• Non ci sono risultati.

Il ruolo degli agenti di spettacolo

Nel documento Il mercato del lavoro nel settore musicale (pagine 122-125)

La gestione degli accordi nel settore musicale

5.2. Il ruolo degli agenti di spettacolo

Dal gennaio del 1979 esiste una legge che consente e regola l’attività dei rappresentanti di spettacolo. Prima di questa legge i blocchi burocratici e i divieti hanno spesso penalizzato gli agenti musicali italiani, facendo spesso perdere loro la possibilità di rappresentare a livello mondiale i grandi musicisti italiani, che negli anni più difficili hanno dovuto rivolgersi a più grandi e

123

importanti agenti anglosassoni. Nelle nazioni di tradizione culturale, l’agente di musica classica è una figura di prestigio e viene considerata con rispetto proprio perché a contatto con fatti artistici, da sempre ben tutelata dalla legislazione e quindi consolidata e prospera. Le capitali economiche e culturali del mondo sono anche i luoghi dove maggiormente si concentra l’offerta musicale. Le città più potenti a livello di distribuzione musicale sono Londra e New York. Si tratta a questo punto di un fatto economico, e non è un caso che in queste due città si trovano oggi le maggiori case discografiche, le orchestre più importanti e molte delle agenzie di distribuzione mondiale dei musicisti. Si può inoltre affermare che anche però le più potenti agenzie americane e inglesi appartengono a grandi gruppi economici che hanno il controllo anche su altre attività di spettacolo e lo sport. Essendo molto grandi e ben diversificate nel mercato possiedono quindi alle spalle capitali e mezzi di comunicazione che le agenzie europee non può possedere. È comunque parte di un sistema economico d’oltre oceano che nel nostro paese ancora non esiste. I fattori che penalizzano l’Italia sono la mancanza di grandi case discografiche, e quindi di orchestre che ne usufruiscano per le incisioni. Inoltre i divieti legislativi non hanno reso fertile il terreno delle agenzie italiane. (Fabiano Maniero) La figura dell’agente di musica classica è stata sempre vista in Italia con sospetto, quasi il suo operato fosse un’indebita intromissione commerciale in fatti squisitamente artistici (Petriccione 2003). Negli ultimi decenni comunque anche in Italia la mentalità comune è andata lentamente modificandosi e oggi la necessità per un artista di avere un agente è un fatto innegabile. I ritmi incalzanti di vita e di lavoro oggi più che mai non lasciano ad un artista il tempo e il modo per occuparsi anche della complessa ricerca ed organizzazione del suo lavoro. La facilità di comunicazione e spostamento ha fatto aumentare il numero di musicisti in carriera, rendendo la concorrenza molto intensa e la qualità artistica necessaria alla sopravvivenza obbligatoriamente molto alta. Il talento da solo non è una garanzia di successo professionale, anche se rimane un requisito indispensabile. Se un musicista deve dedicare la maggior parte del suo tempo allo studio e anche agli spostamenti, non può riuscire ad occuparsi di far conoscere le sue doti agli organizzatori dei concerti, che sono comunque sollecitati da richieste di tutti i tipi. Essendo il mondo musicale globalizzato un giovane musicista deve preparare a presentarsi e a confrontarsi con i differenti pubblici. Il fatto di avere un buon agente gli fornirà da subito una garanzia e una chiave di accesso ai palcoscenici più importanti, poiché se fa parte di un’agenzia con una lista artistica prestigiosa, sarà ovvio pensare che anche le sue qualità sono di buon livello. Se poi il musicista ha già cominciato la sua carriera deve tenere informati gli organizzatori sui suoi progressi, i suoi progetti innovativi, mentre studia oppure è in viaggio. Deve trovare la data del concerto che vada bene sia a lui che all’organizzatore, che si incastri perfettamente nel complesso calendario di appuntamenti, che gli permetta di suonare il proprio programma con il compenso che ritiene commisurato alle sue

124

prestazioni. Non sarà facile senza una persona che si occupi di questo e che sia sempre reperibile in un ufficio stabile, non solo prima, ma anche dopo il concerto per eventuali mansioni burocratiche da seguire. E questa persona si incaricherà di fornire tutti i dati necessari agli organizzatori: il programma del concerto, la fotografia, la biografia, il numero di previdenza sociale. E ancora si incaricherà di trovare la maniera più semplice e confortevole di raggiungere e lasciare il luogo del concerto, di fissare un buon albergo, di trovare un posto dove l’artista possa studiare prima del concerto e spesso anche dopo, in vista di impegni successivi. È ovvio che se tutte queste mansioni di agenzia elencate qui sopra dovessero pesare su di un unico artista, questi difficilmente sarebbe in grado di affrontarli e pagarli, tanto più se all’inizio della carriera. Per questo motivo esistono le agenzie che, lavorando per più artisti, hanno la possibilità di suddividere tutte queste spese in molte piccole parti, rendendo i costi sopportabili per tutti. Secondo l’ARIACS34 gli agenti musicali

esercitano la loro professione di rappresentante artistico continuativamente e con una stabile organizzazione promuovendo e organizzando l’attività degli artisti da loro rappresentati presso gli enti organizzatori di manifestazioni artistiche, svolgendo attività di consulenza artistica nei confronti dei loro assistiti favorendo lo sviluppo della cultura e lo scambio delle informazioni a livello internazionale. I rappresentanti svolgono inoltre le attività di promozione, informazione, organizzazione e consulenza che normalmente sono necessarie alla produzione di spettacoli. Il rappresentante di artisti, in virtù delle proprie specifiche competenze, può instaurare collegamenti internazionali con artisti ed enti e colleghi stranieri ed è in grado di acquisire dati ed informazioni, collaborando attivamente nello scambio di conoscenze a livello internazionale. I rappresentanti sono quindi persone che vengono delegate dagli artisti a compiere una serie di operazioni che gli artisti

34 ARIACS, Associazione dei Rappresentanti Italiani di Artisti di Concerti e Spettacoli riunisce dal 1981 numerose e

qualificate agenzie italiane di musica classica e operistica. Fin dalla sua fondazione, avvenuta a Milano ad opera di alcune agenzie cittadine, ARIACS ha lavorato per uniformare le modalità di lavoro delle agenzie musicali e per ottenere che tutti gli uffici aderenti lavorassero solo in esclusiva con gli artisti, cosa che non era abituale in passato, soprattutto in ambito lirico. Dopo trentaquattro anni di attività ininterrotta si può dire che l’associazione è felicemente riuscita nel suo intento ed ha modificato in modo positivo una situazione inizialmente caotica, che creava non poche difficoltà agli artisti, ai teatri e agli organizzatori musicali. ARIACS elegge ogni tre anni un presidente e tre consiglieri, che insieme gestiscono l’associazione. Si è inoltre dotata di un rigoroso codice deontologico e di un collegio dei probiviri, che vegliano sul corretto svolgimento del lavoro degli associati. Nel 2011 ARIACS ha organizzato a Bologna il suo primo corso per agenti dello spettacolo (rappresentanti di artisti/produttori di spettacoli) con un ciclo di lezioni alle quali hanno partecipato alcuni soci in qualità di docenti e anche artisti, sovrintendenti, direttori artistici e di produzione, consulenti di diritto del lavoro in veste di relatori. I soci ARIACS si riuniscono periodicamente in diverse città italiane a rotazione per discutere dei problemi della categoria e dei loro assistiti e quindi sulle possibili soluzioni. L’associazione ha redatto un modello standard di mandato di rappresentanza con gli artisti e si batte da anni per ottenere un modello di contratto unico con i teatri d’opera. Fornisce ai soci una consulenza legale e intrattiene regolari rapporti con altri organismi musicali quali ANELS, Ministero dei Beni Culturali e del Lavoro, Ministero degli Esteri, INPS ex ENPALS. Inoltre monitora costantemente leggi e progetti di legge riguardanti la musica e lo spettacolo dal vivo e ne discute le sue assemblee. Finalità primaria di ARIACS è la collaborazione con tutti gli operatori del mondo musicale italiano per lo sviluppo e la salvaguardia del prezioso patrimonio musicale italiano. Per essere ammessi all’ARIACS è necessario accettare integralmente lo statuto e il codice deontologico dell’associazione, esercitare la professione da almeno un anno. Una volta iscritto entro il 28 febbraio di ogni anno deve essere versato, oltre alla quota annuale di 350 euro, anche il contributo di 4 euro per ogni artista inserito nel sito web. (sito ariacs.it)

125

stessi non sono in grado di gestire a causa della loro natura itinerante della loro attività e in possesso di una serie di competenze specifiche a loro mancanti. I rappresentanti, al di là delle più semplici incombenze logistiche legate alle attività degli artisti tra cui le prenotazioni e le organizzazioni dei viaggi e hanno funzione di consiglieri artistici, promotori e curatori della carriera e dell’immagine degli artisti, in una relazione estremamente complessa che richiede una disponibilità di tempo molto estesa. Per la natura del loro lavoro intrattengono poi una serie di relazioni nazionali e internazionali che vengono poste al servizio degli artisti nell’intento di ottenere uno sviluppo nazionale e internazionale della loro attività. Sono richieste al rappresentante competenze di natura artistica, di natura giuridica, di natura amministrativa, di natura comunicativa e conoscenza delle lingue per poter essere in grado di trattare con persone di paesi diversi. Negli ultimi anni si è andata naturalmente ridelineando anche una figura più ampia di agente-produttore, che tende in qualche modo a recuperare la vecchia figura dell’impresario. Si fa chiamare agente musicale, chi si occupa soprattutto di spettacoli musicali, di danza o comunque di ensemble con necessità di servizi tecnici collaterali quali impianti di amplificazione, luci, scene e chi interviene non solo nella produzione dello spettacolo ma spesso anche nell’ideazione. Si tratta di una figura da sempre presente nella musica leggera, nel teatro e in passato nella lirica, ma con funzioni oggi sicuramente più tecniche e manageriali (Petriccione, Bresciani 2003).

Nel documento Il mercato del lavoro nel settore musicale (pagine 122-125)