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L'area geografica

II. La casa in età ellenistica

1. L'area geografica

Il XX secolo è stato caratterizzato da un arricchimento importante di ricerche e scavi archeologici in tutta l'Europa mediterranea, nella penisola dell'Asia minore e nella parte nord del continente africano. Tutti questi scavi hanno enormemente arricchito le nostre conoscenze sull’antichità, classica e pre-classica. In diversi di questi centri si è potuta identificare la presenza di una cultura del periodo ellenistico: sono città che si costituiscono all’alba della divisione dell'impero di Alessandro, a volte anche città che vengono ricostruite sopra i precedenti costituiti da centri più antichi.

In effetti molte regioni mediterranee, poco conosciute prima o meno importanti delle regioni e delle città del suolo propriamente greco, con l'espansione territoriale dell'impero macedone e dopo la morte di Alessandro con la divisione dell'impero in parti più piccole, nel periodo ellenistico dettero origine a diversi stati monarchici e a centri abitati, a volte dando avvio a questo processo già prima della morte di Alessandro, per poi proseguire dopo la sua morte. In queste nuove città, che ebbero origine dalle tante conquiste del re macedone e che poi passarono agli eredi di Alessandro, si assiste a uno sviluppo enorme, che si rispecchia anche nell'architettura domestica. Adesso le abitazioni non hanno più le forme semplici di un tempo e non sempre devono rispettare superfici limitate, come accade nella maggior parte dei casi in età classica, anche se esse vengono a collocarsi all’interno di un’insula nel centro della città. Vorrei considerare come punto più orientale la città di Dura Europos, nella Siria orientale, definita a volte una "seconda Pompei"59 per la straordinaria conservazione dei suoi resti, indagati un secolo fa dai suoi scavatori, R. du Mesnil du Buisson, F. Cumont e M. Rostovtzeff60. In questa città abbiamo una situazione un po' diversa da quella che vedremo in altri siti ellenistici, perché la città venne impiantata in una zona caratterizzata da un clima

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Hoepfner, Schwandner 1986, pp. 205-240.

60 Cumont 1934, pp. 90-111; I rapporti degli scavi svolti negli anni 20-30 sono stati pubblicati nella rivista "Comptes rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres"

molto caldo: la sua architettura domestica si è di conseguenza adattata a queste temperature alte. Fu Seleuco I di Siria a fondare la città sulle rive dell’Eufrate. La città segue lo schema cosiddetto “ippodameo”, ovvero secondo le norme della tradizione greca dell’urbanistica ortogonale. Ne risultava una serie di blocchi rettangolari, delimitati dalle strade, ovvero isolati urbani entro i quali venivano sistemate le abitazioni e gli edifici destinati alla produzione e al commercio, oltre naturalmente agli spazi e agli edifici pubblici61.

Durante il periodo ellenistico le regioni che si estendevano nell'Asia minore conobbero una particolare prosperità, venendo anche a consolidare quella funzione di ponte di collegamento tra Grecia e mondo orientale che era già stata propria dei secoli precedenti, e anche del periodo di Alessandro. Quando le terre di questa zona divennero parte del regno macedone, furono costruite nuove città, oppure sul tessuto urbano residuo delle antiche colonie si costruirono centri di fisionomia ellenistica. Uno di questi centri era Pergamo, che fino all'inizio del III sec. a.C. era soltanto una piccola fortezza62, per poi diventare, al tempo di Filetero prima e poi con la dinastia degli Attalidi, soprattutto con Attalo I ed Eumene II, una delle città più straordinariamente sviluppata, per l’aspetto architettonico e monumentale, di tutto il mondo classico. Pergamo, differentemente dal caso citato prima di Dura Europos, si è estesa soprattutto su un colle, che non consentì l’impiego dello schema “ippodameo”. In questo caso, dunque, le strutture della città furono realizzate tramite terrazzamenti; soltanto nella parte orientale della città, scendendo verso l'agorà inferiore, sembra che i quartieri tendano a rispettare vie rettilinee, anche se la natura del suolo apparentemente non lo permette. A parte le case-ville che si trovano nella parte più alta della città e gli stessi palazzi reali, nel pendio orientale sono state scavate strutture domestiche che appartenevano a ceti differenti della società urbana, come si può notare dalla diversità di forme, da quelle di notevole estensione fino ad altre di dimensioni assai più piccole63.

Maggiori dettagli verranno forniti più avanti, nel capitolo di questo lavoro che riguarda i confronti fra le case dell’Epiro e dell’Illiria meridionale e quelle di altre parti del Mediterraneo antico; ma vorrei menzionare ancora un altro sito importante, forse il più importante e meglio conservato di età ellenistica, per quanto riguarda l’edilizia domestica, che è Delos. Gli scavi della Scuola Francese hanno portato in luce una serie di importantissime case di età ellenistica, tra le più ricche in tutto il mondo mediterraneo, grazie alla loro forma,

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Sul schema ippodameo vedere: Castagnoli 1971, pp. 65-94; Hoepfner, Schwandner 1986, pp. 1-26. 62 Laurenzi 1965, p. 36, Radt 2011, pp. 17-40.

alla decorazione e alle impressionanti estensioni64. Esistono poi, come in ogni altro centro, anche le abitazioni minori, in particolare quelle scoperte da Louise Couve65.

Olinto e Priene66 sono state la base documentaria principale per lo studio dell'architettura domestica nel periodo classico (V e IV sec. a.C.); allo stesso modo esse presentano probabilmente le testimonianze più rilevanti per l'analisi dei cambiamenti e dell'evoluzione di questa documentazione. Sia Olinto che Priene si sviluppano in età tardo classica, con il sistema ortogonale “ippodameo”, e con schemi architettonici delle abitazioni che quasi sempre possiamo definire canonici. Già nel pur datato lavoro di B. Carr Rider67 sono prese in esame diverse case di Priene e Olinto, con forme e grandezze differenti, poste a confronto con altre abitazioni di Delos, giungendo a considerazioni che ancora rivestono una certa importanza.

Un gruppo importantissimo per lo studio della casa greca di età ellenistica è costituito dagli esempi di alcune città della Sicilia e della Magna Grecia. Diverse imprese di scavo archeologico sono state incentrate, anche in questi siti, sulle fasi ellenistiche dei contesti domestici. Tra i centri urbani della Sicilia con una significativa e conosciuta presenza di strutture abitative ellenistiche si devono menzionare soprattutto Solunto, Morgantina, Monte Iato, Tindari, Megara Hyblaea. La conservazione in questa zona del Mediterraneo antico è da annoverare fra le migliori esistenti, stato di conservazione che a volte permette anche la ricostruzione di secondi e terzi piani, come è documentato, ad esempio, nel volume recente sulle case di Solunto di cui è autore Markus Wolf68. Solunto, che oggi si trova in provincia di Palermo, aveva una schema regolare “ippodameo”, con l'area pubblica attorniata dai vari quartieri abitativi, che, come è ben documentato nell'opera di M. Wolf, sono composti da nuclei abitativi diversi, con dimensioni e planimetrie variabili.

Di grande significato per questa ricerca, come casi di confronto nel bacino del Mediterraneo, sono le altre due città siciliane di Morgantina e di Monte Iato. Nel caso di Morgantina, i sistemi di terrazzamento del terreno, non del tutto pianeggiante, hanno risolto il problema per creare una città ortogonale. I vari lavori della Tsakirgis69 sull'architettura domestica di Morgantina sono di particolare importanza nell'ottica del confronto con la nostra area dell'Illiria meridionale e dell'Epiro. Mentre a Monte Iato i recenti scavi dell’équipe svizzera, 64 Trümper 1998. 65 Couve 1895, pp. 460-516. 66 Vd., Cap. I, pp. 10-14. 67 Carr Rider 1916, 239-267. 68 Wolf 2003. 69 Ad es. Tsakirgis 1984.

che ha scavato e studiato in diverse aree della città, hanno prodotto dati importanti anche per quanto riguarda lo studio dell'architettura privata70.

Fig. 1 Alcuni dei centri importatanti per lo studio della casa classica-ellenistica

Quella che abbiamo richiamato per sommi capi costituisce, nella sostanza, la documentazione di architettura domestica più importante per l'età ellenistica, tra la fine del IV e la fine del II sec. a. C. Naturalmente esistono anche altre testimonianze, di minore entità, cui si farà riferimento di volta in volta, quando la trattazione lo renderà necessario. Vi troviamo sviluppate forme diverse di architettura domestica (e non solo, naturalmente), con soluzioni strutturali e decorative che in un modo o nell'altro cambiano rispetto alle precedenti di età classica, diventano più ricche e varie. Per quanto riguarda in particolare le forme decorative dei rivestimenti, sia quelli parietali sia quelli pavimentali, forse anche a causa dei nuovi contatti con il mondo orientale successivi all’espansione macedonica, si sperimentano nuove soluzioni, però mantenendo a volta anche le forme già attestate nel periodo classico. Il

contesto urbanistico in gran parte è fedele alla tradizione “ippodamea”, soprattutto nella realizzazione o nel riassetto di nuovi centri, ma con lotti o isolati che raccolgono al loro interno abitazioni con caratteri spesso differenziati, che derogano dalla tendenza all’uniformità sia strutturale che dimensionale, come viceversa osserviamo, fra la fine del V e la metà circa del IV sec. a.C., ad esempio a Olinto, Priene o Kassope.