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L’ESEMPIO VIRTUOSO DI ILLYCAFFÉ S.P.A.

Q UALITÀ AMBIENTE FILIERA

3.4. Codice Etico

Il Codice Etico di illycaffè costituisce la seconda parte del documento precedentemente descritto (pag. 55 e seguenti) e si compone di quattro sezioni: introduzione (I), principi generali (II), criteri di condotta (III) e modalità di attuazione e programma di vigilanza (IV).

Nella sezione I, si definiscono questo documento e le sue finalità, si espongono la missione, la visione e i valori dell’azienda (si veda il paragrafo 3.1), si chiarisce il suo approccio cooperativo verso gli stakeholder e il valore che riveste l’etica nel suo agire quotidiano e si precisano la validità e le modalità di applicazione del Codice.

Come esposto nell’INTRODUZIONE, “il Codice Etico esprime gli impegni e le responsabilità etiche nella conduzione degli affari e delle attività aziendali assunti dai collaboratori della società, siano essi amministratori, collaboratori e/o dipendenti”.307

L’azienda, infatti, è decisa a gestire la propria attività d’impresa (comprese le società controllate) in modo trasparente e con un’attenzione particolare alla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Questo si traduce nel voler “garantire ai propri collaboratori un’equa retribuzione, ai propri clienti condizioni di vendita eque e trasparenti e ai fornitori un equo profitto”. Quindi, come ricorda il paragrafo 1.3, si attua un approccio collaborativo e basato sulla fiducia verso gli stakeholder, ossia “in senso allargato, tutti quei singoli o gruppi, e le organizzazioni e istituzioni che li rappresentano, i cui interessi sono influenzati dagli effetti diretti e indiretti delle attività di illycaffè spa”.

306 PERULLI A. (2013), p. 65. 307 Codice Etico illycaffè, p. 55.

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Irti affermava che il codice etico “nutre l’incauta ambizione di definire i rapporti dell’impresa con beni e soggetti del mondo esterno, di enunciare fini ed obiettivi ultimi, insomma di nobilitare con i “valori” il valore del profitto”.308 Tuttavia, come già evidenziato nel precedente capitolo, ad oggi tale categorie rientra appieno nelle strategie degli operatori economici e può essere considerata la fattispecie di riferimento, pur con differenti gradi di vincolatività in relazione alla forma di recepimento.309

La nostra analisi, come nel caso del Modello, procederà con la verifica del grado di effettività e vincolatività delle norme contenute.

Un presupposto per la creazione e promozione di questo documento è sicuramente il valore che riveste l’etica per l’azienda fin dalla sua nascita e che viene portata a testimonianza e garanzia della propria affidabilità nei rapporti esterni e interni. Questo modo di operare è considerato una condizione necessaria, ma anche un vantaggio competitivo da continuare a perseguire e un importante “volano” per l’efficacia delle politiche e dei sistemi di controllo.

Analizzando questa affermazione del Codice, si nota che le norme previste travalicano l’ambito esclusivo dell’etica, in quanto “catturano” una risorsa immateriale e patrimoniale (la fiducia degli stakeholder) che, come un vero e proprio bene giuridico, li fa entrare nel sistema del diritto privato patrimoniale e dell’obbligazione. Il vantaggio competitivo che ne deriva, come sosteneva Gambino, rende tali regole suscettibili di costituire oggetto di un rapporto obbligatorio e le assimila a vincoli di diritto privato patrimoniale.

La stessa illycaffè si allinea alla dottrina scrivendo che “dato che il Codice chiarisce i doveri di illycaffè nei confronti degli stakeholder, la sua effettiva osservanza diventa l’elemento”, (e non un elemento), “in base al quale giudicare la reputazione di illycaffè spa”.310

Questo documento deve guidare i comportamenti di tutti i livelli d’impresa e ha validità in Italia e all’estero e può subire degli adattamenti per meglio rispondere alle diverse realtà in cui deve essere applicato. Viene portato anche a conoscenza dei partner dell’azienda, a cui è richiesto di attenersi (le norme costituiscono l’oggetto di clausole contrattuali nei rapporti di fornitura), verificando in tal modo il pensiero di Gambino.

Si può notare anche che sono presenti le parole “impegni”, “responsabilità”, “doveri”, “proibiti”: questi termini possono sicuramente essere compresi nella categoria dei “comandi” di Bobbio. Egli ritiene, infatti, che, per conferire credibilità e applicazione effettiva, il codice dovrà dichiarare il suo carattere vincolante, ovvero comandare il rispetto delle regole previste. 311 In caso

308 IRTI N. (2003), Due temi di governo societario, p. 699. 309 SENIGAGLIA R. (2013), p. 78/80.

310 Codice Etico illycaffè, p. 56.

311 Nel comando, sanzione istituita importa potere coattivo, che importa obbligo, che importa obbedienza assoluta, che importa esenzione di responsabilità. Nel consiglio, sanzione naturale importa irrilevanza del potere coattivo; dove non c’è potere coattivo non c’è obbligo, l’obbedienza è condizionata all’accettazione del contenuto della prescrizione e l’agente dovrà accettare la responsabilità delle conseguenze. BOBBIO N. (1970), Comandi e consigli, in Studi per una teoria generale del diritto.

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contrario, infatti, l’agente si esporrà alla disponibilità dei destinatari delle norme e alle possibili sanzioni sociali (danno d’immagine…) e patrimoniali (anche in termini di permanenza sul mercato) in caso di violazione (assai probabile e ricorrente nei casi di mero consiglio).

In quanto beni molto preziosi per illycaffè, la reputazione, l’immagine e l’affidabilità vengono preservate attraverso un Codice che è “sistema di comandi vincolanti”, anche in quanto comunicato agli interlocutori di riferimento e in quanto comprendente un sistema di reazioni non blande alla sua violazione.312

Per quanto riguarda invece i PRINCIPI GENERALI, la sezione II ne individua undici, descritti in altrettanti paragrafi:

• Imparzialità nelle decisioni che influiscono sulle relazioni con gli stakeholder, che si traduce nel divieto di discriminazioni di qualsiasi natura (età, sesso, sessualità, stato di salute, razza, nazionalità, opinioni politiche e credenze religiose).

• Onestà: ossia rispetto delle leggi, del codice stesso e dei regolamenti interni.

• Correttezza in caso di potenziali conflitti d’interesse (anche apparenti), che vanno sempre evitati nella conduzione di qualsiasi attività.

• Riservatezza: sia per quanto riguarda le informazioni in suo possesso, sia per quanto riguarda i dipendenti e il loro obbligo a tenere segrete le informazioni sull’attività aziendale. • Valore delle risorse umane, facendo in modo di accrescere le capacità, le potenzialità e gli

interessi personali dei collaboratori e contribuire alla loro realizzazione nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.

• Integrità e dignità della persona, intesa sia in senso fisico che morale, promossa attraverso condizioni e ambiente lavorativo idonei e attraverso pari opportunità sulla base delle capacità professionali e del rendimento.

• Equità dell’autorità, evitando ogni abuso e/o comportamento lesivo della dignità e autonomia nei rapporti gerarchici con i collaboratori.

• Imprenditorialità nella gestione aziendale (economicità ed efficienza) e nell’offerta dei prodotti (elevato rapporto qualità/costo).

• Qualità dei servizi e dei prodotti, ottenuta attraverso attività di ricerca, sviluppo e commercializzazione basate sull’ascolto delle richieste del cliente.

• Responsabilità verso la collettività, intesa come tutela ambientale e delle comunità in cui opera, che si esprime attraverso iniziative culturali e sociali.

• Tutela ambientale, attraverso un “equilibrio tra iniziative economiche ed esigenze ambientali, in considerazione dei diritti delle generazioni future” (pag. 58), e migliorando il proprio impatto anche paesaggistico e prevenendo i rischi per le persone e l’ambiente con le migliori tecnologie disponibili.

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Un’evidente carenza, in questo frangente, risulta la mancanza di richiami espliciti a convenzioni e leggi, ad esempio in materia di diritti umani e dei lavoratori (convenzioni sui core labour standard dell’OIL), che diano una maggior effettività e legittimazione a tali principi.

La terza sezione del Codice espone i CRITERI DI CONDOTTA che devono essere tenuti nella gestione amministrativa e di bilancio e nelle varie relazioni che si instaurano e descrive i doveri dei collaboratori.

In particolare, la gestione amministrativa e di bilancio deve rispondere agli obblighi di legge (chiarezze, veridicità e correttezza) e vengono monitorati attraverso un sistema di controlli interni, che verifica e guida l’organizzazione. Essi sono tesi ad accertare l’effettività, congruenza, coerenza, efficienza ed economicità dei processi aziendali, la conformità dei comportamenti alle normative e alle direttive aziendali e la correttezza delle scritture contabili.

La relazione con i clienti è improntata alla non discriminazione, alla disponibilità, al rispetto e cortesia e all’offerta di servizi/prodotti di elevata qualità. Lo scopo dell’azienda è, infatti, la creazione di una vera collaborazione, basata sulla professionalità.

Il Codice, inoltre, disciplina la relazione con i collaboratori nei suoi aspetti fondamentali, come la selezione (criteri di oggettività, competenza, professionalità, pari opportunità, senza favoritismi), la gestione e lo sviluppo professionale (garantiti sulla base del merito e assicurati tramite programmi formativi ad hoc), la sicurezza e salute (rispetto delle normative e promuovendo comportamenti responsabili), la tutela della privacy e l’integrità e tutela della persona (condizioni di lavoro rispettose della dignità, contrasto a discriminazioni e violenze psicologiche).

Precisa, inoltre, i doveri degli stessi collaboratori, che si sostanziano nella diligenza e buona fede, nell’evitare il conflitto d’interessi, nella riservatezza su informazioni, documenti, studi, progetti, ecc..e nella tutela del patrimonio aziendale (utilizzo scrupoloso e parsimonioso dei beni a loro affidati e astensione dagli usi impropri). In particolare, con il dovere di diligenza e buona fede, si intende anche la conoscenza e il rispetto del contenuto del Codice (sottoscritto da ogni dipendente), “improntando la propria condotta al rispetto, alla cooperazione ed alla reciproca collaborazione”.313

Nelle relazioni con i fornitori, partner e collaboratori esterni sono incentivati rapporti basati sulla chiarezza e sono proibiti eventuali compensi non giustificati in relazione al tipo di incarico e alle prassi vigenti localmente. Nelle relazioni con tutti gli altri interlocutori, invece, sono assicurate la riservatezza e privacy delle informazioni e una comunicazione aziendale che non divulghi notizie false o tendenziose.

Il Codice prescrive anche degli obblighi nelle relazioni con gli azionisti, che devono basarci sulla massima trasparenza. Illycaffè, infatti, si impegna ad adottare un sistema di corporate governance orientato alla trasparenza verso il mercato, al controllo dei rischi d’impresa, al

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contemperamento degli interessi di tutte le componenti dell’azionariato e alla massimizzazione del valore per gli azionisti (pag. 61).

Infine, le relazioni con la Pubblica Amministrazione devono rispettare le disposizioni di legge e non devono compromettere l’integrità o la reputazione dell’azienda. Non è consentito ottenere ingiustamente profitti a danno della PA e accettare, promettere o elargire omaggi che esulano, secondo criteri oggettivi, dalle normali pratiche commerciali e di cortesia.

L’ultima sezione del Codice Etico si occupa di disciplinare le MODALITÀ DI ATTUAZIONE E IL PROGRAMMA DI VIGILANZA. L’Organismo di vigilanza ha la funzione di vigilare sull’osservanza, sull’attuazione e adeguatezza del Codice e promuovere le iniziative per la sua diffusione, comprensione e aggiornamento. Inoltre, si occupa di svolgere indagini sulle potenziali o attuali violazioni, richiedere verifiche mirate in caso di segnalazioni e segnalare l’opportunità di adottare provvedimenti disciplinari.

Anche in questo caso, quindi, è l’adozione di adeguate procedure interne di monitoraggio e controllo, attraverso un organismo di vigilanza dedicato, fa sì che vi sia il presupposto essenziale per la vincolatività ed effettività del Codice.

L’OdV può essere coadiuvato da esperti indipendenti e deve essere supportato dalle funzioni aziendali competenti nella garanzia di regolare funzionamento dell’attività d’impresa. Esse infatti devono agevolare ogni forma di controllo interno sulla gestione sociale previsto dalla legge e dal Modello Organizzativo.

Questo importante organo “è nominato dal Consiglio di Amministrazione, che ne definisce la composizione (in conformità al D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231), la durata in carica e l’eventuale remunerazione”.314

Le violazioni del Codice Etico vengono disciplinate dal paragrafo 4.4 (Sanzioni), che afferma che “illycaffè spa, a seconda della gravità dell’attività illecita realizzata, adotterà i provvedimenti opportuni indipendentemente dall’eventuale esercizio dell’azione penale da parte dell’Autorità Giudiziaria”.315 Eventuali violazioni commesse da soggetti esterni, come fornitori, collaboratori e consulenti, sono punite con la risoluzione del contratto e con eventuali richieste di risarcimento dei danni provocati all’azienda.

In sintesi, come per il Modello, anche nel caso del Codice Etico risultano soddisfatte le tra condizioni necessarie per l’effettività evidenziate da Perulli.