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Il Centro Unico di Prenotazione

2. L’innovazione digitale nella sanità: l’e-Health

2.2. Progetti e iniziative nazionali in ambito e-Health

2.2.1. Il Centro Unico di Prenotazione

Uno degli ambiti della sanità digitale che maggiormente può contribuire al pieno accesso all’assistenza in tempi rapidi è la presenza di sistemi evoluti per la prenotazione unificata delle prestazioni, attraverso i Centri Unici di Prenotazione

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(CUP), degli sportelli digitali che consentano ai cittadini di effettuare le prenotazioni ai servizi sanitari attraverso differenti canali digitali di comunicazione. Una delle funzioni principali svolte dai CUP è quella di favorire l’accessibilità e la riduzione dei tempi di attesa, mediante la gestione integrata delle agende di prenotazione.

Per CUP, intendiamo quindi un sistema centralizzato e informatizzato di prenotazione delle prestazioni sanitarie, deputato a:

• Gestire l’intera offerta con efficienza;

• Strutturare in modo organizzato l’attività delle unità eroganti per ciò che riguarda l’erogazione delle prestazioni;

• Interfacciare le diverse procedure di gestione dell’erogazione, degli accessi e delle relative informazioni;

• Supportare le modalità di programmazione dell’offerta e comunicazione ai cittadini finalizzate al contenimento dei tempi di spesa.

Esistono numerose e variegate modalità di classificare i Sistemi CUP esistenti, considerando sia l’ambito territoriale di riferimento, ma anche l’insieme delle risorse sanitarie gestite (sia in termini di numerosità di prestazioni e agende sia in termini di tipologia di prestazioni e d’accesso), nonché il regime di erogazione (Servizio Sanitario Nazionale, intramoenia, ecc…), ed altre ancora.

All’interno delle Linee Guida nazionali, il documento stipulato nel 2008, al fine di condividere criteri uniformi per la coerente realizzazione dei sistemi CUP, è stata adottata una duplice classificazione dei CUP:

• CUP aziendale, inteso come Sistema CUP specifico di una singola Azienda Sanitaria pubblica, indifferentemente che si tratti di un’AO, di una ASL/AUSL, o altro. Quello che conta è l’unicità dell’ambito di applicazione (anche se all’interno di una ASL o di una Azienda Ospedaliera vi possono essere un numero considerevole di strutture erogatrici, punti di prenotazione, ecc.) del Sistema CUP, quale tratto peculiare;

• CUP Interaziendale: dove i soggetti o i sistemi autonomi che entrano in relazione sono più di uno e si accrescono ulteriormente le complessità organizzative, in termini di coerenza interna al Sistema CUP ed interazione con gli applicativi gestionali delle singole Aziende, ma dove esistono anche, data la più vasta

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concentrazione delle risorse impiegate o disponibili, possibilità e resistenze diverse di evoluzione del Sistema CUP, rispetto tanto al prodotto informatico quanto al modello organizzativo implementato.

Le Linee guida sono finalizzate all’armonizzazione dei sistemi CUP, attraverso la definizione di caratteristiche minime ed uniformi relative a tali sistemi a livello nazionale, per rendere possibile la prenotazione “allargata ed incrociata” di prestazioni presso varie tipologie di strutture (strutture pubbliche e private accreditate), per i diversi regimi di erogazione (prestazioni SSN, libera professione intramoenia e intramoenia allargata), e per le differenti modalità di accesso (ricovero ordinario, day hospital, specialistica ambulatoriale, ecc…).

Le Linee guida forniscono una disamina dei possibili canali di accesso attraverso i quali il cittadino può fruire dei servizi di prenotazione, tra i quali rientrano:

• Lo sportello presidiato;

• L’e-mail;

• Il telefono;

• L’accesso tramite internet;

• Le farmacie territoriali;

• Il Comune.

Il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa183 (PNGLA) 2019-2021, siglato con l’Intesa Stato-Regioni il 21 febbraio 2019, prevede che i sistemi CUP gestiscano in maniera centralizzata tutte le Agende delle strutture pubbliche e private accreditate sia per l’attività istituzionale sia per l’attività erogata in regime libero professionale.

Inoltre, i sistemi CUP devono prevedere funzionalità in grado di intercettare eventuali prenotazioni contemporanee per una stessa prestazione da parte del medesimo utente.

Il Piano, inoltre, prevede lo sviluppo dei sistemi CUP on-line che consentano la consultazione in tempo reale dei tempi di attesa relativi a visite o esami in attività istituzionale e in libera professione intramuraria, secondo le disponibilità effettive, e promuove l’accesso alla prenotazione anche attraverso le farmacie di comunità.

183 In https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2824_allegato.pdf.

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2.2.2. La dematerializzazione dei referti medici e delle cartelle cliniche

Il processo di dematerializzazione è un intervento di estrema utilità, soprattutto nell’ottica di una completa digitalizzazione della sanità e, in ottica di sostenibilità, di un totale abbandono della documentazione cartacea. È inoltre un intervento di grande utilità per migliorare la qualità dei servizi rivolti ai cittadini e per abbattere i costi che tali servizi comportano.

Le prime fonti normative in questione sono le “Linee guida in tema di referti online del Garante per la protezione dei dati personali” del 19 novembre 2009;

successivamente, nel 2011 esce il D.L. 70/2011 con il quale si è stabilito che tutte le Aziende sanitarie del SSN dovessero adottare procedure telematiche per consentire il pagamento on line delle prestazioni erogate e la consegna dei referti medici tramite web, posta elettronica certificata o altre modalità digitali.

Successivamente, nel 2012, la Conferenza Permanente ha sancito l’intesa sul documento recante le “Linee guida per la dematerializzazione della documentazione clinica in diagnostica per immagini”184, emanato dal Ministero della Salute al fine di fornire un riferimento unitario a livello nazionale riguardo l’intero ciclo di vita e le varie fasi in cui si articola il processo di dematerializzazione della documentazione clinica in diagnostica per immagini, fornendo elementi chiave per uno sviluppo coerente ed armonico del processo. Mentre, sempre nel 2012, Federsanità-ANCI ha pubblicato le “Linee guida per le aziende sanitarie per la refertazione online”185. 2.2.3. La telemedicina

Un altro grande passo per il ridisegno strutturale ed organizzativo della rete di assistenza è stato fatto con i servizi di telemedicina. Per telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle ICT, in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località. La telemedicina comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico nella forma

184 Per la consultazione e la visione integrale:

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2129_allegato.pdf.

185 Federsanità-ANCI è nata come una Federazione di Aziende USL, di Aziende Ospedaliere e di Conferenze dei sindaci nell’ottobre 1995 con l’intento di contribuire effettivamente al processo di aziendalizzazione e di integrazione dei servizi innescato a partire fin dall’inizio degli anni Novanta.

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di testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti.

La telemedicina, nel rappresentare uno dei principali ambiti di applicazione della sanità in rete, offre opportunità di grande rilevanza soprattutto per:

• Equità di accesso all’assistenza sanitaria: l’equità dell’accesso e la disponibilità di una assistenza sanitaria qualificata in aree remote possono essere grandemente aumentate dall’uso della Telemedicina. Si pensi al mare, alle piccole isole, alla montagna ma anche semplicemente ad aree rurali poco collegate alle città di riferimento;

• Migliore qualità dell’assistenza, garantendo la continuità delle cure: a questa motivazione è legata tutta la Telemedicina mirata a portare direttamente presso la casa del paziente il servizio del medico, senza che questo si allontani dal suo studio e senza che il paziente stesso sia costretto a muoversi. La cura delle malattie croniche può rappresentare un ambito prioritario per la applicazione di modelli di telemedicina. Il telemonitoraggio può migliorare la qualità della vita di pazienti cronici attraverso soluzioni di auto-gestione e monitoraggio remoto, anche ai fini di una de-ospedalizzazione precoce;

• Offrire, grazie alla disponibilità di servizi di teleconsulto, un valido supporto ai servizi mobili d’urgenza, attraverso la riorganizzazione dei servizi sanitari, eventualmente mediante l’utilizzo di risorse cliniche a distanza, anche dislocate direttamente a bordo delle ambulanze.

La telemedicina non può più essere considerata come un settore a sé stante, quanto piuttosto come una specializzazione nell’ampio settore della Sanità elettronica186. Uno dei vantaggi dei nuovi modelli organizzativi basati sulla telemedicina è rappresentato da una potenziale razionalizzazione dei processi sociosanitari con un possibile impatto sul contenimento della spesa sanitaria, riducendo il costo sociale delle patologie.

La telemedicina può essere realizzata per 5 finalità sanitarie:

186 SELVAGGI S. - SICA V., “Telemedicina. Approccio multidisciplinare alla gestione dei dati sanitari”, Springer, 2010.

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• Prevenzione secondaria: si tratta di servizi dedicati alle categorie di persone già classificate a rischio o persone già affette da patologie (ad esempio diabete o patologie cardiovascolari), le quali, pur conducendo una vita normale devono sottoporsi a costante monitoraggio di alcuni parametri vitali;

• Diagnosi: si tratta di servizi che hanno come obiettivo quello di muovere le informazioni diagnostiche anziché il paziente. Un iter diagnostico completo è difficilmente eseguibile attraverso l’uso esclusivo di strumenti di telemedicina, ma può comunque costituire un completamento o consentire approfondimenti utili al processo di diagnosi e cura;

• Cura: si tratta di tutti quei servizi con lo scopo di operare scelte terapeutiche e valutare l’andamento prognostico di paziente per cui la diagnosi risulti essere chiara;

• Riabilitazione: si tratta di servizi erogati presso il domicilio o altre strutture assistenziali a pazienti cui viene prescritto l’intervento riabilitativo;

• Monitoraggio: si tratta della gestione, anche nel tempo, dei parametri vitali, definendo lo scambio di dati (parametri vitali) tra il paziente (a casa, in farmacia, in strutture assistenziali dedicate…) in collegamento con una postazione di monitoraggio per l’interpretazione dei dati.

Per lo sviluppo della telemedicina a seguito della convenzione stipulata, nel 2007, tra il Ministero della Salute e la Regione Emilia-Romagna, è stato istituito l’Osservatorio nazionale per la valutazione ed il monitoraggio delle applicazioni e-Care.

All’Osservatorio partecipano, oltre alla Regione Emilia-Romagna, le Regioni Toscana, Liguria, Marche, Campania, Veneto, Sicilia e la Lombardia.

Il raggio di azione dell’Osservatorio, inizialmente focalizzato sull’home-care, ha progressivamente esteso il proprio perimetro a tutti gli ambiti di telemedicina per definire un modello di riferimento a livello nazionale.

Le finalità principali dell’Osservatorio sono: l’analisi sistematica dei servizi di telemedicina realizzati con il supporto della tecnologia, per diffondere buone pratiche sotto il profilo organizzativo, clinico-assistenziale, tecnologico ed economico esistenti a livello locale e regionale; la misurazione e valutazione dei risultati conseguiti sul