno sviluppo verso l'alto, arrivando in qualche caso a ben tre piani201.

Il centro di Borsh, invece, che si trova nell'odierno villaggio che porta lo stesso nome, nella parte sud-ovest dell'Albania, si colloca sopra un collina molto ripida. Questo sito è stato per secoli caratterizzato da costruzioni e ricostruzioni, rendendo difficile la lettura delle strutture più antiche. Comunque gli scavi e gli studi condotti da J. Koçi202 hanno reso possibile

201 Come ad esempio la Casa 9 di Çuka e Aitoit, vd. pp. 86-89.

l’identificazione di una serie di strutture interpretate come abitazioni di età greca. Per quanto riguarda le dimensioni, esse equivalgono più o meno a quelle di Çuka Aitoit, ma resta incerto se esse avessero più di un piano.

Più complicata è la situazione del castello di Margelliç, un altro centro minore dove sono state individuate mura appartenenti a strutture abitative. Si tratta di due o forse due case, non completamente scavate, due delle quali sembra che fossero separate l’una dall’altra da una strada. Da un primo esame, molto limitato perché la conservazione e la documentazione sono modeste, possiamo osservare che, in generale, le stanze delle abitazioni sono medio-piccole, le pareti sono costruite con pietre e ciottoli grandi, lo spessore dei muri si colloca tra i 20e i 30 cm. In una delle due case, che si trova nel cosiddetto edificio B203, sono documentati dei vani con una serie di pithoi o dolii. Questi ambienti, essendo affacciati su una delle strade della città, pavimentata di pietre, potrebbero essere interpretati come botteghe o anche spazi di deposito e conservazione per la famiglia.

Un altro abitato particolarmente interessante per quanto riguarda l'architettura domestica è

Nikaia, presso l'odierno villaggio di Klos, in Albania. Questo centro minore faceva parte della

regione con capoluogo Byllis e nel corso degli scavi qui condotti dall'archeologo albanese Lazër Papajani204 la maggiore attenzione è stata riservata alle mura, alle porte e alle strutture pubbliche, come il teatro e una stoà, che sono stati scavati nel corso degli anni '70 del Novecento. Secondo i risultati resi noti da Papajani nelle sue pubblicazioni, sono state identificate diverse abitazioni che si possono datare tra il IV e il II sec. a.C., ma, come ho detto, l'interesse principale dell'archeologo albanese si è concentrato sull'area pubblica della città. Dell'architettura domestica a Nikaia conosciamo la pianta solo di un edificio. La forma di questa abitazione è semplice205, con cinque ambienti interni, di dimensioni diverse, medio- piccole, tra i 15 e i 20 mq. Le forme e i caratteri di questa casa ricordano molto le case trovate a Cuka di Aitoit e a Borsh.

Alcuni altri siti archeologici di minore importanza sono stati localizzati, con le cinte murarie ancora in buone condizioni, nell'area della Tesprozia e della Molossia. Fra questi si devono ricordare: Elateia206, Batiai207, Kastrosykia, Bouchetion208, Gymnotopos209. A questi abitati

203

L'autore degli scavi, N. Ceka, pensa che si tratti di un solo edificio, tuttavia la strada che vi passa in mezzo porta a concludere che l'edificio B sia in realtà composto da due strutture distinte. Cfr. Andrea 1984, pp. 109- 110, fig. 12.

204 Papajani 1974a, pp. 95-101; Id. 1974b, pp. 507-519; Id. 1976, pp. 23-33. 205

Ivi, pp. 27-28; Baçe, Bushati 1989, pp. 34-35. 206 Dakaris 1971, pp. 171-177.

facevano capo varie tribù che si localizzavano tra la Tesprozia e la Molossia, fra le quali i Cassopei e gli Elei. Secondo le ricerche svolte in queste due regioni dal noto archeologo greco S. Dakaris, durante l’epoca ellenistica sia il territorio dei Cassopei sia quello degli Eleati hanno vissuto un periodo di sviluppo mai conosciuto prima. Lo sviluppo e la prosperità non si notano solo nei capoluoghi, ma anche nei centri più piccoli che ho elencato poco sopra. Elateia, dopo la meta del IV sec.a.C., ebbe una popolazione doppia di quella avuta in precedenza. A Bouchetion lo sviluppo di età ellenistica si riscontra sulla base dell’estensione dell’abitato durante il IV-II sec. a.C., che divenne complessivamente di 8 ha, più del doppio di quello che era prima210. La città costituiva il porto più importante della zona durante il periodo classico, ma soprattutto ellenistico, e controllava il passaggio dal golfo di Ambracia verso l'interno e Ambracia stessa211. Tra la fine del periodo classico e l'inizio di quello ellenistico fu anche costruita, significativamente, una nuova cinta muraria in opera poligonale.

Il sito di Batiai, un centro satellite di Elea, oggi identificato nella collina di Kastri, 3 km a sud del villaggio moderno di Rizovouni, fu edificato in età ellenistica, come suggerito da Hammond e Dakaris212, dal momento che non sono noti documenti archeologici antecedenti a questo periodo. Le poche ricerche svolte in questi centri ne rende impossibile lo studio dell'architettura domestica.

Per questi centri che abbiamo definito “minori” possiamo dire che l'architettura domestica è molto povera se paragonata a quella delle vere e proprie città, senza elementi architettonici particolari e caratterizzata da dimensioni molto limitate delle abitazioni. Non troviamo mai le soluzioni più elaborate proprie dell’età ellenistica, come quella a peristilio, e il quadro che ne scaturisce per quanto riguarda gli abitanti si caratterizza per una certa uniformità e modestia, senza grandi ed evidenti differenze economiche tra di loro.