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3. ANALISI DEL PROCESSO DELIBERATIVO

4.5 Chi è incluso

La strategia scelta nel Dibattito è di lasciare le porte aperte a tutti, senza fare nessuna discriminazione o differenzazione. Tutti possono prendere parte a un dibattito, nessuna limitazione né in base alla cittadinanza, residenza o altra caratteristica. Inoltre tutti partecipanti sono messi sullo stesso piano, a ciascuno è data la stessa possibilità di esprimersi e sono offerti gli stessi strumenti, senza fare differenze tra rappresentanti dello stato, membri di associazione o comuni cittadini.

Come si è già detto nel capitolo precedente, lasciare le porte aperte non dà la garanzia che tutti i soggetti coinvolti o almeno una parte rilevante di essi prenda parte al processo, per questo nella fase di preparazione del dibattito e durante lo stesso sono compiute delle azioni di ricerca e di ascolto per cercare di coinvolgere tutti gli interessi e i punti di vista rilevanti. Nel Dibattito che si sta analizzando queste azioni sono state compiute sia durante la fase di preparazione del dibattito, sia nella fase di dibattito con il pubblico.

Nella fase di preparazione del dibattito, che come abbiamo visto va dalla nomina della Commissione Particolare all’apertura del dibattito le azioni che sono state messe in atto, si sono rivolte soprattutto all’incontro di quegli attori che attraverso una prima analisi sono stati ritenuti, in qualche modo, coinvolti dal progetto. Per la maggior parte, gli attori che sono stati individuati sono degli attori istituzionali come per esempio le camere di agricoltura e di commercio delle tre regioni interessate e le prefetture, in alcuni casi si sono stati consultati anche dei rappresentati della società civile come i sindacati degli agricoltori presenti sul territorio47. Lo svolgimento degli

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Lafaye Claudette, . Lolive J., Les contestations du TGV-Méditerranée. In: Politix. Vol. 13, N°51. Troisième trimestre 2000. pp. 215-221.

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incontri prevedeva normalmente la presenza di uno o più membri della commissione particolare affiancati da almeno un membro del segretariato del dibattito. Gli incontri sono stati un occasione per presentare il progetto, fornire dei dettagli sulla procedura del dibattito pubblico, presentare i membri della commissione particolare, i membri del segretariato, dare notizia di tutti gli strumenti a disposizione del pubblico per potersi esprimere. Queste riunioni sono state anche un momento nel quale i vari soggetti incontrati si sono espressi sugli argomenti che ritengono utile affrontare durante il dibattito. Inoltre ogni soggetto ha contribuito alla mappatura dei possibili attori coinvolti, indicando quali altre persone o istituzioni sarebbe stato utile ascoltare, e anche all’individuazione dei posti dove fare le varie riunioni con il pubblico.

In alcuni casi queste riunioni si sono rilevate anche un momento nel quale le persone coinvolte hanno potuto esprimere le proprie critiche alla procedura del dibattito e chiesto maggiori garanzie. Uno di questi casi è stato l’incontro con alcuni rappresentanti48 della Chambre d’agricolture della regione Gard, questi ultimi basandosi sulla loro pretendente esperienza di partecipazione ad un dibattito pubblico inerente al passaggio della linea ferroviaria sul loro territorio, hanno affermato che ritengono la procedura del Dibattito pubblico quasi inutile a tal punto da non voler spendere energie nel partecipare a questo Dibattito. Uno dei rappresentanti presenti ha anche attribuito l’inefficacia della procedura del dibattito all’impossibilità della Commissione di fare pressione sul responsabile del progetto per prendere in considerazione gli elementi evidenziati nel dibattito. Un altro punto sul quale i rappresentati, incontrati hanno espresso delle critiche riguarda il fatto che la Chambre d’agricolture sia stata consultata dopo alcuni sindacati degli agricoltori presenti nella regione. Questo è stato considerato come un non rispetto del ruolo che occupa la Chambre d’agricolture, che è un istituzione dove si trovano i rappresentanti eletti da tutti gli agricoltori della regione.

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F. Chapelle direttore della Chambre d’agricolture e P.Fabre responsabile del Polo sullo sviluppo locale del servizio ambiente e territorio della Chambre d’agricolture.

Queste due critiche che ho voluto qui riportare ci mostrano due elementi, da una parte la sfiducia che si viene a creare quando chi partecipa non vede poi un riscontro nelle decisioni che sono prese. Dall’altra parte l’ambiguità del ruolo dei rappresentati delle istituzioni, all’interno del dibattito pubblico. In particolare quest’aspetto è stato al centro di una riflessione della Commissione, perché spesso la presenza di rappresentanti delle istituzioni, conduce a dei problemi per la loro tendenza a monopolizzare la scena o a ritenersi i principali interlocutori della commissione particolare. Mentre uno dei principi cardine del dibattito pubblico consiste nell’uguaglianza di tutto il pubblico al quale deve essere fornita uguale possibilità di esprimersi e uguale rilevanza nelle opinioni espresse sia che si tratti di un sindaco che di un comune cittadino. Questo problema è stato talmente presente nei precedenti dibattiti che la Commissione ha deciso di aprire una riflessione su quest’ argomento. Un altro incontro che si è rilevato molto interessante è stato quello con il syndicat general des vignerons des cotes di rhone. In questo caso i rappresentanti usano l’incontro con la commissione particolare come uno spazio per esprimere con forza la loro frustrazione maturata da una serie d’incontri con il responsabile del progetto. In questi precedenti incontri i rappresentanti del sindacato hanno avuto la netta sensazione di non essere stati ascoltati, che GRtgas non prendesse in considerazioni le alternative al tracciato che il sindacato aveva prodotto e che continuasse a incontrarli ignorando le loro richieste e proposte. Gli incontri ai quali mi sto riferendo sono delle riunioni avvenute tra responsabile del progetto e il sindacato. I rappresentanti del sindacato hanno espresso questa insoddisfazione, anche attraverso delle critiche alla procedura del dibattito e chiedendo che il dibattito potesse essere realmente un momento nel quale essere ascoltati e nel quale ricevere informazioni sull’interesse generale del progetto in discussione che per il sindacato rimaneva un punto ancora non chiaro. I soggetti che hanno manifestato le critiche in maniera più forte in particolare hanno già avuto altre esperienze con il dibattito pubblico e la realizzazione di opere nel proprio territorio, dal quale hanno ricevuto un feedback

estremamente negativo e ciò evidentemente influenza il modo, con cui verrà affrontato questo nuovo progetto.

I modi con i quali sono stati espressi questi concetti, sono stati accolti dei membri della commissione particolare come un’aggressione portata avanti nei loro confronti. Questo meccanismo si è ripetuto anche nel corso del dibattito perciò avremmo modo più avanti di analizzarlo. Già da adesso però possiamo evidenziare come questa fase di ascolto sia utile a far emergere altre le varie questioni e argomentazioni che saranno discusse durante il dibattito e anche i possibili conflitti e tensioni che fra i vari attori si vengono a creare, come quello sopra descritto tra la società proponente del progetto e il syndicat general des vignerons e volendo essere precisi anche tra questi ultimi e i membri della commissione particolare.

La fase di ascolto viene portata avanti anche dal responsabile del progetto e questa si fa rientrare nella concertazione che il responsabile del progetto svolge normalmente quando si accinge alla realizzazione di un progetto.

La concertazione che il responsabile del progetto porta avanti con gli attori che poi probabilmente saranno gli stessi che partecipano anche al dibattito può avere un importanza cruciale. Perché tanto più questa è stata fatta bene, tanto più potrà essere ricco il dibattito. Questo perché se durante la concertazione si è provveduto a dare un’ informazione completa e ad ascoltare le proposte e obiezioni sollevate dal pubblico, la fase di dibattito potrà essere effettivamente un momento di riflessione e di elaborazione intorno al progetto. Ritornando alla fase di ascolto messa in atto nel dibattito sul progetto Eridan, questa è stata svolta anche attraverso l’apertura di un ufficio situato ad Avign dove alcuni membri del segretariato erano presenti, sia durante la fase del dibattito sia in quella precedente, per dare informazioni, raccogliere idee, proposte e distribuire materiale informativo a chiunque fosse interessato. Inoltre durante la fase di dibattiti è stata svolta un’operazione di ascolto attraverso e cosidetti “rendevou di prossimità”. In questo caso, in occasione di alcune riunioni pubbliche, la commissione particolare si è recata sul luogo della riunione, ha scelto un locale facilmente raggiungibile da tutti ed è rimasta a disposizione del

pubblico per l’intera giornata precedente la riunione che normalmente si svolgeva la sera. Lo scopo era quello di dare informazione, di rispondere a tutte le eventuali domande,dare suggerimenti e le indicazioni relative agli argomenti di interesse per dibattito.

4.6 L’informazione

Se un processo deliberativo si basa sulla comunicazione, sul dialogo inteso come: “mettere insieme molte voci, molte storie, molte prospettive, molte esperienze con l’obiettivo di aumentare la comprensione degli altri e di noi stessi […] e di costruire un’intesa”49 è evidente che anche le informazioni o dati relative all’argomento in discussione, devono corrispondere a una logica di trasparenza e di condivisione per poter permettere che si istauri realmente un dialogo. Il dibattito pubblico ha in sé le caratteristiche perché questo avvenga, il sistema di raccolta e informazione è molto aperto, tutti possono dare informazioni attraverso il cahiers d’acteurs, attraverso il dossiere o nel sito, nelle riunioni e nei vari incontri e ogni informazione raccolta ha la stessa diffusione senza distinzione. In questo modo si può avere un’informazione che provenga da diverse fonti, che può essere sottoposta a critiche, richieste di chiarimento. Questo fa del dibattito pubblico una sorta di spazio dove “si possono chiarire e ordinare tutte le voci o meglio dare un quadro della situazione”50. Nel dibattito pubblico che stiamo analizzando nonostante l’impiego di vari strumenti come i cahiers d’acteurs, il dossier, le riunioni con il pubblico e incontri dedicati ad alcuni attori e la creazione di un sito, non si è riusciti a creare un quadro chiaro sulla questione in gioco e ad arrivare a delle informazioni condivise, almeno non per tutti gli aspetti del progetto. Per tutto il dibattito ci sono stati dei punti non chiari, quali l’interesse pubblico del gasdotto e la scelta del tracciato. Per quanto riguarda l’interesse pubblico del progetto, molte obiezioni sono state solevate ed è sempre

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dalle pagine web del Jen Murphy George Mason University’s UDRP Dialogue Project, www.gmu.edu/org/UDRP in Regonini G., « Paradossi della democrazia deliberativa », Working Papers del dipartimento di studi sociali e politici, Università degli studi di Milano, 2005.

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stato presente il dubbio che il progetto corrispondesse al solo interesse di GRTgaz di ottenere dei profitti, e nonostante varie discussioni non si è mai arrivato a un punto condiviso. Anche la scelta del tracciato ha posto lo stesso problema, per tutto il dibattito è stata la paura che il responsabile dei lavori “adducendo delle motivazioni di natura tecnica, che per loro sono di difficile comprensione, sostenga un tracciato favorevole solo a GRTgas”51. Come si vede dal resoconto elaborato dalla Commissione Particolare un clima di sfiducia ha caratterizzato buona parte del dibattito, GRTgas ha cercato di difendersi presentando vari studi e cercando di chiarire la situazione, ma non si è mai creato un quadro chiaro sul questi due punti. Ovviamente il bilancio non è totalmente negativo, il dibattito pubblico ha anche fornito la possibilità di far circolare delle informazioni che altrimenti sarebbero rimaste disponibili a pochi, come quelli inerenti all’impatto del progetto sul suolo. Possiamo a questo riguardo concludere che gli strumenti utilizzati dal dibattito pubblico sono potenzialmente molto efficaci per creare un’ informazione chiara, trasparente e condivisa, ma tutti gli strumenti disponibili rimangono sempre nelle mani dei vari attori, ed è in base alla loro onestà e al loro impegno che è possibile arrivare a dei risultati più o meno soddisfacenti. In questo caso i risultati non sono stati dei migliori, per rendersene conto basta porre attenzione alle richieste fatte dal pubblico : “Le maître d’ouvrage a posé ouvertement la question de ce qu’il peut faire pour restaurer un climat de confiance avec les populations : la salle lui a alors proposé d’agir en permanence dans une logique de totale transparence, en

informant ses interlocuteurs plutôt qu’en communiquant, sans attendre, surtout

lorsqu’un problème survient.”52 Un problema di fondo riguardante l’informazione e poi riscontrabile nella difficoltà a trovare dei soggetti indipendenti, sia dal responsabile del progetto che dallo stato, per condurre degli studi che possano essere meglio accettati. In effetti, questa questione è stata già sollevata dalla Commissione

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Dall’intervista fatta a A. Pujol responsabile dell’ufficio legale del syndicat general des vignerons des cotes du Rhone.

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Commission Particulière du Débat Public Eridan, Compte rendu du débat public portant sur le Projet de canalisation

Nazionale del Dibattito Pubblico, perché è importante poter avere valutazioni imparziali per gli aspetti tecnici dei progetti.

Per quanto riguarda la diffusione delle informazioni questa è stata assicurata dalla diffusione di 10.000 copie del dossier elaborato da GRTgaz, 3500 copie dei Cahiers d’acteurs, 6000 copie delle lettere del dibattito che sono stati distribuiti sia attraverso l’invio ad varie istituzioni, associazioni e privati cittadini presenti sul territorio, sia in occasione delle riunioni con il pubblico e attraverso l’ufficio che è rimasto aperto per tutta la durata del dibattito ad Avignon. Inoltre copie di tutti i documenti sono stati inseriti nel sito Internet del dibattito. Le informazioni sono state diffuse anche attraverso i sei comunicati stampa fatti durante il dibattito, le varie interviste rilasciate dai membri della Commissione Particolare e i 77 articoli comparsi sulla stampa53 .

4.7 Come interagiscono i partecipanti.

I partecipanti o meglio gli attori di un dibattito pubblico possono essere distinti in tre categorie, i membri della Commissione Particolare, i rappresentanti del responsabile dei lavori, e il pubblico che potenzialmente è composto da soggetti molti diversi tra di loro che all’interno del dibattito sono posti tutti sullo stesso piano. Quello che interessa sapere è se la loro interazione sia tale da favorire un dialogo tra le parti finalizzato anche alla risoluzione di problemi o conflitti che possono presentarsi. All’interno del dibattito pubblico gli attori interagiscono durante le riunioni e attraverso il sito Internet messo a disposizione. Nelle riunioni pubbliche i membri della Commissione Particolare e i rappresentanti del responsabile del progetto, siedono di fronte al pubblico e sono loro che iniziano la riunione con delle presentazioni della procedura del dibattito e del progetto, solo in un secondo momento viene data la parola al pubblico per rivolgere domande o osservazioni, e in questa fase i membri della Commissione svolgono un ruolo di moderatori. L’interazione è stata caratterizzata da un sentimento diffuso di sfiducia da parte del pubblico nei confronti del il responsabile del progetto “Cette suspicion repose sur un

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climat de méfiance général des participants vis-àvisdes aménageurs : les citoyens ont l’impression que les informations qui leur sont transmises manquent de transparence, impression renforcée par le fait que les études d’impact et de sécurité sont conduites en parallèle du débat public par GRTgaz, et de fait ne sont pas encore publiées.” 54 Questo clima di sfiducia influenza le dinamiche di interazione che si basano principalmente su degli scambi nei quali il pubblico fa domande, critiche o proposte davanti alle quali il responsabile dei lavori cerca di difendersi usando le proprie argomentazioni, senza riuscire a convincere fino in fondo il pubblico e soprattutto senza riuscire quasi mai ad arrivare a dei punti condivisi, “lesparticipants au débat public se présentent face au projet avec des doutes et des réserves, que le maître d’ouvrage s’est attaché tout au long du débat à lever en apportant des arguments circonstanciés […] Le public aspire à une concertation constructive, réellement utile au projet, qui ne réponde pas uniquement à une logique d’affichage. Il a exprimé ses craintes que des raisons «politiciennes» puissent influer sur le tracé du projet”55. Alcune domande sono state inerenti all’opportunità di realizzare il progetto e alla fatto che sia da considerare o meno un’ opera di interesse pubblico, in particolare il pubblico si è chiesto se dietro non ci sia solo un interesse a ottenere maggiori profitti da parte del promotore del progetto, che tra l’altro è anche l’unico soggetto che finanzierà il progetto, che sarà quindi costruito con dei fondi privati al massimo solo una parte potrebbe essere finanziata con dei fondi Europei. GRTgaz ha cercato di sostenere l’interesse pubblico del progetto fornendo dei dati a favore della tesi dell’aumento del consumo di gas, dicendo per esempio che tale aumento sarà dovuto al funzionamento delle centrali elettriche in costruzione, e sostenuto l’interesse del pubblico del progetto è legato alla necessità per la Francia di diversificare le proprie fonti energetiche e di dotarsi di strutture adeguate a far fronte ai periodi di crisi. Nonostante queste argomentazioni il pubblico è rimasto scettico e per esempio fatto

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Commission Particulière du Débat Public Eridan, Compte rendu du débat publicportant sur le Projet de canalisation de transport de gaz naturel : Eridan,CNDP, Paris, 2010, pag. 32

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Commission Particulière du Débat Public Eridan, Compte rendu du débat public portant sur le Projet de canalisation de transport de gaz naturel : Eridan,CNDP, Paris, 2010, pag. 48.

riferimento alla possibilità di utilizzare fonti di energia rinnovabili. In generale su questo e su altri punti non si è riusciti a superare questa sorta di contrapposizione tra le parti. Questo in generale dovuto alla mancanza di informazioni chiare e complete, “Sur les thèmes de l’opportunité du projet et ses enjeux stratégiques, la pédagogie

était de mise : l’information du public à ce propos est souvent apparue incomplète”56

e al clima di sfiducia. Inoltre anche quando degli elementi sui quali c’è un accordo emergono dal dibattito, comunque non fanno l’oggetto di una concertazione costruttiva, ma al massimo il loro studio e il loro approfondimento viene rimandato ad altri momenti e spazi, al di fuori del dibattito. Per esempio un elemento portato alla luce dai vari dibattiti è stata la necessità di dover fare una sorta di “gerarchia” dei territori, stabilendo quali dovrebbero avere una maggiore protezione, (in base all’importanza economica, agricola, ambientale) nel momento della scelta del tracciato. Questa è scaturita dalle proteste dei viticoltori, che chiedevano una protezione dei loro territori perché in possesso di certificazione di origine controllata, che andrebbe persa con il passaggio del gasdotto, ma tale richiesta ha fatto sorgere la domanda: perché si debbono proteggere quei territori e non invece altre tipi di agricoltura, parchi naturali o la fare in modo che il tracciato del gas dotto non intralci i piani di espansione di alcune città? Da queste considerazioni è nata l’idea di dovere creare una sorta di classifica dei territori da non sacrificare, basata soprattutto sui

piani di sviluppo futuri della territorio. Ma questo punto non è stato discusso

all’interno del dibattito, non si sono cercati dei provvedimenti per poter attuarlo; semplicemente il responsabile dei progetto ha dichiarato che gli studi riguardanti l’impatto del gasdotto saranno portati avanti con le vari parti per fare una gerarchia delle differenti zone. Quindi anche nel momento in cui dei punti di accordo sono stati trovati, di questi non c’è una discussione costruttiva, ma il tutto viene rimandato alla concertazioni con “le varie parti” che non sono definite durante gli studi sugli impatti. Questo modo di operare lo si ritrova anche per altri elementi, ma quello che interessa rilevare è che in questo modo all’interno del dibattito non si crea un vero

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Commission Particulière du Débat Public Eridan, Compte rendu du débat public portant sur le Projet de canalisation de transport de gaz naturel : Eridan,CNDP, Paris, 2010, pag. 31.

spazio di co-costruzione attorno al progetto, al massimo si ascoltano le idee, critiche

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