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SEZIONE I. Il trionfo del principio di proporzionalità

2. Il caso Coker v Georgia: la pena di morte viene giudicata

giudicata eccessiva per lo stupro di una donna adulta.

Nel caso Coker v. Georgia154, la Corte riesaminò di nuovo la proporzionalità della pena di morte. Il caso riguardava la condanna a morte da parte di una giuria della Georgia ai danni di un imputato colpevole del reato di stupro155. L’imputato

151 Id., par. 183.

152 “We do not address here the question whether the taking of the criminal's life is a

proportionate sanction where no victim has been deprived of life for example, when capital punishment is imposed for rape, kidnapping, or armed robbery that does not result in the death of any human being”. Id., par. 187.

153 Id. Gregg v. Georgia stabilì che le modalità della condanna capitale

dovessero chiarire la colpevolezza personale del reo. Per approfondimenti vedi JAMES R. ACKER, Dual and Unusual: Competing Views of Death Penalty

Adjudication, 26 CRIM. L. BULL. 123 (1990).

154 433 U.S. 584 (1977).

155 Il Georgia Code Ann. § 26-2001 (1972) prevede che “una persona

condannata per il reato di stupro deve essere punita con la morte o con l’ergastolo, o con l’imprigionamento per né più né meno di vent’anni”.

aveva stuprato una donna adulta durante la commissione di altri delitti, inclusa una rapina a mano armata, dopo essere fuggito da un istituto correzionale della Georgia dove stava già scontando varie condanne (tra cui più ergastoli) per omicidio, stupro, sequestro di persona e aggressioni aggravate.

Nel caso Coker, la maggioranza della Corte giudicò la pena di morte incostituzionale se inflitta ad un imputato condannato per lo stupro di una donna adulta156. Il Giudice White scrisse la c.d. “opinion” della maggioranza, e iniziò affermando che “la pena di morte non è di per sé 'barbara', ma può essere sproporzionata rispetto ad un particolare reato o ad un particolare imputato”157. La Corte applicò lo schema del caso Trop v. Dulles per analizzare la proporzionalità di una sentenza capitale. Per prima cosa la Corte esaminò la “prova oggettiva del presente giudizio

concernente l’ammissibilità della pena di morte nel Paese” per il reato di stupro di una donna adulta158. Per questa analisi, la Corte guardò principalmente agli interventi legislativi e agli orientamenti delle giurie concernenti sentenze capitali per reati di stupro. Inizialmente la Corte notò che “in nessuna occasione negli ultimi cinquant’anni la maggior parte degli stati aveva autorizzato la morte come pena per il reato di stupro”, e che nessuno stato che aveva precedentemente escluso lo stupro dai reati capitali lo avesse fatto successivamente159. Inoltre, la

Georgia era la sola giurisdizione ad autorizzare la pena di morte

156 Coker fu il primo caso dopo Weems in cui la Corte giudicò la pena di morte

sproporzionata rispetto al reato commesso in violazione dell’Ottavo Emendamento.

157 Coker, 433 U.S. 584. 158 Id., par. 593. 159 Id.

“quando la vittima dello stupro era una donna adulta, e solo altre due giurisdizioni prevedevano la pena capitale quando la vittima era un bambino”160.

La Corte guardò anche alle decisioni delle giurie nelle sentenze “fatte nel corso della valutazione se la pena capitale fosse o meno una pena appropriata per il reato sotto processo”161. La Corte concluse che le giurie formavano un consenso contro l’attribuzione della pena di morte per stupro quando “nella maggior parte dei casi, almeno nove volte su dieci, queste non avevano imposto la pena di morte” per stupro162.

La Corte poi determinò soggettivamente l’eccessività della pena alla luce degli inerenti concetti della dignità umana163. Nel giudicare se la pena di morte fosse “eccessiva”, la Corte nel caso

Coker cercò di capire se la morte: “(1) non dava un contributo

tangibile per il raggiungimento di scopi condivisibili e dunque non era niente di più che l’imposizione inutile e priva di scopo di pene e sofferenze”164; oppure (2) era ampiamente

sproporzionata rispetto alla gravità del reato”165. Per rispondere a queste domande la Corte si concentrò sul problema della

160 Id., par. 596. << Nei casi capitali, la Corte effettua una comparazione inter

- giurisdizionale per vedere come le altre giurisdizioni trattano il reato in questione ed una comparazione inter – giurisdizionale per vedere come la stessa giurisdizione tratta altri reati in relazione al reato in questione >>. YOUNGJAE LEE, The Constitutional Right Against Excessive Punishment, 91 VA. L. REV. 677, 689 and nn. 52-53 (2005).

161 Id. << La Corte condusse inoltre una sua analisi libera per vedere se la

gravità del reato e la colpevolezza del reo giustificassero una sentenza capitale al di là del consenso >>.

YOUNGJAE LEE, The Constitutional Right Against Excessive Punishment, 91 VA. L. REV. 677, 689 and n. 54 (2005).

162 Id., par. 597. 163 Id.

164 Id., par. 592. 165 Id.

colpevolezza166. Nell’esaminare la colpevolezza dell’imputato del caso Coker, la Corte guardò alla colpevolezza degli stupratori come una categoria di imputati, piuttosto che alla colpevolezza dell’imputato nel caso in questione, dati i suoi particolari fatti e circostanze167. La Corte riconobbe l’alto livello di colpevolezza di uno stupratore e la depravazione del reato di stupro168, tuttavia giudicò che non fosse paragonabile con il reato di omicidio169. Infatti, secondo la Corte: “Lo stupro è al di là di ogni dubbio meritevole di una pena severa, ma in termini di dissolutezza morale e di ingiuria contro la persona e contro il pubblico, non è paragonabile all’omicidio; che comporta un’ingiustificata

sottrazione della vita di un essere umano. Sebbene possa essere accompagnato da un altro crimine, lo stupro per definizione non prevede la morte e neanche il grave ferimento di altre persone. L’assassino uccide; lo stupratore, se non più di quello, non fa170.

166 Id., par. 597–98. 167 Vedi Id.

168 Secondo la Corte,

“[lo stupro] è altamente riprovevole, sia dal punto di vista morale che nel suo quasi totale disprezzo per l’integrità e l’autonomia personale della vittima e per il privilegio che si riserva lo stupratore nel scegliere le vittime con cui le relazioni devono essere stabilite. […] Poiché danneggia il senso comune di sicurezza, c’è allo stesso modo un danneggiamento pubblico”. Id., par. 597–98.

169 Id., par. 598, << La logica alla base di questi casi – e del relativo test di

proporzionalità in generale – può essere riassunto in una frase: X è “cattivo”, ma non lo è tanto quanto Y >>. YOUNGJAE LEE, The Constitutional Right

Against Excessive Punishment, 91 VA. L. REV. 677, 721-25 (2005).

170 << In termini di pericolosità, è difficile immaginare una situazione più

grave per richiedere la pena capitale. L’imputato Coker dimostrò una straordinaria propensione per tutti i tipi di violenza, incluso l'omicidio indiscriminato. Inoltre, in virtù della sua fuga, dimostrò di essere una delle poche persone che non potevano essere adeguatamente “tenute sotto

controllo” dalle mura del carcere. Proprio come un guidatore sotto l'effetto di alcool che viola una ordinanza della Corte potrebbe aver bisogno di essere incarcerato, i criminali violenti che fuggono dal carcere per commettere altra violenza devono soffrire senza dubbio la “restrizione definitiva”. Nonostante questi inviti a prendere in esame la pericolosità, inviti che persuasero i Giudici dissenzienti, la Corte stabilì che a meno che il danno non fosse più

La vita è finita per la vittima di un omicidio; per la vittima di uno stupro, la vita non può essere neanche lontanamente così felice come lo era prima, ma non finisce e di norma non è irreparabile”171.