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Il caso “La Nota”

I fabbisogni formativi e le aspettative formative dei musicist

3.5. Il caso “La Nota”

La scuola di musica “La Nota” nasce a Rosà in provincia di Vicenza nel 2012 come iniziativa della Banda Monte Grappa14. Il consiglio di presidenza della banda dell’epoca, si preoccupava dell’incapacità di reperire strumentisti nelle file dello stesso gruppo bandistico e inoltre si temeva col passare degli anni un possibile mancato ricambio generazionale. Nel 2012 infatti gli allievi che

14 La Banda Monte Grappa è un’associazione non riconosciuta parrocchiale, apolitica, apartitica, e non ha scopi di

lucro. Essa persegue le seguenti finalità:

- Promozione e diffusione della cultura musicale;

- Sviluppo dell’associazionismo e del volontariato musicale;

- Sviluppo dell’attività didattica per l’educazione e la formazione musicale, in particolare dei giovani, attraverso la promozione e/o organizzazione di corsi, scuole, seminari, stage di musica;

- Presenza musicale a manifestazioni civili, religiose, patriottiche, folcloristiche, sociali, promosse dalla stessa, o da enti pubblici, o privati, comitati ad associazioni che ne richiedano la presenza;

- Organizzazione di manifestazioni, rassegne, concerti, concorsi, mostre, scambi culturali, gemellaggi musicali, con gruppi italiani e stranieri, ricerche e tutto ciò che possa essere utile alla diffusione della musica e al recupero dei valori sociali e popolari, con particolare riguardo a quelli locali;

- Realizzazioni di iniziative pubblicistiche nei settori della cultura, della didattica e tecnica musicale; l’edizione e la distribuzione di libri, riviste, bollettini, usufruendo di mezzi e procedimenti tecnici idonei;

- Realizzazioni di registrazioni audio e video concernenti l’attività istituzionale del gruppo;

- Collaborazione con istituzioni enti ed associazioni, specialmente di volontariato che perseguano scopi e finalità affini ed adesione ad altri organismi sia nazionali che internazionali che perseguano similari obiettivi;

- Promozione e/o gestione di ogni altra iniziativa ritenuta idonea al raggiungimento degli obiettivi sociali; il tutto nella propria realtà e dovunque se ne renda utile e necessaria la presenza. (fonte statuto Banda Monte Grappa)

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si apprestavano ad entrare nel gruppo erano ancora troppo pochi e le iniziative della banda in paese riscontravano ancora poco interesse.

Così nel settembre di quello stesso anno si decise di chiamare alla guida di una nuova scuola di musica il maestro Stefano Fabris, già secondo corno nell’orchestra del Teatro la Fenice di Venezia, con alle spalle già la fondazione di diverse scuole di musica ed inoltre un’esperienza di venticinque anni di direzione bandistica.

Insignito della carica di direttore artistico della scuola, il maestro Stefano Fabris si mise subito al lavoro per far crescere la scuola di musica. Collaborando con il direttivo della Banda, stilò dapprima un regolamento per il buon funzionamento della scuola e iniziò a reperire i migliori insegnanti, perché in ottemperanza con la sua filosofia, gli insegnanti sono importantissimi per la formazione di un allievo nel campo musicale.

La prima innovazione apportata alla realtà, è stata l’introduzione delle classi di pianoforte, pianoforte jazz e di chitarra (classica, elettrica e acustica), non previste nei corsi bandistici. Infatti fino ad allora, gli insegnamenti bandistici a Rosà prevedevano solamente le classi di ottoni, flauto, clarinetto, sassofono e percussioni. L’introduzione delle nuove classi avrebbe portato da subito un incremento delle iscrizioni e un’eco importante in paese. Oltre a questo avrebbero dato un’immagine alla scuola diversa, ovvero una scuola con un assortimento di corsi più elevato significava anche un’organizzazione migliore e questo avrebbe attirato col tempo sempre più allievi per qualsiasi strumento. L’incremento dei corsi nel frattempo ha comportato col passare del tempo anche un aumento delle entrate per la stessa associazione bandistica che ha così potuto modificare le proprie abitudini di pianificazione finanziaria.

Nel 2014 la scuola supera il numero di cento allievi e vengono introdotte altre due classi: canto lirico e canto moderno. Gli insegnanti sono sempre più preparati e gli allievi sempre più entusiasti, anche per la buona organizzazione del funzionamento burocratico della scuola. Il comune di Rosà da quel momento si interessa, e oltre a diventarne partner, quindi a concedere il patrocinio, la giunta comunale rilascia una dichiarazione che attesta che La Nota è l’unica scuola di musica riconosciuta dal comune. Gli sponsor privati, già sovventori della Banda Monte Grappa, si interessano anch’essi alla scuola che decidono di sovvenzionare in modo ancora più sostenuto.

Con l’aiuto infatti dei contributi comunali la scuola ha potuto intraprendere inoltre la strada di diversi progetti. Nel marzo del 2017 infatti riesce a sostenere un progetto per combattere la dislessia. Viene infatti coinvolta tramite il ministero dell’istruzione, Matilde Bufano, una docente

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specializzata in materia che, in un incontro dedicato agli insegnanti, spiega come capire e conoscere casi dei ragazzi dislessici che possono essere incontrati nella scuola.

Nel 2015 la scuola è sempre più importante. In quell’anno entra a far parte delle ventotto scuole territoriali convenzionate con il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto in provincia di Treviso. Questo comporta una collaborazione ancora più stretta con le istituzioni e il conservatorio. Con l’aiuto di un insegnante di flauto del conservatorio infatti, viene proposto agli allievi un Masterclass di flauto che vede coinvolta l’intera classe di flauto della scuola.

Nello stesso anno si rende disponibile a colmare appunto il vuoto che la scuola dell’obbligo lascia nella formazione musicale. “La Nota” infatti si fa carico dell’organizzazione nelle scuole primarie di corsi di musica con un insegnante preparato e specializzato nella formazione della musica a bambini in età scolare primaria. Questo soprattutto perché la scuola dell’obbligo comunale non riesce a rispondere ad una domanda di formazione specifica. Questo avverrà anche per la scuola dell’infanzia dove la scuola “La Nota” metterà a disposizione un’insegnante di propedeutica per bambini dai tre a cinque anni.

Oggi la scuola conta circa centoventi allievi ed è ormai un punto di riferimento per la comunità rosatese. Essa infatti non solo ha riportato l’interesse e la cultura musicale in paese, ma ha saputo col tempo rispondere alla necessità di apportare alle famiglie e agli allievi una vera e propria offerta musicale concreta. Gli insegnanti non solo trasmettono l’amore per la musica, ma danno vere competenze per entrare nel mondo della musica e nelle istituzioni, come i conservatori o gli istituti pareggiati (Stefano Fabris).

Ecco che la scuola “La Nota” può rientrare in quel tipo di scuole che offrono una formazione adatta a tutti i musicisti e diventa quindi uno dei connettori tra la realtà e il mondo accademico.

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CAPITOLO IV

I fabbisogni economici e le aspettative