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proporzionalità.

5.1 I reati capitali nel Codice penale indiano.

Tra i reati punibili con la pena di morte il più importante è senz’altro l’omicidio aggravato, previsto dall’articolo 302 del Codice penale indiano104, poiché a questo vi sono connessi numerosi altri reati capitali.

Oltre all’omicidio aggravato, sono punibili con la pena capitale altri reati che causano la morte della vittima. Infatti, in base al Codice penale indiano, se il membro di un gruppo commette un omicidio nel corso di una rapina a mano armata, anche tutti gli

102 Vedi il caso Trop v. Dulles 356 U.S. 86 (1958).

103 Dal caso Gregg v Georgia 428 U.S. 153 (1976), che fu la prima applicazione

del test di proporzionalità ad un reato capitale.

altri membri del gruppo saranno puniti con la pena di morte105. Il sequestro di persona a scopo di estorsione in cui la vittima viene uccisa è punito con la stessa pena106. Essere il membro di un’organizzazione o promuovere un’organizzazione che commette un atto utilizzando degli esplosivi o delle armi da fuoco non autorizzati e durante questo viene commesso un omicidio, è punibile con la morte107. Se si fa parte di un’attività criminale organizzata che provoca un omicidio, si è punibile con la morte108. Commettere o assistere una persona mentre questa commette un Sati (bruciare o seppellire vive delle vedove o delle donne) è altresì punibile con la pena capitale109. Ai sensi del

Prevention of Atrocities Act, pronunciare falsa testimonianza in

un caso capitale contro il membro di una casta registrata o di una tribù, che causa la condanna e l’esecuzione della persona, porta alla morte110. Aiutare individui minorenni, malati mentali, mentalmente incapaci o sotto l’effetto di sostanze a commettere un suicidio è un reato capitale111.

Tuttavia, se (o quando) questi reati sono punibili con la morte deve essere valutato alla luce della sentenza della Corte Suprema indiana in Bachan Singh112. Le corti possono

interpretare Bachan Singh come preminente su ogni altra legge

105 Indian Penal Code, ch. XVII, art. 396, Act no. 45 of 1860, Oct. 6, 1860. 106 Indian Penal Code, ch. XVI, art. 364A, Act no. 45 of 1860, Oct. 6, 1860. 107 The Unlawful Activities (Prevention) Amendment Ordinance, art. 6, 2004. 108 Maharashtra Control of Organised Crime Act, art. 3 (1) (i), no. 30 of 1999, 1999;

Karnataka Control of Organised Crime Act, art. 3(1) (i), Act 1 of 2002, 2000; Andhra Pradesh Control of Organised Crime Act, art. 3(1) (i), Act no. 42 of 2001,

2001.

109 The Commission of Sati (Prevention) Act, part. II, art. 4 (1), no. 3 of 1988, 1987. 110 India Prevention of Atrocities Act, sec. 3(2)(i), No. 33 of 1989.

111 Indian Penal Code, ch. XVI, art. 305, Act no. 45 of 1860, Oct. 6, 1860. 112 Bachan Singh v. State of Punjab, 1983(1) SCR 145(a), Supreme Court of India,

quando decidono su reati che hanno come conseguenza la morte. Ad esempio utilizzare, trasportare, produrre o testare armi o munizioni proibite 113 precedentemente prevedeva una condanna a morte obbligatoria in caso avesse causato la morte di altre persone in base all’“Indian Arms Act”, 1959114. Tuttavia, una sentenza del 2012 dichiarò incostituzionale questa norma alla luce delle decisioni in Bachan Singh v. State of Punjab e Mithu

v. State of Punjab115.

Poi, oltre ai reati che causano un omicidio, possono essere puniti con la pena capitale anche certi reati che non causano la morte della vittima. Il primo di questi è lo stupro. In base all’ articolo 376(E) del Codice penale indiano, introdotto dal “Criminal Law

(Amendment) Act” del 2013, una persona che nel corso di una

violenza sessuale infligge delle ferite che provocano la morte della vittima o che la lasciano in uno stato vegetativo

permanente è punibile con la pena di morte. Anche chi

commette per la seconda volta una violenza sessuale di gruppo è punibile con lo stesso reato116. Rientra tra questi reati anche il sequestro di persona, il quale è punibile con la pena di morte se il sequestratore minaccia di uccidere o di ferire la vittima, se il comportamento del sequestratore rende la morte o il ferimento della vittima una possibilità, o se la vittima è effettivamente

113 Indian Arms Act, ch. II, art. 7, 1959. 114 Indian Arms Act, ch. V, art. 27 (3), 1959.

115 PRS India, The Arms Act—Mandatory Death Penalty Declared

Unconstitutional,

http://www.prsindia.org/theprsblog/?s=arms+amendment+bill, Feb. 8, 2012. State Of Punjab vs Dalbir Singh, Criminal Appeal No. 117 of 2006, Supreme Court of India, http://indiankanoon.org/doc/166513655/, Feb. 1, 2012.

ferita117. Infine, è punito con la pena capitale anche il traffico di droga non connesso ad un omicidio. Se un individuo che è stato condannato per aver commesso, per il tentativo di commettere, per una eventuale complicità, o per associazione criminale al fine di commettere alcuno o una serie di reati connessi al traffico di droga (ad esempio traffico di cannabis e oppio) commette un altro reato connesso alla produzione, lavorazione, traffico o finanziamento di taluni generi e quantità di sostanze

stupefacenti e psicotrope, potrà essere condannato a morte118. Altri reati che non causano la morte della vittima e che vengono puniti con la massima pena sono: il prendere parte ad un piano criminale al fine di commettere un reato capitale119; il tentato omicidio da parte di coloro che sono stati condannati col carcere a vita se il tentativo ferisce la vittima120; il reato di calunnia, che consiste nel produrre prove false con l’intenzione o la

consapevolezza della probabilità che un’altra persona, o un membro di una casta registrata o di una tribù, verrebbe accusata di aver commesso un reato capitale a causa di queste prove121 , se ha come conseguenza la condanna e l’esecuzione di una persona innocente122.

5.2 Il principio di proporzionalità.

117 Indian Penal Code, ch. XVI, art. 364A, Act no. 45 of 1860, Oct. 6, 1860. 118 Narcotics Drugs and Pyschotropic Substances Act of India, ch. IV, art. 31A,

1985.

119 Indian Penal Code, ch. V, art. 120B, Act no. 45 of 1860, Oct. 6, 1860. 120 Indian Penal Code, ch. XVI, art. 307, Act no. 45 of 1860, Oct. 6, 1860.

121 Scheduled Castes and Scheduled Tribes (Prevention of Atrocities) Act, ch. II, art.

2 (1), no. 33 of 1989, 1989.

In India il principio di proporzionalità viene ricavato

implicitamente, come accade anche negli Stati Uniti d’America con l’Ottavo Emendamento, dagli articoli 14, 19 e 21 della Costituzione indiana.

L’articolo 14 della Costituzione indiana garantisce

“l’uguaglianza davanti alla legge”, stabilendo che: “Lo Stato non deve negare ad alcuna persona l’uguaglianza davanti alla legge o eguale tutela delle leggi entro il territorio dell’India”123.

L’articolo 19 garantisce la protezione di taluni diritti riguardanti la libertà di parola e di espressione, la libertà di riunirsi

pacificamente e senza armi, ecc124. Infine, l’articolo 21, il più importante tra i tre, garantisce la “tutela della vita e della libertà della persona”, stabilendo che: “Nessuna persona deve essere privata della propria vita o della propria libertà se non nei casi stabiliti dalla legge”125.

Un importante riconoscimento del valore costituzionale del principio di proporzionalità avvenne con il celebre caso Bachan

Singh, in cui il Giudice Bhagwati affermò: << [...] è un elemento

fondamentale dello stato di diritto che la condanna imposta debba essere proporzionata al reato commesso. Se una norma prevede l'imposizione di una condanna che risulta essere

sproporzionata al reato, sarebbe arbitrario e irragionevole, e per questo non supererebbe il “test della ragionevolezza” e sarebbe contrario allo stato di diritto e nullo in base agli Articoli 14, 19 e 21. Il principio di proporzionalità è implicito in questi tre articoli

123 Art 14, The Constitution of India,1950. 124 Art 19, The Constitution of India,1950. 125 Art 21, The Constitution of India,1950.

della Costituzione. Se, per esempio, la pena di morte, fosse prevista per il semplice reato di furto, come del resto avveniva in passato nel diciassettesimo secolo in Inghilterra, sarebbe chiaramente eccessivo e assolutamente sproporzionato al reato e pertanto arbitrario e irragionevole in base a qualsiasi standard di decenza dell'essere umano e sarebbe impossibile sostenerlo se messo a confronto con questi tre articoli della Costituzione. Deve essere dunque chiaro e al di là di ogni dubbio che il principio di proporzionalità costituisce un importante criterio costituzionale per giudicare la validità di una condanna imposta dalla legge >>126.